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Il palazzo del peccato 1 - L'ascensore 1


di ipippoi
21.06.2025    |    249    |    0 8.7
"Nicola iniziò a fare conoscenza con Federica, Paolo trascorreva il tempo con Anna, cercando di scorgere qualcosa che sbucasse dai suoi vestiti, mentre la coppia, visibilmente eccitata, si..."
Questa storia prende ispirazione da un evento realmente accaduto: un gruppo di persone rimase intrappolato in un ascensore per diversi giorni, senza che nessuno si accorgesse della loro situazione.

Giorno 1

Paolo, un sedicenne, stava prendendo l’ascensore per uscire di casa. Era estate piena, ad agosto, e mentre molti ragazzi della sua età avevano già mille programmi per le vacanze, lui aveva deciso di restare a casa da solo. I suoi genitori, fidandosi della sua indipendenza e senso di responsabilità, avevano organizzato un viaggio all'estero, lasciandolo libero di gestirsi. L'unica condizione imposta era che non si allontanasse dal quartiere.
Con Paolo, salirono sull’ascensore Federica e sua figlia Anna. Federica, sulla quarantina, era una donna determinata che aveva cresciuto Anna da sola dopo che il padre della ragazza si era tirato indietro dalle sue responsabilità. Anna, quindicenne e vicina di casa di Paolo, era una presenza familiare per lui e una ragazza che gli piaceva.
Federica trasmetteva sicurezza: un grande seno, che probabilmente era cresciuto dopo la gravidanza, e il corpo atletico era il risultato di una costante attenzione verso sé stessa. Anna, ancora adolescente, ereditava le forme della madre. Aveva un seno che iniziava a farsi vedere, ma che, per via del fastidio, era libero dal reggiseno. Salutarono Paolo cordialmente appena entrarono, scambiando quattro chiacchiere mentre l'ascensore iniziava la discesa.
Poco dopo furono raggiunti da una giovane coppia di sposi, Mauro e Adele, seguiti da Nicola, un uomo di circa 45 anni che viveva solo nello stesso palazzo. Sebbene nessuno lo conoscesse bene, Nicola era noto per il suo atteggiamento spensierato e una vita dedita al puro divertimento, soprattutto con le donne.

Il palazzo era un edificio vecchio e maltenuto, e il caldo soffocante dell’agosto cittadino aumentava la sensazione di disagio. Di fatto, molti residenti erano probabilmente in vacanza, rendendo l'edificio quasi deserto.
A metà del tragitto l’ascensore si fermò improvvisamente. Lo sguardo preoccupato degli occupanti anticipò la tensione: Nicola cercò subito di utilizzare il sistema d’assistenza dell’ascensore, ma il pulsante risultò inutilizzabile. Provarono tutti a farsi sentire urlando per chiedere aiuto, ma il palazzo silenzioso sembrava non custodire orecchie pronte a rispondere. Anche i loro telefoni risultarono inutilizzabili: nessun segnale dentro quel piccolo spazio metallico.

Con il passare delle ore l'umore calò. Gli sposi si raggomitolarono uno accanto all’altra per farsi forza, mentre Federica tentava di rassicurare una spaventata Anna. Paolo cercò spontaneamente di intrattenere la ragazza parlando con lei per farle passare il panico.
Il caldo nell’ascensore iniziò a diventare insopportabile. Anna decise di togliersi la maglietta, restando con una canottiera leggera appiccicata alla pelle. I vestiti sembravano un peso in quel microclima umido e asfissiante.
Mauro, per ingannare il tempo, iniziò a porre domande più personali nel tentativo di creare un’atmosfera più rilassata, visto che col trascorrere delle ore l’apatia cominciava a prendere il sopravvento. Tra le varie curiosità, cercò di scoprire se Anna avesse un fidanzato, ma lei rispose di essere al momento focalizzata soprattutto sugli studi.
Approfittando della situazione, Mauro iniziò a scherzare con lei, facendole qualche solletico e accarezzandola delicatamente, con l'intento sommesso di osservare un po' di più oltre la maglietta. Anna, nonostante la sua abituale timidezza, accolse con piacere quelle attenzioni a cui non era abituata da parte di un ragazzo. Muovendosi con naturalezza, lasciava intravedere le sue forme senza mostrare alcun imbarazzo.

