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Gay & Bisex

Ho fatto sesso con un Vichingo


di TwinkMoon
05.05.2024    |    198    |    2 8.0
"Quando il vichingo mi passo vicino gli dissi grazie e lui risposte di nulla, mentre se ne stava andando io lo fermai dicendogli "scusami, e..."
Parto dicendo che questo racconto che leggerete è una cosa a me successa davvero, non è di fantasia, ho pensato che fosse un mio ricordo troppo bello affinché rimanesse solo un mio ricordo. Godetevelo


Per un periodo della mia vita iniziato quando avevo 17 anni sono stato Wiccan, uno vero e proprio stregone. Affascinato fin da piccolo dall'estoterismo, l'occulto, la magia mi sono affacciato a questa religione antica trovata per caso online e ne rimasi innamorato all'istante. Un giorno ho conosciuto questa ragazza online anche lei strega, subito nacque un amicizia bellissima, ci sentivamo tutti i giorno per messaggio e al telefono per parlare di magia e altre cose. Un giorno mi parlò di questa festa celtica che si faceva in questo paesino della Toscana, Masserano, qui ogni anno si svolgeva per 3 giorni la festa di Beltane uno dei 12 Sabba della religione Wicca. Io entusiasta mi informai all'istante online, io essendo di Milano questa città mi sembrò subito abbastanza lontana da me e io non essendo automunito diciamo che l'entusiasmo mi svaní subito, finché questa mia amica più grande di me mi disse: "tranquillo ti ci porto io, vieni con me tanto io abito molto a nord di Milano devo comunque passare per Milano per scendere in Toscana e ti passo a prendere". Io subito elettrizzato risposti "perfetto allora" senza neanche pensarci, tanto mancavano ancora più di 2 mesi.
Arrivò il giorno della partenza, io dissi a questa mia amica che mi sarei fatto trovare in questo determinato autogrill in autostrada così che lei non dovesse uscire neanche dall'autostrada. Lei risposte ottimo e poi aggiunse: "portati un cambio di abiti, non si sa mai". Io senza neanche farmi troppe domande preparai uno zaino con un cambio. Mi feci accompagnare in questo autogrill e finalmente dopo mesi di conoscenza solo online ci incontrammo. Tutti felici partimmo per Masserano, durante il viaggio lei mi disse: "preparati a passare lì anche la notte" io all'improvviso cambiai sguardo, e lei continuo dicendo: "ee siii, per questo con una scusa ti ho fatto portate un cambio", e poi mi indicò i sedili posteriori che erano pieni di ganci e picchetti tutto pronto per tirare su una tenda come si deve, io gli risposi che era matta che non avrei mai fatto camping, e lei risposte che sapeva della mia risposta negativa e per questo non mi disse nulla, io un po' mi arrabbiai ma lei iniziò a raccontami della festa, del falò che si faceva a mezzanotte, del Sabba che si festeggiava in compagnia, che avrei conosciuto streghe da ogni parte d'Italia e subito io affascinato gli risposi: "non vedo l'ora di dormire in una tenda!" e scoppiammo a ridere.
