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Gay & Bisex

io, Giulia e Mario (CAPITOLO 8)


di macchiettadiseta
23.10.2015    |    13.238    |    5 7.2
"- Ah vieni un attimo qua… Io pensando che mi voleva dare un bacio mi ci avvicino tranquillamente, invece appena sono dietro la scrivania lui si alza e mi..."
CAPITOLO 8

Il giorno dopo a lavoro, si svolge lo stesso rituale: io arrivo, saluto Mario, mi fa mettere a pecorina, mi infila il plug del giorno prima e mi dice che alla pausa pranzo me ne metterà uno più grande.
Alla pausa pranzo ritorno nel suo ufficio, mi spoglio mentre lui finisce di parlare al telefono con qualche cliente e mi posiziono a pecorina. Quando ha finito si avvicina e mi toglie il plug dal culetto, ci gioca un po’ con le dita. Sento che me ne mette 4 facilmente, infila anche il pollice e spinge, spinge forte, cerca di farmi entrare tutta la mano, io soffro molto, vedo del sangue che mi cola lungo le cosce, allora va alla sua scrivania e da un cassetto tira fuori il plug più grande. Io lo guardo e ho davvero paura, sudo freddo, ma lui mi tranquillizza e piano piano lo inserisce tutto dentro. Come al solito vado al bagno a pulirmi e una volta rivestito ritorno al mio lavoro.

La sera quando sono andati via tutti quanti Mario mi chiama nel suo ufficio e mi chiede com’è andata. Io gli dico che ogni tanto sono dovuto andare in bagno a vedere se mi usciva ancora sangue dal culetto. Mi dice di non preoccuparmi e mi fa spogliare, quando sono nudo vado da lui e lo inizio a baciare, lo spoglio e gli prendo il cazzo in bocca. In quel momento penso di amarlo come amo Giulia, ma non glielo dico, mi rialzo e continuo a baciarlo. Poi mi stacco e mi accuccio ai suoi piedi cercando di far uscire il plug , spingo forte, do molte spinte ma non riesco allora gli chiedo di aiutarmi. Lui si avvicina e con uno strattone me lo fa uscire tutto in colpo solo. Io rimango senza respiro, il dolore è lancinante, sento le budella che vengono risucchiate fuori…difatti esce più sangue del solito. Io sono li che piango e Mario mi accarezza e mi consola:
- Shhh, non ti preoccupare, ora passa, non è successo niente. Il tuo culetto si sta solo rompendo sempre di più…
- Si, ma mi fa tanto male. Gli rispondo piangendo e tirando su col naso.
- Dai che quando avremo finito questo trattamento avrai una bella fica larga al posto del culo, potrai farti inculare anche da un cavallo e farti fistare da chiunque… Non vuoi tutto questo? Eh?
- Sì, lo voglio, ma non credevo di dover soffrire così.
- Dai ora vai in bagno e prepara la vasca, così ci rilassiamo un po’.
A fatica mi alzo e vado in bagno a riempire la vasca, ci metto dentro anche il bagno schiuma così fa tante bollicine e rende l’atmosfera romantica. Mentre la vasca si riempie mi faccio il bidè e anche un piccolo clistere per pulirmi bene anche dentro.
Quando la vasca è piena, accendo un paio di candele, spengo la luce e chiamo Mario.
Entra, si spoglia e viene in acqua con me. Io mi ci avvicino come una gatta in calore e gli inizio a baciare e leccare tra orecchio e collo, dove so che gli procuro dei brividi di piacere… poi mi ci metto sopra e lo bacio in bocca, dolcemente, con calma, mi assaporo la sua lingua e lui la mia, ogni tanto gli mordicchio le labbra e ridiamo e continuiamo a baciarci. Poi faccio scendere una mano e gli inizio a toccare il suo maestoso cazzo, che sento già bello turgido. Mi stacco un po’ da lui e mi metto a smorza candela sul suo petto, il pisellino spunta dall’acqua e guardandolo mi fa:
- Ma che bel clitoridone che hai…ahahahah
Me lo prende in mano e con indice e pollice me lo scappella tutto, fino in fondo, tirando al massimo, mi fa anche molto male tanto che ho paura che mi rompa il filetto. Gemo dal dolore e per assecondare il suo movimento vado indietro incontrando con il culo il suo cazzo teso al massimo dall’eccitazione, mi inarco un po’ con la schiena e con la mano mi punto il cazzo sulla mia rosellina e poi spingo in giù facendomelo entrare tutto.
Mario ha allentato un po’ la presa sul mio pisellino per godersi l’attimo, poi lo stringe nuovamente e mi tira su la pellicina che va sopra la cappella, io in automatico lo assecondo e lo seguo facendomi scorrere il cazzo nel culetto. Inizia così un gioco dove lui comanda i miei movimenti facendomi una sega al mio pisellino. E’ bellissimo, quest’uomo non finisce mai di stupirmi. Ci sincronizziamo e io provo piacere sia nel culo che con il pisellino, ogni tanto ci baciamo limonando con grande passione finchè ad un certo punto mi dice:
- Dai ora veniamo che si sta facendo tardi…ok?
- Si , si,ma mi piace un casino quello che mi stai facendo…è bellissimo…
Dopo poco il ritmo cresce, Mario mi scappella violentemente, ho paura che mi rompa il filetto, ma di li a poco inizio a venire e sentendo le contrazioni del mio culetto anche Mario mi sborra nel culo. Mi ci accascio sopra e ci rilassiamo un po’ così facendoci le coccole.

