Gay & Bisex
65 Viaggio nel tempo


24.06.2025 |
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"Sbagliato: uno a metà dei 50, l’altro un piccoletto, perfetta fotocopia del grande ma con circa 40 anni di meno..."
Le apparenze ingannano, l’esperienza può indurre in errore e questa storia è decisamente incredibile. Come un viaggio nel tempo. Prenotazione: 2 persone, m+m, piazzola caravan biasse, sei metri = la solita coppia di checche benestanti.
Sbagliato: uno a metà dei 50, l’altro un piccoletto, perfetta fotocopia del grande ma con circa 40 anni di meno. Allora vacanza padre e figlio, relitti di famiglia separata, probabilmente con altri fratelli ormai cresciuti sparsi per il Mondo. La lussuosa roulotte si è salvata dalla devastante battaglia legale e si usa a turno, abbinata al figlio più giovane.
Li ho accompagnati alla piazzola: il ragazzetto con occhietti furbetti e aria da adulto mi ricorda il mio amico Guido della / alla mia - anzi nostra - età, il grande è cordiale ma pare un po’ a disagio.
******
Il giorno dopo, in ufficio, controllo: Giusto, 56, e Giustino, 16. Non sarebbe ammesso dalla nostra Legge ripetere il nome fra padre e figlio; infatti i cognomi sono diversi e il piccolo riporta ‘di Ermete’ (figlio di). Allora saranno zio e nipote o qualcosa del genere, non si spiega altrimenti la quasi scioccante somiglianza.
Non ho tempo per queste quisquilie e vado in spiaggia a sistemare i pattìni del salvataggio.
Eccoli sul bagnasciuga con maschera e boccaglio in mano.
Trasalisco: ‘zietto’, appena pelosino, color cenere sul petto, presenta un bel fisichetto, un filino ma proprio un filino paffutello con leggera pancetta e ‘manigliette’ sui fianchi; l’altro IDENTICO, in scala 3 a 1 in tutti i sensi: statura, struttura - pancetta e ‘manigliette’ incluse.
Non proprio, manca di baffi, è ancora glabro e quel sederino è decisamente più arrapante: due chiappette tonde tonde, tutte da mordicchiare, leccare, schiaffeggiare. Quando cammina, forse complice la sabbia, sculetta un po’, quasi da checchina: viene da pensare che ci sia una certa ‘predisposizione’. Lo so, per l’età non è lecito, ma mi riporta ai miei - nostri con Guido - 16 anni.
I pacchi anteriori promettono una buona dotazione, anche qui con le dovute proporzioni.
Per l’approfondita analisi fronte-retro si ringraziano gli aderentissimi slip mini da bagno, giallo tinta unita, ovviamente stesso modello per entrambi e ovviamente motivi del risveglio del mio biscione. Indosso boxer larghi e ovviamente slip sotto: nessun problema.
*** Flashback ***
Mi torna in mente quella volta in cui, una ventina di anni fa, il mio amico Guido, dietro il bancone della reception si sedette accanto a me, appollaiato su uno sgabello, e dopo un astuto giro di parole mi convinse a lasciarlo abbrancare la gobba del mio costume bianco, impastare a lungo, facendo colare a terra filoni e filoni di mio sugo preliminare, fino a farmi sborrare nello slip. Ricordo come fosse oggi la potenza di quell'orgasmo e il mio gemere: "ggggnnnhhh! Eccomi! Eccomi! Godo! Godoooooo! Oooohhh! È fortissimo! Ggggnnnhhh! Siiiiii! Siiiiii! Oooggggnnnhhh!"
Fu poi il suo inginocchiarsi fra le mie gambe per accogliere in bocca il gocciolone della panna trasudata e infine il ciucciarla a insinuare in me il tarlo che a 26 anni mi avrebbe portato a diventare il famelico bi-sessuale che sono oggi, sempre ricordando una filastrocca di un dipendente di qualche anno fa:
‘Belli o brutti mi piaccion tutti,
gracilini o prestanti me ne faccio tanti,
da cinque a venticinque - centimetri - va bene qualunque,
vo’ alla ventura a cercar maschioni e li trasformo tutti in recchioni!’
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Fine delle rimembranze, voglia di maschio - e fica, il primo amore non si scorda mai - da allora sempre uguale: tanta.
