Annunci69.it è una Community rivolta ad un pubblico adulto e maggiorenne.
Puoi accedere solo se hai più di 18 anni.

SONO MAGGIORENNE ESCI
Racconti Erotici > incesto > Il mio segreto da figlio
incesto

Il mio segreto da figlio


di Giun
09.10.2024    |    4.796    |    6 9.0
"Prima di andare a dormire, mio padre mi diede il bacio della buonanotte..."
Mi chiamo Andrea, e mentre mi guardo allo specchio, non posso fare a meno di sorridere soddisfatto. A venticinque anni, il mio corpo è il risultato di ore infinite in palestra, di una dieta rigorosa e di una dedizione quasi maniacale alla mia immagine. Sono alto 1,79, peso 69 kg, e ogni muscolo è definito, scolpito, come se fossi stato plasmato da uno scultore ossessionato dalla perfezione. Il mio fisico è depilato, liscio al tatto, e i miei glutei, in particolare, sono il mio vanto. Mi sono concentrato sugli squat, ripetizione dopo ripetizione, fino a quando non ho ottenuto quel sedere sodo che ora amo mostrare. I miei costumi da bagno sono sempre aderenti, i miei pantaloni stretti, tutto per mettere in risalto ciò che ho costruito con fatica.

Ma c’è qualcosa che va oltre l’orgoglio per il mio corpo. Qualcosa che mi brucia dentro, un desiderio che non oserei mai confessare. Sono attratto dagli uomini, sì, ma non da qualsiasi uomo. Il mio cuore, o forse sarebbe meglio dire il mio corpo, batte per una persona sola: mio padre.

Mio padre, ha gli occhi verdi che sembrano penetrare l’anima, una barba corta che gli conferisce un’aria ruvida ma affascinante, e labbra carnose che ho immaginato infinite volte premute contro le mie. Lavora nel riciclaggio della plastica, un lavoro faticoso che gli ha donato braccia muscolose, vene sporgenti e un petto vigoroso che mi fa sentire strano ogni volta che lo guardo. Non è alto quanto me, ma la sua presenza è imponente, mascolina, e quel suo bicipite pronunciato, coperto da un fitto pelo scuro, mi fa perdere il fiato.

Ogni mattina, quando sento la porta di casa chiudersi dietro di lui, so che è uscito per andare al lavoro. È il mio momento. Mi alzo dal letto, il cuore che batte forte, e mi dirigo verso il cesto della biancheria sporca. So che lì troverò i suoi boxer, impregnati del suo odore, del suo sudore, di lui. Li prendo con mani tremanti, li porto in camera mia e li annuso, chiudendo gli occhi per immaginare il sapore del suo membro.

“Papà, quando mi piace il tuo sapore,” sussurro fra me e me, la voce roca dall’eccitazione.

Immagino la sua asta grossa e circoncisa scivolare tra le mie labbra, il suo glande esplorare la mia bocca, ogni centimetro della sua pelle che si sfrega contro la mia lingua. Sento la sua voce nella mia mente, profonda e autoritaria: “Come mai felice il tuo papà, con questo sei stato procreato.”

Le parole mi fanno tremare, e non posso più resistere. Abbasso i miei pantaloni stretti, liberando il mio sesso già duro, e inizio a masturbarmi con frenesia. Ogni colpo della mia mano è accompagnato dal pensiero di lui, del suo corpo, del suo odore, del suo sapore. Voglio essere posseduto da lui, voglio sentire il suo peso su di me, il suo respiro affannoso mentre mi prende.

Ma sono solo fantasie, lo so. Sono suo figlio, e il tabù è troppo forte da superare. O forse no?

Alle cinque in punto, sento il rumore della sua macchina che si parcheggia sotto casa. Il mio cuore accelera, il calore nel mio corpo aumenta. Voglio che mi possieda, qui, ora. Ma so che non accadrà. Lui entra, mi saluta con un “Ciao amore” che mi fa sciogliere, e io cerco di nascondere la mia eccitazione.

Lo osservo di nascosto mentre si prepara per la doccia, prendendo solo gli slip e i calzini. Non riesco a distogliere lo sguardo dalla bozza che si intravede attraverso il tessuto. Voglio toccarlo, accarezzarlo, ma reprimo i miei impulsi, frenando un desiderio che so essere impossibile. Il mio corpo è teso, frustrato, e le seghe della mattina non sono state sufficienti a calmare le mie smanie.

“Cosa hai?” mi chiede spesso, notando la mia inquietudine.

“Niente,” rispondo, anche se vorrei avvicinarmi a lui, toccarlo, baciarlo.

