incesto
Peccaminosa con mia cugina Michela
di Fantasieinracconti
13.10.2024 |
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"A volte quel “furbetta” di mio marito entrava distrattamente, ma per me lo faceva per vedere Michela nuda..."
Era l’estate del 90. L’anno dei mondiali in Italia. Un caldo infernale e nessun condizionatore.Allora non c’era la possibilità di avere internet e per eccitarci si leggevano giornaletti porno o si faceva girare qualche videocassetta.
Ovviamente l’età di 33 anni mi permetteva di avere una eccitazione incredibile dovuta anche alla bellezza dei nostri giovani fisici.
Durante la stagione estiva era venuta a trovarci una mia cugina inglese.
Aveva 10 anni più di me.
Io ero sposata da alcuni anni e lei invece era la classica singola belloccia.
La nostra intimità era un po compromessa dalla presenza di lei, tuttavia dopo alcune settimane eravamo un po’ più sciolti e ci comportavamo quasi come se non ci fossero ospiti, anzi quando facevamo sesso ci piaceva l’idea di avere qualcuno che ci potesse sentire.
Ovviamente in casa c’era un solo bagno ed una sola doccia ed era molto frequente che io e Michela ci trovassimo nude in bagno.
A volte quel “furbetta” di mio marito entrava distrattamente, ma per me lo faceva per vedere Michela nuda.
Dopo qualche settimana lui iniziò a fantasticare di portare Michela nel nostro letto.
Confesso che la cosa mi eccitava parecchio e che uno dei miei sogni erotici era proprio quello di avere un rapporto a tre con mio marito.
Certo, io avrei preferito un uomo,non disdegnavo certo l’altra possibilita, ma non consideravo affatto il rapporto lesbico e soprattutto l’incesto. Mi eccitava punto e basta.
Da allora i nostri rapporti si fecero più rumorosi con la speranza che prima o poi in qualche modo accadesse qualcosa.
Fu proprio durante una delle nostre docce che Michela iniziò un discorso su quel tema.
“Certo che tu e tuo marito ci date dentro parecchio” disse con nonchalance.
“In effetti.” risposi io aggiungendo “ti confesso che il fatto di aver te come ospite probabilmente ha scatenato in mio marito una eccitazione straordinaria”
“Quindi tromba con te pensando a me?!” disse uscendone con una risata.
Pensai che fosse quel momento o mai più.
“No no, in realtà pensa di trombare con tutte e due” replicai uscendone a mia volta con una risata.
“Ti devo confessare caro cugina che a me gli uomini interessano si, ma preferisco nettamente le donne.
Diciamo che se dovessi cadere a letto con una coppia sarei più interessata alla lei e quindi nel vostro caso a te.
Qualcosa avevo intuito da come mi guardava quando facevo la doccia, ma la certezza la ebbi proprio in quell’istante.
“Lo immaginavo, ma non ne ero sicura. Tranquilla,per me non cambia nulla, anzi così saremo più unite.È una cosa che vuoi tenere tra noi o posso farlo sapere a mio marito?”
Rispose affermativamente e la conversazione si chiuse più o meno in quel momento.
La sera raccontai a mio marito quello che mi aveva confessato Michela e lui ne rimase quasi scioccato.
La sera stessa mentre facevamo sesso lui se ne usci con qualcosa del tipo: “sai che a pensarci bene così è anche meglio. Così ci possiamo divertire tutti e due.”
Li per li rimasi un po’ spiazzata, avrebbe senz’altro avuto ragione, ma io continuavo a pensare che non si poteva fare.
“Io non sono lesbica, lo sai vero?”
“Che pesa che sei, ma io ne ho proprio voglia.”
“Tanto lei non si vuole far trombare da te, al massimo vuole me.”
“Per me va bene lo stesso, lasciati andare, porca miseria!”
Era arrabbiato tanto da non concludere il rapporto e francamente ci rimasi un po’ male.
Da quella sera in poi quella per Claudio divenne una vera e propria ossessione. Voleva per forza che Michela facesse parte del nostro rapporto.
Se ne era talmente convinto che iniziò a giocare scherzosamente con Michela su qualsiasi cosa riguardasse me.
Un giorno li sentii scherzare su quale parte del mio corpo li eccitasse di più, e poi “litigarono” sfidandosi a chi la leccava meglio, poi Claudio disse:”Per sapere chi lo fa meglio c’è bisogno di un giudice”
Tutti e due guardarono me.
“Voi non siete normali” dissi io”
“Dai dacci almeno una possibilità”
disse Claudio.
“Giochiamocela a carte”
Io di nuovo risposi di no
“Scommettiamo su un risultato calcistico”
Claudio avrebbe potuto chiedermi di tutto, ma del pallone io ero la leggenda dei risultati.
Grazie a mio padre che era allenatore della squadra del paese seguivo il calcio fin da piccola e nessuno mi batteva in quanto a previsioni.
Quella sera giocavano Costarica e Svezia. Io ero sicurissimo del risultato e dissi: ”Se il costarica batte la Svezia facciamo quello che volete voi”
Fu così che ci mettemmo davanti alla TV per guardare la partita.
Con grande stupore per una dimenticanza di chi si occupava delle divise i sudamericani entrarono in campo con le maglie prestate dalla Juventus.
Non so se furono proprio le maglie a dare la forza ai costaricensi, ma all’88mo minuto, quando ormai ero certo di averla fatta franca, i bianconeri passarono in vantaggio e vinsero la partita, mentre io persi la scommessa.
In quel momento io mi estraniai da me stesso, quasi come se non volessi mentalmente vivere gli Istanti successivi.
Ero assolutamente certa di vincere la scommessa e non avevo minimamente considerato quello che avevo scommesso.
