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Gay & Bisex

La missionaria


di Membro VIP di Annunci69.it PassMatVoglioso
10.04.2020    |    968    |    7 9.7
"Si tirò su e facendo perno sul suo cazzone mi girò come un porco allo spiedo..."
Sono iscritto a Twitter che uso per vedere foto e video arrapanti di maschi che postano porcellonerie da tutto il mondo e un video in particolare inserito oggi mi ha fatto tornare in mente una bella scopata risalente ad alcuni anni fa, gli anni di Londra. Come sapete (da un precedente racconto) mi piacciono moltissimo i neri che in Italia scarseggiano ma che sono invece numerosi all’estero. Londra ne è piena, di ogni sfumatura di nero, molte più di 50, soprattutto caraibici, emigrati nel Regno Unito da molti anni e quindi perfettamente integrati nella società e non più “stranieri. Quando ero libero dal lavoro frequentavo una sauna in zona Streatham non lontanissima dalla casa dell’epoca (purtroppo venne chiusa dopo un paio di anni), dove ho avuto modo di fare parecchi incontri divertenti. Un giorno in particolare incontrai Darren, un manzo fantastico, scuro e massiccio, muscoloso senza essere palestrato, bei fianchi burrosi, cosce come due copertoni, un culo da urlo e ovviamente un bel cazzo, largo e lungo, corredato da palle di un toro. Il suo ingresso nella saletta della TV aveva galvanizzato tutti gli astanti e sembrava un vasetto di miele esposto al pubblico ludibrio, gli ronzavano intorno mille mosconi sbavanti che però lui non degnava della minima attenzione. Succede spesso che in sauna si vedano maschi che sfilano come in passerella, ritenendosi evidentemente troppo boni per i comuni mortali e passino il tempo scavando solchi nel terreno a forza di andare avanti ed indietro. Lui sembrava uno di questa partita e per questo non mi unii al codazzo di frocie adoranti. Non vado in sauna per passeggiare ed inoltre mi convinsi che avrebbe abbordato uno dei tanti che erano molto meglio di me! Visto che quasi tutti erano impegnati a vario titolo, decisi di farmi un bagno di vapore, mi avviai e, mentre entravo, Lui, tornando dal suo giro ispettivo, mi vide. Non pensai neanche per un minuto che potesse essere interessato ed invece entrò anche lui e, tra le nuvole di vapore, lo vidi avvicinarsi e sedersi accanto a me. Andò subito al sodo, mi mise una mano dietro la schiena scivolando giù verso il sedere ed io attaccai il suo bel pacco. L’accordo era stipulato, contatto!!!! Mi prese per mano, guadagnammo l’uscita e ci dirigemmo verso uno dei camerini. Entrammo, serrò la porta, ci togliemmo gli asciugamani e in un attimo eravamo bocca a bocca. Labbra fantastiche, carnose, baciava divinamente e si dette molto da fare con la lingua, sia in bocca che leccandomi collo, mento, orecchie. Mentre baciava faceva il tipico verso di apprezzamento di quando si gusta un piatto che ci ingolosisce molto e questa cosa mi piaceva tantissimo. Io toccavo tutto quel ben di Dio a disposizione, spalle, bicipiti, fianchi, culo, palle…sembravo il povero bambino denutrito dentro una pasticceria! Mi aveva fatto stendere e sentirlo sopra di me era bellissimo, con tutto il suo peso (non era leggero, alto come me ma più massiccio) mi sovrastava, mi toglieva il respiro ma lo potevo sentire in tutta la sua possenza mentre si strusciava su di me, mi baciava, palpava e succhiava. Era vorace, un maschio provvisto di una fame genuina di sesso, mi sarei fatto mangiare e lo avrei mangiato a mia volta, lo mordevo, lo assaporavo e me lo stavo gustando come una torta squisita. Mi mordicchiava anche lui, grosso e massiccio com’era aveva una delicatezza notevole nel farlo, impazzì sulle tette, i grossi capezzoli furono il suo antipasto goloso e intanto mi stringeva le chiappe con le mani grandi e robuste massaggiandole con maestria. Scese ancora di più, mi baciò la pancia, leccò l’ombelico, baciò il pube e poi, prendendo le mie gambe, le allargò, mi sollevò il bacino e guardò il mio culone in bella mostra. Vederlo godere alla visione del mio buchetto esposto mi eccitò ancora di più, era chiaro che gli piaceva moltissimo e tuffò la sua lingua tra le chiappe. Mi fece uno dei migliori anilingus che abbia mai ricevuto, mordicchiava la fichetta e poi ci infilava la lingua, me la sentivo dentro spennellare le pareti con goduria crescente, ci sapeva proprio fare. A gambe per aria mi agitavo in estasi orgasmatica, ne volevo sempre di più ma al tempo stesso anch’io desideravo leccare e succhiare e lo girai sulla schiena, mettendomi a 69, con il sedere sulla sua faccia e il suo cazzone sulla mia. Entrava a fatica in bocca e soprattutto ne rimaneva fuori un bel pezzo essendo bello lungo, ma lo spompinai con foga. Non era circonciso, aveva un bel prepuzio con cui giocare, la pelle andava su e giù sulla cappella rosa e turgida ben lubrificata, alternavo pisello e palle, che succhiavo felice e tentavo di farne entrare almeno una in bocca ma ci stava a stento. Il giochino lo stava eccitando parecchio ma la mandibola mi si stava slogando, così