Il venerdì mattina, ripetiamo quello che è diventato il rituale di tutta la settimana, Mario mi rimette il plug del giorno prima e mi dice tornare durante la pausa pranzo per metterne uno più grande.
Alla pausa pranzo, puntuale, torno nell’ufficio di Mario e una volta chiusi dentro, mi spoglio nudo e mi accuccio ai suoi piedi per cercare di far uscire il plug, con mio, e anche suo, grande stupore il plug esce quasi subito non facendomi neanche male. Ovviamente è un po’ sporco di sangue, ma ben poca cosa rispetto al giorno prima.
- Bene , bene, sta andando meglio delle mie più rosee aspettative … Ora infiliamo l’ultimo plug, così stasera sarai bello aperto. Dai mettiti a pecora, non perdiamo altro tempo!
Ubbidisco all’istante e mi metto con il culetto all’insù, con le mani mi allargo le chiappette e aspetto che il nuovo intruso si faccia strada dentro di me. Dopo avermi lubrificato per bene Mario mi inizia ad infilare il plug, la prima parte entra bene, ma poi quando si tratta di far passare la parte più larga il dolore inizia ad essere fortissimo e io inizio a piangere.
E con le lacrime che mi escono a fontanella imploro Mario di smettere:
- Ti prego, non spingere più, non ce la faccio, è troppo grosso, mi stai aprendo in due …
- Zitta troia, tu sei mia e farai quello che dico io..
- Ma mi fa male, non ce la faccio, ti prego … ho paura che mi rovini, se mi si apre il culo dove andiamo a farmelo ricucire? Ho paura, ti prego ….
- Zitta che è quasi entrato, manca poco … spingi in fuori quando te lo dico io, spingi il più forte possibile. Ora, vai, spingiiii …
E mentre stringevo con le mie ultime forze, sento Mario che fa come per farmelo uscire e invece me lo spinge dentro con molta forza finchè non me lo fa entrare tutto…
Io semplicemente svengo dal dolore.
Quando dopo un po’ mi riprendo Mario è soddisfatto dell’operato, mi chiede:
- Come ti senti?
- Mi fa male tutto, quanto sono rimasto svenuto?
- Poco, neanche un 30 secondi … Ma ora datti una ripulita, ricomponiti, pulisci quello schifo che c’è per terra e poi vai a lavorare … che mi hai fatto fare tardi. Dai su, sbrigati.
Con quella presenza molto ingombrante nel culo, mi alzo a fatica e vado in bagno a darmi una rinfrescata. Quando riesco mi sono un po’ ripreso e inizio a pulire per terra, dove c’è molto sangue e molto lubrificante.
Quando ho finito Mario mi dice:
- Il plug lo terrai fino a stasera, quando tu e Giulia verrete a casa mia. Lo toglieremo davanti a lei, voglio fargli vedere i tuoi progressi. Adesso vai. Io tra un po’ vado via, ci rivediamo direttamente questa sera. Alle 20:00 puntuali, mi raccomando.
- Va bene.
- Ah vieni un attimo qua…
Io pensando che mi voleva dare un bacio mi ci avvicino tranquillamente, invece appena sono dietro la scrivania lui si alza e mi tira uno schiaffo fortissimo in pieno viso che mi fa cadere a terra.
Sono mezzo tramortito, ho la guancia in fiamme, ma soprattutto sono avvilito e sorpreso da questo gesto che non mi aspettavo.
- La prossima volta che dico di fare una cosa la fai senza discutere, intesi? Che ti serva da lezione, adesso alzati e vai a piangere nel tuo ufficio. Sbrigati.


MIEI CARI LETTORI, CI VORRà QUALCHE GIORNO PER IL NUOVO CAPITOLO....PAZIENTATE, NELL'ATTESA BUONE SEGHETTE E UN BACIO BAGNATO SULLE VOSTRE CAPPELLE!
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