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FEM POWER


di PassionMaster
05.11.2019    |    5.619    |    0 9.3
"La feci sdraiare a pancia in giu’ sulle mie ginocchia, presi una delle palettine di cuoio da spanking che avevo trovato nella borsa, quindi feci girare Elisa..."
L’aria che entrava dal finestrino aperto della piccola jeep che avevamo preso a noleggio appena arrivati sull’isola il giorno prima sembrava provenisse direttamente da un vulcano attivo tanto era calda.
L’asfalto della strada sembrava quasi si dovesse sciogliere da un momento all’altro viste le ondate di calore che si vedevano seguendo con lo sguardo la striscia piatta e scura che seguiva la costa bassa e si perdeva in lontananza.
Il rumore delle cicale rese nervose dalla calura era insopportabile ma il profumo delle erbe selvatiche che impregnava tutto e la vista del mare azzurro alla nostra sinistra erano piu’ che sufficienti a farci sopportare la calura pazzesca.
Era agosto ed eravamo sull’isola di Rodi diretti verso sud per andare a fare un bagno alla famosa spiaggia dei surfisti: Prassonissi.
Mancavano ancora parecchi chilometri e non avevamo ancora fatto un bagno dalla sera prima quando eravamo arrivati in aereo dall’Italia, cosi’ ad un certo punto Elisa mi disse che potevamo fermarci e fare almeno un tuffo per rinfrescarci visto che c’era una immensa spiaggia completamente deserta tutta per noi.
Attirato anch’io da quell’idea, trovai un sentiero dove entrare con la macchina per avvicinarsi alla spiaggia e parcheggiare fortunatamente all’ombra di un cespuglione di una qualche essenza locale.
Avevamo gia’ i costumi addosso cosi’ ci togliemmo i pantaloncini, afferramo la borsa e gli asciugamani e corremmo verso l’acqua dove delle fresche ondine ci stavamo chiamando con la promessa di rinfrescarci in quel caldo assurdo.
La spiaggia era fatta di piccoli sassolini resi bianchi dalla potenza dei raggi solari, ma sott’acqua gli stessi sassi assumevano tutti i colori del mondo rendendo il fondo del mare uno spettacolo ed una gioia per gli occhi.
Fatte due bracciate verso il largo nell’acqua fresca al punto giusto, ci guardammo in giro e finalmente realizzammo che quella spiaggia era enorme e veramente completamente deserta. Seguendo la costa con lo sguardo sia verso nord sia verso sud non si vedeva nulla: niente case, niente persone, niente barche ne’ ombrelloni e anche dalla strada non arrivava nessun rumore di veicoli in transito. Insomma sembrava fossimo rimasti soli sulla faccia della terra a goderci quel paradiso.
Dopo parecchi minuti rimasti un po’ a nuotare, un po’ a guardare i sassolini multicolori sulla battigia, decidemmo di uscire dall’acqua per asciugarci e riprendere la strada verso la nostra meta.
Saggiamente ci spostammo con tutte le nostre cose sotto un alberello all’ombra perche’ il sole seppur non ancora molto alto picchiava gia’ duro sulla testa e su tutto il resto della pelle, ma all’ombra con un filo di Meltemi a rinfescarci si stava veramente da papi.
Il mio costume si stava asciugando in fretta, mentre quello di Elisa era ancora fradicio, cosi’ decise di cambiarsi per farlo asciugare piu’ in fretta. Alzandosi in piedi si diede una rapida occhiata attorno e non vedendo nessuno nei paraggi, si tolse tutto appoggiando il costume bagnato ad asciugare sui rami dell’albero e quindi rimanendo cosi’ nuda in piedi ad asciugarsi all’aria. Quella vista unita al caldo ed all’atmosfera di vacanza mi fece salire la pressione ed allungai le mani a sfiorarle la pelle delle gambe.
Essendo assieme ormai da parecchi mesi, lei mi guardo’ un secondo e capi’ subito che cosa volevo. Cosi’ si trasformo’ immediatamente nella splendida e sottomessa femmina che doveva servire il suo padrone.
