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Gay & Bisex

Giochi tra fratelli


di maxxx13
22.12.2015    |    14.505    |    8 9.6
"Ogni curva di quei muscoli in tensione per l’eccitazione, non veniva tralasciata e contribuiva ad alzare la temperatura del sala, tanto che potevo percepire..."
Il rapporto con i miei figli aveva preso una piega piacevole, nonostante mi concedessi libidinosi divertimenti con loro, nessuno era a conoscenza della relazione che l’altro intratteneva con il sottoscritto e ciò solleticava in maniera divertente il mio ego. Avevo fantasticato sul fatto di creare una storia a tre, ma non ne ero ancora convinto; pensavo che non fossero ancora pronti per accettare questo aspetto della mia vita. Mai convinzione fu errata.

L’occasione avvenne sul finire dell’estate, prima che i miei figli ritornassero alle loro attività, ci trovammo tutti insieme nella mia casa a Torino. Nonostante fossimo a settembre, il caldo torrido perdurava, costringendoci a girare per casa in intimo o addirittura nudi quando le condizioni lo permettevano, aumentando la tensione erotica tra di noi, specialmente al mattino quando l’alzabandiera fa capolino in ogni maschio che si rispetti.

Andrea era arrivato il giorno prima di Lorenzo e me lo ritrovai in costume da bagno, quando rientrai dalla palestra. Fu una vera sorpresa che anche il mio amico in mezzo alle gambe non poteva non gradire. Il mio promettente ufficiale dell’esercito indossava un costume slip azzurro troppo grande per contenere tutta l’attrezzatura, e subito notai che dall’ultima volta era diventato più figo del solito, segno che in caserma il giovane uomo ci aveva dato dentro con gli allenamenti in caserma.

Lo salutai abbracciandolo virilmente, e lasciando scivolare la mano volutamente sul pacco, ci baciammo sulla bocca dopo che ebbi chiuso la porta. Dopo i soliti convenevoli gli feci i complementi per il suo aspetto fisico e mi disse che uno di questi giorni avrei avuto l’onore di averne “un assaggio”, anche se io avrei voluto il pasto completo!! Ed il mio amico in mezzo alle gambe ovviamente si indurì prendendo a massaggiare quel stupendo pettorale tonico strizzandogli il capezzolo.

Anche se ognuno aveva la propria vita, i nostri giochi segreti erano rimasti tali e quali ed ora avevamo voglia di giocare di nuovo. Purtroppo una telefonata di lavoro interruppe il nostro divertimento tra me e lui e la magia si fermò. “Peccato” mi dissi e dovetti ritornare prepotentemente alla realtà relativa alle mie noiose questioni lavorative, lasciandolo andare a rilassarsi nella vasca idromassaggio, con il risultato che anche lui si rassegnò a rimanere a bocca asciutta.

La telefonata fu lunga e tediosa, ma la causa in ballo era importante e la discussione che si prospettava l’indomani sarebbe stata difficile e dovevo conservare le energie più preziose per il dibattito. Salii frettolosamente in camera, lasciando il ragazzo da solo, reputando che una doccia avrebbe raffreddato i miei bollenti spiriti.

Dopo aver sortito l’effetto desiderato presi a guardare sul mio tablet le ultime notizie e alcune carte di lavoro, sdraiandomi sul futon con l’asciugamano attorno alla vita alla ricerca disperata di ristoro dalla calura. Andrea mi raggiunse, e da dietro la porta mi avvertì che Lorenzo sarebbe arrivato in serata dal ritiro in montagna dopo gli allenamenti di rugby. “Bene” dissi “ Tutti e tre sotto lo stesso tetto”.

Non ci vedevamo dal mio periodo genovese e i ragazzi,avendo fatto scelte diverse ed essendo oramai indipendenti, avevano passato l’estate in posti diversi. L’idea di avere quei due bronzi di Riace in casa, aveva attizzato la mia mente perversa,accendendo di nuovo pensieri reputati placati che come braci ardenti avevano ripreso vigore lasciando che il fuoco del peccato causasse un piacevole indolenzimento nel basso ventre.

