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Gay & Bisex

Andrea e Riccardo


di Membro VIP di Annunci69.it BlondBear22
15.05.2025    |    3.737    |    2 9.0
"“Sì che sei la mia troia… la mia troia preferita!” Riccardo sborra violentemente, abbondante..."
Riccardo è teso, un brivido gli corre lungo la schiena mentre sente la serratura del portone aprirsi. Non era passato neanche un secondo dal messaggio Grindr “aprimi” che l’apertura a distanza del portone era partita.
Non entrava in quel palazzo dall’estate di due anni prima, l’ultima volta in cui aveva visto Andrea e non ricordava fosse tutto così bianco, percorre velocemente la rampa di scale che lo separa dalla sua destinazione, riconosce la porta, è socchiusa, entra.
Andrea è dietro la porta, lo aspetta con un jeans a vita alta, un maglioncino nero e in calzini, tipico abbigliamento da casa. “E’ ancora più bello di quanto ricordassi” pensa tra sé e sé Riccardo.
“Ce l’hai fatta finalmente…” dice Andrea con voce sottile.
“Eh sì, hai visto?” gli risponde sorridendo l’uomo appena entrato, sfoggiando un sorriso sornione.
I due si conoscevano da anni, si erano visti la prima volta quasi dieci anni prima.
All’epoca Riccardo era ansioso di esplorare le sue fantasie omo ma il territorio, già all’epoca, offriva molto poco. Fino a che un giorno, come un fulmine a ciel sereno, era arrivato questo profilo, con una foto in bianco e nero, di un sedicente diciottenne.
La semplice foto lo aveva mandato in brodo di giuggiole, era bellissimo, magro, depilato con delle curve meravigliose. Quando poi chattando era riuscito a vederlo anche in viso, Riccardo, si era totalmente perso del giovane.
Dopo diverse ore e giorni di chat erano riusciti a vedersi, fu subito una cosa estremamente forte. Entrambi si piacevano e molto. Erano serate di baci, toccate, leccate, strette e soprattutto dei pompini più belli del mondo.
Per un motivo o per un altro nei 10 anni successivi non erano mai stati costanti ma si erano visti spesso, ogni volta che ne avevano voglia entrambi e che si erano create le condizioni perché accadesse.
Non avevano mai pensato di costruire qualcosa oltre il semplice sesso, forse solo dopo i primi incontri, ma alla fine per un motivo o per un altro non era mai nato niente.
Ora era da parecchio che non si incastravano le stelle e riuscivano a vedersi, era stato Riccardo a forzare la mano, Andrea era diverse volte che gli diceva che non aveva più nessun interesse nei suoi confronti. “Non mi interessi più, rappresenti il mio passato…” gli aveva scritto più volte, ma Riccardo non demordeva. Aveva avuto negli anni diverse esperienze con ragazzi anche qualche trans ma era tornato negli ultimi anni solo alle donne. L’unico che gli interessa vedere e per cui muore di voglia è Andrea.
Dopo infinite chat alcune più innocue, altre più spinte era riuscito a convincerlo.
“Una pompa al volo e vai via!” Andrea era stato perentorio.
Nel salone della sala in cui i due sono adesso c’è una sedia nel mezzo, alla sua vista Riccardo freme: “Levati i pantaloni e siediti” gli dice suadente il giovane mentre poggia il telefono sul tavolo facendo partire una musica elettronica, lenta e suadente.
Riccardo non se lo fa ripetere, leva la giacca, la butta sul divano e fa quello che gli è stato ordinato. Andrea gli si mette di spalle, prende un panno di pail preparato in precedenza e dopo aver passato le mani sulle spalle all’uomo seduto, lo benda.
“Ti fidi così tanto di me?” gli dice con voce sottile.
“Sì…” risponde Riccardo
“mmm bene, sono anche senza mutande…”
Riccardo non vede più nulla, il bendaggio funziona, può solo sentire i passi e l’odore del ragazzo davanti a lui.
Il suono inconfondibile di una zip rompe il silenzio.
Andrea è nudo davanti a Riccardo, ma lui può solo immaginarlo.
Una mano leggera e sensuale sale sulla coscia del ragazzo bendato fino ad andarsi a poggiare sul suo cazzo ancora coperto dalla mutanda. Un brivido gli sale sulla schiena.
“Già duro… interessante” sussurra Andrea, mentre con un movimento leggero scappella il cazzo che ha davanti.
Il cazzo di Riccardo sta crescendo ancora di più. La sensazione lo manda già ai pazzi, fino a che non sente una sensazione di umido e caldo che gli avvolge il cazzo. La bocca di Andrea è finalmente di nuovo intorno alla sua cappella.
