Dasha prendi questo ucc

Le sue braccia erano tese come corde in un violino, i polsi legati alle inferrate.
Dasha, trentacinquenne ed un corpo non proprio privo di difetti, mi aveva supplicato due ore prima così:
"mi sottometto a qualunque cosa tu mi voglia fare ma fammi tua, ti prego. Lo desidero troppo".
Avevo ceduto, "qualunque cosa tu mi voglia fare" aveva mandato in bambola le mie ultime riserve.

Potevo guardarla quanto volevo, lei era lì nuda e sottomessa.
Braccia legate e benda sugli occhi, impotente.
Un pò la vista di quella pelle non tanto liscia per via di peso ed età mi infastidiva, eppure quel senso di POTERE...beh non può capirlo chi non l'ha mai provato.
E' qualcosa che ti manda il sangue al pisello.
Le allargai le cosce, aveva delle labbra vaginali piuttosto grandi.
Non mi curai di veder bene che facevo, volevo solo godermi la sua espressione mentre a casaccio gettavo due dita tra quelle grandi labbra; le spingevo e le muovevo alla ricerca del sito del suo piacere.
Lei scuoteva un pò la testa e faceva qualche smorfia con la bocca.
Che zoccola. Non credevo dicesse veramente prima, "qualunque cosa tu mi voglia fare".
Finalmente affondai le dita nella posizione giusta.
"Ah" sentì, un gemito che incontrollatamente emise.
Le mie dita si spinsero finchè poterono. Le usci solo per reinserirle ancora e ancora.
A lei piaceva.
Non era bella, ma il sesso la mostrava porca ai miei occhi.
Tolsi i vestiti di fretta e rimasi nudo anch'io. La verga ardeva di attenzioni.
Presi del liquido vaginale da Dasha e lo spalmai sul mio glande...dopo con molta poca gentilezza tappai il naso alla donna slava che stavo sottomettendo: "su apri grande la bocca, troia".
Così fece e gliela tappai infilandole dentro il mio membro.
Tolsi le mani dal suo naso, prima che le potesse succedere qualcosa.
Le scopai la bocca, affondo dopo affondo. Infine, uscì completamente da quel buco.
Potevo vedere la quantità di liquido che si era prodotto, le ordinai di ingoiare.
Soffocò un pò per via della posizione sdraiata, ma obbedì da brava.
Oh Dasha, questo non lo scorderò mai, pensai.
E ora era venuto il momento di fotterla come mi aveva pregato di fare.
Ritornai ad allargale le cosce, "ora mi ti faccio" dissi piano ma quel tanto che bastava perchè lei mi sentisse.
Potei contare solo 1..2..3..4..5 colpi e poi esplosi impossibilitato dal trattenere la sborra.
Le avevo riempito il canale.
"Calda" disse lei, probabilmente per non farmi sentire il peso di quell'insuccesso.
Le tolsi i lacci dai polsi e mi feci massaggiare le palle e leccare il pene finchè non riprese vigore.
Ci vollero un quindici minuti buoni. Lei sopportò lo "sfruttamento" in silenzio.
Quando capì che potevo ridarci dentro, la posizionai a pecorina.
Strinsi le mani sui suoi fianchì e ripresi a trombarmela più veloce che riuscì.
Sembava davvero montassi un cavallo.
Stavolta non la delusi, la sentì avere smorfie di piacere e di dolore.
Non mi fermai finchè, esausti entrambi, non sentì di nuovo il mio seme riversarsi dentro le sue pareti vaginali.
Le tolsi la benda, la prima cosa che riprese a vedere fu la mia coppola piena di umori.
La ripulì per bene.
Non ringraziai Dasha per tutto quello che mi aveva concesso di fare col suo corpo.
Avrei voluto ma in fondo...mi aveva supplicato lei di scoparla. E quindi :)