La mia voglia è diventata prepotente, sento che sto per esplodere. Voglio che mi veda, che mi senta, che mi possieda. Ma come potrei dirglielo?

Poi sento la porta del bagno chiudersi, e il mio istinto prende il sopravvento. Mi inginocchio dietro la porta, guardando dal buco della serratura. Mio padre inizia a togliersi la maglia sporca da lavoro, e il suo petto lanoso è ancora sudato. Si spoglia lentamente, il suo corpo è così bello, e io sono così elettrizzato.

L’acqua scorre sul suo busto, i suoi muscoli si contraggono. Il movimento rilassato delle sue mani sulla sua pelle ruvida mi fa tremare. Prende il sapone, creando una schiuma densa che copre i suoi peli. La sua corporatura sembra ancora più bella sotto la luce della doccia. E poi lo vedo, il suo pene circonciso, lungo e largo, che pende tra le sue gambe.

Chiudo gli occhi per un attimo, immaginando di essere lì con lui, di toccarlo, di baciarlo. Ma so che non posso. O forse sì?

Il mio cuore batte all’impazzata, il desiderio è così forte che mi fa male. Voglio che si accorga di me, che mi chiami, che mi prenda. Ma come posso fare il primo passo? Come posso superare il tabù che ci separa?

La doccia continua, e io resto lì, inginocchiato, a guardare, a desiderare, a sognare. E mentre l’acqua scorre sul suo corpo, mi chiedo cosa succederebbe se lui si accorgesse di me. Cosa farebbe? Mi allontanerebbe, o forse, solo forse, mi avvicinerebbe a sé?

Ma poi tutto rientrò nei gesti abituali della sera. Cenammo insieme, come una cena tranquilla tra padre e figlio. Parlò poco, io ancora meno. I piatti vennero lavati, le luci abbassate. Prima di andare a dormire, mio padre mi diede il bacio della buonanotte. Un gesto semplice, familiare, che sembrava spazzare via ogni pensiero. Poi, ognuno nelle sue stanze. E il silenzio della casa tornò a riempire ogni spazio.

Mi svegliai con il cuore che batteva forte, il ricordo della notte precedente ancora vivido nella mia mente. Il sapore del suo sperma sulla mia lingua, il calore del suo corpo contro il mio, e il suono del suo respiro affannoso mentre mi penetrava. Era stato un sogno, ma sembrava così reale. Mi alzai dal letto, il mio corpo ancora intorpidito dal sonno, e mi diressi verso il bagno.

Mentre mi lavavo il viso, il mio sguardo cadde sullo specchio e vidi il mio riflesso. I miei occhi verdi brillavano di desiderio, e i miei capelli biondi erano arruffati dal sonno. Mi sentivo vivo, eccitato, e pronto a vivere un'altra fantasia.

Uscii dal bagno e mi diressi verso la cucina, dove mio padre era già seduto a tavola, sorseggiando una tazza di caffè. Era domenica, e sapevo che quel giorno non sarebbe andato a lavoro. L’atmosfera in casa era rilassata, quasi sospesa. Indossava solo un paio di boxer, e il suo petto virile era esposto alla mia vista. Il suo sguardo si posò su di me, e un sorriso malizioso si dipinse sul suo viso, lento, sicuro, come se sapesse esattamente l’effetto che aveva.

"Buongiorno, amore ", mi disse con voce roca. "Hai dormito bene?"

"Sì, molto bene", risposi, sentendo il mio cuore accelerare. "Ho fatto un sogno... interessante."

Mio padre alzò un sopracciglio, incuriosito. "Oh sì? E di cosa trattava questo sogno?"

Mi avvicinai a lui, sentendo il calore del suo corpo attirarmi come una calamita. "Era su di noi", sussurrai, posando una mano sul suo petto peloso. "Su come ci siamo... amati."

Il suo sorriso si allargò, e la sua mano si posò sulla mia, stringendola con forza. "Mi piace il modo in cui pensi, Andrea. Ma non era solo un sogno, vero?"

Lo guardai negli occhi, sentendo il mio corpo tremare di desiderio, ma anche di qualcosa di più profondo, più confuso.
“No, non lo era”, ammisi con un filo di voce. “Voglio dire… voglio che accada. Voglio che accada per davvero.”

Abbassai lo sguardo, incapace di reggere la potenza di quel momento. Gli occhi mi si riempirono di lacrime, non solo per il desiderio, ma per la vergogna, la paura, e quel bisogno che non riuscivo più a nascondere.
“So che è sbagliato… ma ciò che provo… non so più trattenerlo.”

