incesto
Il desiderio di mia cognata


20.04.2025 |
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"Insistetti su di esso e mi resi conto che l’avrei portata all’orgasmo facilmente..."
Sposati da pochi mesi io e ma moglie Valentina eravamo andati in Sardegna al paese nativo di lei per le nostre vacanze estive.
Ovviamente la calorosa accoglienza dei parenti ci era già nota, ma col fatto che eravamo freschi di nozze tutti facevano a gara per averci a pranzo e cena.
Nei quindici giorni di vacanza penso che non avrei passato la prova del palloncino nemmeno un secondo.
Fortunatamente mia moglie era patentata ed astemia e all’occorrenza guidava lei ed io avevo la possibilità di gustarmi appieno l’ospitalità vini e liquori inclusi.
Per tutta la durata della vacanza fummo ospitati dalla sorella di mia moglie e suo marito. Una giovane coppia qualche anno più vecchia di noi.
Una sera eravamo a cena tutti assieme e c’erano anche alcuni amici di famiglia.
Manco a farlo apposta l’argomento più discusso era quello del sesso, ma se ne parlava in maniera divertente ed ironica.
Ovviamente più l’alcool entrava nel sangue e più si parlava a ruota libera.
Addirittura ad un certo punto una amica di Vale si mise in posa per far vedere come le piaceva prenderlo dietro.
Scoppiammo tutti a ridere.
Tutte facevano le schizzinose come se non lo avessero mai fatto.
Solo mio cognato Flavio era un po’ più serio degli altri.
Quando tutti se ne andarono restammo soli noi quattro e continuavamo a discutere delle varie stupidaggini dette dagli ospiti.
Mio cognato sembrava un po’ più estraniarsi da quei discorsi.
Flavio oltre ad essere abbastanza apatico era anche piuttosto riservato e probabilmente non gli andavano certi atteggiamenti.
Mia cognata Claudia invece pareva l’esatto opposto, ma per il quieto vivere si adattava alle ideologie del marito.
Io e Flavio ci ritirammo nelle nostre camere lasciando che le sorelle restassero un po’ in intimità.
Quando Valentina venne in camera sembrava in preda ad una eccitazione incredibile.
Mi disse che con la sorella di erano scambiate opinioni sul sesso e che lei non era per niente appagata dal rapporto col marito e aggiunse che era molto invidiosa del nostro mondo sessuale.
Noi che stavamo assieme da pochi anni lo facevamo almeno una volta al giorno, ma spesso si raddoppiava e le fantasie non mancavano certo.
Mia cognata,al contrario, si lamentava che il marito lo volesse fare solo in modo tradizionale senza posizioni varie e sopratutto niente preliminari, non nominiamo poi il secondo buco che apriti cielo, quello doveva rimanere illibato.
“Mia sorella vorrebbe provare ad avere un rapporto più spinto, ma lui la frena su tutto. Potresti parlarci tu?”
Io fraintesi e capii”potresti provarci tu?”
“Provarci con tua sorella?” Chiesi io
“Ma no! Cos’hai capito?! Potresti parlarci tu con Flavio.”
“Io? E cosa potrei mai fare per convincerlo?”
“Che ne so? Voi siete uomini e magari tra di voi vi intendente meglio”
“Preferivo l’opzione con tua sorella.”
Lei mi diede una gomitata.
Quella sera finimmo per devastarci i corpi di segni con le unghie fatte nell’apice del piacere.
Il giorno dopo mi svegliai presto e proposi a mio cognato un giro in bici.
Lui accettò volentieri ed in men che non si dica ci ritrovammo ad affrontare spettacolari tornanti dalla vista mozzafiato.
Dopo aver chiacchierato di tutto affrontai l’argomento sesso.
“Ho visto che ieri sera non gradivi tanto l’argomento di cui parlavamo. Mi spiace. Ma c’è qualcosa che non va con Claudia”
“Ma no,è solo che per me l’argomento sesso è una cosa che preferisco tenerla riservata. Claudia è un po’ più aperta e so benissimo che se fosse lei a decidere probabilmente faremmo anche le orge. La verità caro cognato è che io mi sono sposato per l’apparenza, ma le donne non sono la cosa che più mi interessa.”
