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Storia di un ragazzo. Cap. 7 - Federico e la vendetta


di Marmarpe
27.01.2016    |    5.893    |    5 9.0
"Nella sua testa si affastellarono tutti i pensieri del mondo:"oddio, sa qualcosa, adesso mi sputtana", pensò tra le tante altre cose..."
Marco e Fabrizio continuarono a vedersi regolarmente, ma solo per scopare. In fondo ad entrambi andava bene così. In questo modo Fabrizio non avrebbe dovuto rinunciare al culo di Marco e Marco avrebbe potuto ancora abbandonarsi tra le braccia dell'unico uomo di cui gli fosse mai importato qualcosa. Le settimane passarono così è l'inverno non tardò ad arrivare. Marco si era iscritto anche in palestra e la cosa gli piaceva non poco. Forse perché così ogni sera riusciva a scaricare le tensioni del lavoro. E forse perché in quel posto incontrava tanti bei ragazzi che stimolavano non poco le sue fantasie.
In una fredda sera di dicembre entrò in palestra, si cambiò e si diresse verso la sala pesi. Seguiva alla lettera la scheda che il suo personal trainer aveva compilato appositamente per lui, anche se spesso quegli esercizi gli sembravano inutili è troppo noiosi. Mentre sollevava un bilanciere, vide con la coda dell'occhio un ragazzo con un asciugamano in mano che aspettava seduto su una panca. Sembrava essere particolarmente annoiato. Marco si alzò e si diresse verso il distributore automatico di bibite per prendere una bottiglia d'acqua. Fu allora che il ragazzo si rivolse a lui:"Ehi, ciao", gli disse. Marco si voltò di scatto, gli sorrise e rispose al suo saluto:"Ciao, ci conosciamo" e lo scrutò meglio. Vide un ragazzo bellissimo, ma di una bellezza particolare, vissuta. Di una bellezza che Marco forse avrebbe definito "cattiva". Era alto non più di 1 metro e 75, capelli nerissimi e rasati, un fisico tonico e muscoloso, senza essere eccessivo, le gambe sembravano scolpite da uno scultore rinascimentale, tanto erano perfette. Una cicatrice sul sopracciglio destro, poi, lo rendeva ancora più affascinante e misterioso. "Sono Federico, non mi piace riconosci? Il figlio di Fabrizio, abitiamo nello stesso quartiere!" E gli sorrise di nuovo. Marco per un attimo sgranò gli occhi e si sentì mancare. Nella sua testa si affastellarono tutti i pensieri del mondo:"oddio, sa qualcosa, adesso mi sputtana", pensò tra le tante altre cose. Ma poi si ricompose e cercò di sembrare tranquillo, per non tradire nessun tipo di emozione o di imbarazzo:" Ma davvero sei tu?" Gli chiese mostrandosi sicuro e felice di vederlo "non ti avevo proprio riconosciuto, l'ultima volta che ti ho visto eri un ragazzino", continuò. Federico scoppiò a ridere, con una mano si accarezzò la testa rasata e disse:" Beh, ho 20 anni ormai. Ma hai ragione tu, negli ultimi anni ho frequentato poco il quartiere e quindi difficilmente ci siamo incontrati!". Marco sorrise nuovamente "Ah, ecco, allora sono giustificato, credevo di aver fatto una figuraccia!". Continuarono a parlare del più e del meno per una mezz'oretta e, alla fine, Federico propose:" Perché non facciamo la doccia e andiamo a bere una birra insieme? Non ho voglia di tornare subito a casa! Sempre se ne hai voglia..." Marcò esito un attimo. L'ultima cosa che voleva è che Fabrizio lo vedesse insieme. Non sapeva nemmeno lui il perché ma non gli andava. In fondo stava per andare a bere una birra con il figlio del suo amante e tutto questo gli sembrava ai limiti del paradossale. Però quel ragazzo sembrava così gentile e così bisognoso di una serata tranquilla che alla fine accettò." Che sarà mai, non è detto che dobbiamo diventare per forza amici. Andiamo a bere una birra insieme e stop.", pensò. Entrarono insieme nello spogliatoio e subito si buttarono sotto la doccia, continuando a parlare, cercando di scegliere un posto tranquillo in cui andare subito dopo. Federico sotto la doccia era bellissimo. Marco si impose di non guardarlo e chiuse gli occhi mentre si sciacquava. Poi però li riaprì, chiuse il rubinetto, si voltò e si trovò Federico davanti, completamente nudo. Buttò un occhio veloce, sperando di non essere visto. "Sto ragazzo è proprio perfetto", disse tra sé e sé. Si rivestirono con calma e uscirono insieme dalla palestra. Dopo