Mio padre si alzò lentamente dalla sedia. Il suo corpo imponente si avvicinò, e io sentii la sua presenza calda e sicura. Si chinò verso di me, mi sollevò delicatamente il mento con due dita, e con l’altra mano mi asciugò le lacrime dalle guance.

I suoi occhi erano calmi, profondi, e pieni di qualcosa che non riuscivo a decifrare del tutto.
“Allora facciamolo accadere”, disse con voce bassa, ferma.

Mi prese per mano e mi guidò verso la camera da letto, dove il nostro amore proibito stava per nascere. Mi spogliò con lentezza, assaporando ogni centimetro della mia pelle, e io feci lo stesso con lui. I nostri corpi si unirono in un abbraccio appassionato, le nostre lingue si intrecciarono in un bacio profondo e famelico.

Mio padre mi spinse sul letto, il suo sguardo ardente mi trapassò l'anima. "Sei pronto a essere mio?"

"Sì", sussurrai, sentendo il mio corpo tremare di anticipazione. "Ti appartengo, papà."

Lui sorrise, un sorriso carico di desiderio e possessività. "Allora, prenditi ciò che è tuo."

Mi posiziona a quattro zampe, il mio corpo offerto a lui come un sacrificio. Mio padre si avvicinò da dietro, il suo membro già duro e pulsante contro le mie natiche. Sentii il suo respiro caldo sul mio collo, e le sue mani mi afferrarono i fianchi con forza.

"Sei così bello, Andrea", sussurrò, la sua voce roca e piena di desiderio. "Voglio farti mio, possedere ogni parte di te."

Il suo membro si fece strada tra le mie natiche, e io sentii un brivido di eccitazione percorrermi la schiena. Entrava in me con lentezza, assaporando ogni centimetro del mio corpo. Il suo movimento era profondo e instancabile, mi possedeva con tutta la sua forza e passione.

"Oh sì, papà ", gemetti, sentendo il mio corpo rispondere al suo tocco. "Mi piace quando mi fai tuo."

Accelerò il ritmo, il suo corpo si muoveva con una ferocia controllata. "Sei mio, Andrea ", ansimò. "Solo mio. Nessun altro può averti."

Il mio corpo tremava di piacere, ogni muscolo si contraeva e si rilassava al ritmo del suo movimento. Sentivo il suo membro pulsare dentro di me, e il suo sperma caldo e denso mi riempì, marcandomi come sua proprietà.

"Voglio il tuo sperma, papà", sussurrai, sentendo il mio orgasmo avvicinarsi. "Voglio bere il tuo succo."

Mio padre sorrise, il suo sguardo carico di desiderio e amore. "Allora, prendilo."

Mi spinsi indietro, incontrando il suo movimento con entusiasmo. Il nostro amore culmina in un'esplosione di piacere, i nostri corpi si fondono in un'unica entità. Il suo sperma mi riempì, e io lo bevvi avidamente, assaporando il gusto salato e dolce del nostro amore.

Dopo, ci sdraiammo sul letto, i nostri corpi sudati e soddisfatti. Mio padre mi strinse a sé, il suo braccio forte mi avvolse in un abbraccio protettivo.

"Sei mio, Andrea", sussurrò, posando un bacio sulla mia fronte. "E io sono tuo. Nessuno può capire il nostro amore, ma è reale, e è tutto ciò che importa."

Annuii, sentendo il mio cuore riempirsi di gioia e amore. "Sì, papà. Il nostro amore è unico, e è tutto ciò che abbiamo bisogno."

Ci addormentammo abbracciati, i nostri corpi intrecciati in un groviglio di arti e desideri. Il nostro amore proibito era diventato la nostra realtà, e non potevamo immaginare un futuro senza l'altro.

Ma mentre mi addormentavo, non potevo fare a meno di chiedermi cosa ci riservasse il futuro. Il nostro amore era forte, ma il mondo esterno era pieno di pericoli e pregiudizi. Potevamo continuare a vivere nel nostro piccolo mondo di passione e desiderio, o dovevamo affrontare la realtà e lottare per il nostro diritto di amare?

La risposta era ancora incerta, ma una cosa era sicura: il nostro amore era reale, e non avremmo mai permesso a nessuno di portarcelo via. Il resto, sarebbe stato una storia da scrivere insieme, giorno dopo giorno, in un viaggio di scoperta e passione che solo noi potevamo comprendere.

Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Voto dei Lettori:
9.0
Ti è piaciuto??? SI NO

Commenti per Il mio segreto da figlio:

Altri Racconti Erotici in incesto:




® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni