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Gay & Bisex

Storia di un ragazzo. Cap. 2 - il sesso e l'amore


di Marmarpe
20.01.2016    |    3.810    |    3 9.2
"Eppure la mandò giù tutta guardandolo negli occhi e ascoltando i commenti eccitati di Fabrizio "sì, bravo, così..."
Il mattino seguente Marco si svegliò di soprassalto. Il cellulare stava squillando e non riusciva a capire se stava ancora sognando o il suono era davvero reale. Si voltò verso il comodino e vide sullo schermo del telefono la scritta "Gianni". Rispose velocemente e sentì la voce del suo amico:" Ehi, a che ora hai intenzione di raggiungerci al mare? Sono già le 11, noi siamo tutti qui". E così si ricordò di aver dato appuntamento ai suoi amici in spiaggia per una rilassante giornata di mare. "Arrivo subito", furono le uniche parole che riuscì a dire. Attaccò il telefono e lasciò cadere di nuovo la testa sul cuscino. Aveva dormito poco e male e non era in grandissima forma. Tuttavia pensò che un po' di mare e la compagnia dei suoi amici potessero servirgli a distrarsi un po' da quello che era successo la sera prima. Pensò al messaggio di Fabrizio e cercò di elaborare una risposta da scrivergli. Ma tutto quello che gli veniva in mente non gli sembrava adatto alla situazione. Così gli scrisse semplicemente "Fabri, eri ubriaco". E pensò che questo bastasse a far capire a Fabrizio che quello che era successo era sbagliato ed era da considerarsi una parentesi chiusa. Andò a lavarsi, felice di raggiungere i suoi amici. Eppure l'unico pensiero che affollava la sua mente era lui, quell'uomo che non aveva mai considerata in vita sua. Così lontano dagli uomini con cui aveva fatto sesso in precedenza. Così diverso anche solo dai ragazzi che furtivamente guardava per strada. Pensava alle sue braccia forti che lo tenevano fermo, al l'odore della sua pelle, alla sua voce mentre ansimava, al sapore della sua saliva mentre lo baciava, alla sua lingua che affamata gli perlustrava la bocca, al suo cazzo mentre lo possedeva. Già, il suo cazzo. Fabrizio lo aveva scopato e lui non aveva nemmeno visto il suo cazzo. Era accaduto tutto in fretta, al buio. Arrivò in spiaggia e, per un po', le cazzate, i giochi e gli scherzi con gli amici, gli fecero dimenticare i suoi pensieri. Nel pomeriggio si addormentò un po' sotto l'ombrellone. Fu svegliato dall'ultimo amico che stava andando via. Erano già le 18:30. Si mise a sedere sull'asciugamano e prese il cellulare dallo zaino. Sullo schermo campeggiava la scritta "1 nuovo messaggio". Ci cliccò sopra e lo lesse tutto d'un fiato:" Stasera mia moglie e i miei figli non ci sono, vieni a casa mia alle 21:30. Facciamo 4 chiacchiere". Chiuse gli occhi e sperò che quel messaggio non fosse reale. Lo riaprì dopo qualche secondo e vide ancora il messaggio sullo schermo. Pensò a cosa rispondere. Aveva voglia anche solo di vederlo ma non voleva ficcarsi in una situazione del genere. "Va bene. Alle 21:30 sono da te" fu la sua risposta. Pensò che avrebbero parlato e chiarito tutto. Ma forse la sua mente sperava che accadesse altro. Cercò di reprimere tutti i pensieri negativi, corse a casa, fece una doccia e cenò. Senza nemmeno sapere come, alle 21:30 si trovò sotto casa di Fabrizio. Premette il pulsante del citofono e aspettò. "Chi è?" La voce di Fabrizio uscì dal citofono e un brivido gli percorse subito la schiena. "Sono Marco!", rispose. Il portone si aprì e Marco salì lentamente le due rampe di scale che conducevano al l'appartamento di Fabrizio. Lui aprì la porta e Marco se lo trovò davanti. Indossava solo un paio di slip bianchi. Il torace era pieno di peli ricci e neri, leggermente bagnati dal sudore di quella calda serata d'agosto. Entrò, Fabrizio chiuse la porta e lo abbracciò forte. A Marco mancò il respiro. L'odore della pelle di quell'uomo lo faceva impazzire. In un attimo Fabrizio, senza dire una parola, gli afferrò la testa tra le mani e cominciò a baciarlo, con la stessa forza e lo stesso desiderio della sera prima. Gli infilò una mano nelle mutande e senza preamboli gli infilò un dito nel culo. Marco si sentiva svenire. Aveva voglia di lui. Sapeva che era la cosa più