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Gay & Bisex

INCONTRO, SEDUZIONE, LUSSURIA ***


di Prime_armi
31.08.2019    |    1.863    |    4 9.7
"Mi é piaciuto … infondo … é quello che mi sarei aspettato da uno come lui? Non saprei … ma uscendo dalla pineta l'unica cosa che chiesi fu di darmi il suo numero di cellulare che conservo gelosamente..."
É quasi terminata l'estate e il controesodo ha svuotato le spiagge dai turisti.
La sera in spiaggia arriva prima e i bagnanti che si trattengono fino a prima di cena sono sempre meno.
La mia estate é trascorsa secondo la modalità del riposo assoluto e mentre mi avvicino agli ultimi giorni prima della partenza e della ripresa della routine, sempre con più insistenza mi trovo la sera a pensare ad una piccola spiaggia, con pineta adiacente, della quale ho letto sia zona di incontri extra anche nelle ore diurne.
Sta a due passi dal villaggio turistico nel quale alloggio ma francamente tutte le volte che ci passo davanti con la macchina per andare alla spiaggia da me frequentata non ho mai notato alcun movimento particolarmente equivoco.
Questa mattina, 2 giorni prima di riprendere l'aereo, non so cosa mi spinge ad osare e fugare ogni dubbio ... svolto con l’auto proprio nei parcheggi del lido “Paradise" (cosi é recensito).
Scendo dall'auto, prendo l'asciugamano e mi reco lungo il sentiero che porta in spiaggia.
Tutto normale.
Spiaggia silenziosa e semi deserta.
Alcuni bagnanti anziani sotto l'ombrellone. 2 ragazze che prendono il sole a pancia in giù con il reggiseno slacciato. Un gruppo di giovani che giocano a pallavolo sul bagnasciuga.
In fondo sulla destra l'estesa pineta a ridosso di alcune dune.
Attraverso il lido e vado a posizionare l'asciugamano a qualche metro dalla risacca delle onde.
Prendo confidenza con il posto e dopo qualche minuto mi tuffo in acqua.
L'acqua e calda già dal mattino.
É mentre nuoto che vedo a pochi metri da me un uomo che catalizza totalmente la mia attenzione.
Mi avvicino per vederlo meglio e anche se puó sembrare inusuale per me cerco un suo permesso.
Mi sorride mentre nuoto lentamente verso di lui. Ha una dentatura perfetta, occhi verdi, abbronzato, i capelli color ebano ricci e che, bagnati, arrivano alle spalle.
Perfette.
Muscoloso quanto basta per la definizione. Indossa un paio di boxer blu.
“Ciao”.
“ciao" rispondo “oggi l’acqua è uno spettacolo”
“si … è la prima volta che vieni? Non ti ho mai notato prima"
Confermo quanto dice con una espressione il più sincera possibile senza avere la forza di aggiungere altro.
“Piacere Davide" “piacere mio … Riccardo"
Parliamo ancora per un po lasciandoci scottare dal sole immersi nell’acqua trasparente attraverso la quale lo osservo rapito.
Poi usciamo dall'acqua e io me lo gusto tutto ... da dietro.
Un bronzo di Riace … spalle larghe e schiena muscolosa ... gambe e braccia tracciate dalle vene e dalle linee dei suoi nervi ... non eccessivamente peloso.
Il viso di un guerriero dai tratti tribali tatuato sulla scapola.
“porta il tuo asciugamano qua … “ mi siedo vicino a lui … é posizionato su una duna a ridosso della pineta.
"Hai un tatuaggio molto rifinito ... ben fatto" ... "si? Grazie ... con quel che l'ho pagato ci sta" ... "ti sarà costato un occhio della testa" ribatto ... "sei un intenditore?" ... "diciamo di si ... disegno per i tatuatori".
Lui sorride e apprezzando il mio mestiere originale replica "Beh ... mi è costato una storia d'amore". Abbassa lo sguardo e capisco che non ne vuole parlare.
Rimaniamo un po in un silenzio imbarazzante.
“sai” mi dice “qua la sera ci sono movimenti particolari" indicando in mezzo ai pini marittimi.
“in che senso?” domando facendo finta di non sapere.