Non potevo scaricarmi subito, qualcosa mi suggeriva che ci sarebbero state delle evoluzioni nel rapporto con i miei figli ed ero intenzionato a scoprirlo. Dopo aver indossato i slip, mi coricai nel letto continuando a leggere il giornale, sentendo la televisione a volume alto proveniente dalla camera di Andrea.

Ci volle poco tempo ed anche Lorenzo arrivò in casa, trascinando il suo borsone, riconoscendo il rumore della sua camminata virile attraverso il soggiorno e la cucina per poi salire le scale. Pensando che stessi dormendo non venne in camera ,anche se il mio amico in mezzo le gambe reclamava la visita di quel metro e ottanta di puro testosterone, lo sentii entrare nella stanza del fratello senza neanche bussare, causando la ribellione del coinquilino condita da una parolaccia di benvenuto. La risposta non fu da meno, e quello che ne seguì furono una serie di improperi e rumori simili schiaffi suoni sordi, tipici segnali di lotta per il predominio del territorio.

Il caldo rendeva difficile il sonno e potevo sentirli distintamente chiacchierare di ragazze conosciute e presumibilmente portate a letto, con conditi resoconti di avventure pseudo consumate. Risi tra me stesso“Se solo sapessero…!!” toccandomi il pacco.

Un colpo sordo fece capolino nella notte estiva, seguito dal cigolio del letto, e lo scoppio di risate sguaiate: quei due se le stavano dando di santa ragione. Non era una vera e propria lotta a corpo a corpo, era un gioco che facevano molto spesso quasi fosse una guerra amichevole tra di loro. Sfida a cui avevo assistito quando erano più giovani e mi aveva causato molte seghe notturne. “Ora basta è ora di dormire!!!” Urlai dall’altro capo del muro, seguito ancora da una serie di risate e dal fastidioso cigolio del letto causato dal loro movimento. Suono che divenne sottofondo della serata, a cui stranamente mi abituai senza dare peso e come una nenia ipnotica mi fece sprofondare nel mondo dei sogni lasciandomi stanco ed accaldato.

Mi risvegliai verso le tre di notte, con un velo di sudore e l’uccello di marmo, non so che cosa mi avesse riportato alla realtà, i rumori del letto erano stati sostituiti da altri meno fastidioso ma intensi, tra il sottofondo di alcuni grilli notturni potevo distinguere quelli che erano evidentemente gemiti e profondi respiri, mentre il letto riprese a cigolare con un ritmo diverso.

Il mio sesso aveva incominciato a emettere i primi umori, mi alzai e avvicinai l’orecchio vicino al muro per sentire meglio e li mi resi conto che nell’altra stanza la situazione era ben più calda del previsto. Un misto di curiosità ed eccitazione si era impossessata della mia mente, ripresi a toccarmi l’uccello attraverso la stoffa delle mutande iniziando una sega e ascoltando i mugolii che provenivano dalle pareti; presi il telefonino e andai a controllare meglio uscendo dalla porta finestra.

Quando raggiunsi il balcone, la calda brezza della notte non fece altro che aumentare la libido rendendo faticoso il cammino; superai il divisorio ed mi avvicinai alla loro finestra come un ladro in attesa; la scena che si presentò ai miei occhi era degna di un film pornografico, i cuccioli avevano lasciato la persiana aperta e dalla porta vetro potevo vedere che i due ci stavano dando dentro alla grande nel vero senso del termine.

La luce rossa della lampada si rifletteva sui quei corpi sudati che si contorcevano, avvinghiati come due serpenti, mentre il chiarore del portatile sintonizzato su un porno gay ben visibile dal riflesso dello specchio, aveva creato un gioco sensuale di chiaro oscuro che contribuiva a rendere la scena altamente libidinosa. La mia visuale spaziava dalla porta fino alla tastiera del letto e non poteva che essere magnifica: i due giovani uomini si stavano esibendo in un sensuale sessantanove.

Il vederli impegnati nel assaporare le rispettive virilità, fece aumentare i miei umori ed indurire di più il mio sesso tanto che i miei slip erano già umidi e fui indotto in tentazione: mi liberai degli slip e feci salire e scendere il mio prepuzio già pienamente lubrificato.