Mi si gelò il sangue al pensiero. Mio cognato mi stava confidando di essere bisex?
“Ma tranquillo, non ti salterei addosso” disse sghignazzando.
“Io ho già un compagno di giochi. E credimi quando siamo insieme sono fuoco e fiamme per ore ed ore. Io amo da morire Claudia, ma il sesso con lei non mi appaga.”
“Accidenti che confessione! Ora mi hai messo nei guai. Ho un segreto da tenere per tutta la vita. Però sono contento di averlo saputo da te. Un po’ mi dispiace per Claudia che probabilmente non sarà appagata nemmeno lei”
“Tranquillo, Claudia ne è al corrente, ma è l’unica a sapere,tranne ovviamente il mio amico ed ora anche tu.
“Prima o poi troverà un amante che la soddisferà e vivremo in modo più soddisfacente. Se tu non fossi suo cognato te la avrei affidata.”
Improvvisamente mi venne una vampata di eccitazione. Un pensiero perverso mi invase la mente.
“Ma che dici!” Finsi di essermi quasi offeso per mia cognata.
“Ma dai! Non dire che non hai mai visto il culo di Claudia?”
In effetti Claudia aveva un fondoschiena invidiabile.
La nostra conversazione durò ancora qualche minuto, ma poi cambiammo argomento.
Dopo quella passeggiata riuscii a capire meglio mio cognato ed iniziò anche ad essermi simpatico.
Nelle ore successive guardavo mia cognata con desiderio.
In viso era meglio Valentina, ma fisicamente Claudia era veramente una gran fica.
La sera stessa, approfittando di un momento in cui Vale era distratta,feci capire a Claudia di essere al corrente del loro segreto.
Flavio non era presente perché aveva la partita di carte al bar per cui mi fu più semplice affrontare l’argomento senza mettere in imbarazzo Flavio.
Lei mi disse che era stata informata da Flavio, ma mi chiese di non farne menzione con Valentina.
“Stai tranquilla. Non ho nessuna intenzione di dirglielo, ma prima o poi questa storia verrà alla luce.”
“Ne son convinta, ma per ora preferisco che lei non sappia”
“Devo confessarti che questa storia mi ha un po’ scombussolato e ammetto che se tu non fossi mia cognata …” lasciai la frase in sospeso.
Nel frattempo si avvicinò Valentina
“Cosa state confabulando voi due?”
“Tuo marito stava cercando di sedurmi” disse ridendo.
“Chiamalo scemo! Con una gnocca come te come dargli torto”ribattè Vale.
“E poi di te non sarei nemmeno gelosa”continuò
“Non ci credo!” Rispose Claudia
“Vuoi la prova? Bacialo!”
“Non dire scemenze”
“Dico sul serio. Bacialo!”
Io ero incredulo quando Claudia si avvicinò in segno di sfida e mi diede un bacio a stampo sulla bocca”
“Ma dai! Un bacio a stampo! Io intendevo un bacio vero”
“Ma non è che sei un po’ ubriaca?!” Disse allora Claudia.
Io ero completamente scioccato dal comportamento di mia moglie.
La sera quando andammo a letto ero incredibilmente eccitato solo per un semplice bacio.
Feci l’amore con Vale, ma nella mia testa c’era solo Claudia.
Il giorno dopo era il penultimo giorno del nostro soggiorno e ci alzammo tutto assieme per la colazione.
Flavio andò poi a lavorare mentre io e Vale ci stavamo preparando per andare a comprare i regali per il nostro ritorno.
Mentre ci stavamo lavando i denti Claudia entrò in bagno per cambiare gli asciugamani come ogni mattina.
Non mi resi conto che Vale uscì proprio in quel momento e sentii la porta chiudersi dietro di me.
“Ciao ragazzi vado a fare shopping ci vediamo al mio ritorno!”