Delicatamente si inginocchio’ accanto a me e rimase in attesa degli ordini che arrivarono subito: “Toglimi li costume ed assaggia quanto e’ salato il tuo padrone!”
Lei obbedi’ senza fiatare come al solito, mi tolse il costume da dove emerse il mio membro gia’ quasi pronto per essere assaggiato, e dopo aver messo anche il mio costume ad asciugare, abbasso’ la sua bocca bollente su di me ed inizio’ a succhiarlo con la solita passione che metteva nell’eseguire tutti i miei desideri…
Io chiusi gli occhi e mi lasciai andare a quello spettacolo di sensazioni miste. Le cicale, le onde, il caldo, il vento, la sua bocca…. Non ci volle molto per farmi arrivare vicino all’istante supremo, ma a quel punto misi una mano sulla testa di Elisa per fermarla, cosa che fece immediatamente rimettendosi in posizione di attesa da brava sub.
Restammo cosi’ qualche momento, poi io aprii gli occhi e vidi che da dietro la collinetta che ci nascondeva alla vista dalla strada, spuntavano due ragazze che stavano camminando lungo il sentieretto che portava alla spiaggia probabilmente anche loro per fare un bagno, ma girando la curva ci avevano visto e si erano fermate.
Il primo istinto fu quello di prendere qualcosa per coprire entrambi visto che eravamo nudi, poi mi accorsi che le due ragazze si stavano tenendo per mano ed osservando meglio sembravano essere la’ gia’ da qualche minuto…
Anche Elisa senti’ nell’aria la leggera tensione cosi’ alzo’ la testa, vide le ragazze, poi guardo’ me come per chiedere cosa doveva fare…
Quelli che passarono furono sicuramente non piu’ di tre o quattro secondi, ma il tempo sembro’ molto piu’ lungo per farmi decidere cosa fare, poi la soluzione venne da se’.
Le due ragazze si parlarono tra loro sottovoce senza distogliere lo sguardo da noi due che quasi facevamo finta di ignorarle, poi iniziarono a scendere verso la spiaggia sempre tenendosi per mano ed avvicinandosi al punto dove eravamo.
Una decina di metri piu’ in la’ c’era un altro alberello ombroso dove andarono le due ragazze a sistemarsi togliendosi gli zainetti e mettendo giu’ i loro asciugamani.
Mentre facevano questo io ordinai ad Elisa di stendersi accanto a me ed aspettare per vedere cosa facevano. Le due ragazze semplicemente si spogliarono rimanendo in costume ed andarono in acqua per rinfrescarsi, nuotando tranquillamente per un po’.
Mentre erano in acqua, visto che ero ancora eccitato e forse anche di piu’ per la situazione, dissi ad Elisa di rimettersi a fare quello che stava facendo prima, ma cambiando posizione e mettendosi con le ginocchia sopra le mie spalle, per darmi la possibilita’ di assaggiare anche lei che naturalmente era bagnatissima e non di acqua di mare…
Mentre stavamo continuando i nostri esercizi linguistici, le due ragazze tornarono dall’acqua, si tolsero i costumi restando anche loro completamente nude e sdraiandosi sui loro asciugamani a contemplare lo spettacolo che stavamo dando…
Non lo so quanto tempo andammo avanti, ma so solo che la situazione aveva eccitato tutti tantissimo, infatti con la coda dell’occhio intravidi le nostre due compagne di mare che si stavano iniziando a toccare prima da sole e poi a vicenda dandosi anche qualche bacio. Erano una coppia!