Il gatto e la volpe mi stavano guardando come se stessero prelibando la loro preda.
“Vaffanculo!” Pensai
“Inizio io o inizi tu?”
Chiese mio marito a Michela
“No, ma ragazzi, state dicendo seriamente?!”
Fu in quel momento che ebbi un confronto piuttosto animato con mio marito il quale cercava di convincermi a tutti i costi.
Poi lei ebbe la calma e la capacità di edulcorarmi la cosa.
“Tu pensi che basti un semplice gioco per diventare lesbiche? Non è così. Questo è solo sesso e divertimento.
Essere lesbiche significa essere attratti da un altra donna, desiderare di amarla, di baciarla, di godere di lei.
Tu non guardi me come se fossi un desiderio. Tu con me devi solo fare sesso e basta. Goditi questa avventura che probabilmente non ti capiterà più e domani sarai ancora tu.
“Qui c’è qualcuno che mente”
Disse Claudio che aveva allungato una mano tra le mie cosce.
Era vero, ero già bagnatissima.
Lasciai che gli eventi scorressero senza opporre resistenza.
Non pensavo che Claudio avesse il coraggio di proseguire ed invece come se niente fosse mi estrasse il seno e si chinò per prenderlo in bocca.
Michela vista la scena si avvicinò anch’essa e in un attimo mi ritrovai le due tette nella bocca dei due.
La cosa più incredibile era che le due bocche si muovevano in maniera totalmente diversa e potevo percepire la differenza di questa cosa.
Non resistetti un granché e portai la faccia di Claudio più giù verso la mia vagina.
Poi fu Michela che spostò Claudio e disse :”lascia fare a me.”
Si mise frontale a me in ginocchio ed iniziò a leccare.
Al contatto della sua lingua non me ne fregò più niente della mia integrità sessuale e mi lasciai andare completamente.
Non so se fui io o fu lei a piegarmi, ma mi ritrovai a terra sul pavimento ed iniziai a mugolare sotto i colpi di lingua di Michela che era davvero esperta.
Mi prese le mani e se le portò sulla nuca incitandomi a tirargli la testa verso la figa con forza.
Lei mi faceva segno di forzarla e poi mi disse “devi impedirmi di respirare”.
Iniziò così un gioco che mi eccitò da morire.
Ogni volta che la tiravo lei affondava la lingua in profondità e smetteva di respirare.
Io sentivo sensazioni mai provate fino ad allora.
Dapprima era lei che mi faceva capire per quanto tempo potesse trattenere il fiato, ma poi lentamente imparai il gioco e trattenevo la sua testa tra le mie gambe contando mentalmente ed aumentando di 10 secondi ogni volta.
Ero talmente presa dal gioco che volevo quasi farla svenire soffocata.
Nel frattempo anche Claudio era scivolato sotto a Michela e la stava leccando.
Lei iniziò un facesitting con mio marito e mentre non respirava lei non faceva respirare nemmeno Claudio.
Praticamente controllavo entrambi i respiri con un unica mossa.
Quando l’apnea raggiunse livelli estremi sentivo che godevano della loro sofferenza e quando gli permettevo di respirare gemevano di piacere.
Decisi allora di non contare più e vedere chi mollava prima.
Non allentai la presa per diverso tempo, e quando ormai avevo passato il limite nessuno alzava la testa. Pensavo che sotto sotto riuscissero a respirare, ma non era così.
Decisi di mollare la presa e loro respirarono affannosamente, ma con grande godimento.
Passammo in camera da letto, Michela si avvicinò alla mia bocca e mi baciò.
Era la prima volta che baciavo una donna e anche se all’inizio mi provocava una strana sensazione dopo un po’ mi sembrava naturale intrecciare la mia lingua con la sua.
Mentre ci baciavamo lui appoggiò le mani ai miei fianchi e sentii il suo cazzo penetrarmi.
Michela allora scivolò sotto di me e si mise a leccare i nostri membri mentre scopavano.
La doppia stimolazione era davvero incredibile e sotto i colpi di lingua che variavano di posizione e la penetrazione esperta di Claudio raggiunsi il mio primo orgasmo.
Mentre ero ancora alle prese con i brividi orgasmici Michela mi implorò:
“Ti prego leccamela, ti scongiuro!”
Avevo già una voglia matta di leccargliela, ma quando me lo chiese fui estasiata.
Mi avvicinai ed iniziai a leccare sfiorando prima le labbra e poi il clitoride.
Mi aspettavo un gusto totalmente diverso, più salato ed invece direi che era decisamente dolciastro.
Affondai poi la lingua in profondità e mi mossi come se la lingua fosse un piccolo cazzo.
Muovevo un po’ a caso e sentivo lei mugolare di piacere quando toccavo i punti giusti.
Andai sul clitoride che era veramente immenso, almeno tre volte il mio e in quel momento la sentii fremere di godimento.
Nel frattempo Claudio aveva aumentato i colpi e mi tirava forte.
Stavo per venire di nuovo:”si,si,così ,così , così,cosiiiiiii!!! Ah!ah!ahhh! Dio che bellooo!”
Il clitoride di Michela ora era rigidissimo ed io lo pompavo come un cazzo.
Lei ora si muoveva su e giù proprio come quando faccio un pompino a Claudio.
Aumentava il ritmo fino a quando la sentiii capitolare “siiiiiii siiiiii si si si si vengooooo!!!”a quelle parole Claudio scoppiò con un urlo di piacere “ ahhhhhhhhh vengooooooo!!!”
Lei che si muoveva a scatti continuando a leccarmi e lui che mi svuotava tutto trattenendomi forte a se mi fece pensare di essere in paradiso.
Stesi sul letto uno accanto all’altro baciai prima uno e poi l’altra.
“Stiamo insieme per sempre.” Affermai.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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