Arrivammo a Masserano proprio alle porte di quella che sembrava una sagra di paese ma situata in una grande radura, con un boschetto. Dopo aver trovato parcheggio ci siamo messi a correre verso i primi stand, le prime bancarelle, dove siamo rimasti a girare, affascinati da tutti questi oggetti magici e esoterici, tutto il pomeriggio fino a sera. Poco prima che facesse buio la mia amica mi disse di andare con lei alla macchina a prendere tutte le nostre cose e la tenda perché dovevamo montarla prima del calar del sole. Prendemmo tutto e in uno spazio vuoto nella zona adibita al camping con l'aiuto di altri ragazzi e ragazze, che questa mia amica sembrava conoscere tutti, tirammo su questa tenda in neanche 15 min. Tra questi ragazzi che ci stavano aiutando c'era il Vichingo, un ragazzo vestito appunto con abiti da Vichingo, biondo scuro con le treccine, una folta e lunga barba castano chiaro, un ragazzo altissimo, grande come un armadio, io a confronto gli arrivavo più sotto dell'ascella ed ero 3 volte più piccolo di lui di stazza, io rimasi affascinato da come inseriva con forza questi picchetti nella terra con solo l'uso delle mani, mi ricordo che per montare la tenda io non alzai un dito perché rimasi tutto il tempo a fissare lui con due ganci in mano che non sapevo neanche a cosa servissero. Appena finirono di montare la tenda io e la mia amica con grande voce e in coro urlammo: "grazie a tutti, grazie davvero". Quando il vichingo mi passo vicino gli dissi grazie e lui risposte di nulla, mentre se ne stava andando io lo fermai dicendogli "scusami, e questi?" aprendo le mani mostrando questi benedetti 2 ganci che avevo in mano fin dall'inizio, lui rispose: "saranno pezzi in più non ci sono serviti", io: "dici?" un po' titubante e lui mi rispose "se la tenda vi dovesse cadere addosso vieni a cercare me che vediamo dove vanno questi pezzi" e se ne andò.. Arrivò l'ora di cena e come da tradizione ad una sagra ci andammo a prendere un panino con salsiccia e patatine fritte come contorno. C'era una zona con tavoli lunghi, sedie e lunghe panche in legno. Venni tirato dalla mia amica verso due posti su questa panca tenuti liberi dai suoi amici per noi due. Io dopo essermi seduto afferrai il panino e con grande foga gli diedi un morso gigante aggiungendo in bocca anche qualche patatine tirai su lo sguardo dal panino e seduto proprio di fronte a me c'era il Vichingo, io con la bocca e le guance da scoiattolo volevo sotterrarmi dall'imbarazzo e con velocità cercai di masticare questo enorme boccone quasi strozzandomi, lui si mise a ridere dicendo "avevi fame vedo?" Io con la bocca ancora mezza piena risposi si con la testa. Lì inziammo a parlare a presentarci, lui iniziò a chiedermi cosa facevo in questo posto e io gli risposi che ero affascinato da tutto questo mondo magico e che questa mia amica mia aveva portato qua perché sapeva che l'avrei adorato.. Parlammo per tutta la cena degli interessi reciproci, di religione e magia. Scoprì che lui non era un cosplayer vichingo come pensavo, vestito così per questa festa, ma che era proprio la sua cultura quello che adorava, quello in cui credeva.
Era norreno, pregava un panteo celtico, nordico (loki, thor, per intenderci) e che quindi era un vero e proprio vichingo. Rimasi ancora più affascinato da lui e dalla sua storia, mi disse che aveva 31 anni (io ne avevo 20).
Rimasi tutta la cena a guardare i suoi bicipiti che uscivano da questo gilet peloso, le use treccine, i suoi occhi chiari, senza capire quasi una parola di quello che diceva, aveva delle mani forti, grosse con un po' di peluria, aveva tutto il corpo pieno di peli. Interruppe, il mio sbavare guardando il suo corpo, proponendomi di vederci a mezzanotte al falò per il Sabba insieme a tutta questa tavolata. Un po' rimasi male perché pensavo che l'avesse chiesto solo a me e che non si stava riferendo a tutti quelli seduti a questo tavolo, però accettai con un grande sorriso... Salutai il Vichingo e lui mi rispose "ci vediamo a mezzanotte". Io e la mia amica andammo a fare gli ultimi giri e gli ultimi acquisti alle bancarelle prima della chiusura, che era alle 23. Arrivò la mezzanotte e lasciammo tutte le nostre cose in tenda pronti ad andare al falò. Arrivati ci incontrammo con tutti quelli