Con il trascorrere del tempo anche i bisogni fisici iniziarono a farsi pressanti. Anna, visibilmente in difficoltà, confessò di aver bisogno del bagno. Federica trovò nella sua borsa una bottiglietta vuota per far fronte alla delicata situazione. Anna afferrò la bottiglietta e, grazie alla presenza attenta di sua madre che la schermava dagli sguardi indiscreti degli altri, si accovacciò per riuscire a fare pipì. Tuttavia, il compito si rivelò più complicato del previsto nello spazio angusto: parte del liquido finì fuori dalla bottiglia, inzuppando involontariamente il pavimento, alcuni dei suoi vestiti e, soprattutto, le mutandine. Nonostante il disordine creatosi, nessuno sembrò preoccuparsi troppo: in quel momento ciò che contava davvero era trovare una soluzione pratica.
Anna consegnò la bottiglia mezza piena della sua pipì a sua madre e si tolse le mutandine, ormai totalmente bagnate, che la madre prese per aiutarla a sistemarsi.
L'odore di pipì riempì l'ascensore, suscitando in Paolo un senso di eccitazione che si manifestò con un rigonfiamento crescente nei suoi pantaloni. Notò anche che Anna indossava solo la gonna, senza mutandine, e questo contribuì a renderlo eccitato. Gli altri ragazzi, invece, apparivano visibilmente eccitati dalla scena appena accaduta.
Federica, vedendo la necessità di sua figlia, sentì anche lei il bisogno di andare. Prese la bottiglietta e, scusandosi con tutti, allargò le gambe e iniziò a fare la pipì nella bottiglietta. Al contrario di sua figlia però lasciò le gambe aperte dando a tutti la visione della sua figa che si liberava. Anche se avrebbe potuto girarsi per maggiore privacy, mostrò la sua figa bagnata come se volesse far eccitare tutti.
Paolo avrebbe voluto tanto afferrare quella figa e assaporare tutto il liquido che usciva, ma non ebbe nemmeno il tempo di realizzare quella fantasia nella sua mente, perché la bottiglietta strabordò, facendo cadere a terra tutta la pipì, bagnando buona parte del pavimento dell’ascensore.
Alla vista di quella scena, Mauro tirò fuori il suo cazzo visibilmente eccitato per mostrarlo alla donna, che, appena lo vide, iniziò a fissarlo con golosamente. Nicola iniziò a pisciare dietro il punto in cui si trovava Federica, ancora accovacciata. Distratta dal cazzo duro che aveva davanti, Federica si dimenticò di essere con sua figlia e non si accorse che gli schizzi di pipì di Nicola bagnavano la parete, il suo viso e i suoi vestiti.
Federica allungò la lingua per leccare uno schizzo di pipì che le era arrivato sul viso, poi la sua mano scivolò verso la sua figa, iniziando a massaggiarla. Subito però tornò alla realtà e fece finta di asciugarsi. Non poté però fare a meno di fare i complimenti a Nicola per il suo cazzo: d’altronde, essendo una madre single, non ne vedeva uno da molto tempo, e quella semplice vista aveva risvegliato qualcosa in lei.
Fu il turno della coppia. Il punto in cui gli altri si erano liberati divenne il luogo designato per fare pipì, così da evitare di sporcare altrove, anche se in realtà il pavimento era ormai bagnato quasi ovunque. Mauro non aveva mai fatto la pipì davanti ad Adele, e lei non lo aveva mai fatto davanti a lui. La situazione smosse qualcosa dentro di loro, un qualcosa che avrebbe trasformato la loro vita, portando la loro relazione a un nuovo, più profondo livello.
Mauro si girò di spalle e chiamò Adele. Quasi divertito, le chiese di tenere il suo cazzo mentre faceva la pipì. Adele non se lo fece ripetere due volte e lo strinse saldamente mentre Mauro si liberava contro la parete dell’ascensore. Quella scena rese Adele immensamente eccitata, e al termine della pipì iniziò ad masturbare il cazzo di Mauro, ancora eccitato dalla situazione. Poiché davano le spalle a tutti, nessuno poteva vedere cosa stavano facendo, ma la masturbazione non poté durare a lungo per non attirare sospetti. Per ringraziare Adele, Mauro passò la mano sul proprio cazzo, ancora bagnato dalle ultime gocce di pipì, e lo porse ad Adele, che lo leccò avidamente.
Adele a quel punto dovette fare lo stesso. Si accovacciò e iniziò a fare la pipì. Mauro si mise di fronte a lei e, mentre Adele si liberava del bisogno impellente, iniziò a massaggiarle la figa con la mano che veniva bagnata dalla sua pipì. Adele avrebbe voluto che quel momento non finisse mai, ma purtroppo finì. Mauro allora allungò la mano bagnata verso Adele per fargliela leccale, e lei la leccò con cura. Sebbene la prima scena fosse nascosta da sguardi indiscreti, questa fu piuttosto evidente, e tutti capirono che, se la situazione fosse continuata, si sarebbe arrivati a qualcosa di più che qualche toccatina.
Paolo iniziò a scherzare con Anna sulla quantità di pipì che c’era in giro, e anche Anna sembrava stranamente divertita. Cominciarono a confidarsi: Paolo le raccontò che gli piaceva fare la pipì davanti ad altre persone e vedere gli altri farla.
Senza rendersene conto, la conversazione si spostò su argomenti un po’ più spinto. Anna notò il cazzo dei due ragazzi e chiese a Paolo se anche lui ne avesse uno grande come il loro.
Paolo, sapendo che presto avrebbe dovuto fare la pipì, le mostrò il suo cazzo proprio mentre faceva la pipì. Incuriosita, Anna gli chiese perché il suo cazzo sembrava diventare più grande mentre faceva la pipì.
Paolo le rispose che, quamdo eccitati, gli uomini vedono il loro cazzo ingrandirsi fino a diventare grande. Anna allora pensò che il cazzo di Paolo fosse davvero eccitato, così grande, e capì perché sua madre lo guardava con quello sguardo.