Senza fiato dal gran caldo e dal gran lavoro che stavamo portando avanti, ad un certo punto dissi ad Elisa di fermarsi per riprendere tutti e due fiato, cosi’ ci girammo all’unisono verso le due ragazze che ora si stavano dando da fare anche loro, infatti una era sdraiata a terra, con la testa appoggiata allo zaino ed a gambe spalancate verso la compagna che si era posizionata in ginocchio ed armata di un dildo giallo canarino estratto dallo zaino stava penetrando la sua amica con foga…
Davanti a questa situazione sentivo che il respiro di Elisa si faceva piu’ intenso mentre io ormai stavo rantolando dall’eccitazione… e mi venne in mente di fare qualcosa di nuovo … cosi’ ordinai ad Elisa di avvicinarsi a loro, cosa che fece immediatamente. Si avvicino’ ed ando’ ad inginocchiarsi anche lei a fianco della ragazza che stava manovrando il dildo accarezzando nel frattempo le gambe di quella che ormai stava per godere. Guardandole negli occhi e parlando con i gesti, la ragazza con il dildo in mano ordino’ ad Elisa di continuare lei l’operazione di sfondamento dell’amica cosa che Elisa fece immediatamente prima timidamente poi con sempre piu’ trasporto, mentre con l’altra sua mano iniziava a masturbarsi vista l’eccitazione in corso.
Io nel frattempo mi ero alzato ed avvicinato a mia volta mettendomi di fianco alla ragazza ora disoccupata pensando che non ci fosse spazio per me nel trio lesbico…
Invece in modo inaspettato, la ragazza che aveva fatto la dominatrice fino a quel momento, si giro’ verso di me e si mise in ginocchio a testa bassa in posizione di attesa, fu solo a quel punto che notai che sulla scapola destra aveva un piccolo tatuaggio che assomigliava vagamente ad un triskell celtico, come quello che aveva Elisa e tutto fu chiaro.
Ormai sovraeccitato dalla situazione chiesi in inglese alla nuova schiava a disposizione se mi capiva e lei fece cenno di si con la testa…
Allora la feci mettere in posizione da pecorina, rivolta con il viso verso la sua compagna che stava godendo mentre veniva penetrata da Elisa, io mi misi al suo fianco ed iniziai a sculacciarla con sua immensa gratitudine, alternando naturalmente sculacciate a carezze sempre piu’ approfondite in mezzo alle sue gambe ed iniziando ad esplorare anche piu’ a fondo i suoi anfratti ormai fradici…
La ragazza sdraiata dopo qualche sussulto venne con un urletto ed a ruota anche Elisa arrivo’ all’orgasmo eccitata dall’orgasmo dell’altra, dall’auto masturbazione e dalla scena del suo padrone che sculacciava e masturbava un’altra ragazza…
Ormai anch’io ero sul punto di esplodere, cosi’ con riluttanza staccai le mie mani dal culo e dalla figa della ragazza e le ordinai di mettersi in ginocchio ed a bocca aperta mentre mi alzavo in piedi e le venivo copiosamente in bocca e sul viso colandole il mio nettare su tutto il corpo. Subito dopo ordinai ad Elisa di ripulire la ragazza con la lingua, cosa che fece immediatamente e con gioia mentre l’altra sdraiata di sua iniziativa la imitava condividendo con le altre due il sugo e cercando cosi’ anche lei l’approvazione del padrone…io!
Finita questa operazione ordinai a tutte e tre di andare a lavarsi in mare e mentre seguivo con lo sguardo quella sfilata di corpi femminili eccitati ed a mia disposizione mi chiedevo cosa avevo fatto per meritarmelo... poi andai anch’io a rinfrescarmi nel limpido mare di Rodi.
Finite le rinfrescanti abluzioni tornammo tutti e quattro all’ombra a spalmarci la protezione solare (loro spalmarono me dappertutto e poi si spalmarono l’un l’altra arrivando di nuovo tutti quasi ad un altro orgasmo. Ed iniziammo a conoscerci meglio. Ci dissero che erano olandesi, che si chiamavano Helga (la bionda sub) ed Arianna (la rossa dom a cui avevo dedicato le mie attenzioni e che quindi era in effetti una switch) ed erano arrivate a quella spiaggia remota con un autobus di linea ma che erano in un albergo piu’ a nord e che risulto’ essere a poca distanza dal nostro. Avevano scoperto quella spiaggia immensa e deserta due giorni prima facendo un tour dell’isola in barca e chiedendo alla reception avevano scoperto che ci si poteva arrivare via terra con l’autobus visto che non avevano la patente e che non si fidavano di girare con gli scooter a noleggio visto lo stato delle strade ed il modo selvaggio di guidare dei greci ma anche dei turisti.
