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LE MIE PRIME ESPERIENZE


di Membro VIP di Annunci69.it giorgiosor
01.05.2025    |    46    |    0 6.0
"Mia madre prese il mozzicone di sigaretta e lo diede a Benedetto poi mise le mani dietro la testa..."
la prima volta che fui torturato fu in Collegio. Il collegio si trovava a Vico Equense
avevo 14 anni stavo cominciando a diventare uomo e avevo le mie prime erezioni.
Venivamo gestiti da un assistente un certo Benedetto T………….no un sadico che mi aveva preso, in un certo senso, in simpatia anche se mi puniva ogni tanto. In genere venivamo puniti la sera nella sua camera adiacente al dormitorio. Ci puniva con le spalmate (usava una riga di legno e ci picchiava sul palmo delle mani) o cinghia o pizzicotti quella sera toccava a me essere punito con pizzicotti. Quel bastardo aveva delle dita di ferro ma qualche volta usava anche delle pinze rimaneva qualche livido per una settimana. Ero già in pigiama quando sentii il mio nome era lui che mi chiamava per la punizione allora decisi di provocarlo. Mi tolsi il pigiama e rimasi completamente nudo, il mio cazzo circonciso sempre scappellato andò in erezione, entrai nella stanza lui stava fumando gli presi la sigaretta me la misi in bocca e con le dita facevo dei ghirigori sui miei capezzoli. Benedetto cominciò a sudare era eccitato mi tolse la sigaretta dalla bocca e mi diede uno schiaffo bello forte poi disse: “Puttanella adesso ti faccio passare la voglia di provocarmi” Prese due pinze e cominciò a lavorare sui capezzoli facendomi urlare poi mi legò sul letto a gambe divaricate e cominciò a toccarmi la cappella del cazzo con la brace della sigaretta. Era molto abile aspirava la sigaretta in modo che la brace fosse ardente e poi mi toccava la cappella del cazzo per un tempo brevissimo toccata e fuga meno di un secondo ovviamente io urlavo e piangevo ma avevo un cazzo sempre in erezione ero eccitato. Fece lo stesso lavoro anche sui capezzoli con la sigaretta. Dopo una mezz’ora di questo giochetto mi rimandò nel dormitorio facendomi prima una carezza e dandomi un bacio sulla guancia. Disse “Mi piaciuto molto questo gioco lo dobbiamo rifare ma in un posto più tranquillo magari nello scantinato li ho una camera isolata che non si sentono le urla”. -
Dopo una settimana venne a trovarmi mia madre gli raccontai la storia notai in lei qualcosa di strano aveva la voce rauca, ma questo era normale in quanto era una grande fumatrice, ma una voce rauca con respiro un po' affannoso. Volle conoscere tutti i particolari, intanto si accese subito una sigaretta sembrava eccitata poi volle vedere i miei capezzoli io mi sbottonai la camicia e lei me li toccò facendomi sobbalzare, mi facevano ancora male, poi mi disse che doveva andare e sarebbe tornata dopo un paio di giorni. Che strano in genere mi veniva a trovare dopo una settimana a volte anche 10 giorni.
Torno dopo due giorni notai che sotto il taiellur blu non aveva la camicetta e mi accorsi che era senza reggiseno. Dopo venni a scoprire che non portava nemmeno le mutandine. Chiese all’Assistente Benedetto T. se poteva parlargli da solo. “Nessun problema” disse Benedetto. Io aspettavo fuori la porta poi incuriositi cominciai a spiare dal buco della serratura che era piuttosto grande. Erano tutti e due in piedi mia madre si accese una sigaretta. Parlavano a bassa voce ma si sentiva qualcosa. Mia madre stava chiedendo a Benedetto perché mi aveva torturato ma parlava con voce rauca da fumatrice accanita e un pò affannosa quasi eccitata. Poi chiese a Benedetto di tenegli la sigaretta e si tolse la giacca rimanendo a petto nudo, prese la sigaretta se la mise in bocca poi prese le mani dell’assistente e le mise sulle sue mammelle dicendo “Dai bastardo fammi sentire quanto sono forti le tue dita dammi dei bei pizzicotti come quelli che hai dato mio figlio” Benedetto prese tra le dita i grossi capezzoli di mia madre e gli diede una strizzata molto forte. Lei diede un grido soffocato. Riusciva a stento a trattenere le urla per dolore ma non voleva farsi sentire. Mia madre prese il mozzicone di sigaretta e lo diede a Benedetto poi mise le mani dietro la testa. Benedetto aspirò una bella boccata di fumo in modo da rendere la brace ardente poi toccò con la sigaretta l’aureola della mammella sinistra di mia madre per meno di un secondo stesso lavoro alla mammella destra poi spense la sigaretta nel portacenere mia madre intanto gli sbottonava i pantaloni e gli prese il cazzo in bocca cominciano a fargli un pompino. Benedetto cominciò a dargli dei pizzicotti sulle scottature di sigaretta mentre mia madre mugolava dal dolore e dal godimento poi si alzò in piedi si tolse la gonna adesso era completamente nuda, come avevo immaginato era venuta solo con giacca e gonna e sotto non aveva reggiseno e slip. Mi madre si inginocchiò comincio a sbottonare i pantaloni di Benedetto. Tirò fuori il cazzo e inizio un pompino mentre Benedetto gli dava dei pizzicotti sulle aureole delle mammelle nei punti dove l’aveva bruciata con la brace della sigaretta facendola piangere dal dolore e godere. Poi Benedetto sburro nella bocca di mia madre……lei ingoio tutto senza perdere una goccia. Io intanto mi ero masturbato vedendo quello che faceva mia madre ……………continua
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