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Lui & Lei

...non credere ai maschietti.


di WriterVM18
03.11.2018    |    2.631    |    0 7.8
"Il verde del suo iride poteva farti vivere momenti intensi quanto l'Iliade..."
"Voglio indossare solo quella" eroticamente confidò Lucilla indossando la catenella che poggiava sul petto di lui.
Ivano gliela porse e l'aiutò a chiuderla intorno al suo collo.
Lei si abbassò in modo da poggiare quell'argento sulle labbra del suo fidanzato, che aprì appena la bocca in modo da tenerla tra le labbra, Lucilla continuò a scendere finchè le labbra dei due non si incontrarono. Un bacio al sapore di argento.
Più il tempo passava più era doloroso trattenere la verga all'interno dei boxer, fortunatamente le mani di Lucilla si avventurarono sui boxer.
Sul lato sinistro dei boxer sentì chiaramente lo sviluppo del suo membro, e si avventurò salendo con la mano verso l'estremità di quella protuberanza.
Sentì la stoffa dei boxer molto bagnata.
"Colpa tua" disse Ivano.
"Ah sì?" chiese retoricamente la bionda, "vuoi smettere quindi?".
Lesta, con la mano liberò il pene dalla gabbia di tessuto. Il cuore di Ivano accelerò i battiti, con molta foga si alzò fronteggiando vis a vis la sua Lucilla.
Il verde del suo iride poteva farti vivere momenti intensi quanto l'Iliade.
Le baciò il collo, una due..7..10 volte.
Lei guardò giù, il suo soldatino era sull'attenti.
Il glande con quel colore rosa intenso le sembrò enorme, lo sguardo seguì il labirinto di vene presenti nell'asta e poi tutto si perdeva in quel nero della foresta pelosa che celava i testicoli.
L'aveva già assaggiato, e non le dispiaceva dargli piacere così.
Abbassò la testa e leccò la goccia che si spingeva fuori dal meato.
Poi con più decisione entrò quel bastone dentro la sua bocca. Lo sto facendo, pensò eccitata mentre la sua saliva si mischiava con il pre-sperma di Ivano.
Lentamente con la lingua poggiata sul pene lo fece uscire quasi tutto.
Dopo iniziò a fargli un pompino veloce mentre Ivano le sosteneva i capelli.
Che sensazione eterea vedere Lucilla che gli succhiava il pene.
Fu lui a chiederle di smettere, sentì che se avesse continuato...
"Voglio farlo" le disse.
Lei contrariata tentò di chiuedere l'argomento "Sei scemo, ne abbiamo già parlato".
Lui non aveva mollato la presa, ma sapeva che spingere in quel momento e in quel modo non avrebbe portato niente.
Le mostrò le dita, lei le succhiò e disse "Sì con quelle puoi".
Si alzò per sfilarsi le mutandine ed esibì la sua vulva liscia morbida e priva di peli.
Lei era alzata e lui si mise seduto prima che lei potesse ritornare a sdraiarsi.
La osservò per quel che poteva, l'illuminazione rossa non era il max in questo.
E fece una cosa che non aveva mai fatto prima, entrò con le braccia in mezzo alle sue gambe e fermò le mani sul fondoschiena della sua amata. Quindi...affondò la faccia in mezzo alle coscie.
Sentì che il corpo di Lucilla vibrava con forti tremiti, sentiva dei suoni di piacere indistinti. Non sembrava nemmeno più lei, la divinità dell'eros la stava possedendo.
Felice di questo continuò a muovere il capo, cercando con la lingua se ci fosse un punto più sensibile. Capì di averlo trovato quando lei lo tenne per i capelli per impedire che si allontanasse da lì.
"Ti prego" lo esortò Lucilla.
Lui non se lo fece ripetere, il suo cazzo si induriva ad ogni leccata e quando decise di inzuppare le dita dentro quella fessa lei esplose. Molto fluido scese giù bagnandole le coscie.
Era il momento di fare quella proposta. "Ti metto solo la punta dentro" disse con voce ferma lui, "solo la punta" ribadì.
"Vai" rispose Lucilla. Ivano la sraiò e le divaricò piano le gambe quindi con immensa gioia forzando un pò il buchetto inserì il glande all'interno della sua amata.
Lei lo guardava, attenta. Lui continuò andando un pò più affondo.
Lei adesso sentiva appieno quella presenza di pisello tra le pareti della sua topa. Ma non riusciva a fermare il suo fidanzato.
Ivano si congratulò con se stesso, aveva fatto tutto nel modo giusto.
Così con un colpo più deciso la fece vibrare tutta, toccando quello che giustamente pensava fosse l'imene di Lucilla.
Ora Lucilla era un po preoccupata, "tranquilla Lù, sò che sto facendo" la rincuorò lui.
Poi con due botte precise e decise nello stesso punto, il glande aprì quella membrana.
E il suo pisello si colorò di rosso.
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La mia bocca rimase aperta, avevo sicuramente un espressione da stupido.
"E da allora, Lucilla e io scopiamo tutti i giorni dopo scuola" mi passò il mio joystick e disse "Non riuscirei a farla desistere nemmeno se volessi. E' diventata proprio vogliosa del mio cazzo"
Una piccola ninfomane, pensai io mentre riprendemmo a giocare.
Mi stava salendo il mal di testa a pensare che stesse parlando di quel piccolo angioletto che avevo conosciuto io un mese fa...era così piccola, secondo me.

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