“Che cazz! Vale non fare la stupida apri questa porta!” Disse Claudia
“Valentina! Che cazzo stai facendo,apri!Ribadii io
“Ti ricordi nel bagno dell’albergo a Canazei? Quello devi fare. Ciao”
Mentre stavamo sbattendo la porta ed urlavamo di aprire sentimmo la porta di casa che si chiudeva e l’auto che si avviava lungo il vialetto di uscita.
Valentina se ne era andata davvero
“Ma è scema veramente!” Disse Claudia
“Non ho parole!” Dissi io
Passammo i primi minuti credendo che tornasse. Provammo più volte a chiamarla al cellulare ed ovviamente era spento.
Non potevamo certo chiamare Flavio dicendo che Valentina ci aveva chiusi in bagno.
Dopo i primi venti minuti di attesa cominciammo a guardarci in faccia ridendo di ciò che stava accadendo.
Sapete quanto può essere lunga l’attesa in una stanza chiusa.
I minuti passavano interminabili.
Trovai il coraggio e mi avvicinai a Claudia.
Non ci fu bisogno di parole. Ci avvicinammo ed iniziammo a baciarci.
Entrambi avevamo addosso solo una t-shirt ed i pantaloncini jeans. Ci spogliammo a vicenda.
Claudia era uno splendore ed il mio cazzo era un palo.
Mi abbassi per succhiare il suo seno avvolgendo i capezzoli con le labbra.
Tornai a baciarla. Ormai nulla ci poteva fermare.
Scesi di nuovo a leccare i capezzoli, poi mi abbassai. La alzai di peso e la appoggiai sulla lavatrice.
Appoggiai le labbra alla sua figa e presi le sue gambe per farmele avvolgere attorno al collo.
Iniziai a leccare e penetrare con la lingua senza dimenticarmi di stuzzicare il clitoride che iniziava ad ingrandirsi. Era veramente grande e mi accorsi che era il suo punto più sensibile.
Insistetti su di esso e mi resi conto che l’avrei portata all’orgasmo facilmente.
Lasciai perciò il suo punto sensibile concentrando le leccate sulle labbra e affondando la lingua con colpetti decisi e rapidi.
Fu lei che mi riportò la testa in posizione clitoride.
Voleva venire?
Succhiai e leccai il suo punto nevralgico mentre lei mi muoveva la testa su e giù con movimenti corti e rapidi.
“Si!Si!così! Così! Che bello! Succhia! Succhia!”
Aumentai la pressione e mi ritrovai un mini cazzetto gonfio tra le labbra.
“Vengo! Vengo!vengoooooo! Ahhh!ahhhh!ahhh!ahh!ah!ah!ah! ah! ah!”
Iniziò a tremare mentre mi stringeva la testa tra le gambe.
Io leccai il suo clitoride in maniera più delicata fino a quando si calmò.
Mi staccai e tornai a baciarla.
La lasciai in tutto il suo splendore per aprire la doccia.
Quando l’acqua fu alla giusta temperatura mi avvicinai di nuovo a lei e baciandola la sollevai di peso per portarla a terra.
Entrammo in doccia.
Mentre l’acqua bagnava il suo corpo presi le sue braccia e proprio come avevo fatto con Valentina a Canazei tenni sollevate entrambe le braccia con la mano sinistra e la spinsi contro il muro.
Con l’altra mano sollevai la sua gamba e la penetrai con dolcezza mentre ripresi a baciarla.
Teneva gli occhi chiusi mentre iniziava a gemere di piacere.
I miei colpi affondavano sempre di più sollevando il suo corpo verso l’alto.
L’immagine che vedevo era spettacolare. Questo sacrilegio tra me e lei era in realtà una delle scene più romantiche mai vissute da me.
Quando mi fermai ed estrassi il mio pene lei quasi rimase delusa, ma non appena capì le mie intenzioni gli occhi erano in fibrillazione pieni di desiderio.
La girai e le feci posare le mani contro il muro.
“Fai piano ti prego!” Mi disse con un gol di voce.
Poggiai il mio membro ed iniziai la penetrazione nel modo più dolce possibile esaudendo il suo più grande desiderio.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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