Gay & Bisex
Ops...mi piace il cazzo!

14.05.2025 |
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"Cominciai a segarlo mentre lo stavo spompinando, volevo farlo esplodere nella mia bocca..."
***Racconto frutto di fantasia***Quella era la mia prima estate da maggiorenne e con un amico decidemmo di andare nella casa al mare dei suoi genitori, per due settimane, dove saremmo stati da soli. Si fantasticava sulle ragazze da portare li con noi e spassarcela con loro, cosa che facemmo in effetti. Una mattina il mio amico si svegliò con la febbre e io, che di passare la giornata in casa non ne avevo voglia, decisi di recarmi comunque in spiaggia. Dopo una breve colazione uscii, con l'idea di cercare qualche spiaggetta piccola e non affollata dove poter fare un bagno tenendo sotto controllo le mie cose da lontano, senza la calca della gente.
Così, giunsi su questa piccola spiaggia, ancora vuota, anche per l'orario, essendo abbastanza presto.
Mi stesi al timido sole del mattino e di colpo mi addormentai. Quando aprii gli occhi, un'oretta dopo vidi, poco distanti da me, due uomini che parlavano tra loro, stesi al sole. Solo qualche instante dopo realizzai che fossero nudi. La scena non mi disturbò, giocando a calcio e condividendo quindi lo spogliatoio ne avevo visti di uomini nudi, senza nessun tipo di interesse.
Poco dopo, uno dei due, che intanto mi lanciavano spesso occhiate, si avvicinò a me lentamente, dicendomi che quella era una spiaggia nudista. L'uomo, un sessantenne robusto e peloso ma dall'aspetto giovanile, mi sorrise.
Lo osservai andare via, per riprendere il suo posto, mentre si voltava a guardarmi di tanto in tanto.
Mi decisi a spogliarmi e mi sfilai il costume.
L'altro uomo, un cinquantenne di corporatura simile al primo, ma totalmente depilato, mi fece cenno di avvicinarmi a loro, mostrandomi una lattina di birra.
Raccattai quindi le mie cose e mi avvicinai a loro.
Roberto e Marco, rispettivamente il sessantenne e il cinquantenne, erano due persone alla mano e passammo diverse ore a parlare del più e del meno, bevendo birra e ridendo come fossimo stati sempre amici.
Gli occhi verdi di Roberto li sentivo sempre fissi su di me, ma la cosa non mi toccava per nulla. Sapevo di essere un bel ragazzo, appena diciottenne e dal fisico atletico.
Decisi di fare un tuffo in acqua e restai per un po' in ammollo, alternando qualche nuotata, dando sempre loro le spalle.
Quando tornai, fin da lontano notai qualcosa di strano, ma che mi fu chiaro una volta arrivato a pochi passi da loro: erano impegnati in un 69, ingoiando avidamente i loro cazzi, ai quali feci caso per la prima volta.
Erano entrambi abbastanza larghi, nella media di lunghezza. Quello di Marco finiva con una cappella larga quanto la base del cazzo, mentre la cappella di Roberto era bella larga. Pensai immediatamente ad un fungo.
La saliva ricopriva i loro cazzi, mentre con le mani si accarezzavano il culo, giocando con i rispettivi ani.
Pensai di andare via, o almeno di allontanarmi da loro, ma mi ritrovai a stendermi accanto a loro, fissando quella scena che mai fino ad allora avrei pensato potesse, in qualche modo, attrarmi.
Alla fine si sborrarono nelle loro bocche, baciandosi poi appassionatamente, lanciandomi qualche occhiata mentre si passavano lo sperma misto a saliva di bocca in bocca.
Marco, una volta finito, prese le sue cose e se ne andò via, lasciandomi, nel mio imbarazzo, con Roberto.
- Vedo che ti è piaciuto... - mi disse, sorridendo e indicando il mio cazzo.
Non mi ero nemmeno reso conto che mi fossi eccitato, rapito dai loro movimenti di bocca e da una cosa che mai avrei pensato potesse eccitarmi.
Restai in silenzio, sentendo arrossire le mie guance, fissando il petto villoso del mio nuovo amico: tracce di sperma e saliva presenti sul suo petto mi avevano come ipnotizzato.
Roberto seguì il mio sguardo e quando si accorse cosa stavo osservando così avidamente, mi sorrise, pulendosi con le dita e gustandole con trasporto.
- Posso? - mi chiese.
Io fissavo le sue labbra, che avevano succhiato e ripulito le dita con molta passione.
Roberto non attese una mia risposta, ma si avvicinò a me e prese a segarmi.
Strabuzzai gli occhi seguendo la sua grossa mano impugnare il mio cazzo e andare su e giù lentamente.
Con l'altra mano, mi spinse delicatamente a stendermi, mentre lui continuava segarmi, e prese a leccarmi e succhiarmi i capezzoli.
La mia testa era in totale confusione, mi sentivo come impossibilitato a muovermi, le scese del loro 69 ancora stampate in mente. Quando stavo per venire, si fermò, avvicinandosi a me e baciandomi lentamente.