Dopo questi convenevoli le rendemmo partecipi del nostro programma e chiedemmo se volevano accompagnarci visto che in auto si stava tranquillamente in quattro. Naturalmente accettarono senza discussioni visto che a tutti era chiaro che si stava creando una certa atmosfera ed amicizia nonche’ compatibilita’ mentale e sessuale considerato anche cos’era accaduto pochi minuti prima.
Detto fatto ci rivestimmo tutti e dato che stava rapidamente arrivando ora di pranzo partimmo alla volta di Prassonissi. Andammo prima pero’ a mangiare qualcosa in una delle tante taverne che si trovano nei paesi lungo la strada e poi ci divertimmo tutto il pomeriggio a seguire con lo sguardo le evoluzioni pazze dei surfisti, a fare il bagno in quelle acque cristalline ed a godere del sole e della meravigliosa compagnia.
Rientrammo a sera tardi e tutti d’accordo vista la stanchezza della giornata decidemmo di cenare ognuno nel suo hotel dandoci pero’ appuntamento per il giorno dopo per andare a fare un’escursione mattutina alle sorgenti d’acqua nell’interno dell’isola e poi al mare.
Il mattino dopo puntualissimi ci trovammo nel luogo stabilito e le due olandesi  insistettero per pagare il pieno di benzina visto che noi pagavamo l’auto a noleggio, quindi partimmo.
Le visite dell’interno furono molto interessanti, ma dopo un paio di ore tutti quanti non vedevamo l’ora di saltare in acqua a rinfrescarci, cosi’ scendemmo verso la costa e ci dirigemmo alla spiaggia piu’ vicina che pero’ purtroppo non era deserta come quella dove ci eravamo conosciuti, ma in compenso aveva tutte le attrezzature e comodita’ turistiche (lettini, ombrelloni e servizio bar e ristorante in spiaggia, oltre alle docce) di cui approfittammo abbondantemente regalandoci un pomeriggio di relax assoluto.
Verso sera, quando il sole ormai stava scendendo verso l’orizzonte, raccogliemmo le nostre cose e ci dirigemmo con l’auto verso i nostri alberghi accordandoci prima per andare a cena tutti assieme in un ristorante nelle vicinanze dell’albergo delle olandesi.
La taverna era molto carina ed offriva una magnifica vista sulla vicina baia e sul mare oltre ad una scelta di piatti tipici capace di far ingrassare solo a leggerla. Cosi’ dopo aver assaggiato tutte le specialita’ che avevano attirato la nostra attenzione ci rilassammo ascoltando la musica tipica suonata da due musicisti che stavano scaldando la serata dei turisti presenti aiutati anche dalla grande quantita’ di Ouzo, Raki’ e Brandy Metaxa che andava a fiumi su tutte le tavole del ristorante compresa la nostra… Dopo qualche esitazione ed un paio di bicchieri ci lanciammo nelle danze che alcuni turisti greci avevano deciso di provare ad insegnarci senza grandi risultati a giudicare dalle risate che partivano ogni qualvolta tentavamo di muovere qualche passo piu’ ardito.
Dopo un’ora circa pero’ ci eravamo stancati delle lezioni di ballo, cosi’ pagammo il conto ed uscimmo dal ristorante dirigendoci verso l’auto che era parcheggiata fuori dall’albergo di Helga ed Arianna. Arrivati la’ pero’ le ragazze ci invitarono ad andare nella loro stanza a bere ancora qualcosa prima di andare a nanna.