Mi avvicino e attacco bottone: “papà ti porta a fare le immersioni?”
Risponde indispettito: “lui non è mio padre, è un idraulico che ci ha messo a posto le tubazioni delle case e mi ha portato qui in vacanza.”
“Haha, divertente!”
Cipiglio contrariato, battuta sbagliata, sono molto perplesso. Decido di lasciar perdere e mi allontano con una scusa. Dentro me non posso che sorridere con sarcasmo: «un ‘idraulico’ che ha sistemato anche le tubazioni di tua madre, evidentemente!»
Certo che fra i due non saprei chi chiavarmi per primo, potendolo.
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Poco dopo, chiosco-bar della spiaggia.
“Salve Amedeo, tutto sotto controllo eh?”
“Certamente, Giustino. Vi siete già ambientati, mi pare.”
“Io sì, volevo spiegarti e chiederti alcune cose. L’idraulico lì, tutti pensano e dicono sia mio padre ma non è così: è un amico di famiglia. Poiché per i miei rappresento una rottura, mia madre mi ha fatto traslocare da lui, appunto con la scusa che sia figlio suo. MA-NON-LO-SONO, chiaro anche a te? Ho molto piacere di convivere con Giusto perché mi soddisfa in tante cose, tanto che mi sono messo con lui: ora è il mio fidanzato, condividiamo tutto - sogghigna -, matrimoniale compreso! Nondimeno mi piace anche ‘godere’ di una certa libertà per dare sfogo a un mio ‘vezzo’, mi intendi?”
Scuoto la testa.
“Andare con uomini adulti. E quando capita, per farmi perdonare i cornetti, mi concedo a lui del tutto. Mi sono spiegato ora?”
Annuisco ma il mio sguardo tradisce un misto di smarrimento, sorpresa e incredulità.
“Insomma, quando vado con altri, dopo gli elargisco il culetto! Cerco di evitare altrimenti, non vorrei averlo spanato a vent’anni. Beh, no, ho detto una bugia, scantono volentieri purtroppo. Il fatto è che ha un arnese perfetto: non molto grosso ma parecchio lungo. Vedi, tutti vogliono i calibri da cannone ma non capiscono che i pistoni migliori sono quelli a corsa lunga e diametro adatto al canale: ti scorrono dentro che è una goduria! Poi lo sa usare benissimo, dura un sacco, quindi frequentemente non resisto a un lento e ampio scoparmi per poi sentirlo riempirmi con il suo caldo e abbondante brodino mentre mi addormento.
Comunque ogni sera l’ho ammaestrato a leccarmi le chiappe fin sul buchino, infine a darmi il suo biberon dal quale ciuccio il latticello della buonanotte. Lui a me solo pippe: con la bocca è un emerito incapace e a me non piace inculare.
I servizietti succosi preferisco farmeli fare dai miei ‘matusa’, come li chiamo io. Sai, più invecchiano, più devono mostrare di essere bravi per cui raffinano le tecniche orali; se poi hanno la dentiera asportabile ancora meglio. Mi lascio anche infilzare ma solo dalle nerchie più meritevoli e in questo caso prediligo al contrario il genere ‘cetriolone’, che ti apre per benino.
Due dita nel burello - con tanta saliva e unghie ben tagliate, beninteso - mentre mi sgolinano mi fa schizzare come un idrante. Certamente succhio e ingoio anch’io; spesso sono piuttosto liquidi e acidi ma ammetto che questo aggiunge come un’eccitazione porcella in più.”
Cavolo - commento fra me -, ha fatto il menù completo del puttanello: manca solo che lo paghino!
“Poi qualcuno mi fa anche dei regalini. Di solito sono i soci di papà, quello vero. Si chiama Ermete.”
Tombola! Però mi pare impossibile: che stia millantando tutto, una fantasia di adolescente?
“Qui farò sicuramente in roulotte, il lettone è perfetto, quindi ogni tanto vedrai Giusto vagare in attesa che io finisca. Tuttavia volevo anche provare all’aperto, quindi ho bisogno di un posto appartato, magari con parete o albero dove tenersi quando lo fai in piedi. Mi piacerebbe tanto in spiaggia: una sana missionaria - schiena sulla sabbia calda - un bel pensionato atletico che ti scorre dentro con il suo carotone e poi una doccia di zabaglione in faccia, mmmhhh! Quindi chiedo a te Amedeo - che conoscerai sicuramente -, magari anche posti di ‘battuage’: al limite mi ci porta lui con la macchina.”