“Beh … se vieni a pranzo con me ti spiego meglio di cosa si tratta"
Non ho dubbi sulla sua omosessualità e sul fatto che ci sta provando con me … ma voglio fare ancora finta di non essermene accorto.
Ci rivestiamo semplicemente con le nostre t-shirts e, senza esitazione, mi ritrovo in macchina sua direzione ristorante di lusso.
Dalla sua Jaguar non solo capisco che é pieno di soldi ma intuisco che forse non sono il primo ragazzo ad esser abbordato in questo modo … mi promette che di li a poco mangeremo dell'ottimo cibo e ci saremo divertiti molto insieme perché sente che io e lui abbiamo alcune cose in comune … parole e denaro … le solite cose che si usano per le conquiste.
Ma, una volta arrivati al ristorante ... dentro un priveé con il divano di pelle bianca e le luci soffuse ... fuori dalla vista di altri clienti ... in compagnia di una bottiglia di vino bianco della migliore annata e di ostriche ancora vive , forse per le bollicine che iniziano a fare effetto, inizio ad aprirmi maggiormente tralasciando i pregiudizi ... i discorsi si fanno più intimi ... "quanti anni hai Davide?" ... "quarantuno" ... "sono sposato da 5 anni e giro il mondo per lavoro" ... "ho capito ... ti fai le tue esperienze con la scusa della rappresentanza e le riunioni di lavoro" ... mi guarda con una espressione innocente e scoppia a ridere ... rido anch'io e ci portiamo entrambi il calice per sorseggiare nuovamente il vino ... do uno sguardo al suo Rolex ... "s'é fatto tardi?" ... in realtà non mi interessa affatto ... sono pervaso dalla sua compagnia, terza bottiglia.
Sono vistosamente brillo … le parole escono a fiumi dalla sua bocca e entrano nelle mie orecchie come musica … lo guardo mentre l'aria si riempie dei suoni che escono dalle sue labbra rosa e fresche ... vengo trasportato ... incantato ... ... stregato ... tanto che improvvisamente sono io che arrivo al sodo …
“ma allora cosa si fa in questa pineta di cosi segreto e misterioso?”
“beh … diciamo che … li … quelli come me … si incontrano con quelli come te"
Capisco e quel modo in cui lo dice mi fa vibrare, sento un piccolo cenno di erezione.
“in che senso?” ... mi mostro ingenuo e vulnerabile per stare al suo gioco
“fai il finto tonto con me?” … la sua mano é arrivata sulla mia gamba
Arrossisco ... non me l'aspetto ... ma sento che sta succedendo qualcosa al quale non sono preparato .. si beh ... l'ho desiderato, ma forse non sono pronto … distolgo la mia mente da quel che accade sotto al tavolo e cerco di riprendere lucidità “ah … e chi ti ha detto che io sono uno di quelli che dici tu?”
"Beh ... diciamo che" ... si avvicina un po di più al mio viso ... è a una distanza di 30 centimentri circa dal mio viso … “ho una certa esperienza nel riconoscere le prede buone e …” sta spostando la sua mano verso il mio pacco … “non ho fatto altro che osservarti da quando sei entrato in acqua" …
Quel tocco mi fa imbarazzare ... mi immobilizza e provo ancora quel senso di paura ed eccitazione ... voglio scappare ma restare allo stesso tempo ... sento nella testa l'adrenalina che sveglia ogni neurone per far prender loro una decisione ... ma sono ancora fermo … “ ho intravisto il dono che hai in mezzo alle gambe” … introduce con un movimento leggero la mano dentro al mio costume ... lo sfiora ... lo tocca ... sopra il tavolo l'imbarazzo ... sotto il tavolo il proibito ... "tutto questo sta accadendo a me in un locale pubblico?".
Il mio cazzo é ormai su di giri … la sua mano, nascosta sotto alla tovaglia, inizia a salire e scendere lentamente segandomi con la punta delle dita ... morbide ... quasi di seta ... mani senza calli .. mani dell'uomo d'affari.
...
“oh mio Dio … non posso … riportami a casa" ... mi sento in colpa nei suoi confronti perché infondo sono stato io a fare il primo passo ... ad aprigli la porta.
Sono eccitatissimo ma ho la forza di desistere ... non credo al fatto che sono quasi arrivato a farmi masturbare da un uomo che conosco appena ... la sua immediatezza e il suo approccio diretto mi hanno sopraffatto.