Il pomeriggio passò tranquillo, senza particolari eventi. Nicola iniziò a fare conoscenza con Federica, Paolo trascorreva il tempo con Anna, cercando di scorgere qualcosa che sbucasse dai suoi vestiti, mentre la coppia, visibilmente eccitata, si accarezzava e si scambiava baci spesso.
Arrivò la sera, e con essa la fine dell’acqua rimasta a disposizione di tutti. Nonostante ciò, tutti speravano che la situazione si sarebbe sbloccata il giorno successivo.
Con l’arrivo della sera seguì la notte. Paolo e Anna dormivano vicini, Nicola accanto a Federica, mentre la coppia si mise in disparte, più lontana dagli altri. Nessuno si sdraiava per terra, dato che era bagnato, ma poggiavano tutti la schiena contro una parete dell’ascensore. L'eccitazione della coppia iniziò a farsi sentire, e con il passare della notte Mauro allungò le mani, facendosi strada tra le mutandine di Adele. Adele si svegliò e incrociò lo sguardo del suo fidanzato: quello sguardo la faceva impazzire, aveva il diavolo negli occhi, e lei desiderava essere posseduta da quel diavolo.
Mauro iniziò a inserire le prime dita nella figa, ovviamente bagnata, di Adele che sperava che tutti dormissero. Adele iniziò a sentire le dita farsi largo dentro di sé e premette la mano per farla arrivare fino in fondo. Era il segnale che diede il via a Mauro a fare tutto ciò che aveva in mente di fare.
Tirò fuori il suo cazzo e lo inserì nella bocca di Adele. Adele iniziò a succhiare avidamente tenendo spesso lo sguardo fisso verso le altre persone presenti insieme a loro. Dopo un pò però, presa dall’eccitazione, iniziò a godere e basta, non le importava più niente. Se si fossero svegliati tutti avrebbero goduto di quella scena. Lei in quel momento voleva solo scopare con il suo fidanzato e nessuno le avrebbe impedito di portare a termine il suo scopo. Mauro stava masturbando sua moglie in modo energico, così tanto energico che ormai le loro azioni non erano più silenziose come all’inizio e, anche se le loro bocche cercavano di non far rumore, la figa di Adele produceva rumori abbastanza eloquenti.
Paolo si svegliò e vide la coppia in quella situazione. Cercò di non farsi vedere per potersi godere quella scena. Era come vedere uno dei tanti film porno che vedeva sul suo PC questa volta però provava delle emozioni più forti. Essendo vicino ad Anna iniziò ad abbracciarla e allungò la mano sotto la sua gonna iniziando a massaggiare la sua figa.
Anna non si svegliò subito ma iniziò a provare una sensazione mai provata prima. Una sensazione che la faceva stare bene e, aprendo gli occhi, capì che quella sensazione era dovuta a quello che stava facendo Paolo. A quel punto si girò e iniziarono a baciarsi con la lingua. Un bacio che però notò anche la coppia. Mauro a quel punto si fermò perché, se si sarebbe svegliata Federica, la madre di Anna, non sapeva come avrebbe reagito alla visione di sua figlia eccitata mentre loro facevano cose discutibili davanti a lei.
Paolo e Anna però non si fermarono e passarono la notte a baciarsi e a toccarsi sperando che quella situazione non finisse mai.

FINE GIORNO 1
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