A questo punto sono allucinato: anche Guido, a 16 anni, era una bestiola terribile ma questo… “Giustino, stai scherzando, vero?”
“Per nulla, ho solo tanta voglia di tanti cazzi! E con queste polpettine qua dietro come esca, le dimeno un po’ e il pesce abbocca! I migliori sono i paparini con saracinesca della moglie chiusa.”
Tace e mi squadra dalla testa ai piedi.
“E voglio cominciare proprio da te, mi pari un bel toro da monta lunga. Anche se sei etero ti faccio fare un’esperienza unica nella tua vita che non dimenticherai facilmente.”
Ci penso su un momento, devo essere sincero con me stesso: sono in bilico fra l’assoluta inopportunità del tutto e l’effettivo desiderio di quel corpo giovane, morbido, che tanto mi ricorda il Guido di trenta anni fa che allora NON ci provò né io peraltro a quel tempo ero interessato. Potrebbe essere recuperare un passato parallelo mai vissuto.
“Giustino, direi che è totalmente fuori discussione, non hai nemmeno l’età!”
“Vedi, Amedeo, il fatto è che tu mi attizzi in una misura che non immagini, ho come un’attrazione atavica che non so spiegare. E sono abituato a non dover discutere per avere ciò che voglio: il mio vero padre, reclamando - almeno lui - di essere IL mio genitore, voleva vietarmi di andare con Giusto ma alla fine ha dovuto cedere per un segretuccio da me custodito. Ora, se tu non mi concedi un’ora di sesso con te, potrei mettere in giro certe voci...”
‘E la ragione cedette alla carne’
“D’accordo, d’accordo, renditi conto che mi stai ricattando, Giustino.”
“Non te ne pentirai, Amedeo.”
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Nel casolare attrezzato poco fuori dal campeggio, con quel ragazzetto con occhietti furbetti e aria da adulto, il pomeriggio caldo si trasformò in rovente: la bocca avida, il muoversi flessuoso, languido, sapiente nonostante l’età, il corpo di colline, vallette e pianure, la pelle di velluto bruciante di desiderio, la meraviglia scultorea del lato posteriore, l’arbusto superbo svettante, mi riportarono ai miei sedici anni. Non era Guido ma le sensazioni certamente le stesse.’
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E dico solamente: l’ho imbottito e irrorato quattro volte; non mi succedeva da… e chi se lo ricorda?
La ragione torna presto: che gli piacciano i maturi ci può anche stare e probabilmente lo farà come e quando potrà, alla faccia dell’età. Il resto della storia, invece, non può che essere inventato, un sogno un po’ perverso che a sedici anni si può al limite comprendere. Anche perché se Giusto non è suo padre, deve essere in altra maniera consanguineo: oltre la somiglianza, il nome Giustino non può essere stato imposto a caso.
Comunque, non sono affari miei, gli ho indicato qualche posto valido dove farsi fottere e spompinare i suoi ‘matusa’, anche a me ha svuotato completamente i coglioni e ne è rimasto molto soddisfatto, a suo dire.
Io ho vissuto qualcosa di non vissuto a 16 anni: un viaggio nel tempo.
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Sul tardi, sportello dell’accettazione all’ingresso.
“Salve Amedeo, tutto sotto controllo eh?”
E non sono padre e figlio? Pure allo stesso modo parlano!
“Certamente, signor Giusto. Vi siete già ambientati, mi pare.”
“Eh sì, soprattutto mio f… - ehm - il figlio dei miei clienti, ecco. Sa, oltre a essere fornitore dei loro svariati stabilimenti, ville e residenze, sono amico da sempre.”
Eh, eh, quel «mio» interrotto e sostituito con «il» torna a puzzarmi un po’; mi sono proposto di farmi gli affari miei ma indagare qualcosina e fare un po’ il bastardo ci sta.
“Capisco, per cui il ‘figlioletto’ si sarà affezionato a lei - come fosse uno zio, diciamo - e quindi ‘vacanza premio’!”