Lui estrae la mano, risentito, imbarazzato si ricompone …
“scusami … pensavo che … “

Chiama il cameriere per chiedere il conto e paga con la sua american express.
Ci alziamo e ci dirigiamo in auto senza dire una parola.
Dopo una corsa a tutta velocità si ferma solo davanti al parcheggio della spiaggia Paradise.
Apro lo spoertello e scendo richiudendolo con delicatezza ... lo guardo da fuori attraverso il finestrino cercando di spiegargli con uno sguardo che forse c'era stato un errore ... forse dovevamo chiarire le nostre posizioni ed intenzioni con più calma ... ma lui non cerca il mio sguardo e non aspetta le mie scuse. Riprendo la mia auto e lo congedo dentro la mia mente guardandolo mentra riparte sgommando sulla breccia delldell'area di sosta ... "Davide" penso al suo nome e a quel momento dentro al priveé "Davide".
Arrivo a casa, mi faccio una doccia e ripenso alla scena … mi pento amaramente di essere andato via … mi pento di non essere andato avanti … al pensiero di come sarebbero potute andare le cose mi eccito talmente tanto che mi devo masturbare sotto la doccia per spazzare via dalla mente tutto quello che é successo.
Esco dalla doccia e mi butto sul letto ancora nudo e bagnato ... fa caldo ... e non c'è un filo di vento nonostante ormai sta iniziando a imbrunire.
Trascorro la sera a pensare a lui … il sorriso … i soldi … il ristorante … i suoi muscoli … e quello che mi stavo probabilmente perdendo.
Vado in cucina ... apro una birra e poi un'altra ancora … mi metto sul divano a riflettere fino a notte fonda su come trascorrere il mio ultimo giorno prima della partenza ... mi masturbo nuovamente e mi addormento senza accorgermene.
La mattina mi sveglio ancora ubriaco, ho sete e bevo un po d'acqua per evitare che mi venga il solito mal di testa ... non me la sento di tornare in spiaggia … ho deciso di evitarlo.
Vado in camera, indosso una maglietta nuova e dei calzoncini del Real Madrid, senza mutande ... con il resto dei vestiti preparo le valigie per la partenza ... guardo un po di televisione e aspetto ... aspetto l'ora di pranzo ma non mi va di mangiare niente ... ho sonno e voglio solo non pensare al giorno prima.

Mi sveglio alle 16.15 ... è pomeriggio e non so come ho fatto a cascare tra le braccia di Morfeo ... ho lasciato fuori dalla valigia il blocchetto degli schizzi dove preparo i bozzetti dei tatuaggi che inserisco nei cataloghi per presentarli ai Tatoo studios ... la mia passione ... i miei clienti ... lo prendo, sedendomi in cucina e mi metto a creare qualche idea con la mattita meccanica 2.0 2B ... lascio che la mano scorra liberamente guidata dal pensiero che inequivocabilmente traccia una immagine quasi scontata visti gli eventi ... sto stilizzando la sua schiena e le sue natiche ... mi fermo … perfeziono il disegno rendendolo quasi reale ... ombre e sfumature ... passo la mano sulle spalle, la dorsale ... mi fermo e chiudo gli occhi.
“coraggio … ma un figo del genere? Potrebbe non capitare più … corri".
Salto dalla sedia e in un batter d'occhio ho già i piedi sulla passerella del lido.
Lo cerco con lo sguardo ma non riesco a trovarlo.
É quasi l'imbrunire, le giornate si accorciano a vista d'occhio.
I bagnanti più temerari iniziano a ritirarsi.
Vado sulla duna, li dove ieri ci siamo conosciuti e ferrmati a parlare appena usciti dall'acqua, ma non lo vedo.
Mi siedo e guardo deluso il sussegursi delle onde giungere sulla riva … ho l'amaro in bocca ... la spiaggia ormai é deserta.
“sapevo che saresti tornato per me"
Mi volto di scatto. Davide é a ridosso della pineta a 20 metri da me.
Indossa una camicia di lino aperta e dei bermuda eleganti rossi.
I capelli sciolti e una collana afro corredata con i braccialetti che porta al polso e alla caviglia.
Ai piedi ... dei mocassini blu elegantissimi.
Alzatomi in piedi vengo invitato ad entrare.
