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Gay & Bisex

Le voglie segrete di un padre - parte seconda -


di maxxx13
30.08.2015    |    4.048    |    3 9.9
"Mi resi conto che le palle sbattevano contro il mio fondoschiena ed era una cosa buona e giusta..."
.........................................................................(seconda parte)

Antonio sa come prendere un uomo, siamo si due maschi alfa, ma lui è sempre stato l’unico a farmi piegare alle sue voglie. Continuava a giocare nella mia bocca rendendomi ipnotizzato al suo magico tocco. Era un bacio sensuale in grado di soggiogare anche il più esperto amatore, passionale al punto giusto che solo vecchi amanti possono comprendere.

Tutto ciò la mano destra passava sulla mia vita, risalendo gli addominali tesi per l’eccitazione crescente, per concentrarsi sul petto e in particolare sul capezzolo causando onde di piacere misto dolore. La sinistra invece con movenze sapienti scese verso il basso ventre, fino al costume oramai fradicio di umori, allargarlo, liberare ed afferrare la virilità che chiedeva di essere soddisfatta.

Inizio con movimenti ritmici ,andando su e giù lungo l’asta, intervallati dalle spinte del suo bacino sul mio fondoschiena, attraverso la stoffa del mio costume, potevo sentire il suo membro duro. Temevo che da li a poco avrebbe fatto l’impensabile ma non avvenne. Anzi fui io a levarmi il brandello di stoffa e a girarmi, giusto per riprendere il controllo e partecipare attivamente anche se risultava difficile, in questo campo lui era ed è il dominatore.

Presi a toccarlo in tutto il corpo, volevo sentire quei muscoli contorcersi dalla lussuria, ci segammo a vicenda, fino a quando non si chinò per accogliere il sesso dentro la bocca, iniziando un altro tipo di gioco con la lingua sulla mia cappella e sul glande; le mani continuavano a massaggiare e schiaffeggiare il mio culo sodo.

Poi in un gioco quasi perverso con il dito indice si insinuò dentro il buco e incominciò l’esplorazione. Non mi lasciava tregua, premeva ed entrando e uscendo per abituarlo alla presenza causando vampate di piacere che raggiungevano ogni angolo del mio corpo. Ci sdraiammo, ma non mi lasciò raggiungere il suo di sesso che oramai usciva dal costume.
E riprese il controllo: distraendomi con un altro bacio e attirandomi con il suo sguardo magnetico dei suoi occhi azzurri, prese e legò le mie mani agli anelli con le nostre magliette. I nodi erano stretti e facevano un po’ male ai polsi; mi ritrovai nudo in mezzo alla stanza con l’uccello in piena erezione. “Questa è la punizione per chi si scopa mio figlio…” furono queste le sue parole ed incominciò a frustarmi con la cintura.

Colpi secchi e decisi sull’addome e sul fondoschiena, il dolore si trasformò presto in piacere che non poteva essere sfogato vista la situazione in cui ero. Cambiò tattica e incominciò a pompare la mia virilità, leccando le palle e l’asta con vigore e poi lentamente con la lingua riprese il gioco precedente. Stava diventando una tortura estremamente piacevole, non avrei resistito a lungo e lui sapeva leggere il linguaggio del mio corpo molto bene.

Iniziò a masturbarsi davanti ai miei occhi, potevo vedere quel toro da monta mostrare la sua virilità e vedere ogni suo centimetro del suo corpo; l’impossibilità a copiare i suoi movimenti e a toccarmi eccitava e torturava allo stesso tempo chissà da quanto tempo lo aveva programmato!!

Costantemente si passava le mani sul suo sesso oramai in piena erezione, poi prese il preservativo, e li intuii che cosa sarebbe avvenuto da li a poco. Riprese a leccare la mia schiena, scendendo rapidamente verso il mio basso ed iniziò ad umidificare con la lingua il mio buco “Ora viene il la parte migliore” mi sussurrò nell’orecchio tirando fuori una mascherina.

Divenne tutto buio, come se qualcuno avesse spento l’interruttore della luce, nel mentre sentivo che qualcosa stava penetrando il mio sedere. “Ci siamo” dissi tra me. Ondate di dolore stavano pervadendo il mio corpo, non ero ancora abituato a quella sensazione; poi piano piano quasi in maniera impercettibile il mio buco incominciava ad aprirsi. Mi resi conto che le palle sbattevano contro il mio fondoschiena ed era una cosa buona e giusta.

Pochi minuti dopo quella sensazione si trasformò in una vibrante scarica elettrica di piacere, non avevo mai goduto così fino ad ora, ero tutto in fibrillazione e non potevo non esternare questa mia condizione gemendo ed emettendo suoni degni di un film porno.

Fece uscire il suo uccello dallo sfintere, dandomi il tempo per riprendermi ma durò poco perché lo stronzo riprese a pompare, non dovetti neanche masturbarmi, perché di li a poco venni copiosamente sul pavimento e sul mio corpo.

Si levò il preservativo, mi tolse la mascherina e mi slegò le mani, mi accasciai a terra e presi a succhiarglielo come un forsennato, mancava poco all’esplosione finale e volevo godermela tutta, perché finalmente iniziai pompare come si deve la sua virilità la quale era diventata una droga a cui non potevo più fare a meno. Leccai le palle, l’asta rovente concentrandomi sul glande e la cappella e continuai costantemente a succhiarlo per bene all’interno della mia bocca.

Inarcò la schiena e, con profondi rumori gutturali, venne su di me, inondando con caldi e potenti schizzi la mia faccia e la bocca; come il gatto assetato di latte io la ingurgitai quel nettare tutto di un fiato, sapeva di maschio, di uomo vissuto: un vero capobranco.

Rimanemmo fermi a guardarci l’uno di fronte all’altro ansimanti, stanchi e sudati; il messaggio era stato chiaro l’oggetto del suo desiderio era di sua proprietà e giocarci senza chiedere il permesso era costato molto caro al sottoscritto:aveva marcato il suo territorio. Ma nel mio intimo sapevo che era stato veramente piacevole essere punito in quella maniera dopotutto erano solamente le voglie segrete di un padre!!
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