Noto una curiosa vena, preoccupata.
“Ecco, sì, a proposito di questo. Giustino è un ragazzino tranquillo, molto attaccato a me, stiamo quasi sempre insieme, però ogni tanto, nonostante l’età, gradisce ‘appartarsi’ e ‘godere’ di una certa indipendenza, non so se mi spiego.”
Devo fingere ma ci metto un bastardo bis.
“Non proprio, signor Giusto, ‘appartarsi’ e ‘godere’ possono intendere tante cose.”
“Sarò più esplicito, mi scusi, ma è solo per evitare problemi anche grossi. Insomma: Giustino apprezza molto la ‘compagnia’ di uomini adulti ed è sempre molto ‘propositivo’, per così dire. Ad esempio adesso è in roulotte con un signore adescato - è purtroppo il termine adatto - poco fa al bar. In questi giorni qui al mare temo si scatenerà, per cui le chiederei un sostegno in caso di necessità, vista la sua posizione qui nel campeggio.”
Sono esterrefatto, potrei farmi gli affari miei come mi ero prefissato, rispondendogli con un «va bene, non si preoccupi, sorveglierò» ma mi sento bastardo ter.
“Comprendo tutto ma ci sarà un modo per limitarlo, costringerlo; lei avrà degli strumenti, vista la posizione, il continuo ‘contatto’ e il ‘profondo’ affetto che - immagino - vi legano.”
Caspita: lo vedo veramente serio e smarrito.
“Eh, a mio modo ho le mani legate anche io, non ho alcun potere, anzi è lui - per così dire - a tenermi per le palle - e non solo in senso figurato! Senta, Amedeo, ho l’impressione di potermi fidare e se non lo racconto a qualcuno scoppio: è un segreto troppo grande!”
Ahi, qui intravvedo un rospo grande come il Colosso di Rodi pronto a uscire. Basta fare il bastardo.
“La ringrazio, signor Giusto, se posso aiutarla…”
Sorriso amaro e sconsolato.
“Vede, lui dice di essersi ‘messo con me’, di essere mio ‘fidanzato’ e mi tratta in modo sprezzante. Oggi pomeriggio è stato via tre ore, appena rientrato ha sfilato lo slip mostrandomi un’ampia macchia umida sul retro, poi me lo ha lanciato addosso: «questo è sperma, non il tuo brodino sterile! Buono da bere ma sterile». Ogni volta che incontra un uomo mi rimarca di non essere suo padre e la sera, a letto… ehm… ecco… pretende che lo sodomizzi, perché - dice - «per ogni cornetto che ti metto ti do il mio culetto così mi perdoni». Per non parlare di altri atti sessuali che mi costringe a fare tutti i giorni. Non glieli elenco per decenza.”
Il dramma, il disastro, signor Amedeo, è che LUI È mio figlio naturale!”
******
Improvviso un vento fortissimo spazza metà parcheggio, rumore assordante, un elicottero atterra proprio qui di fronte. Un marchio dorato sul fianco: due leoni rampanti, al centro il nome ‘Ermete’ seguito dal cognome di Giustino. Scende un uomo sulla sessantina, occhiali a specchio, si avvicina.
“Ciao Giusto, chiama Giustino ché da domani trasloca in collegio: lì sapranno raddrizzarlo a dovere. Ci ha farciti di balle, si è scopato mezzo consiglio di amministrazione e l’altra metà se l’è spompinata. Manchereste solo tu e Dolores ma si sarà fermato davanti ai suoi veri genitori.
Legalmente è mio e grazie per quello che hai fatto e sopportato fino a oggi.”
Toglie gli occhiali, lo riconosco: è un industriale famoso; mi guarda serio e determinato.
“Il signor Giusto da oggi è interamente sul mio conto, senza limite di spesa. Buon lavoro.”
L’elicottero decollando mi risparmia lo spazzamento dell’altra metà del parcheggio e si porta via anche quel ragazzetto con occhietti furbetti e aria da adulto che per un poco mi ha riportato ai miei 16 anni.
Speriamo che in collegio riescano a ‘raddrizzarlo’.
Giusto? Me lo sono chiavato per tutta la stagione sul lettone della caravan biasse sei metri...
Giugno 2025
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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