Mi avvicino a lui e mi mette una mano sul petto per fermarmi.
“vieni con me" mi prende per mano e risento quella mano delocata per la seconda volta ... morbidissima ... ci addentriamo tra i pini lungo un sentiero battuto probabilmente da chi come noi ha qualcosa di segreto da vivere e nascondere.
É quasi notte … arriviamo laddove le dune non si vedono più ... non ho riferimenti e non posso certamente tornare da solo ... ormai ci siamo e devo arrivare fino alla fine ... questa cosa mi da un po di ansia ma lo voglio e lo voglio subito.
Attorno a noi, in terra nella penombra, scorgo tanti oggetti bianchi che devono essere certamente fazzolettini di carta arrotolati contenenti le tante ore di sesso e scopate avvenute nelle sere d'estate.
Davide, Appoggiandomi la schiena ad un albero, mi cinge il fianco e, piegando la testa, si avvicina alle mie labbra. Finalmente si sprigiona la magia ... apro la bocca, senza lingua, non aspetto altro. mi lascio baciare. Il desiderio è forte ... desidero sentire il sapore della sua bocca, la pelle del viso ha un profumo di dopobarba ... mi bacia in un modo talmente sensuale che crollano tutti i miei freni inibitori. Morde il mio labbro inferiore e si stacca … guardandomi con i suoi occhi verdi … intensi ... sussurra eccitato “ieri ho temuto d'aver perso una occasione” poi ci lasciamo andare entrambi in un bacio appassionato che coinvolge le nostre labbra, lingua, collo, profumi, fantasie, ormoni ... erezioni… limoniamo per qualche minuto ancora in piedi poi mi prende e lentamente mi posa per terra continuando a baciarmi con delicatezza.
Le nostre bocche sono sature e io proseguo lentamente con la mia erezione mentre sfioro i suoi bermuda e sento che qualcosa sta cambiando anche nelle sue mutande.
Metto le mani sotto alla camicia di lino ... palpo il suo petto forte e pizzico i capezzoli duri ed eccitati.
Ci gioco con il mio indice mentre le nostre lingue si toccano ancora in maniere delicata. Lo bagno avvicinandolo alle nostre bocche e facendoglielo leccare, poi torno con il dito bagnato a solleticare il suo capezzolo. Lui ansima e io sono sollevato capendo che è un gioco che gli piace ricevere.
Si solleva e sfila la camicia mostrandomi i capezzoli turgidi che ho stimolato fino a qualche secondo fa, sono più grandi di come li ho visti in acqua e sono molto attraenti ... circondati da una rada peluria che esalta la loro virilità.
Allarga le mie gambe, si posiziona sopra di me disteso con il cazzo rifatto che tocca il mio attraberso i pantaloncini.
Continuiamo a scambiarci baci con veemenza e lui inizia a spingere con il bacino sul mio.
Spinge perché vuole entrare.
“calmati” gli dico ... “alzati"
Si alza in piedi e io mi siedo appoggiando la schiena all'albero dove tutto ha avuto inizio.
Prendo i bermuda e abbassandoli avvicino il suo cazzo a me.
É una vista da mozzare il fiato.
Un cazzo grosso e depilato, dritto quanto venoso con una circonferenza che non mi permette di chiudere il pugno.
Cosa significa per me averlo tra le mani? Tutto ... dico "eccoti ... bellissimo".
Avvicino il mio volto e lo sfrego sulla mia guancia. Lo annuso sospirando e sento il profumo del cazzo proprio come l'ho da sempre immaginato. Un inteso odore di sesso. Lo prendo e inizio a segarlo con eleganze e maestria senza farmi corrompere dalla fame che ho di tutta quella carne.
Lo sento nella mano irrorato di sangue e duro, rivestito di una pelle liscia che lo fa sentire vulnerabile e da proteggere.
Lo sego piano e profondamente … profondamente e … piano. Ruotando la mano quando arrivo all'anello del glande ... voglio che Davide si accorga di quanto sono capace ... mi sento investito da una parte femminile che prevale e che mi autorizza a sottomettermi alla sua voglia di godere ... voglia che dipende unicamente da me ... adesso.
Davide ansima e si accarezza petto e capezzoli per aumentare l'eccitazione.