ci fermammo un attimo per riprendere fiato e riassestare l’articolazione della bocca. Riprendemmo a baciarci, con le lingue sembravamo voler gustare e condividere gli umori reciproci mentre le mani perlustravano fameliche i nostri corpi. Eravamo sudati, sembravamo lottatori unti di olio pronti per il combattimento, il materasso in pelle coperto di sudore ci faceva scivolare come pesci e quindi ci strusciavamo corpo a corpo con rinnovato vigore. Un suo dito aveva cominciato a sditalinare il buchetto che proprio per il sudore e tutto il suo lavorio di lingua era ben lubrificato. Mise un preservativo ma non ebbe bisogno di gel, il cazzo sgusciò nella fregna anale naturalmente lubrificata. Mi stese di schiena, mi aprì di nuovo le cosce e puntò il pisello sul buco. Cazzo se ci sapeva fare, nonostante le dimensioni ragguardevoli non mi fece sentire alcun dolore. Aspettò che la cappella aprisse l’ano e quando il mio culo si abituò al grosso calibro cominciò lentamente a spingere. Era seduto sulle ginocchia, le mie cosce aperte sopra le sue e il bastone in mezzo che premeva. Mi aveva fatto godere moltissimo, quindi il mio sfintere doveva essere bello lubrificato perché scivolò dentro come un coltello infuocato nel burro. Lo infilò tutto, lo sentii piantato in mezzo allo stomaco …ed ero in estasi. Prese le mie cosce e avvicinò il mio corpo al suo per attaccarli meglio l’uno all’altro e poi iniziò ad entrare ed uscire. Mi scopava con calma e intanto ci guardavamo negli occhi, io allungavo le braccia per toccarlo, per pizzicare i capezzoli e lui mi faceva leccare la sua mano, sempre pompando il cazzo nel culo. Entrambi presi dalla goduria, volevamo di più così si abbassò su di me per baciarmi e il cazzo scivolò fuori dal culo. Non si arrese, dritto e duro com’era non ebbe bisogno delle mani per rimetterlo dentro e stavolta strinsi le chiappe per non farlo scappare e lui si stese su di me, baciandomi. La posizione del missionario, quasi impossibile tra due uomini, fu finalmente raggiunta! Che meraviglia, sentirlo dentro pompare il culo con lentezza e decisione, sentirlo sopra di me, la sua lingua su collo, sui capezzoli e in bocca, il bacino schiacciato facendomi stare a cosce larghe come una femmina in calore. Lo abbracciavo e toccavo ovunque, potevo tenere le mani sulle sue splendide chiappe sode ad accompagnare le sue inculate e ogni colpo di bastone mi faceva contorcere dal godimento. I suoi grugniti si fecero più forti, i colpi di cazzo aumentarono di intensità e venne potentemente dentro di me. Rimanemmo abbracciati ansimando per un bel pezzo, continuando ad accarezzarci e baciarci. Il suo pisello si era appena ammosciato ma essendo bello lungo rimaneva dentro. Io non volevo lasciarlo andare perché non ero ancora venuto. Si tirò su e facendo perno sul suo cazzone mi girò come un porco allo spiedo. Lui in ginocchio, io sdraiato su un fianco con una gamba sotto il suo scroto e l’altra in aria, ricominciò ad andare avanti ed indietro dentro il buco. Ora mi guardava dall’alto e vedermi sotto di lui, completamente impazzito per la goduria, lo fece arrapare ancora di più e cominciò a stantuffarmi con una certa violenza. Perdipiù stavolta mi teneva il culo ben attaccato al suo corpo facendomi entrare tutti i suoi tanti centimetri dentro, me lo sentivo quasi in gola ma mi piaceva, davo sfogo al piacere e al dolore urlando eccitatissimo anche se mi stava letteralmente sfondando il culo. Abbiamo fatto un casino non indifferente perché tra i suoi grugniti e ruggiti, lo schiocco delle palle che sbattevano sul culo, le mie urla di piacere e dolore insieme, il risucchio del buco sulla nerchia, stavamo dando un concerto per tromba e piffero che aveva richiamato l’attenzione, o meglio la foia, dei tanti ospiti della sauna che per poco non buttarono giù la porta! A sentire l’eccitazione che avevamo creato fuori dal camerino, intensificò il ritmo, mi prese il pisello in mano segandolo furiosamente e assestando colpi sempre più rapidi e martellanti mi fece venire sul materasso in una copiosa sborrata e lui venne di nuovo tra spasmi di piacere! Ci accasciammo stravolti sul letto, fece uscire il cazzone con il preservativo carico di sborra che per fortuna non si era rotto ma che era riuscito a contenere una notevole quantità di crema densa e profumata che in parte si sparse sul materasso insieme alla mia. Mi abbracciò da dietro e girati su un fianco, l’uno accanto all’altro, ci addormentammo. Passò non so quanto tempo, cominciavamo a sentire freddo e ci staccammo e ancora ricordo lo schiocco che producemmo nel farlo, evidentemente il sudore misto alla sborra aveva creato una specie di colla che si era solidificata su di noi. Uscimmo per fare la doccia con le gambe tremanti, ci lavammo ed esausti entrammo nella jacuzzi. Lì, dopo esserci un po’ ripresi, finalmente ci parlammo e ci scambiammo i telefoni. Ci siamo visti ancora un paio di volte ma il primo incontro con Darren non potrò mai dimenticarlo.
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