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Gay & Bisex

Al Basement


di denis777
24.11.2014    |    7.132    |    3 9.0
"Mi colpì subito una bella moto d’epoca, un busto che emergeva come dal buio in un ambiente scuro, ma non troppo..."

In verità non sono tipo da locali, anzi fino a poco tempo fa non ne conoscevo, ma mi avrebbe fatto piacere frequentarne qualcuno, meglio se familiare e non troppo grande, in cui trovare situazioni intriganti, ma al tempo stesso tranquille ed appaganti, insomma in un clima sereno.
Fare due chiacchere, conoscere gente nuova, bere un drink, sentire musica, magari non invasiva…insomma relax e al tempo stesso divertimento.
L’occasione di conoscere quello che cercavo si presentò inaspettatamente.
Fu un amico ritrovato a parlarmene: “vieni al Basement” – mi disse – “conosco i tuoi gusti…è proprio adatto a te!”.
Non ci pensai due volte e vi andai con lui il venerdì successivo.
Mi spiegò che il venerdì si teneva un party con dress code libero, ma che avrei pagato l’ingresso con la formula: più ti spogli, meno paghi.
Arrivammo poco dopo le 23.
Ubicazione centralissima, in pieno centro storico, nella storica via Atri, in pratica 2spaccanapoli”, locale decisamente carino ed intrigante.
Una volta entrati attraverso una porticina discreta, ma invitante, sormontata da una luce rossa, dopo poche scale in discesa la reception.
E qui la prima gradita sorpresa: un operatore sorridente, gentile, paziente, che spiegò con poche ma esaurienti parole la modalità di accesso.
Scelsi la formula intermedia: underwear.
Completamente nudo in un ambiente nuovo mi sembrava eccessivo, ma mettere in mostra un bel fisico era più che opportuno.
Entrati, ci trovammo in una grossa sala con armadietti e cassetti per riporre gli effetti personali.
Mi spogliai e rimasi in slip (li adoro, contrariamente a chi predilige i boxer), scarpette da ginnastica, dopodiché mi guardai intorno.
Una dozzina di clienti…alcuni al bancone del bar, altri seduti sui divani e qualcun altro nell’attigua sala fumatori.
All’orecchio il mio amico mi disse che certamente molti altri erano in azione all’interno.
L’esplorazione di un posto nuovo, poi così intrigante, mi ha sempre appassionato, cosicché feci subito un primo giro, ripercorrendo ed osservando con attenzione dapprima la sala bar, molto bella e curata, con luci soffuse a colorazione variabile…musica proprio come mi aveva detto l’amico, non invasiva, ma calda e coinvolgente e la sala fumatori, piccola e raccolta, in cui notai con piacere che c’era viva conversazione tra alcuni ragazzi che evidentemente si conoscevano.
Conclusi che il locale meritava e che dovevano esserci parecchi frequentatori abituali.
Dopo di ciò entrai nell’ambiente hot.
Mi colpì subito una bella moto d’epoca, un busto che emergeva come dal buio in un ambiente scuro, ma non troppo.
Una biforcazione portava sulla destra ai servizi ed a una grossa dark room. Sulla sinistra dava, invece, su altri ambienti.
Esplorai i bagni e la darkroom, al momento deserta.
Poi mi avventurai sulla sinistra.
Subito scorsi una scala che portava ad una grande sala, con una sling ed un lettone.
Qui mi resi conto che era vero che quelli che avevo visto giù erano solo una parte dei clienti presenti.
Sul lettone, infatti, due ragazzi stavano stesi, completamente nudi. Erano tutti presi in un amplesso appassionato ed un terzo, in piedi, assisteva a poca distanza, toccandosi voluttuosamente, forse sperando di essere invitato ad unirsi ai due.
Ammirai la scena per qualche secondo, ma poi continuai nel mio giro.
Ridiscesi e entrai in un piccolo labirinto, poco illuminato, ma non del tutto buio.
Sui lati alcuni camerini, di cui uno chiuso.
La parte bassa della porta, leggermente innalzata rispetto al suolo, lasciava intravedere la presenza di due ragazzi che erano in azione…il che si percepiva anche da quei rumori sommessi che sono inequivocabili.
Mi avventurai più all’interno…la luminosità diminuiva fortemente, ma mai al punto da rendere impossibile rendersi conto di chi ci fosse.
Mi accorsi che c’era un piccolo letto, sul quale un ragazzo seduto stava gustando la verga di un altro, completamente nudo e dal corpo scultoreo, che, in piedi, lasciava trapelare con evidenti mugolii il suo piacere.
In fondo tre stanzette, una con la porta e due contigue con un glory hole nella parete centrale.
In quella all’estrema sinistra stava in piedi un uomo dalle fattezze di orsetto, completamente nudo, il quale, lasciando palesemente la porta aperta, mi guardava invitante.
Il giro era terminato…ma era subentrata una voglia pazza di trovare compagnia.
L’uomo era invitante…avrei preferito fare un altro giro, ma mi avvicinai a lui.
Era un over 40 in slip, non troppo alto, insomma un orsetto, anche se non eccessivamente peloso, del quale mi colpì la bocca carnosa…insomma una bocca invitante ed accogliente.
Mi avvicinai. Senza chiudere la porta mi baciò in maniera calda e coinvolgente…accelerando un’erezione già iniziata, che divenne, per l’eccitazione del luogo e complice l’atmosfera, fortissima.
Mi tocco sapientemente i capezzoli, accarezzandoli prima dolcemente, poi stringendoli e così facendo si accovacciò, iniziando un pompino lento e godurioso.