La loro stanza era molto spaziosa anche se era arredata con la semplicita’ tipica degli alberghi delle isole greche. La cosa che attiro’ pero’ la mia attenzione fu una borsa da mare appoggiata a lato del letto matrimoniale da dove spuntavano alcuni oggetti di colore scuro che a prima vista non identificai, ma poi compresi essere degli oggetti di cuoio nero.
Mentre le ragazze tiravano fuori dal frigo delle birre fresche, io mi avvicinai ed estrassi dalla borsa una piccola frusta a nove code di cuoio con il manico in plexiglass trasparente e dalla forma inequivocabile di fallo eretto. Quando lo sollevai e feci leggermente scoccare le code, tutte e tre le ragazze si girarono di scatto ed in quell’istante tutti capimmo che la notte sarebbe stata ancora lunga…
Subito ordinai a tutte e tre di togliersi tutti i vestiti, cosa che le lascio’ per un solo secondo immobili, quindi iniziarono come ipnotizzate ad eseguire ed in capo a pochi secondi erano tutte e tre splendidamente nude ed in piedi davanti a me. Mi rendevo conto che non sarebbe stato facile guidare il gioco, ma la soddisfazione sarebbe ben presto arrivata.
Presi la mia birra ed iniziai a sorseggiarla gustandola mentre giravo attorno alle tre ragazze a cui avevo nel frattempo ordinato di allargare le gambe e sollevare le mani mettendole sopra la testa, cosa che avevano eseguito immediatamente. Girando attorno a loro ne approfittavo anche per iniziare a punzecchiarle con la frusta sulle chiappe e sulle tette, cosa che stavano iniziando ad apprezzare.
Dopo aver meditato un po’ su quale delle tre dovesse essere la prima sottomessa, decisi che la bionda Helga era con ogni probabilita’ quella piu’ portata ad assumere questo ruolo, quindi ordinai ad Elisa ed Arianna di far sdraiare la ragazza sul letto, bendarla, legarla ed iniziare a pizzicarla dappertutto con particolare attenzione per le zone erogene. Io nel frattempo mi ero sistemato sull’unica poltrona della stanza, togliendomi la camicia e le scarpe e finendo la mia birra mentre mi godevo lo spettacolo di dominazione/sottomissione femminile che si stava svolgendo sotto i miei occhi avidi…
Dopo un po’ dissi ad Elisa di prendere la frusta per usare il manico nella figa di Helga passandomi prima la borsa dei giochi per darmi modo di vedere di cosa potevamo disporre…
Nel frattempo pero’ Arianna trovandosi senza giocattoli da usare su Helga era salita in piedi sul letto e si era messa a gambe aperte accucciata in modo da farsi leccare da Helga che giaceva bendata ed aperta sul letto mentre Elisa iniziava a masturbarla con il manico della frusta.
Nella borsa dei giochi trovai vari vibratori di ogni forma, dimensione e colore, un dildo a due teste evidentemente usato dalla coppia di lesbiche per godere assieme della penetrazione, alcune paia di manette, altre corde, del nastro adesivo, e vari altri giocattoli comprese altre due fruste, un’altra a nove code ed una tipo Indiana Jones, molto spettacolare ma anche difficile da manovrare.
Dopo aver fatto l’inventario del parco giochi, alzando gli occhi vidi la scena di Arianna che stava godendo della lingua di Helga e visto che non l’avevo ordinato io ma era partita di sua iniziativa, la chiamai facendola scendere dal letto, cosa che fece con riluttanza, e facendola venire accanto a me. La feci sdraiare a pancia in giu’ sulle mie ginocchia, presi una delle palettine di cuoio da spanking che avevo trovato nella borsa, quindi feci girare Elisa in modo che si mettesse a cavalcioni dei Helga continuando a masturbare la ragazza legata con il manico dildo e masturbandosi a sua volta con la mano libera assistendo allo stesso tempo alla punizione che stavo per infliggere ad Arianna.
