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Gay & Bisex

Buon compleanno


di boysecrets
22.10.2013    |    6.836    |    5 8.5
"Sull'altra poltrona alla mia sinistra c'è Gianluca che sembra si stia per appisolare..."
Mi stavano inseguendo ormai da ore, quando all'improvviso una radura si è aperta davanti a me. "Sono salvo" ho pensato, ma dopo qualche istante mi accorgevo che lo spiazzo era cinto per tutto il suo perimetro da altissime tribune sulle quali stavano sedute in religioso silenzio centinaia di donne che cominciarono a fissarmi. Voltandomi indietro mi accorgevo che gli uomini al mio seguito si erano fermati a qualche metro da me e perfettamente allineati poco distanti l'uno dall'altro se ne stavano li col capo chino anch'essi in silenzio. Erano in sei, perfettamente uguali fra loro, tanto che guardandoli pronunciai una parola: "Gemelli". Un improvviso rumore di passi, lento, mi spinse a guardare davanti a me dove qualche istante dopo un omaccione imponente e con un cazzone incredibilmente enorme, tanto che mi è sembrò una terza gamba, mi si piazzò davanti. Poi tutto fu veloce.
Il gigante cominciò a fissarmi e a sorridere di scherno e lentamente la sua gamba di mezzo, ovvero il suo cazzone, cominciò ad alzarsi e ad allungarsi ancora di più, Le donne presenti ai lati chinarono tutte lo sguardo e in un attimo fui agguantato da dietro dai sei gemelli che, allargandomi le gambe e tenendomi bloccato e sospeso per aria, mi offrirono al gigante, o meglio, offrirono il mio culo a quell'essere spregevole. Emettendo un suono indefinibile e fastidiosissimo, l'energumeno affondò il suo membro nelle mie viscere facendomi emettere un ululato che squarciò il silenzio e poi, poi...mi sono svegliato.

Sono seduto in mezzo al letto, completamente bagnato di sudore e ansante e sto cercando di realizzare che si è trattato solo di un incubo quando il breve motivetto proveniente dal mio cellurare mi annuncia l'arrivo di un messaggio distogliendomi così dal brutto sogno appena fatto. Francesca mi fa gli auguri. Ma per cosa ?
Che stupido... ma come per cosa...cazzo oggi è il mio compleanno e non prima di aver inviato il mio grazie a Checca lancio il telefono in un punto imprecisato del letto e mi vado a mettere sotto la doccia. Il resto della mattinata è tutto un susseguirsi di telefonate e messaggi che mi ricordano, qualora me ne fossi dimenticato, che sono ormai prossimo ai trenta. Sto quasi per uscire di casa quando suona nuovamente il mio cellurare e quasi mi arriva il cuore in gola quando sul display illuminato leggo il nome di Riccardo. Ah Riccardo.

Non posso dire che io e Ricky siamo proprio amici visto che le nostre frequentazioni, sin da quando l'ho conosciuto, sono sempre state sporadiche. Solo delle rare uscite insieme ad altri amici o al massimo qualche fine settimana fuori. Già, un fine settimana, quel fine settimana quando completamente fuori di testa, grazie alla vodka, lo raggiunsi nel bagno e lo implorai di lasciarsi succhiare il cazzo, cosa che desideravo dal primo momento in cui l'ho visto, anche se in realtà desideravo anche molto altro. Sapevo che non è gay e ovviamente mi respinse con decisione costringendomi a tornare mestamente sui miei passi.

Nonostante ci fossimo scambiati i numeri tempo prima, non ricordo in quale occasione, oggi è la prima volta che ricevo una sua telefonata ed emozionatissimo, dopo molti squilli, rispondo.
"Pronto"
"Vedo che l'età si fa sentire" fu l'esordio, e poi: "Adesso non senti più il telefono??"
"Mi prendi per il culo?? " dissi sorridendo e lui ridendo mi fa:"Ma no dai scherzo...auguri, buon compleanno"
"Grazie" rispondo completamente inebetito e non sapendo come proseguire con le parole mi è uscito un:"Che fai di bello?"
"Sono in giro con due miei amici e pensavo, se per te non è un problema, di passare da te e farti gli auguri di presenza"
Un brivido mi attraversa e mi fa sobbalzare..."Co-cosa? Vu-vu-vuoi venireee qui? balbetto tremante
"Se non ti va niente, figurati, non ti voglio disturbare"
Ma no da-dai, ti asp vi aspetto"
"Ok allora, dieci minuti e saremo lì"
"Ok ...a dopo"

"Oh merda merda merda...e adesso che faccio" dico dentro di me e mille pensieri invadono la mia testa...
magari è solo questione di qualche minuto e va via, non riuscendo a comprendere cosa volessi in quel momento, come i bambini che non sanno cosa vogliono.
Dopo dieci minuti suonano alla porta e col cuore a mille apro trovandomi davanti Riccardo che mi uccide quasi col suo sorriso smagliante e accanto lui due ragazzi, i due amici dei quali mi aveva accennato poco prima. Noto che sono in tenuta sportiva e penso che magari avevano pensato di andare un pò a correre ma poi avevano desistito visto che la giornata non è un granchè, ma non faccio domande.
Riccardo mi si avvicina per primo a quasi abbracciandomi mi fa gli auguri. Poi mi presenta nell'ordine Fabio che mi stringe la mano fissandomi dritto negli occhi e trattenendo la sua stretta qualche secondo in più del dovuto e poi Gianluca che invece si avvicina e mi bacia facendomi anch'esso gli auguri. Ci accomodiamo e visto che nel frattempo si era fatto quasi mezzogiorno propongo a loro di bere qualcosa.