Il cazzo gli diventa improvvisamente di marmo mentre la bocca di Andrea comincia quel movimento che quasi aveva dimenticato, gli porta le mani nei capelli e gli stringe la testa accompagnandone il movimento. Andrea succhia e assapora con una passione sfrenata.
Il giovane si stacca dal cazzo che sta assaporando e con un movimento veloce sale sulle gambe di riccardo. Le bocce dei due si avvicinano, si cercano e finalmente si trovano.
Un bacio bagnato e passionale, la cosa che Riccardo agognava di più.
Andrea prende le mani dell’uomo bendato davanti a lui e gliele porta sulla sua schiena senza staccare le labbra da quel bacio. Le mani lo avvolgono con passione, le braccia lo stringono con vigore.
Riccardo stacca le labbra dal bacio e si sposta sul collo continuando ad assaporare l’odore e il sapore del ragazzo. Gli dispiace in quel momento non poter vedere la faccia estasiata di Andrea ma il cazzo duro che gli preme sul petto gli dice che anche lui è nel fiume della passione. Continua a scendere con le labbra fino a che non trova il suo obiettivo, il capezzolo di Andrea, che viene subito assorbito dalle sue labbra.
Andrea sospira e geme leggermente cominciando a muoversi sul cazzo del compagno che gli si appoggia al buchetto. Purtroppo, i patti erano chiari: niente culo stasera.
Riccardo sposta la mano dalla schiena del giovane, e al buio cerca il cazzo di Andrea, lo trova, è di pietra. Comincia a masturbarlo energicamente seguendo i movimenti del suo corpo.
Andrea geme e ansima ancora, probabilmente immagina di essere preso e posseduto in questo modo, ma i patti sono chiari.
È lui però che vuole l’iniziativa, scende dalle gambe di Riccardo, si inginocchia di nuovo e in un momento il cazzo di Riccardo è di nuovo tra le sue labbra. Il movimento stavolta è diverso, veloce, affamato. Riccardo è in estasi, prende di nuovo i capelli di Andrea tra le mani e lo stacca dal suo cazzo, gli sposta la testa e poggia le labbra sulle sue palle. Nessuno gli ha mai leccato le palle come Andrea, il giovane lo sa bene e non aspetta un secondo per cominciare a leccare quei coglioni, ormai strapieni, davanti a lui.
Sente che Riccardo è vicino, ad ogni leccata lo sente pulsare, anche lui non è lontano.
Si solleva di nuovo e si avvicina all’orecchio di Riccardo.
“Ti concedo di vedermi mentre sborri… dove vuoi sborrarmi?” gli dice sottile.
“In faccia…” risponde subito Riccardo, negli anni non lo aveva mai fatto, è una delle cose che agogna di più.
Riccardo si alza di scatto, leva la benda con un movimento veloce. La prima cosa che vede è Andrea in ginocchio davanti a lui, una mano sul cazzo che si muove veloce. Quegli occhi mandano Riccardo ancora di più in estasi.
Si masturba veloce sulla faccia davanti al suo cazzo.
“Dimmi che sono la tua troia…” sospira Andrea senza staccare gli occhi da Riccardo.
“Sì che sei la mia troia… la mia troia preferita!”
Riccardo sborra violentemente, abbondante. La faccia di Andrea si riempie in una frazione di secondo di liquido caldo, accelera il movimento della mano, sta venendo anche lui.
Riccardo gli sbatte il cazzo ancora duro sul viso.
“Mamma che troia che sei…la migliore troia…” dice continuando a poggiare il cazzo sulle labbra di Andrea che viene copioso anche lui.
Un momento di silenzio, Riccardo vorrebbe baciarlo ma non può, anche questo era nei patti.
Andrea si alza rapido, si pulisce con la prima cosa che trova e scappa in cucina a prendere un fazzoletto per l’amico. Della cosa Riccardo ci rimane un po' male ma lo immaginava.
“Ora sei contento?” dice Andrea porgendogli un fazzoletto.
“Molto, e tu?”
“Ti serve per il tuo ego saperlo?”
“No, sono solo curioso, non mi sembra ti sia dispiaciuto”
Andrea scuote le spalle, Riccardo ride. Sa bene che non avrà mai questa soddisfazione.
“Vabbè allora io vado” continua Riccardo, rimettendosi la giacca.
“Sì, vai che tornano i miei…” gli risponde il giovane mentre spegne la musica sul telefono.
Riccardo lo guarda per un secondo, sorride di nuovo, pensa a quanto sia bello il ragazzo davanti a lui. Lo afferra per i jeans, lo avvicina a sé e gli dà un ultimo bacio, veloce e passionale. Andrea non dice nulla, ricambia anche lui.
“Questo non era nei patti...” gli dice alla fine staccandosi dal bacio.
“Succede!” gli fa Riccardo e sorride di nuovo.

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