Mentre gustava il mio uccello non cessava di accarezzarmi i capezzoli, dando al tutto un senso di fortissima sensualità. Conclusi che doveva davvero essere esperto nel dare piacere.
Quando gli toccai il buchetto iniziò a mugolare…e mi sussurrò all’orecchio? “Mi vuoi?”
Dissi di sì e per mano, in maniera direi quasi romantica, mi condusse sopra, nella sala sling.
Il lettone era vuoto. I due di prima dovevano aver completato l’amplesso o si erano trasferiti in un camerino.
Mi stesi e lui, restando in piedi, continuò lentamente, ma sempre con una sensualità ed una voluttuosità altissima a spompinarmi…facendomi gemere di piacere.
Poi, evidentemente anche lui, scosso da fremiti di desiderio, interruppe la sua degustazione, si appoggiò al lettone ostentando un culetto che, contrariamente alla pelosità del petto, era liscio e morbido.
Mi alzai e mi appoggiai in piedi dietro di lui, premendo il mio corpo sul suo e strusciando una verga durissima sulle natiche.
Sentivo apertamente la sua soddisfazione.
Si voltò e fu lui stesso a infilarmi un condom ed a lubrificarsi il buchetto con la saliva.
Non aspettavo altro: lo penetrai dapprima dolcemente, poi sempre più forte. Dai gemiti e dalla respirazione alterata, tipica dei momenti d’intenso piacere, percepivo il suo godimento, ma anche il mio non doveva essere da meno.
Eravamo piuttosto rumorosi…forse anche troppo, cosicché durante la penetrazione altri due ragazzi si avvicinarono.
E qui un’altra sorpresa gradita: uno dei due iniziò a partecipare.
Mentre impalavo senza pietà l’orsetto, uno dei due, che doveva essere parecchio giovane, si appoggiò dietro di me e mi abbracciò con forza, facendomi percepire la pressione del suo corpo nudo sulla mia schiena..
Questo contribuii ad aumentare la libido e mi accorsi che ero ormai sul punto di godere.
Anche l’orsetto se ne accorse, si voltò e senza esitazioni me lo prese in bocca con movimenti rapidi e profondi.
Il ragazzo dietro di me continuò a stringermi, stuzzicandomi i capezzoli e facendomi percepire chiaramente la sua erezione, che strusciava in prossimità del buchetto.
L’orgasmo fu fortissimo…inondai la bocca dell’orsetto, che incamerò il nettare nella sua bocca per poi sputarlo, con qualche traccia sulla guancia.
Mi ritrassi delicatamente.
Una carezza al ragazzo che mi cingeva…un bacetto all’orsetto e giù in bagno per una sana pulizia.
Come inizio era andata più che bene.
Fatte le dovute abluzioni, ritrovai nella sala bar anche qualche persona in più e stimai che al momento nel locale ci dovevano essere più di una ventina di persone.
Del mio amico, però, nessuna traccia.
Mi sedetti al banco per un drink e fu così che feci amicizia con uno dei gestori, parlando del più e del meno.
Conversazione piacevole che continuò con un simpatico e bel ragazzo, allorché entrai nella sala fumatori per gustare un sigaro.
Stava fumando anche lui e fu facile fare amicizia: il clima era complice, l’atmosfera sincera ed autentica….
La cosa che mi fece piacere fu che la conversazione fu del tutto innocente e serena. Nessuna domanda di quelle solite intorno alle abitudini sessuali ed ai gusti personali.
Si trattò di una bella conoscenza, del tutto disinteressata, anche se ormai il tempo di riposo era abbondantemente decorso.
All’improvviso entrò il mio amico, che, non essendo fumatore, era lì solo per chiedermi: "Tutto a posto?"
La risposta non era necessaria. Dal sorriso e dal tono facciale dedusse che stavo più che bene e ritornò al suo tour.
“Ti va di appartarci in un camerino?” - mi disse il giovane interlocutore con cui avevo fatto sin ad allora amabile conversazione.
Come dirgli di no?
Ancora una volta - e la cosa mi piaceva tantissimo - recammo per mano in un camerino scelto dal mio nuovo amico, che, conoscendo bene il locale, si era orientato per uno (lo disse lui) con un letto abbondantemente idoneo ad accogliere due persone stese.
Eravamo entrambi in slip.
Potevo ammirare il petto glabro, tonico, le gambe solide, il visino gentile…
Ci stendemmo già abbracciati e non finimmo di baciarci per parecchi minuti…col desiderio che cresceva sempre di più.
Lui mi succhiò con passione ed io ricambiai, per poi passare ad un favoloso 69, intervallato da baci, tocchi di lingua per tutto il corpo e da quell’amabile mordicchiare capezzoli e labbra…stuzzicandoci vicendevolmente.
Dopo parecchio tempo ci regalammo un orgasmo coinvolgente, avendo ognuno cura del membro dell’altro, concludendo con quello che gli inglesi chiamano hand job.
Ormai ero stremato.
Ci lavammo insieme e ritornammo al bar, dove scambiammo il cellulare.
La sorpresa questa volta meno bella: erano le 3,00. Erano passate quasi 4 ore, senza che me ne fossi accorto.
Il mio amico, che aveva concluso le sue cose con uguale soddisfazione, mi stava aspettando e degli avventori non ne rimanevano che 7/8, anche se notai che alcuni non erano arrivati da molto.
Nottambuli, pensai…ma non c’era tempo per loro, anche se ne sarebbe valsa la pena.
Rivestiti salutammo ed io quasi automaticamente dissi al gestore: “Ci vediamo la prossima settimana”.
E fu così.
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