sbagliata che avesse mai fatto ma lo voleva, lo desiderava. Fabrizio lo prese per mano e lo portò in bagno. Marco non sapeva quali erano le sue intenzioni ma non riusciva ad opporsi. E non voleva opporsi. "Spogliati!" Ordinò Fabrizio. Marco restò nudo, Fabrizio si tolse gli slip e finalmente vide il suo cazzo. Gli sembrò bellissimo, era ancora barzotto ma sembrava molto largo, coperto da una fitta peluria nera. Afferrò Marco per un braccio e lo tirò verso la doccia. Lo fece entrare e gli chiese di inginocchiarsi. Lui restò fuori, sulla porta della cabina. Avvicinò il cazzo alla bocca di Marco e lui lo prese subito in bocca. Lo desiderava troppo, non poteva più aspettare. "Calma, calma" sussurrò Fabrizio "stasera faremo le cose con calma". Avvicinò di nuovo il cazzo a Marco, gli chiese di aprire la bocca e lui onbedì. Fabrizio cominciò a pisciare nella bocca di Marco. Una pisciata lunghissima, sembrava non finire più. Marco non aveva mai bevuto la pipì di nessuno. Ma quella di Fabrizio la voleva tutta. Aveva un sapore amarognolo e non certo piacevole. Eppure la mandò giù tutta guardandolo negli occhi e ascoltando i commenti eccitati di Fabrizio "sì, bravo, così. Bevi tutto, sei la mia troia", diceva. Quando finì di pisciare lascio il cazzo nella bocca di Marco e lui poté finalmente succhiarlo. Lo succhiò e lo leccò per un quarto d'ora filato. Gli piaceva il sapore del cazzo di Fabrizio, voleva che fosse solo suo. "Adesso andiamo sul letto" disse ad un tratto Fabrizio "voglio riempirti il culo come ieri sera". Ricominciarono a baciarsi e nel frattempo corsero in camera da letto. Fabrizio si sdraiò e ordinò a Marco di mettersi su di lui col culo verso la sua faccia. Fabrizio cominciò a succhiare il buchetto di Marco e ad infilarci la lingua, mentre Marco succhiava avidamente il suo cazzo, come se fosse la cosa più buona che aveva mai assaggiato. Dopo qualche minuto Fabrizio si mise in ginocchio, afferrò Marco per i fianchi e lo tirò a sé. Lo penetrò con la stessa violenza della sera prima. Marco non era mai stato scopato così ma in un attimo capì che era quello che aveva sempre voluto. Il cazzo di Fabrizio entrava ed usciva con una tale rapidità che Marco ebbe diverso orgasmi anali. Poi Fabrizio scese dal letto e chiamò Marco a sé. Lo baciò a lungo e lo prese in braccio, tenendolo per le gambe. Lo portò verso il muro e cominciò a scoparlo lì, contro la parete, urlando come un animale. Marco non voleva che sborrasse, non voleva che quella serata finisse. Voleva stare con lui, così per sempre. Fabrizio riportò Marco sul letto, lo fece sdraiare, gli allargò le gambe e si mise su di lui. "Voglio guardarti negli occhi mentre ti scopo" gli disse. E intanto lo penetrava urlandogli qualsiasi cosa. Poi si fermò. Avvicinò la sua bocca a quella di Marco e lo baciò, con il cazzo ancora dentro di lui. "La vuoi assaggiare la mia sborra?" Gli sussurrò all'orecchio. Marco lo guardò negli occhi, gli accarezzò il torace villoso e gli disse di sì. Fabrizio tirò fuori il cazzo dal culo di Marco e glie lo mise in bocca. Marco lo succhiò ancora come se fosse la cosa più bella che avesse mai avuto e, con un urlo animalesco, Fabrizio gli scaricò nella bocca tutta la sborra che aveva nelle palle. Marco la ingoiò felice. Anche se non avrebbe mai voluto liberarsi del frutto del suo uomo. Fabrizio si accasciò sul letto esausto. Avevano scopato per più di un'ora ininterrottamente. Marco poggiò la testa sul torace sudato di Fabrizio e aspettò. Aspettò che fosse lui a parlare. "Ti scoperei per tutta la vita", disse Fabrizio. "Fabri, tu mi piaci, io con te sto bene, ma questo è sbagliato. Tu sei sposato!"... "Shhhh, non dire niente... Non dire niente". Rispose lui. Marco recuperò i suoi vestiti, si rivestì e andò via. Tornò a casa e pianse. Per la prima volta pianse per un uomo. Non riusciva a non pensare a lui e questo lo faceva stare male, lo faceva sentire in colpa. Per due giorni Fabrizio non si fece vivo né Marco lo incrociò al bar o per strada. Poi, due sere dopo, il suo cellulare squillò di nuovo. Marco guardò il display: "1 nuovo messaggio"...
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