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Gay & Bisex

Intriganti novità 3


di lomarco
27.08.2023    |    1.569    |    0 9.7
"Dopo qualche stantuffata lo tirò fuori per poi riaffondare in un sol colpo nelle mie carni; fuori..."
-Questo plug anale dovrai inserirlo tutti i giorni, per abituare il tuo buchino a essere dilatato. La sua forma è adatta per rimanere ben piantato e non essere visibile sotto i pantaloni, lo devi mettere quando esci a comprare o al bar con gli amici. Quando riterrai di essere pronto ci contatterai.-
Non mi aspettavo tutto questo. Era lungo circa dieci centimetri, con la sommità di modesto diametro ma nel punto più largo misurava sei centimetri.
Mi ci volle un pò di allenamento per riuscire a usarlo come mi aveva ordinato, le dimensioni non erano affatto trascurabili.
La prima volta andai al supermercato. Camminare tra le altre persone con il culo pieno e dilatato l’ho trovato subito molto eccitante, mi faceva sentire molto porco e soddisfatto della mia depravazione.
Iniziai a usarlo con regolarità tutte le volte che uscivo. Mi intrigava più di tutto andare nei bar e avere modo di parlare tranquillamente del più e del meno con gli altri avventori sentendo prepotente il mio giochino che teneva ben largo il mio sfintere.
Dopo non troppo tempo mi sentii pronto per incontrare nuovamente i miei compagni di giochi. Mi misi in contatto e ci accordammo di vederci il seguente sabato sera, naturalmente con il plug infilato nel didietro.

