Gay & Bisex
Quel ragazzotto di montagna

19.05.2025 |
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"Il suo sorriso di complicità era disarmante..."
Quello che sto per raccontare si tratta di una storia vera a me accaduta.Inizio dicendo che non amo il caldo e soprattutto non amo il mare, per questo in estate me ne vado più volentieri a cercare un po' di fresco in montagna. Per fortuna ho amici che condividono questa attività e anche quel giorno infatti ero con altri due amici sotto un castagneto in Garfagnana dove passa un torrente dalle acque incredibilmente fredde nonostante il bollore di metà luglio.
Si tratta di un luogo abbastanza frequentato, diciamo turistico, infatti lì si trova un bar/ristorante sempre strapieno dove preparano grigliate e piatti ottimi.
Io e i miei amici eravamo distesi al fresco dei castagni, loro sonnecchiavano mentre io invece ero immerso nella lettura di un libro quando ad un certo punto un gran vocio mi distrasse.
Erano un gruppo di bambini, sembravano Boyscout, saranno stati più o meno una decina di rabacchiotti.
Dietro di loro due figure adulte, probabilmente gli educatori.
Un ragazzo da i capelli ricci e scarruffati e una ragazza minuta con capelli castani lisci a caschetto.
Ovviamente soffermai lo sguardo sulla ragazza.
Era piccolina di statura ma aveva una corporatura come dire....soda.
Gambe tornite e abbronzate che spuntavano da pantaloncini cortissimi attillati color nocciola che
le rendevano due chiappe sode e alte spiccando su fianchi stretti dove una t-shirt bianca con una scritta in inglese verde delineava un fisico snello ma al contempo compatto e sodo.
La fissavo al punto che lei come avesse sentito il mio sguardo insistente mi restituì un' occhiata.
Non ci misi molto a capire che in realtà la bella creatura non era una ragazza ma un ragazzo.
Incredibile! Era un ragazzo!
Eppure più lo guardavo e più trovavo in quella creatura tutto ciò che un etero cerca. Il viso pulito e liscio la carne color nocciola tornita delle cosce, caviglie fini e mani eleganti.
Si muoveva con raffinatezza senza recitare una parte di femmina, perché era evidente che era femmina nonostante la natura avesse deciso invece di darle un accessorio in più.
Non mi era mai successo di essere così attratto da una persona che non fosse Donna.
Eppure non riuscivo a staccare gli occhi da quella visione così sublime. Era come se avesse un aurea di luce per me. Non resistevo alla curiosità di immaginarmi di toccare quella magnifica creatura.
Aveva i capelli a caschetto ma una frangia piu lunga le ricadeva sulla parte destra del volto.
Era come se tenesse quella frangia come a nascondersi, oppure per poter scrutare attraverso.
Mi guardava.
Non capivo se lo faceva perché infastidito dal mio insistente sguardo oppure anche lui era incuriosito da me.
I miei amici adesso erano svegli e anche loro stavano osservando i bambini rumorosi. Non si erano accorti della presenza di quella creatura erano soprattutto un po' rabbuiati dalla confusione.
Io decisi di alzarmi per andare a prendermi un caffè, anche perché non volevo che si accorgessero del mio interesse verso quel ragazzo.
Così mi incamminai verso il bar lanciando un' occhiata al ragazzo il quale mi stava osservando con quello che oggi posso dire "un sorrisetto" sulle labbra
La fila al bar era piuttosto fitta, decisi quindi di passare prima dal bagno per fare pipì e lavarmi la faccia per rinfrescarmi un po'.
Stranamente lì non c'era nessuno. Il bagno era libero. Entro chiudendo la porta con il gancio e faccio pipì quando sento bussare alla porta.
"Occupato" dico
"Lo so" risponde qualcuno con una voce tenue e non so come dire...una voce sorridente.
Avendo finito di fare pipì dovevo lavarmi soltanto le mani apro la porta e come se stessi sognando mi si presenta davanti ai miei occhi quel ragazzo meraviglioso.