Due ore dopo, le due bottiglie di vino bianco giacciono vuote sul tavolino accanto al divano e dopo aver parlato del più e del meno e su come avrei passato la serata, scende un silenzio imbarazzante.
Riccardo sta seduto sulla grande poltrona esattamente davanti a me. Sull'altra poltrona alla mia sinistra c'è Gianluca che sembra si stia per appisolare. Sul divano accanto a me c'è invece Fabio che ora fissa un punto imprecisato della stanza. Dopo qualche minuto mi accorgo che Gianluca comincia a passarsi lentamente la mano sul petto, descrivendo un movimento di sù e giù, dal collo fino all'addome fino a quando ad un certo punto la sua mano scese e risalendo agguantò il bordo della sua maglietta scoprendo i suoi scolpiti addominali continuando il movimento sulla nuda pelle. Apre leggermente gli occhi e mi guarda cosi come le sue labbra lasciano spazio alla sua lingua che sinuosa viene fuori iniziando un movimento ondulatorio.
Istintivamente mi giro verso Riccardo che sta lì, seduto sulla poltrona, gambe larghe...maschio e padrone ma assolutamente impassibile all'atteggiamento del suo amico. Mentre rivolgo nuovamente il mio sguardo verso Gianluca sento afferrarmi la mano destra e Fabio, del quale mi ero quasi dimenticato, me la posa sul suo cazzo che sotto il sottile strato dei suoi shorts sento già durissimo, invitandomi con un breve movimento a massaggiarlo. Accetto il suo invito mentre lui si sfila la maglietta scoprendo un fisico niente male. Sia lui che Gianluca hanno diversi tatuaggi, molto belli devo dire, che danno una connotazione più maschia ai loro possenti fisici. Qualche istante dopo io, Fabio e Gianluca siamo completamente nudi.
Fabio dopo essersi alzato sale sul divano e si mette seduto dietro di me, cingendo il mio corpo sia con le braccia che con le gambe e ora baciando ora leccando il mio collo lo sento sussurrare delle frasi incomprensibile. Ormai sto per perdere totalmente il controllo ma in un lampo di lucidità guardo nuovamente Riccardo che è sempre li, immobile, che osserva la scena come se niente fosse. Dalla vicina poltrona Gianluca tende una gamba verso di me e il suo piede invade la mia faccia...osservo il suo sguardo truce e al volo percepisco la sua richiesta. La mia lingua ripulisce perfettamente ogni millimetro dei suoi bellissimi piedi e noto il suo piacere nella possente erezione del suo cazzo, non molto largo in circonferenza ma in compenso molto lungo. Dietro di me sento Fabio sputare e con la coda dell'occhio vedo che lo rifà sulla sua mano e dopo qualche istante, senza esitare, la fionda in mezzo al mio culo e con molta determinazione comincia ad insinuare le sua dita dentro il mio buco, allargandolo e preparandolo a ciò che da li a poco sarebbe capitato. Dopo avermi preparato a dovere, Gianluca mi prende per i fianchi con le sue possenti braccia mi adagia lentamente sul suo cazzo. Non ho avuto bisogno di vederlo per capire che è molto grosso in circonferenza...mi faccio male ma lui non ci pensa su due volte e mi penetra tremando dal piacere totalmente incurante del mio dolore. Le sue braccia ancora sui miei fianchi mi stringono invitandomi a muovermi avanti e indietro, lo faccio senza esitare, completamente perso qualche istante sento afferrarmi per la testa, apro gli occhi e vedo Gianluca davanti a me che sale sul divano in piedi e mi sbatte i sui 23 centimetri (non so perchè mi è venuta in mente questa misura) fino in gola...lo ripete diverse volte velocemente fino a quando mi mette la mano sulla nuca e ficcandomi il cazzo tutto dentro mi tiene bloccato facendomi mancare il respiro...comincio a mugolare sentendomi svenire, lui esce e mi fa riprendere dandomi degli schiaffi e quindi ripete l'operazione mentre sento che Fabio nel frattempo comincia a stantuffarmi con dei colpi decisi e possenti che mi fanno sobbalzare. Per un attimo Gianluca si sposta liberandomi la visuale ma senza far uscire il suo cazzo dalle mie labbra per farmi vedere Riccardo che mi osserva senza lasciare trasparire alcuna emozione. Gianluca esce il suo bastone dalla mia gola e mi tira alzandomi con Fabio che contemporaneamente mi spinge su col suo cazzo dentro e sfilandolo una volta in piedi.
Mi prendono entrambi per le braccia e mi trascinano verso Riccardo invitandomi con la forza ad abbassarmi davanti a lui e prendendomi per i capelli mi tengono la testa vicina al suo cazzo. Riccardo non si era spogliato ne tantomeno, potevo notarlo era eccitato. Alzo lo sguardo verso lui e vedo che mi sorride in modo beffardo quasi di scherno. In quel momento realizzo quanto stava accadendo e le analogie con l'incubo avuto in mattinata ora sono evidenti. Quei due corpi tatuati e possenti, molto simili, i "gemelli" che con forza mi offrono al loro capo che però si prende solo gioco di me.

Alcuni minuti dopo Gianluca che mi aveva messo a pecora sulla poltrona da lui occupata prima, mi inonda le viscere con la sua sborra, rantolando e tremando di piacere, seguito quasi subito da Fabio che ha scelto invece la mia bocca per svuotarsi costringendomi ad ingoiare il tutto, fino all'ultimo...

Quando li accompagnai alla porta Fabio e Gianluca mi salutarono con molto distacco, limitandosi ad un semplice ciao...Riccardo stava per uscire senza salutare ma si fermò e voltandosi mi disse dandomi un leggero schiaffo: "Auguri troietta...spero ti sia piaciuto il mio regalo...

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