Dalla posizione in cui mi trovavo potevo ammirare i loro uccelli oramai turgidi sparire dentro le rispettive bocche: non vi era niente di più eccitante. Presi a stuzzicare il mio capezzolo e massaggiare il pacco sempre tenendo l’occhio sulla scena che avevo di fronte.

Lorenzo, iniziò a fottere il fratello in bocca lentamente aumentando il ritmo e il respiro, mentre con la mano prese ad alzare ed abbassare il prepuzio del fratello maggiore scoprendo un glande fradicio di saliva. Prese a leccare il leggero pelo del basso ventre, giocando con le sue palle, e con il dito iniziò a trastullare il buchetto.
Andrea invece era impegnato a gustare la verga del fratellino, e si lasciava trasportare dalle sensazioni che quel birichino del suo nuovo compagno di gioco gli stava combinando. Lo vedevo in estasi, mentre io continuavo a segarmi e massaggiare tutto il corpo, come in preda ad un raptus emotivo.

Ebbi allora la brillante idea, di scattare una foto dal telefonino, volevo che quel momento fosse immortalato per sempre nella mia mente…e non solo. Ripresi la mia attività masturbatoria, immaginando di essere in mezzo a loro. Sarei potuto entrare, ne avevo il pieno diritto, d’altronde li avevo iniziati io a quel eccitante gioco, ma si era creata un’alchimia tra di loro e decisi di non rovinare quel magico momento che si era creato.
I ragazzi cambiarono posizione, presero a baciarsi freneticamente come due vecchi amanti, anche se non le vedevo potevo percepire il loro sensuale gioco di lingue, mentre si segavano a vicenda, presero a giocare con i loro sessi duri e gonfi come due spadaccini.. Il tutto in un vorticoso movimento delle mani le quali si cercavano, toccavano ed esploravano ogni singolo centimetro di pelle.

Ogni curva di quei muscoli in tensione per l’eccitazione, non veniva tralasciata e contribuiva ad alzare la temperatura del sala, tanto che potevo percepire l’odore del sesso emesso da quei due mandrilli, e non potevo esserne inebriato.

Mentre loro continuavano quel gioco continuando a gemere per il piacere in corso, io mi inginocchiai, allargando le gambe,e iniziai a massaggiarmi, percepivo un violento desiderio salire dalla punta del mio uccello e raggiungere tutti i meandri più profondi del mio corpo che chiedeva di essere soddisfatto.

I ragazzi cambiarono posizione e Andrea salì sul letto sporgendo il fondoschiena chinandosi per permettere al suo nuovo amico di giocare con il buchino, dando piacere al batacchio oramai violaceo intriso di umori; si girò di scatto, sbattendolo come uno scudiscio ora su una, ora sull’altra guancia del fratello.

Lorenzo era completamente concentrato ad esplorare il corpo tonico e muscoloso del suo avversario, quando il fratello si sdraiò supino iniziando a leccargli e succhiagli i capezzoli turgidi senza tralasciare le curve degli addominali che si alzavano e abbassavano al ritmo del respiro. Il ragazzo con maestria faceva rollare la sua lingua tra i peli, fino a raggiungere il basso ventre, senza tralasciare le palle sode e gonfie di seme. Poi prese il preservativo, e come gli avevo insegnato in passato, lo indossò e lubrificò da bravo amante esperto il buchetto; i ragazzi si guardarono e poi ebbe inizio lo spettacolo.

Dapprima piano e poi sempre più forte, iniziò ad entrare nel fratello maggiore, alzandogli le gambe dopo averlo fatto sdraiato, dopo averle appoggiate sulle spalle, Andrea cominciò a strabuzzare gli occhi e a mugolare di piacere. Vedere il mio secondogenito comportarsi da vero macho della situazione, dette un impulso non indifferente alla mia libidine; osservavo come con movimenti da vero amatore riusciva a procurare godimento, liberando dai fianchi possenti una forza ormonale degna di un giocatore di rugby del suo calibro.

I sui addominali guizzavano ad ogni colpo, riuscendo a dominare la sua “vittima complice” con la semplice pressione del corpo e poi si soppiatto uscii dal canale, e salì sul letto piazzando il suo di buco in faccia al fratello, prendendolo a segare come un forsennato.