Quindi iniziai a sculacciare la rossa olandese che di solito era la dominante della coppia saffica e non era evidentemente abituata a trovarsi sculacciata da una mano pesantuccia di un uomo, cosi’ solo dopo quattro o cinque colpi che le ordinai di contare mentre la sculacciavo, una lacrima le scese lungo la guancia e la voce si incrino’ nella conta… allora smisi per qualche minuto iniziando a massaggiarle le natiche con qualche digressione verso la figa ed il buco del sedere per sondare meglio lo stato di umidita’ della zona…
Questa operazione aveva fatto infoiare Elisa che nell’eccitazione aveva iniziato anche a leccare il clitoride di Helga che sembrava sul punto di esplodere ed infatti mentre stavo ancora sondando la figa di Arianna, Helga venne con una squirtata da fare paura. Il getto arrivo’ oltre il bordo del letto ed innondo’ il pavimento davanti agli occhi di Arianna che mi disse tra i sospiri che voleva anche lei venire cosi’!
Allora ordinai ad Elisa di slegare Helga che era ancora in preda ai brividi dell’orgasmo e di prepararsi a mettere sul letto Arianna.
Elisa quindi interruppe la sua masturbazione ad un passo dal suo orgasmo, cosa che naturalmente non fece altro che farla indispettire per un secondo anche se sapeva bene che l’orgasmo successivo, quando sarebbe arrivato, sarebbe stato ancora piu’ intenso.
Cosi’ dopo che Helga si fu ripresa a sufficienza da alzarsi dal letto con le sue gambe, feci alzare Arianna dalle mie e mentre Elisa la legava al letto e la bendava, io mi liberai degli ultimi indumenti che avevo addosso e mi avvicinai al letto.
Helga giaceva seduta a terra vicino al lato sinistro del letto in uno stato di torpore dopo l’orgasmo dilagante che aveva appena avuto, cosi’ ordinai ad Elisa di iniziare su Arianna la stessa operazione di pizzichi sui capezzoli e sulle labbra della figa che aveva gia’ fatto con Helga poco prima.
Siccome non sono una bestia, mentre Elisa iniziava a divertirsi con Arianna, mi avvicinai ad Helga aiutandola ad alzarsi, facendola accomodare sulla poltrona dov’ero io poco prima e porgendole una bottiglietta d’acqua per darle modo di riprendersi e rientrare nel gioco… che nel frattempo si era fatto bollente visto che Elisa si era messa a cavalcioni sulla bocca di Arianna forse pensando di venire usando la lingua dell’esperta lesbica rossa che aveva iniziato a leccarla con passione…
Helga si riprese in fretta, cosi’ decisi di rimetterla all’opera subito facendola scendere dalla poltrona dove mi sedetti io e facendola quindi inginocchiare ai miei piedi ma con le mani ammanettate dietro la schiena nella posizione ideale per usare la sua bocca per il piacere del suo padrone, cosa che inizio a fare con una perizia inaspettata considerato che si trattava di una lesbica ed anche abbastanza giovane visto che aveva solo 21 anni.
Mentre iniziavo a godere del calore della bocca di Helga sentii i rantoli di piacere di Elisa che si alzavano di tono e stavano per arrivare a quel punto in cui sapevo bene lei sarebbe venuta con il suo urletto solito prima di cadere esausta sul corpo di Arianna che evidentemente stava mettendo tutta la sua pratica al servizio della figa di Elisa che a vederla era talmente rossa e gonfia di eccitazione da sembrare un’anguria matura che grondava l’acqua del piacere.
Dopo pochi secondi infatti Elisa venne e l’energia sprigionata dal suo orgasmo contagio’ senza dubbio la bocca di Helga che in pochi istanti fece saettare la sua lingua attorno alla punta del mio membro in un modo che rese impossibile resistere all’orgasmo, per cui venni con foga nella sua gola deliziandola del fatto che era riuscita a darmi grande soddisfazione!