Durante il tragitto fino a casa loro non feci altro che fantasticare su ciò che mi avrebbe ordinato quella sera.
La mia ospite venne ad aprirmi indossando degli stivali neri, come tutto il suo abbigliamento, alti fino alla coscia con tacchi metallici a stiletto altissimi, calze a rete sorrette dal corpetto in pelle, chiuso mediante quattro cinturini con fibbia in metallo, molto stretto in vita, con mezze coppe per il seno che lasciavano i capezzoli in vista; completava la mise un tanga anch’esso in pelle, con una cerniera che permetteva , una volta aperta, di avere accesso alle parti intime senza bisogno di essere tolto. Era stupenda.
Dietro di lei il marito completamente nudo, e con mia grande sorpresa, un altro uomo, molto ben fatto e con una virilità che, pur essendo a riposo, si faceva notare per il notevole diametro.
-Spogliati e vieni in bagno!-, Mi diressi dove mi era stato ordinato seguito dagli altri compagni di giochi.
- Entra nella doccia e inginocchiati-. Venne vicino a me e aprì la cerniera degli slip, appoggiando la gamba destra su un piccolo sgabello presente all’interno.
Con una mano forzò la mia testa dirigendola in modo che la bocca venisse a contatto del suo sesso, incitandomi a leccarla. Era piacevolmente già umida di umori e con un odore per me afrodisiaco. Dopo essermi profuso per un tempo indefinito con la lingua , allontanò il pube dalle mie labbra e, tenendo divaricate con le dita le grandi labbra, iniziò a irrorarmi con la sua pioggia dorata.
Dirigeva il getto nella mia bocca, da dove fuoriusciva colando calda lungo il mio corpo.
-Ingoia, bevi il mio piscio, porco!-. Chiusi la bocca piena della sua urina e deglutii il liquido ambrato. Me lo fece ripetere più volte, fino a svuotarsi la vescica.
I due uomini assistettero interessati a tutta la scena e, appena fui libero, si fece avanti il marito , dirigendo il cazzo tra le mie labbra. Non avevo più freni e provavo un’incredibile eccitazione a venire usato e “obbligato” a qualunque loro richiesta.
Aprii la bocca e iniziai un lento andirivieni sul membro non ancora eretto, serrando le labbra per fare fuoriuscire il glande, che lambivo senza sosta con la lingua.
Crebbe molto velocemente, irrigidendosi, mentre continuavo il mio lavoro. Stavo provando la sensazione nuova e piacevolissima di sentire indurire un cazzo nella mia bocca.
Anche l’amico, seppi poi che si chiamava Giorgio, mi si avvicinò e volle la sua parte di godimento. Era veramente grosso e, quando eretto, dovetti spalancare la bocca al massimo per farcelo entrare.
-Pisciategli addosso a questo maiale-. Non se lo fecero ripetere e poco dopo fui bersaglio dei getti di entrambi sulla mia pelle. Giorgio si arrestò un attimo, il tempo di infilarmelo in bocca, poi riprese costringendomi a bere tutta la sua urina.
-Lavati e vieni in salotto!-. Obbedii prontamente e mi diressi verso il divano. Mi fece inginocchiare sul tappeto, appoggiato con le mani sulle gambe larghe dei due uomini che erano comodamente seduti con i membri eretti, offrendole il mio didietro ancora pieno del dildo.
Lo tirò fuori lentamente, permettendo al mio buchino di contrarsi, riprendendo le dimensioni originarie. Senza preavviso lo rinfilò di colpo tra le mie carni, stappandomi un urlo. - Zitto !-. - Mettetegli un cazzo in bocca così tace-. Fu subito accontentata da Giorgio che mi riempì completamente impedendomi di parlare, intanto che continuava a estrarlo per poi reinserirlo in un sol colpo, facendomi sobbalzare ogni volta. Continuavo a succhiare, ebbro di sensazioni, quando, sfilandomelo dalle labbra, si girò per offrire le sue terga alla mia lingua.
Gli passai molte volte la lingua larga lungo tutto il canale, gustando un sapore per me nuovo. Poi la irrigidii e la insinuai nel suo orifizio, cercando ogni volta di penetrarlo di più.
Nel frattempo la mia aguzzina aveva smesso con il suo giochino e aveva chiamato il marito accanto a lei.
- Fottilo!-
Mi penetrò con forza, mettendolo dentro fino ai coglioni fin da subito, prendendomi per i fianchi e sbattendomi velocemente e con foga, mentre continuavo il mio lavoro di lingua. Il tempo passava ma non dava segnali di stanchezza.
-Cambio!- ordinò con un sorrisino soddisfatto.
Si sfilò dal mio culo, andandosi a sedere sul divano per mettermelo subito tra le labbra.
Giorgio mi venne dietro e, senza riguardo, mi penetrò con il suo cazzo enorme allargandomi le chiappe per farlo entrare più agevolmente. Dopo qualche stantuffata lo tirò fuori per poi riaffondare in un sol colpo nelle mie carni; fuori...dentro...fuori...dentro.
Ho perso il conto di quante volte mi ha sottoposto a questo trattamento. Ogni volta emettevo un gemito di dolore e piacere che mi costringeva ad allargare la bocca e interrompere momentaneamente il pompino che stavo riservando all’altro cazzo.
- Dai! Più forte! Spaccagli il culo a questo porco-. La voce di lei era diventata roca, segno di un’evidente eccitazione; seduta nella poltrona alla mia destra, le gambe oscenamente divaricate, un magic wand che si strusciava sul clitoride, l’altra mano impegnata con un grosso fallo in silicone che alternava in entrambi gli orifizi, si stava godendo tutta la scena, tutta la mia sottomissione ai suoi voleri. E a me piaceva. Molto.
- Giorgio mettiti sul divano! E tu, porco, siediti sopra di lui!-.
Volgendogli le spalle diressi il suo membro nel punto giusto e mi lasciai andare, impalandomi brutalmente. Prese le mie gambe, divaricandole, e mi tirò a se, facendo aderire i nostri corpi e offrendo agli altri la vista della dilatazione che stavo subendo.
Scorsi negli occhi di lei un lampo maligno. Senza dire una parola fece un cenno al marito, che mi si avvicinò prontamente e, prendendomi per i fianchi, strusciò la sua cappella dove era già ben presente la virilità di Giorgio. Capii subito cosa voleva fare.
Si insinuò nelle mie terga lentamente, forzando per poi ritrarsi parecchie volte, fino a che non riuscì a ottenere il suo scopo. Dilatato allo spasimo, con il retto in fiamme e dolorante, la mia mente vagava e l’eccitazione era alle stelle. Iniziò a muoversi piano, aumentando gradualmente la velocità. Anche Giorgio aveva iniziato a muoversi. Mi sbatterono come una troia, con violenza e a lungo.
Intuendo che entrambi erano sul punto di venire, la mia aguzzina gli ordinò di fermarsi. Mi fece inginocchiare davanti ai due uomini che iniziarono a masturbarsi davanti al mio viso. Durò poco. Sentii il primo fiotto caldo sulle mie labbra e, istintivamente, aprii la bocca. Venni inondato da due copiose sborrate che mi imbrattarono la faccia e riempirono la bocca.
Nel mentre udii la vibrazione dello stimolatore aumentare e anche lei arrivò all’orgasmo con un rantolo prolungato di godimento, in un bagno di umori. Umori che mi obbligò a pulire con la lingua.
Mi diressi a casa indolenzito per il trattamento subito ma soddisfatto della mia depravazione. Avevo oltrepassato i miei limiti e ne ero contento. Da allora, con le persone giuste, sono felice di giocare in qualunque modo.
Li rividi parecchie altre volte, sempre con enorme soddisfazione da parte di tutti.
FINE
P.S. I fatti si svolsero circa cinque anni fa, l'errata datazione riportata nel primo racconto è dovuta al fatto che ho iniziato a scriverlo per farlo leggere a un'amica che volevo coinvolgere nei miei giochi, alla quale, per motivi personali, ho raccontato una piccola bugia.
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