della tavolata, ma il Vichingo non c'era. Neanche il tempo di cercarlo con gli occhi che una grossa mano mi afferro la spalla, era lui: "eccoti qua" mi disse. Restammo in piedi vicini per tutto il tempo del falò, del Sabba e della benedizione, sfiorandoci le mani per "sbaglio" più volte. Finita la cerimonia era ormai tardi e la mia amica stanca mi tirò verso la tenda, io di fretta tirai un veloce saluto al Vichingo e me ne andai. Rimasi fuori dalla tenda vicino al tubo dell'acqua a lavarmi un po' il viso e i denti, tornai in tenda e lo stesso fece la mia amica lasciando me da solo in tenda, mi tolsi le scarpe e i pantaloni e mi misi nel sacco a pelo pronto per dormire. Quando tornò la mia amica mi disse "guarda che qua fuori c'è qualcuno che chiede di te", e io "ma chi?", ma la mia amica non volle rispondermi, quindi, quasi sbuffando mi rimisi i pantaloni e le scarpe. Uscendo a gattoni dalla tenda mi ritrovai davanti il Vichingo, io ancora a terra rimasi bloccato un attimo per quanto fosse ancora più alto e grosso dalla mia visuale in ginocchio, lui mi afferrò e mi tirò su; sentendo le sue mani sulle mie braccia stringermi fronte per tirarmi su il cuore mi iniziò a battere fortissimo, lui mi disse se volevo andare a fare un giro con lui, Io subito senza neanche pensarci dissi di sì, e camminano per un po' nei boschi parlando del più e del meno. Tornando verso il camping lui si fermò davanti ad una tenda che non era la mia ma la sua, e davanti alla sua tenda singola c'era un tappetino quadrato con due cuscini sui lati e una lanterna che penzolava da sopra l'ingresso della tenda. Lui si mise seduto su questo cuscino, tirò fuori un mazzo di carte da Uno dicendomi: "vuoi fare una partita?" io ancora una volte dissi sí solo con la testa e andai a sedermi all'altro cuscino. Dopo molte partite iniziò a fare troppo freschino e lui questo non lo sentiva per nulla anzi sembrava quasi che gli facesse caldo, però si accorse che io iniziavo a tremare un po', lui mi disse se avessi freddo e io risposi di sì che forse era meglio che me ne tornavo in tenda. Lui invece mi disse di entra nella sua tenda che era abbastanza grande per due e ci potevamo sedere a continuare la partita e che se mi faceva ancora freddo allora, basta, era giusto che me ne tornavo in tenda. Io pur di stare il più tempo possibile con lui anche se stavo sempre più tremando dissi di sì. Una volta nella tenda c'era un grande sacco a pelo, credo fosse una dimensione matrimoniale proprio. Una volta seduti nello stesso modo in cui eravamo fuori mi resi conto che non era così tanto grande come diceva lui questa tenda perché eravamo molto più vicini quasi i nostri nasi si toccavano, lui si mise a ridere dicendo che aveva calcolato male gli spazi e io gli riposi ancora una volta "dici?". Neanche dopo 5 minuti di partita iniziò quasi a fare caldo in quella tenda il suo corpo emanava un fortissimo calore che aveva scaldato tutto l'ambiente. Dopo la mia ennesima pescata +4 mi ritrovai in mano con quasi tutte le carte del mazzo di gioco quando lui inizio a ridersela e così dal nulla iniziò a farmi il solletico, io che soffro tantissimo il solletico, con le mani tutte occupate da questa infinita quantità di carte, feci un balzo, una risatina e le carte volarono tutte nella tenda. Insieme, tra una risata e un'altra ci mettemmo a prenderle una per una finché non ci ritrovammo sempre più vicini con le labbra quasi che si toccavano. In quella posizione subito lui si avvicinò per baciarmi e iniziammo a limonarci, lui prese il mio copro, che per lui era come tirare a sé una matita, e mi schiaccio al suo petto, avevo un suo braccio che mi avvinghiava la parte bassa della schiena tirandomi sempre di più verso di lui e l'altra mano che mi accarezza il viso e i capelli. Sempre più attaccato a lui iniziai a sentire sulla mia pancia tutte le cose ferrose che aveva attaccate a questo cinturone vichingo, lui subito prese e se lo tolse togliendosi anche il gilet peloso, rimase a petto nudo io con una mano quasi incantato inizia a toccare il suo grosso petto villoso, bollente, lui ritorno a prendermi e a tirarmi con forza verso di lui infilandomi tutta la sua lingua in bocca facendomi sciogliere tra le sue braccia. Prese e mi tolse la felpa velocemente e avvicino il mio petto al suo sentendo il suo calore, il mio respiro si faceva sempre più forte. Lui iniziò con le mani a scendere sempre più giù dalla mie schiena finché non arrivo al mio culetto che gli stava giusto giusto in una mano, prese e infilò le mani nei mie pantaloni e da sopra le mutande inizio ad afferrarmi il sedere e a spingermi sempre di più verso di lui fino a che da seduto mi ritrovai il suo corpo tra le mie gambe. Lui mi tirò su facendomi sedere proprio sopra al suo cazzo che da sotto i pantaloni stava letteralmente facendo un buco per uscire. Continuando a baciarci iniziai a sentire quanto fosse eccitato e duro, e anche grosso, lo sentivo enorme che sbatteva sui miei pantaloni, io velocemente mi misi sdraiato per sfilarmi il più in fretta possibile i pantaloni e rimanendo in mutande mi rimisi nella pozione di prima e continuammo a limonarci mentre con il sedere mi strusciavo sulla sua erezione. Iniziai a sentirlo ansimare, ero contento che gli piacesse; anche lui si sfilò i pantaloni rapidamente e rimasi un attimo scioccato nel vedere i suoi boxer pieni di questa enorme erezione. Mi riprese con una mano, come se io non pesassi nulla, e tornammo sempre alla posizione di prima ma questa volta c'era solo un sottile strato di boxer a dividere il mio buchino dal suo enorme cazzo. Come prima inizia a strusciare il mio buchino ormai bagnato sulla sua erezione, lui mi afferro con le mani il viso e inizio a baciarmi con passione, poi con una delle sue bellissime ed enormi mani, con le dita iniziò ad accarezzarmi le labbra fino a cercare un modo per penetrarle, mi ritrovai due sue grandi dita in bocca, iniziai a succhairle. Una volta fuori dalla mia bocca infilò quella mano nei miei boxer e con le dita bagnate di saliva iniziò a sfiorarmi il buchetto, io involontariamente inizia a emettere dei leggeri orgasmi era come se tutto il mio corpo fosse diventata una zona erogena, lui mi tappo la bocca dicendomi: "shhhh", lì mi ricordai di dove fossimo e che c'erano più di altre 50 tende attaccante alla nostra che si distanziavano di pochi centimenti l'una dall'altra. Con la sua mano ancora sulla mia bocca infilò con forza un dito, dell'altra mano, tutto dentro il mio culetto, io tirai un gremito strozzato dalla sua mano, iniziò a massaggiarmi da dentro con un dito che sembrava spesso come un cazzo, iniziai ad ansimare a diventare tutto rosso e a sbavare dal lato della bocca che lui teneva sempre tappata con la mano. I miei occhi iniziarono a roteare all'indietro quando iniziò a leccarmi e a ciuccarmi i capezzoli sempre massaggiandomi la prostata, il mio cazzo stava per esplodere nelle mutande. Inziavo a non capire più nulla, quando lui si alzo sulle ginocchia e io ancora seduto a terra mi ritrovai all'altezza del suo cazzo, tutto duro dietro a dei boxer grigi, lui tiro giù i boxer e davanti a mi trovai un cazzo enorme sarà stato sui 22 cm, ma la cosa più grande era il dimanetro grande come il mio polso, aveva una peluria sul pube curata pur essendo molto peloso e pochi peli sulle palle, enormi palle, belle piene. Il cazzo era quasi già scappellato e tutto bagnato da un bel po' di precum, iniziai a leccarlo notando quanto avesse la cappella dura e tutta sensibile perché allo sfiorare della mia lingua lui si irrigidiva, tirai indietro la pelle scoprendo questa enorme cappella, la presi tutta in bocca e a mio malincuore notai che riuscivo a far entrare in bocca solo metà di quel cazzo, ma senza scoraggiarmi iniziai a succhairlo. La sua mano sulla mia nuca iniziò a darmi il movimento, iniziò a muoversi avanti e indietro quasi come se mi stesse scopandondo la bocca, quando cercava di raggiungere la mia gola dopo un po' mi tiravo indietro per colpa di un conato che lui interrompeva subito abbassandosi e iniziando a limonarmi con passione; non ero mai stato con un ragazzo così passionale, forte, rude ma dolce allo stesso tempo, ero in estasi. Dopo il mio ennesimo conato si rimise seduto e mi fece sedere su di lui questa volta togliendomi le mutande. Come prima infilò due dita nella mia bocca ancora tutta bagnata, stanca e calda dal sul cazzo tirò fuori una grande quanti di salita che portò velocemente sul mio buchetto lubrificandomelo per bene e ancora con il cazzo bagnato dalla mia saliva iniziò