aver scartato diversi locali, alla fine avevano deciso di andare in una birreria sul lungomare. A Marco sembrò un posto perfetto, soprattutto perché era molto lontano dal suo quartiere e quindi incontrare Fabrizio sarebbe stato assolutamente impossibile. Arrivarono al locale e si scolarono diverse birre, chiacchierando per tutta la sera. Marco aveva intuito che Feserico stesse vivendo un momento particolare della sua vita e lui glie lo confermò:" sto cercando di allontanarmi dalle brutte compagnie che ho frequentato in questi ultimi 3 anni. Ho bisogno di uscire con persone nuove, con persone a posto.". Marco gli rispose subito:" Beh, se ti fa piacere possiamo uscire insieme qualche volta. Io sono assolutamente a posto. Sono incensurato.". Scoppiarono a ridere e decisero di andare a casa, perché ormai si era fatto parecchio tardi, con la promessa che sarebbero usciti ancora insieme. E così fecero. Uscirono insieme ancora tante volte. E ogni volta ridevano come metti tornavano a casa brilli. Poi una sera a Marco arrivò un messaggio di Federico:" Stasera vieni con me a ballare?". Marco accettò subito perché sapeva che con lui si sarebbe divertito e si diedero appuntamento per le 23 al solito posto. Appena Marco scese dalla macchina, vide che Federico era già ubriaco e lo rimproverò "dai, non fare il moralista!", gli rispose subito Federico. Marco sospirò, fece salire Federico in macchina e raggiunsero il locale. Federico cominciò a provarci con tutte le ragazze presenti e Marco dapprima si sentì un po' messo da parte. Ma poi si rassegnò, si sedette davanti al bancone e si scolò anche lui qualche drink. Tra la folla vide Federico in compagnia di una ragazza che usciva da locale. Lo seguì e lo vide entrare nella macchina della ragazza. "Ok, credo che sia meglio che me ne torni a casa", pensò. Mentre stava per mettere in moto arrivò una chiamata di Federico:" Dove sei? Sono uscito con una ragazza ma alla fine non me l'ha data". "Sono al parcheggio", rispose Marco "raggiungimi così torniamo a casa". Federico arrivò e Marco lo accompagnò sotto casa. Era terribilmente ubriaco. "Sali sù con me", disse a Marco "tanto i miei sono fuori per il week end, puoi dormire qui". Marco alla fine, vista l'insistenza di Federico, accettò e salì in casa con lui. Una volta dentro, Federico cominciò a spogliarsi, lasciando i vestiti sparsi per casa. Marco restò un attimo fermo sulla porta e ripensò al giorno in cui era stato Fabrizio ad invitarlo lì. "Che fai lì impalato, vieni a letto." Gli urlò Federico dalla camera. Marco si spogliò ed entrò in camera. Federico era lì sdraiato e si stava masturbando." Scusa ma quella Troia mi ha fatto eccitare e devo svuotarmi", gli disse. Marco non sapeva né cosa dire né cosa fare. E così fece tutto Federico. Si alzò dal letto col cazzo in tiro. Un cazzo meno largo di quello di Fabrizio, ma sicuramente più lungo. Si diresse verso Marco che era rimasto impietrito. Gli afferrò l'elastico delle mutande e glie le sfilò. Lo fece girare e gli appoggiò il cazzo tra le natiche. "Dai, fammi godere tu", gli sussurrò all'orecchio. Marco non riusciva a trovare le parole giuste pe rispondere. Voleva fuggire ma l'odore di Federico, quel l'odore di sudore e si alcool, lo teneva fermo lì, in attesa di chissà che cosa. E il silenzio di Marco per Federico fu un sì. Si abbassò, allargo i glutei di Marco scoprendo il buchetto e ci sputò sopra. Si mise di nuovo in piedi, lo fece appoggiare alla scrivania, puntò la cappella sul buchetto e cominciò a spingere, fino a quando non fu completamente dentro. Marco si sentì lacerare e Federico cominciò a fotterlo con forza. Aveva vogli di sborrare e questo Marco lo aveva capito. Federico si aggrappò ai fianchi di Marco e lo scopò gemendo e grugnendo come un maiale. " Hai un culo che sembra una figa", gli urlava. Marco non riusciva ad ammettere a se stesso che la cosa gli stava piacendo. Ma stavolta non ebbe il tempo di pensare. Federico era già arrivato al limite. Uscì dal culo di Marco, lo fece girare, lo spinse verso il basso, gli infilò Il cazzo in bocca e lì scaricò tutto il frutto delle sue palle. Federico si allontanò subito. Si mise a letto e si addormentò. Marco invece si rivestì e se ne tornò a casa.