A questo punto la situazione era chiara: Helga, Elisa ed io eravamo ora in dovere di dare piacere ad Arianna. Cosi’, dopo alcuni minuti di stasi post-orgasmica, ci risvegliammo ed io ripresi in mano la situazione ordinando ad Helga di andare a prendere l’olio per i massaggi che ci avevano confessato usare spesso e che tenevano nel beauty in bagno, ad Elisa di prendere i vibratori dalla borsa, mentre io mi avvicinavo ad Arianna e mi mettevo a sussurrarle all’orecchio cosa avremmo fatto. Descrizione a cui lei rispose serafica con un: “Don’t tell me, do it!”, “Non dirmelo, fallo!”. Evidentemente il suo atteggiamento di comando non poteva essere spezzato in cosi’ poco tempo, ma la vacanza era ancora lunga…
Iniziammo a lavorare su Arianna con l’olio massaggiandola tutti e tre e spalmandola dappertutto insistendo sulle zone erogene e su quelle di maggior sensibilita’ che scoprivamo man mano che si procedeva…
Dopo una decina di minuti e quasi tutta una boccetta d’olio, Arianna era pronta per il supplizio di piacere che l’aspettava, cosi’ ci armammo di vibratori iniziando: Elisa dal seno destro, Helga dal seno sinistro ed io dalla zona pelvica a fare riscaldare il motore della rossa valchiria dal nome italiano, motore che non solo era gia’ bello caldo, ma addirittura bollente. Ovviamente mentre eseguivamo l’operazione su Arianna, le nostre mani scivolavano dal suo corpo al nostro ed a quelli di chi era nelle vicinanze, cosi’ io presi ad accarezzare Helga, mentre Elisa allungava la mano per riuscire a toccarmi e si protendeva chiedendo attenzioni e baci che non mi sentivo di negarle…
Dopo un po’ pero’ non ero soddisfatto dell’evolversi della situazione, cosi’ decisi di alzare la posta in gioco.
Ordinai ad Arianna ed Elisa di fermarsi e mi fermai anch’io, quindi presi due corde piu’ lunghe dalla borsa dei giochi e le feci passare sopra una delle provvidenziali assi che facevano parte della struttura del tetto del bungalow.
Quindi dissi alle ragazze di slegare Arianna dal letto ma senza toglierle la benda. La feci alzare e fare due passi in direzione delle corde e la legai con le braccia in alto. Finita l’operazione, la giunonica Arianna nuda in quella posizione e lucida d’olio sembrava veramente una principessa nordica resa prigioniera e schiava di qualche tribu’ nemica in balia delle orde selvagge.
L’orda selvaggia infatti si scateno’, consegnai le due fruste a nove code alle ragazze e presi per me quella da Indiana Jones, poi diedi ordine alle due erinni obbedienti di iniziare a frustare la loro amica con foga ma senza farle troppo male, quello spettava a me… senza dimenticare di sussurrare all’orecchio della rossa dominatrice di pensarci bene prima di dare altri ordini al suo padrone….
Non so se Arianna si aspettasse o meno le frustate, so solo che non disse nulla neanche quando iniziai a frustarla io lasciandole dei segni evidenti sulle chiappe e dovevano farle abbastanza male anche quando mi fermai ed andai a passarle le mie mani sul suo corpo a mo’ di consolazione, consolazione di cui fu grata fino a quando ordinai a quelle che ormai erano delle ancelle prive di volonta’ ai miei comandi di prendere i due vibratori piu’ grossi e di farli andare alla massima velocita’ uno davanti ed uno dietro penetrando ed aprendo i pertugi di Arianna che iniziarono a grondare liquido dal livello di eccitazione mentre io la baciavo, le succhiavo i capezzoli mordicchiandoli e torchiandoli ogni tanto giusto per dare piu’ sapore al tutto…
La temperatura nella stanza era assurda, l’atmosfera gia’ surriscaldata dalle prime effusioni ormai era da girone infernale con Arianna che stentava a non urlare dal piacere che provava ad essere in totale balia della sua amante normalmente sottomessa e di due, tutto sommato, sconosciuti che la stavano facendo godere come probabilmente non aveva mai goduto in vita sua…
Per completare il quadro, Elisa le leccava il collo mentre le penetrava il didietro con il vibratore, Helga le leccava il clitoride continuando a far andare il suo vibratore alla massima velocita’ dentro la figa in fiamme della rossa Arianna che ormai aveva le lacrime agli occhi dagli spasmi che gli stava procurando quella doppia penetrazione. Ormai preso dalla situazione, presi la testa di Helga, la girai per farle togliere la lingua dal clitoride della sua amica e metterle in bocca il mio giocattolo che nel frattempo si era ripreso e stava reclamando il suo premio, contemporaneamente presi la testa di Elisa ed inizia a baciarla da sopra la spalla sinistra di Arianna che stava quasi urlando perche’ era arrivata all’orgasmo e stava innondando il pavimento anche lei con uno squirt mondiale!