a infilarlo dentro di me, e con un movimento veloce, per interrompere il mio gemito, mi ritappo la bocca con la sua mano. Sentivo il suo cazzo gigante farsi strada nel mio buco che era molto stretto con l'altra mano mi afferrava un fianco cercando di spingere il mio corpo sempre più giù per farlo entrare tutto. Mentre lui iniziava a muoversi su e giù, io in estasi mi sentii questo cazzo tutto dentro al mio intestino e un calore fortissimo che veniva dal suo cazzo nel mio corpo e dal suo corpo attaccato al mio corpo. Iniziò a scoparmi con movimenti forti e intensi, me lo infilava tutto dentro e una volta dentro si muoveva di poco tenendo tutto il suo cazzo dentro di me, mi sentivo come se mi stesse spaccando in due. Dopo qualche spinta mi lasciò andare la schiena, che reggeva con la mano, appoggiandomi sul suo sacco a pelo e lui si mise sopra di me tirandomi su le gambe, iniziò a scoparmi alla missionaria dandomi colpi sempre più forti e intensi, inizio ad aumentare anche la velocità, forse questa posizione lo facilitava nei movimenti rispetto a quella di prima. Riprese a tapparmi la bocca perché il suo scoparmi forte e veloce mi stava facendo riniziare a gemere fortissimo. Continuò a scoparmi sempre più con passione, baciandomi, limonandomi e passando le sue grandi mani su tutto il mio corpo sudato, scese con la bocca fino ai miei capezzoli e iniziò ancora una volta a succhiarli e a leccarli, infilo due dita nella mia bocca continuando a darmi colpi sempre più profondi intensi. Nel frattempo questi ultimi colpi, la sua barba sul mio corpo, le sue labbra sui miei capezzoli e le sue dita nella mia bocca mi fecero tirare un forte orgasmo e iniziai a schizzare senza controllo, senza neanche toccarmi, il mio stringere l'ano così all'improvviso lo prese alla sprovvista che iniziò anche lui senza controllo a schizzarmi tutto dentro riempiendomi il culo del suo liquido bollente che sentivo tutto dentro di me, e lui, che in preda all'orgasmo tremava tutto si fece cadere strematoe sudato sul mio corpo. Mi ricordo che tirandosi su si sfilò da dentro di me chiedendomi scusa del fatto che era venuto dentro di me involontariamente e mentre si sfilava il suo sperma usciva copioso dal mio buco ormai bollente e sfondato e io che rispondevo al scusa con un altro scusa perché gli stavo sporcando tutto il sacco a pelo, ci mettemmo a ridere.
Ci ritrovammo sdraiati insieme nel suo sacco a pelo, taglia matrimoniale, a coccolarci e a parlare fino a quasi l'alba, quando mi resi conto che avevo lasciato da sola la mia amica per tutto questo tempo nella tenda. Mi alzai di getto mi rivestii in un secondo dicendogli della mia amica e che dovevo andare, lui rispose che era giusto, che l'avevo lasciata da sola tutto questo tempo, gli diedi un ultimo bacio facendo una fatica infinita a staccarmi da lui e me ne andai fuori. Arrivai alla mia tenda e trovai la mia amica beatamente che dormiva di sasso, io senza far nessun rumore mi misi nel mio sacco a pelo e iniziai a dormire.
Il giorno dopo la mia amica mi disse che voleva aspettarmi che sicuro ero uscito per pochi minuti a fare una chiacchierata ma che appena si è messa nel sacco si era addormentata di colpo. Io nella mia mente: "e menomale che sennò mi stavi ancora aspettando sveglia". Raccogliemmo le nostre cose smontammo da soli, questa volta, la tenda e portammo tutto in macchina. Prima di ripartire andammo a fare l'ultimo giro nelle bancarelle perché c'erano altri stand nuovi arrivati per quella terza giornata di festa. Qui che camminava incontrai il Vichingo tutti e due con un fare imbarazzantissimo ci salutammo con un sussurato buongiorno, quando la mia amica rimase incantata dai libri lui prese il mio telefono dalla tasca posteriore dei miei jeans e segnò il suo numero rimettendo il telefono nella mia tasca, appoggiando per un bel po' la mano sul mio sedere, poi mi salutò e andò via... Io e la mia amica andammo verso la macchina per tornare a Milano.


P.S. Se ve lo state chiedendo il vichingo non l'ho mai più rincontrato, ci siamo scritti e sentiti per un po' ma non riuscivamo mai a incontrarci o per impegni miei o suoi e dopo un po' abbiamo smesso di sentirci e a Masserano non ci sono mai più andato.
Fine
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