Il giorno seguente arrivò, puntuale, un messaggio di Federico:" scusami per ieri sera. Ero ubriaco e ricordo poco di quello che è successo. Ma quel poco che ricordo mi è piaciuto ;)". Marco gli rispose:"Tranquillo, non è successo niente. È piaciuto anche a me ma dimentichiamo tutto e torniamo ad essere semplicemente amici". È così fu. Continuarono a frequentarci come se nulla fosse successo, e Federico, ogni volta a fine serata, non risparmiava a Marco qualche battuta su quanto fosse bello il suo culo e su quanto avesse voluto assaggiarlo di nuovo. Alla fine, vista l'insistenza di Federico, a Marco cominciò a balenare nella testa un'idea strana. Un'idea perversa. Forse un'idea cattiva. Ma era un'idea che gli avrebbe anche permesso di vendicarsi di Fabrizio per il trattamento che lui gli aveva riservato. E così, una sera, chiamò Federico:" Fede, vieni da me stasera... Voglio farti provare di nuovo una cosa che hai già assaggiato". Federico si mise a ridere, capì subito a cosa Marco si riferisse, è accettò di buon grado. Si diedero appuntamenti per le 22 e si salutarono. Subito dopo Marco scrisse un messaggio a Fabrizio:" Fabri, stasera da me c'è un ragazzo. È solo attivo ma vuole farlo in 3. Ci raggiungi per le 22:30?". A Fabrizio non parve vero, accettò subito perché la cosa lo eccitava, e Marco lo sapeva. "Alle 22:30 sarò da te!". Marco fece una doccia e aspettò. Alle 22 arrivò Federico e lo fece entrare. Come al solito era completamente ubriaco. "Meglio così, pensò Marco". Federico cominciò subito a palpargli il culo. "Sei proprio una Troia, alla fine non hai resistito al richiamo del mio cazzo", gli disse. Poi gli infilò una mano dentro ai pantaloni, gli scostò le mutande e gli infilò un dito nel culo. Marco si lasciò andare ad un gemito che eccitò ancora di più Federico. In un attimo si l'oberarono dei vestiti e Marco lo invitò ad andare in camera. Una volta, Marco si inginocchiò e prese in bocca il cazzo di Federico. Cominciò a leccarlo dapprima lentamente, poi sempre più forte, fissando Federico negli occhi. Poi prese a leccargli le palle e si fece scivolare tutta l'asta fino in gola. Federico non resisteva più. Lo afferrò per un braccio e lo buttò sul letto gli salì sopra e lo penetrò urlando come un animale. Il contatto con quel corpo giovane e caldo fece eccitare Marco a dismisura e intanto Federico gli urlava le frasi più sconce che lui avesse mai sentito. D'un tratto Federico si fermò, fece alzare Marco e lo sbatté contro il muro, rientrò subito dentro di lui e con dei movimenti innaturali gli sfondò il culo. Alle 22:30, puntuale, suonò il campanello. "Chi è che rompe i coglioni adesso? Non aprire, ho bisogno di sborrare dentro questa figa!" Disse Federico. "È un mio amico, vuole farlo in 3. È solo attivo, sarò la Troia di tutti e due!" Gli rispose prontamente Marco. "Sei proprio una puttana, gli urlò Federico eccitato". Marco spense la luce e disse a Federico:" Lo faremo al buio e senza parlare... Lui si eccita così!". Uscì e chiuse la porta alle sue spalle. Aprì la porta d'ingresso e vide Fabrizio. Anche lui aveva bevuto, tanto per cambiare, e aveva stampato sul volto un sorriso a metà tra il sornione el'infoiato. Marco