Le mie labbra di dischiusero, lasciando entrare la sua famelica lingua, travolgendo la mia e cominciando una danza vogliosa, prima passionale poi animale.
Preso dall'eccitazione, allungai una mano sul suo cazzo e presi a segarlo. Era duro come il marmo.
Lo guardavo negli occhi, contento della sua espressione di godimento, quando istintivamente, mi abbassai sul suo cazzo e lo presi in bocca. Mi soffermai sulla cappella, succhiandola e leccandola tutta, per poi leccare tutta l'asta, fino ad arrivare alle sue palle pelose, che presi in bocca e succhiai con voglia. Ritornai poi sulla sua cappellona, sputandoci sopra e ciucciandola con fame, sentendo la sua mano sulla mia nuca che mi chiedeva di andare a fondo.
Delicatamente ma deciso, spinse la mia bocca a ingoiare quanto più cazzo possibile, senza riuscire mai ad arrivare ad ingoiarlo tutto. Cominciai ad andare su e giù con le mie labbra, sempre con più foga, alternando leccate alle palle e grosse quantità di saliva sputata sul suo cazzone.
Mi prese la testa, fermandomi, e si alzò in piedi, facendomi alzare con se.
Limonammo a lungo, mentre i nostri cazzi si strusciavano e le sue dita cercavano il mio buco del culo.
- Apri la bocca! -
Il suo tono ora era autoritario, non che ce ne fosse bisogno per farmi obbedire.
Mi sputò diverse volte in bocca, prima di spingermi ad inginocchiarmi, dove presi a ciucciare come se lo avessi sempre fatto. Era una cosa totalmente inaspettata ma amavo succhiare quel cazzo!.
Con entrambe le mani mi bloccò la bocca, sfilando il suo cazzo.
- Ti piace eh, troietta? -
- Si! -
Sentirmi chiamare troia mi provocò un brivido lungo la schiena. Mi piacque.
- E questa è la prima volta per te? - mi chiese
- Si, e non avrei mai pensato di farlo. -
- Beh, sei bravo, non fermarti, ma prima apri la bocca e tira fuori la lingua. - .
In ginocchio, con la mia faccia tra le sue mani, la bocca aperta e la lingua di fuori, mi sentivo veramente una troia, una di quelle dei porno che vedevo spesso.
Mi sputò più volte in bocca, baciandomi e poi riprendendo a lasciarmi cadere la saliva sulla mia lingua. Poi cominciò a ricoprirmi l'intera faccia con la sua saliva, prima di affondare il cazzo nella mia bocca e cominciare a fottermi.
I suoi colpi erano duri e profondi, ma mi eccitavano da morire. Spinse il cazzo più in fondo possibile, provocandomi diversi conati di vomito.
Quando fu soddisfatto, mi ordinò di mettermi a pecorina.
Solo allora mi accorsi che, poco distanti da noi, si trovavano 3-4 uomini, che si segavano guardandoci.
- Li hai fatti eccitare tu, troia...-
Per una frazione di secondo, pensai di voler morire dalla vergogna, ma subito dopo, con quella sua frase, mi resi conto che in fondo l'idea di averli fatti eccitare con le mie pompe mi piaceva molto.
Roberto si posizionò dietro di me, cominciando a leccare il mio buco del culo, lasciando grandi quantità di saliva e cominciando a giocare con un dito sul forellino.
Mi segava mentre mi leccava il buco e quando sentii il dito entrare mi scappò un urletto.
Un piacere mai provato prima mi percorse, mandandomi completamente in estasi.
Cominciò a roteare il dito dentro al mio culo e io eruttai in una copiosa sborrata, che lui raccolse e me la portò davanti alla mia bocca, mentre continuava a scoparmi il culo con il dito.
Fissai quelle dita piene di sborra, la mia, prima di divorarle e succhiarle tutte.
- In ginocchio! -
Deluso, obbedii. Stavo godendo molto con il dito in culo, non volevo che finisse.
Mi scopò nuovamente la bocca, poi si fermò lasciando a me il compito di succhiare.
Cappella, asta, palle, ogni centimetro del suo cazzo era stato esplorato dalla mia bocca.
Cominciai a segarlo mentre lo stavo spompinando, volevo farlo esplodere nella mia bocca.
- Si, troietta...continua...ci siamo...daiiii... -.
Sborra calda e densa mi inondò la bocca, una quantità inaspettata, che traboccò dai lati della mia bocca, mentre mandavo giù quella che era riuscito a raccogliere. Con la cappella, pulì la mia bocca e il petto dalle gocce di sperma che erano cadute, portandomi poi il cazzo nuovamente in bocca per pulire tutto.
Mi baciò appassionatamente, poi mi sorrise.
Ci tuffammo entrambi in acqua, ma la mia testa era da un'altra parte.
Un sessantenne mi aveva scopato la bocca.
Inaspettatamente avevo ciucciato un cazzo e goduto con un dito in culo.
Avevo mille pensieri, domande.
Ma un'unica certezza: mi piace il cazzo!
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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