Dovemmo interromperci tutti e tre e lasciare che gli spasmi del corpo di Arianna si fermassero prima di poterla slegare per alzarla di peso e deporla sul letto dopo averla sbendata e li’ rimase.
Io pero’ ero ancora completamente eccitato dall’atmosfera e dovevo assolutamente concludere in bellezza la serata, cosi’ mi preparai la scena per un mio vecchio sogno.
Feci mettere Helga alla pecorina sulla poltrona, presi la boccetta d’olio e le spalmai per bene il buco del sedere con olio abbondante mentre lei immaginando cosa stava per succedere, disse solo che non l’aveva mai fatto da dietro, pero’ non aggiunse altro e si strinse forte alla spalliera della poltrona.
Dopodiche’ ordinai ad Elsia di cospargermi il membro di olio abbondante e di guidarlo verso il buco del sedere di Helga aiutando e dirigendo la penetrazione con le sue delicate manine. Elisa fece ancora di piu’ iniziando anche a masturbare il clitoride di Helga con l’altra mano, aiutandola cosi’ a rilassarsi ed a facilitare la penetrazione…
Tutte queste tecniche ed accorgimenti fecero in modo che l’ingresso fosse sufficientemente agevole, e l’orifizio mai violato fino ad allora mi diede delle sensazioni meravigliose considerato anche che per tutto il tempo la mia splendida Elisa continuo’ a masturbare Helga ed a baciare me aggiungendo calore al calore.
Nel frattempo mi accorsi che anche Arianna si era ripresa un pochino e si stava godendo rannicchiata sul letto la scena dei due sconosciuti che sodomizzavano la sua amica-fidanzata…
Un istante prima di venire uscii e feci finire il lavoro a mano da Elisa mentre Helga si dispose ad accogliere tutta la mia produzione in bocca per concludere la serata con un ingoio spettacolare che strappo’ quasi un applauso inaspettato ad Arianna che si mise a ridere forte facendo ridere anche tutti noi!
Dopo quest’ultimo sforzo ci accasciammo tutti e quattro sul letto ormai ridotto ad un campo di battaglia tra corde, fruste, olii e lenzuola oliate e rimanemmo fermi ad ascoltare i nostri respiri ed i nostri cuori che ritornavano al ritmo normale. Poi bevemmo finalmente qualcosa di fresco scherzando e ridendo di quanto era successo, quindi Elisa ed io ci rivestimmo, salutammo le due splendide ospiti e rimanemmo d’accordo per incontrarci il giorno dopo in spiaggia.
Ci furono altre splendide serate e giochi durante quella vacanza a Rodi, ma l’eccitazione dell’incontro in spiaggia e di quel primo dopocena nella stanza delle olandesi e’ e rimarra’ indimenticabile.
Qualche giorno dopo Elisa ed io salutammo le due ragazze che avrebbero proseguito la loro vacanza in un’altra isola, mentre noi tornavamo tristemente a casa al lavoro, ma con dei ricordi meravigliosi ed indelebili nella mente e nel cuore!
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