Gay & Bisex
Lettera a Mario

27.05.2025 |
2.042 |
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"Ero molto imbarazzata e anche un po' arrabbiata per tutta la situazione..."
Caro Mario, anche se sono consapevole che non ci rivedremo più, è mia intenzione rivivere la nostra prima esperienza scrivendo questo racconto.Se la memoria non mi inganna, era il 2019 quando mi scrivesti per la prima volta su A69.
Ti presentasti come un uomo maturo, sposato, residente in una regione del nord Italia, ma essendo siciliano d’origine, scendevi spesso a Siracusa e alloggiavi in un appartamento di proprietà della tua famiglia.
Sin da subito, la tua serietà, la simpatia e il tuo interesse per i miei racconti, che pubblico saltuariamente, mi fecero incuriosire e accettai il tuo invito per una conoscenza diretta, la prima volta che saresti sceso in Sicilia.
Passarono circa due mesi e finalmente giunse il tuo messaggio con il quale mi chiedevi di raggiungerti presso la tua abitazione, corredato dalle indicazioni necessarie per non destare troppi sospetti tra i vicini di casa che risiedono nel tuo palazzo.
Ricordo bene che, il giorno stabilito, purtroppo io avevo poco tempo, ma tu mi pregasti di portare lo stesso qualche capo d’abbigliamento femminile, perché volevi vedere una parte di Monica.
Alle 10:00 in punto ero davanti al tuo cancello e, come da accordi, mi facesti entrare direttamente con l’auto e parcheggiai nel tuo stallo all’interno del comprensorio.
Salii le scale tremante e ti trovai sulla porta.
Mentalmente mi dissi che le foto non ti rendevano giustizia, ma la mia felicità durò pochissimo.
Appena mi avvicinai, mi salutasti stringendomi la mano e, abbassando il tono della voce, mi dicesti che c’era stata una perdita d’acqua nel bagno e che l’idraulico era al lavoro da circa un’ora.
Entrammo in casa come due vecchi amici.
Attraversando il corridoio, passammo davanti al bagno e salutai l’idraulico che era chinato sotto il lavandino.
Dopo, ci sistemammo in cucina e mi preparasti un caffè.
Ero molto imbarazzata e anche un po' arrabbiata per tutta la situazione.
Era vero che tu saresti partito la mattina successiva, però avresti potuto avvisarmi, continuavo a ripetermi nella mia testa.
Seduta con le gambe accavallate, notavo che mi fissavi con il tuo sorriso sornione e io bruciavo dalla voglia di vederti senza i vestiti addosso.
Come se una strega avesse ascoltato i miei pensieri “osceni”, accadde che l’idraulico ti chiamò e tu lo raggiungesti nel bagno.
Nel frattempo, il mio cellulare iniziò a suonare; era il mio collega di ufficio che voleva chiarimenti.
La conversazione mi assorbì talmente tanto che non mi accorsi che tu eri sulla soglia a osservarmi.
Salutai il collega e, chiusa la comunicazione, mi afferrasti la mano conducendomi nella tua camera da letto.
“L’idraulico è andato a comprare dei pezzi di ricambio; tornerà tra circa mezz’ora,” esclamasti con gioia.
Poi ci sedemmo sul letto e le tue labbra si posarono dolcemente sulle mie.
Non ebbi il tempo di capire cosa stesse accadendo, ma ricordo che ci baciammo a lungo.
Poi fosti tu a interrompere il bacio e a chiedermi di mostrarti qualcosa di Monica.
Corsi in bagno, mi denudai dei miei abiti maschili e indossai perizoma e calze autoreggenti.
Quando tornai in camera, scoprii che anche tu ti eri spogliato e che i tuoi boxer erano già tesi sul davanti.
“Monica, sei bellissima, vieni qui.”
Mi coricai sul letto, completamente passiva e mi baciasti ancora.
Gustavo quel momento; non mi importava se arrivavo in ritardo, se l’idraulico fosse rientrato, era troppo bello viverlo.
Mi facesti mettere a pancia in giù, ti sentii armeggiare con il cassetto e poco dopo qualcosa di denso e freddo toccò i miei glutei.
Era il gel lubrificante e la tua mano iniziò un massaggio erotico, molto stimolante, e in breve mi ritrovai con il tuo dito che esplorava la mia cavità anale.
Purtroppo, il tempo stringeva; liberai il tuo uccello imprigionato nei boxer e lo accolsi nella mia bocca.
Era parzialmente duro e aveva un buon sapore.
In breve raggiungesti una buona erezione e, a un mio cenno, mi penetrasti.
Fu bellissimo sentirti dentro; percepivo il tuo sforzo mentre ci baciavamo come due adolescenti.
Il desiderio di fare l’amore, che era maturato nelle nostre fantasie, esplose quando raggiungemmo l’orgasmo insieme.
Io imbrattai le tue lenzuola azzurre, mi scusai subito ma tu mi rassicurasti dicendo di non preoccuparmi.
Giacemmo per qualche minuto l’uno accanto all’altro.
Poi mi ricordai che l’idraulico stava per rientrare e scappammo in bagno per ricomporci.
Caro Mario, questa fu la nostra prima volta e, anche se poi ci siamo rivisti altre volte, credimi l’emozione che provai in questa esperienza non l’ho più provata.
Ti mando un bacio affinché possa raggiungerti nella tua bella regione su al nord, con la speranza che mi inviterai di nuovo da te.
Monica
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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