Cambiarono di posizione e dopo essere stato lubrificato per bene, Lorenzo si sedette sopra il cazzo di Andrea accogliendolo nel suo sedere. Si scambiarono le parti mentre il godimento era alle stelle per entrambi con un concerto di gemiti e mugolii, che nonostante fossero soffocati, riuscivano ad emanare una carica erotica non immaginabile.

Io dal mio punto di vista li guardavo con un misto di eccitazione ed invidia e vedevo in quella scena nuovi orizzonti da esplorare nella nostra sessualità. Non potevo reggere per molto e mentre ero preso nel darmi piacere, mi alzai e appoggiai al muro, continuando a giocare con la mia verga oramai più tesa e dolorante. Mi fermai per prendere e fiato per guardare ancora, mentre le gocce di sudore scendevano nel mio corpo: mi ritrovavo davanti ad una situazione che fino ad ora era solo nelle mie fantasie e presto avrebbe portato la relazione che avevo con i miei figli a nuovi livelli.

Lorenzo continuava a farsi penetrare, mentre il fratello maggiore come un toro infoiato continuava ad affondare il suo pugnale rovente nelle membra in tensione, cingendolo alla vita in una morsa senza via di scampo, masturbandolo ora con una ora con un'altra mano. Non solo continuava a baciare il collo, e massaggiare il petto glabro e ben definito del fratello minore, quasi non volesse mancare di rispetto in quella che era diventata una lotta.

Non poteva durare a lungo, il desiderio di scoperta era troppo grande e troppo forte da poter reggere il confronto e Lorenzo dovette arrendersi al godimento puro, la mano del fratello maggiore fece scivolare il profilattico in aria. E il mio secondogenito proruppe in un orgasmo senza confronto mugolando per l’intensità del piacere appena procurato; gli schizzi raggiunsero l’alto per poi ricadere come una fontana, due, tre, quattro e cinque creando rivoli e macchie biancastre su quel petto e corpo oramai stravolto e sudato.

Si fermarono ansimanti: “Ora è il mio turno” disse nell’orecchio Andrea, uscendo dal canale di Lorenzo, si levò il preservativo, chiudendo la mano a pugno, prendendo a menarselo velocemente, inarcando la schiena, accelerando il respiro raggiunse anche lui il sospirato orgasmo. Fiotti di caldo sperma raggiunsero la faccia del fratello minore, sporcando quella barba sensuale e le basette; parte ricadde addosso al suo corpo anch’esso sudato e odorante di testosterone.

Si abbandonarono nel letto, sfiniti con i corpi martoriati dal piacere, ripresero di nuovo fiato continuando a baciarsi e a leccare i rispettivi umori, quasi a suggellare una ritrovata alleanza di quella che forse non sarebbe stata l’unica esperienza.

Io ero oramai allo stremo, non ci volle molto per sborrare, appoggiai una mano al muro e le ginocchia sul marmo caldo. Un paio di colpi e raggiunsi anche io il culmine del godimento soffocando il mio piacere per evitare di venire scoperto. Gli schizzi raggiunsero e sporcarono la finestra, il muro, le mie gambe scaricando tutta la tensione accumulata da quella visione a cui solo pochi eletti potettero assistere. Dopo di che mi inchinai per riprendere fiato, ingoiando il poco seme caldo raccolto sulle cosce.

All’interno della stanza, i miei giovani uomini continuavano ad assaporarsi il rispettivo sperma, scivolando lentamente verso il sonno ristoratore rimanendo abbracciati. Scattai un’ultima foto, raccolsi il mio intimo umido di sudore e sborra e ritornai nelle mie stanze.

Ero stanco e mancava molto alla suono della sveglia, non avevo la forza di farmi la doccia, e mi lasciai andare sul futon ancora scosso per l’estrema esperienza che avevo vissuto. Continuavo a massaggiare le mie membra, pensando e ripensando alle scene fisse come un film erotico nella mia mente. Ora si aprivano nuovi orizzonti e già sapevo come reagire, dopotutto erano solo giochi tra fratelli...

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