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Gay & Bisex

Sapore Caldo


di Bsx_930
17.11.2018    |    14.530    |    12 8.3
"Mi abbassai e le nostre labbra si toccarono per un secondo..."
La sua mano mi strinse il collo, mentre la sua lingua passava sulla mia guancia cercando le mie labbra spalancate.
Sentì la lingua entrare nella mia bocca mentre i nostri corpi si schiacciavano sempre più.
Si staccò da me e mi fissò negli occhi.
Lo presi per le spalle e lo buttai sul letto di schiena.
Salì sopra di lui, il suo membro era duro sotto il mio.
Gli presi il volto con una mano e gli aprì la bocca. Mi abbassai e feci scivolare dalle mie labbra un po’ della mia saliva che ricadde nella sua.
Mi abbassai e le nostre labbra si toccarono per un secondo. Con i denti presi il suo labbro inferiore e lo morsi portandolo più vicino a me.
Le sue mani mi salirono sulla mia schiena e strinsero avvicinandomi a lui.
Riprendemmo a baciarci voracemente.
Nella notte estiva le tende svolazzavano nel sospiro del vento, così come lenzuola che si muovevano ad ogni nostro movimento, sembravano farci fluttuare nell’aria.
Chiunque fosse passato in quel momento e avesse dato una sbirciata da quella finestra avrebbe visto due animali consumarsi l’un l’altro, avrebbe visto i graffi, i morsi, la passione, il desiderio che risiedeva nelle due anime avvinghiate dai baci, dalle unghie, dalla penetrante voglia di entrambi di possedere l’altro in quel letto.
Chiunque fosse passato avrebbe visto la passione di una stella esplodere e bruciare più del sole estivo che non aveva ancora riscaldato la nostra pelle pallida.
Strappai le sue mani della mia schiena e le bloccai accanto al suo corpo. Lo guardai nuovamente e lo lasciai libero.
Mi spinse indietro ed il suo membro strusciò contro il mio.
Il suo corpo caldo, bagnato risplendeva alla luce fioca delle candele.
Mi riportò a se chiudendomi in un abbraccio con le sue gambe.
Le sue cosce, dure e giovani mi stringevano i fianchi, mentre col mio membro pigiavo sul suo punto.
Lo guardai negli occhi, nei suoi occhi scuri mentre con la mano scendevo dal suo petto, i suoi peli mi accompagnavano giù per l’addome, quell’addome scolpito che nei giorni precedenti avevo leccato, avevo asciugato, avevo graffiato e morso.
Scesi fino ad arrivare al punto del mio desiderio. Era duro, caldo, venoso, per me era ed è meraviglioso.
Mentre lo tenevo in mano mi abbassai per baciarlo, mentre le sue gambe salivano con me verso il suo volto.
Prima che arrivassi a baciarlo si portò la mano sulle labbra, prese la sua saliva e la portò vicino al mio membro. La passò in quella che sarebbe stata la fonte di piacere che lo avrebbe pervaso poco dopo. Tolse la mano e mi spinse con le sue gambe ad entrare in lui. Fu facile per me trovarlo, e mentre mi univo a lui per la terza volta nella giornata i nostri sguardi non si separarono nemmeno per un istante.
I suoi occhi scuri entrarono i me come io entrai in lui.
Sentivo il suo calore avvolgermi e spinsi con più forza mentre lui gemeva sotto di me.
Portò una mano dietro la mia nuca e mi spinse verso la sua testa.
Le nostre fronti si toccarono ed io spinsi ancora mentre lui apriva la bocca dal piacere.
Portai la lingua sulle sue labbra e il nostro bacio riprese.
Ero dentro di lui e mi piaceva. Ero dentro di lui e lui mi voleva più di ogni altra cosa.
Mi staccai dal bacio, presi le sue cosce dure e diedi colpi più forti e veloci.
Gemette. Urlò. Invocò il mio nome pregandomi di non smettere.
Scivolammo sul letto e lui tornò sopra di me.
Le mie mani erano sul suo prosperoso fondo schiena e lo allargarono facendo entrare completamente il mio membro in lui che urlò di piacere.
I miei colpi divennero sempre più forti, ed il suo movimento per far entrare ed uscire il mio membro sempre più veloci.
Con una mano si poggiava al mio ventre mentre con l’altra si masturbava.
Il sudore colava dalla mia fronte come dalla sua, i nostri gemiti si univano, si perdevano e ritrovavano nell’eco della sera per tornare a noi e darci ancora più forza nel nostro atto.
Non disse nulla, un ondata di calore mi colpì le labbra, la guancia ed il petto, per poi continuare sull'addome, mentre lui urlava il mio nome.
Uscì da lui e il mio calore volò sulla sua schiena, sulle lenzuola e sulle mie gambe.
Ansimavamo ancora e vedevo il suo ventre avere spasmi di piacere mentre i suoi occhi erano rivolti al cielo e la sua bocca spalancata.
Presi il suo calore dal mio petto e lo portai alla bocca e si congiunse con l’altro, poi portai il suo volto vicino al mio ed infine ci baciammo col suo sapore sulle labbra.
Era la cosa più bella che avessi mai avuto.
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