" Ciao, guarda mi lavo le mani ed esco" dico un po' imbarazzato e anche eccitato.
" Non importa" risponde
"Posso entrare?" Chiede
Io tremavo, un po' per l imbarazzo un po' per paura che i miei amici stessero assistendo a tutto questo e un po' per l'eccitazione.
" Ma certo vieni, ho finito"
" Resta se vuoi" continua lui.
Non credevo a ciò che stava accadendo, non mi ero mai trovato in una situazione simile non mi ero mai sognato figuriamoci che tutto ciò accadesse con un "ragazzo"
" Allora mi dici perché continui a fissarmi ? " Chiede con un sorrisetto
" Scusami, davvero è che sei....sei...." Farfuglio io
" Carina? " Conclude la frase che io non riuscivo a completare
Si appellava alla sua persona al femminile. Fui travolto da una vampata di desiderio che volevo nascondere.
Lei ( a questo punto era LEI) si mosse verso di me, io immobile con i pantaloni della tuta grigi da dove il rigonfiamento della mia eccitazione era difficile da celare, spalle al muro nel poco spazio dell' antibagno mi mise le mani sul petto e mi baciò sulla bocca. Un bacio vero con la lingua, appassionato.
Io frastornato non esitai a muovere le mie mani per toccare quella magnifica presenza e accarezzai le sue spalle, le sue scapole. Era piccola rispetto a me le mie mani ricoprivano gran parte della sua schiena.
Intanto la mia mano iniziò a scendere verso quel capolavoro di culo e arrivò al fondo schiena, iniziai a scorrere via la sua t-shirt dai pantaloncini e toccai per la prima volta la sua pelle così soda e liscia all' attaccatura tra schiena e sedere.
E sentii subito un morbido tessuto fine , molto fine.
Indossava una brasiliana in microfibra, quelle senza cuciture. Nulla di volgare, anzi raffinato e dava un senso di pulito e di fresco.
Addentrai le mie dita tra le natiche che sembravano di marmo ma calde e sudate che rendevano ancora più eccitante il toccare.
Lei intanto aveva slacciato lo spago della mia tuta e le sue mani incontravano il mio cazzo già duro e venoso. Le nostre lingue intanto continuavano a intrecciarsi e i respiri a farsi più ansimanti quando improvvisamente si staccò dalle mie labbra mi guardò con un sorriso e sempre senza togliere li sguardo dai miei occhi si chinò e lo prese in bocca.
Aveva le labbra bagnate e calde dai nostri baci e le sentii abbracciare il mio cazzo in un morbido nido.
Le riempivo la bocca tanto che dette un colpo di tosse e sbavando un po' di saliva sempre guardandomi disse " se vuoi puoi venire, ma non in bocca per favore"
Io che ero già eccitato non feci finire la frase che le risposi " allora spostati femmina" e lanciai un fiotto di sperma che sentii risuonare a un metro di distanza dietro di lei.
Il suo sorriso di complicità era disarmante. Giuro che l' avrei presa a morsi da quanto ero eccitato e gratificato.
Si rimise in piedi mi diede un bacio a stampo sulle labbra e uscii senza voltarsi lasciando semiaperta la porta.
Ad attenderla lì fuori c era il ragazzo con i ricci che con lo sguardo arrabbiato le chiedeva " chi era quello? Che cosa avete fatto tutto questo tempo!?"
Lei iniziò una corsetta verso il gruppo di ragazzetti che erano rimasti senza supervisori. E nonostante la situazione dal suo profilo notai un sorrisetto ancora stampato sulle sue labbra mentre io ancora imbambolato mi ero dimenticato del caffè e forse anche di come mi chiamavo.
Creatura sublime che non ho più visto né ho mai saputo nulla di lei, ne il nome ne da dove venisse, nulla di nulla.
Mi chiedo che persona sia adesso che sono passati quasi 15 anni. Di una cosa sono certo, io non la dimenticherò mai.
Nella mia fantasia ho deciso di chiamarla Giada.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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