Lo sego così per una decina di minuti ... nel silenzio della pineta senza scambiare nessuna parola … si sentono solo gemiti che Davide cerca di attenuare per non attirare l'attenzione.
Poi, sfilandosi del tutto i calzoncini, Davide prende il suo cazzo in mano e si avvicina con un passetto verso la mia bocca … non esito ad aprirla … lo inserisce subito fino in fondo spingendo con forza e lasciandolo dentro per qualche secondo … lo sfila fin quando non mi sente quasi soffocare … poi prende con le mani la mia testa e lo rifá nuovamente con più forza e durata nel tempo.
Sento la sua cappella grossa soffocarmi arrivando fino all"ugola e ancor di più… per poi esser liberato da quel mostro che mi riempie la bocca.
Non mi aspetto una cosa del genere, il suo garbo e savoir faire si stanno riducendo ad un pompino irruento e profondo.
La cosa va avanti per altre 10 spinte poi cambia registro e inizia a scoparmi la bocca nel vero senso della parola … sono disarmato e senza parole … mi sento violentato e preso in giro.
Pompa velocemente dentro la mia bocca in preda alla lussuria più sfrenata ... ha un obiettivo solo e il suo egoismo mi sta letteralmente soffocando ...ho paura ma so che non posso fare niente ... poi ad un certo punto capisco che sta per venire perché cambia il respiro.
Arhg ah ah … aaaaah … mi preparo per ricevere il suo liquido caldo ... aaaaaa .... arghhhh ... sborro ... tanto sborro caldo e limaccioso ... Davide sborra dentro la mia bocca 4 pompate piene e profonde del suo seme ... esistono emozioni e sapori che difficilmente si riescono a trasmettere se non si assaporano in prima persona ... ho desiderato ardentemente l'attimo fuggente dello sborro in bocca ... sento il sapore amarognolo dell'ammoniaca e dei sali minerali … il primo spruzzo finisce direttamente dentro la gola … gli altri mi danno una sciacquata al palato ... poi da altri 3 colpi incontrollati di orgasmo senza sborro e sfila tutto il tronco e il glande permettendomi di riprender fiato e di sputare fuori lo sperma che ho in bocca ... "ha sborrato tantissimo" penso tra me e me ... e questo mi da soddisfazione ...

Mantiene la mia bocca aperta con la mano sinistra prendendomi per la mascella e infila nuovamente il cazzo dentro … poi lo estrae e me lo sgrullo sulle labbra …
Io stremato tiro fuori la lingua e gli lecco il glande nonostante il trattamento ricevuto … poi me lo rimette in bocca e lo ripulisco di tutto il nettare … gli do 2 colpi di sega guardandolo negli occhi e il sul cazzo perde durezza tra le mie mani.
Si solleva i bermuda e tira fuori dalla tasca un fazzoletto di carta che mi porge dicendomi di ripulirgli al meglio il cazzo … lo prendo e lo faccio sottomesso come una puttana ... poi anziché buttarlo perterra lo rimetto dentro i miei calzoncini senza tasche direttamente a contatto con il mio cazzo che non aveva perso l'erezione.
Mi é piaciuto … infondo … é quello che mi sarei aspettato da uno come lui? Non saprei … ma uscendo dalla pineta l'unica cosa che chiesi fu di darmi il suo numero di cellulare che conservo gelosamente in attesa della prossima estate.
FINE

EPILOGO
Rientro a casa con la mia auto. Parcheggio davanti al bungalow ... apro la porta di casa e poggio le chiavi nel vuotatasche. Sono ancora eccitato e ho le labbra e la gola dolenti per il cazzo preso qualche minuto prima. Sento addosso tutto il suo orgasmo ... lo sento nel cuore e nell'anima e vedo Davide ancora davanti a me. Entro in bagno per farmi una doccia e mi levo la t-shirt ... poi abbasso i calzoncini e mentre li sfilo totalmente cade perterra il fazzoletto sporco di sborro del mio amante.
Lo raccolgo e me lo porto alle narici ... quell'odore di maschio alfa mi fa eccitare e fantasticare nuovamente ... mi siedo sul water completamente nudo e mi masturbo per l'ennesima volta con il fazzoletto sul naso.

Ogni riferimento a Persone, luoghi e fatti sono frutto dell'autore e assolutamente casuali.





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