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Gay & Bisex

Quanto è bello il cielo stasera


di Kasamare
13.02.2017    |    5.340    |    5 7.9
"" Mi spogliai in trenta secondi, solo il tempo di srotolare il preservativo e lui puntava al mio forellino caldo e accogliente, non era il primo, non ero preoccupato..."
Piacere, Luca. Da molto tempo bazzico su questo sito, ho letto tante storie di vita vissuta e anche tanti racconti di pura fantasia che mi hanno fatto compagnia nelle mie notti solitarie...Così ho deciso di provare a pubblicare anche io qualcosa di quello che è stata la mia vita negli ultimi anni, partendo da un'esperienza molto particolare che ho vissuto a 18 anni, spero vi piaccia e che siate clementi, non stroncatemi subito!

Qualche anno fa non avevo molti amici, cosi, quando arrivava l'estate e finiva la scuola non sapevo mai come passare il tempo. La sera era il momento più pesante, come tutti i ragazzi di quella età avevo voglia di uscire, divertirmi, conoscere gente nuova, ma la timidezza era un grande ostacolo. Allora preferivo "rifugiarmi" nell'anonimato delle chat erotiche, e iniziai a collegarmi tutte le sere ad una chat online per scrivere con qualcuno. Una sera notai tra i tanti un Nick interessante, e nella descrizione si definiva un uomo maturo, sposato, che cercava un ragazzo giovane per divertirsi ogni tanto senza tante menate, e scrissi subito. Abbiamo chattato per un po', scambiato le foto del viso e alla fine abbiamo deciso di incontrarci, mi sarebbe venuto a prendere in un posto vicino a casa mia cosí mi preparai e uscii. Era notte fonda, mezzanotte passata, ma ero così emozionato all' idea di conoscere quell'uomo che sembrava tanto interessante che non pensavo ad altro, ma al periodo avevo un'idea molto romantica della vita in generale. Arrivò puntualissimo a bordo di una berlina scura, abbassò il finestrino e il mio cuore era letteralmente a mille. "Ciao, sei tu Luca? Vieni siediti" disse lui con un sorriso cordiale. Tremavo, quasi, ma come mi sedetti nel sedile del passeggero ogni paura sparí quasi magicamente. Lo guardai bene allora:era davvero bello. Un bellissimo viso paffuto, occhi celesti, una barba un po' brizzolata, labbra carnose ma non troppo. Il mio ideale. Mise in moto e mi disse che potevamo andare in un posto tranquillo, e si diresse verso il litorale, percorrendo una strada secondaria. Durante il tragitto mi disse che si chiamava Franco, sposato da tanti anni e ormai senza più voglie, se non quelle di sfondare ogni tanto qualche bel culetto. Come il mio, aggiunse con un sorriso. Nel frattempo mi toccava la coscia con una mano, piano prima poi sempre più su fino a salire con la mano sul mio pacco barzotto. Mi sciolsi e iniziai ad accarezzarlo anche io. Il petto, villoso, maschile. Indossava una camicia semplice, bianca, sapeva di bucato fresco. Misi la mia mano su quei pettorali possenti e accarezzavo, poi scesi fino al pacco, non resistevo più e lui se ne accorgeva. Gli sbottonai i jeans e liberai finalmente dalla stoffa opprimente delle mutande una bellissima mazza di più xheb discrete dimensioni. era duro, sentivo le vene pulsare, lo volevo così meccanicamente iniziai un lento movimento su e giù, ma durò poco. Lo presi in bocca sino alla base, sapeva di maschio, di pulito ma con quel retrogusto di piscio e di maschio che mi fa andare in estasi. Si fermò allora in una strada chiusa che dava sul mare, e mi fece scendere. Si ricompose un attimo perché dovevamo fare un breve tragitto a piedi. Io lo seguivo come in trance, avevo troppa voglia di farmi possedere da quel maschio possente. Finalmente ci fermammo, per fortuna il tragitto era tutto in pianura senza sassi o fossi, e il cielo era illuminato dalle stelle. Si poggiò finalmente a un muretto, abbasso i pantaloni e mi disse "e ora succhiamelo come si deve dai". Mi prese la testa tra le mani e mi ficcó senza tanti complimenti il suo poderoso bastone in bocca. Fino alle palle. Succhiavi succhiavo senza prendere fiato, passavo la lingua sulla sua cappella rossa e pulsante e più lo sentivo mugulare più provavo il desiderio di farlo godere. Mi volevo sentire suo, solo suo. E lo ero. "basta che mi fai sborrare", interruppe il mio modesto lavoro di bocca e mi disse "lo prendi in culo?Dai che te lo apro per bene, vedo che ti piace il cazzo dai girati." Mi spogliai in trenta secondi, solo il tempo di srotolare il preservativo e lui puntava al mio forellino caldo e accogliente, non era il primo, non ero preoccupato. Ci sputò un po' e mi fece mettere a pecora sul terreno, faceva apprezzamenti sul mio buchetto, lo toccava con le dita bagnate dalla sua saliva, prima una poi due poi tre. Erano dentro. E lui capì, mugolava, voleva possedermi. Si piazzó bene dietro di me e entró. Veloce, duro, non sentii quasi dolore . Mi diede un attimo per abituarmi poi inizió a muoversi dentro di me con un ritmo forsennato, godeva come un maiale, e io pure "aaah cazzo quanto ce lo hai caldooo" urlava quasi "mi fai impazzire tieniii troiaaaaa tieniii" e mi ficcava due dita in bocca perche io stavo letteralmente sbavando e ansimando. "Uno non ti basta eeeeh due ne vuoi ...troia tieni troiaaaaa". Più mi insultava più godevo. Un calore nel culo e mi accorsi che davanti ero bagnato, vedevo come lucine bianche davanti a me, ero venuto senza toccarmi, e lui continuava a godere del mio culo "aaah è bollente devo sborrareeee". Si sfilò dal mio buchetto che pulsava e si mise davanti alla mia bocca, tolse il preservativo e inizió a menarsi il cazzo godendo e urlandomi di tutto. Ma io volevo essere la sua puttana fino in fondo così passavo la lingua sulla sua cappella e all'improvviso venne. Un urlo animalesco, liberatorio. Uno due tre quattro ..Persi il conto degli schizzi ma non persi una goccia del suo nettare. Una volta finito mi sollevò, ero inebriato dal suo sapore e avevo il suo seme nel viso. "Bravo...Bravissimo...Sei proprio una gran troia". Provai a baciarlo ma lui mi ributtó giù per terra e mi disse, in tono duro "e ora bevi questo, bagascia". E inizió a svuotarsi la vescica sul mio viso. Mi umiliava , ma mi piaceva. Mi sentivo completamente preso. Si pulí con delle salviette, ne passó un paio a me e ci rivestimmo. Allora mi accorsi del cielo. Si vedeva persino la via lattea. Ero veramente felice, ed esausto, e gli dissi "è stato bellissimo, tu sei bellissimo" . E lui "si si, ma andiamo che adesso voglio dormire. Pulisciti troia, sei ancora sporca". Peccato, era davvero bello il cielo quella sera.
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