lo fece accomodare e spiegò anche a Fabrizio le regole del gioco:" Staremo al buio e senza parlare, a lui piace così!". "Ok,ok, basta che ti sfondo il culo" rispose Fabrizio eccitato mentre con la mano stava già esplorando il buchetto di Marco già dilatato dal cazzo di Federico. Entrarono in camera e Marco chiuse subire la porta alle sue spalle. Fabrizio lo afferrò e cominciò ad esplorargli la bocca con la sua lingua. Federico non se ne restò fermo e sì piegò per leccare il buchetto di Marco. Erano in penombra, nessuno poteva distinguere chiaramente chi fosse l'altro ma si riusciva comunque a vedere cosa stessero facendo. Marco sì abbassò verso il cazzo di Fabrizio è cominciò a spomparlo con in eccitazione che non aveva mai avuto, mentre Federico continuava a scopargli il buchetto con la lingua. Poi anche Federico si posizionò davanti alla bocca di Marco che si alternava nel succhiare prima un vazzo e poi l'altro, fino a quando cercò di infilarseli in bocca contemporaneamente. Mentre succhiava sentire un rumore diverso dai soliti gemiti di eccitazione, alzò gli occhi e nel buio della stanza, vide Fabrizio e Federico che si baciavano. Ci stavano dando dentro alla grande e ognuno accarezzava il corpo dell'altro. Marco non capiva più nulla. Fabrizio estrasse il cazzo dalla bocca di Marco e sì posizionò dietro di lui. Lo impalò con forza, come gli piaceva e come solo lui sapeva fare. Adesso Marco aveva un cazzo in bocca ed uno nel culo e i due lo stavano scopando divinamente. L'odore di quei due maschi lo faceva andare in estasi e gli sembrò per un attimo di essere in paradiso. Si diedero il cambio più volte, fino a quando Federico si sdraiò a pancia in sù sul letto e Marco si impalò su di lui. Fabrizio arrivò da dietro, avvicinò il suo cazzo e cominciò a puntare anche lui il buchetto di Marco. Forzò e spinse, fino a quando anche lui fu dentro. Era la prima doppia penetrazione di Marco ma non riusciva a sentire dolore. Sentiva solo piacere. Lo scoparono così fino alla fine, fino a quando sborrarono entrambi nel culo di Marco. Estrassero i loro cazzi ancora sporchi di sborra e si abbandonarono sul letto esausti. Marco però non era ancora appagato totalmente. Cominciò a ripulire il cazzo di Federico è quello di Fabrizio che nel frattempo erano ormai molli. Fabrizio si avvicinò ancora a Federico e lo baciò, fino a quando Marco non ebbe finito di pulire tutto. Restarono in silenzio e immobili per un po'. Poi Marco accompagnò Fabrizio in soggiorno, lo fece rivestire e lo salutò. "Ma chi era quel ragazzo?" Chiese Fabrizio "ci sa fare, sembra un ottimo scopatore", continuò. "Un giorno forse te lo farò conoscere", gli rispose Marco. Si baciarono ancora a lungo e si salutarono. Marco tornò in camera dove Federico si era già rivestito. "Certo che tu da quel tipo ti faresti fare proprio tutto" disse a Marco " sembravi una vera Troia". "Dai, magari un giorno replichiamo", rispose Marco. Federico andò via. E Marco si buttò sotto la doccia. Uscì e trovò ancora in messaggio di Fabrizio:" Voglio scoparti ancora con LUI! Ma la prossima volta si giocherà con le mie regole: luci accese!".
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