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In viaggio con mia suocera 2


di razorbsx56
13.07.2022    |    38.363    |    11 9.6
"Le cose però, una volta in camera, andarono per il verso giusto……..."
“Come sai io ho una figlia, sorella di Fabio ma di due anni più giovane. Circa vent’anni fa Fabio si era trasferito a Milano a studiare alla Bocconi ed io ero rimasta sola con Caterina visto che quel gran figlio di puttana di mio marito se n’era andato piantando me e mia figlia in asso.
Non ho capito il perché ma mia figlia ha iniziato a provocarmi e, oggi l’ho capito, ad odiarmi attribuendomi la colpa dell’abbandono da parte di suo padre. Aveva quasi smesso di parlarmi e si comportava in un modo decisamente sgradevole facendo apposta cose che facevo fatica a tollerare.
Andava in bagno e non chiudeva la porta, girava per casa praticamente nuda o con gonnelline corte e senza mutandine. Si masturbava sdraiata sul suo letto e non chiudeva la porta costringendomi a vedere cose che non volevo. Devo ammettere che era una gran bella ragazza con fisico tonico, due tette grandi (aveva preso da me) ed un sedere da guardare. Tutto questo senza mai parlarmi nonostante cercassi con lei un dialogo chiarificatore. Ovviamente non reagivo sgridandola perché cercavo sempre di poter ricostruire un rapporto tra di noi.
Un giorno portò a casa una sua compagna di classe, anche lei molto carina, e si chiusero in camera, o meglio socchiusero la porta lasciando uno spazio abbastanza ampio da cui si poteva vedere cosa stava succedendo. Fu così che mi accorsi di rumori un po’ strani provenienti dalla camera, direi molto sensuali (ansimi, gridolini ecc..) cosi mi accostai all’apertura della porta e vidi mia figlia e la sua compagna, nude, lanciate in un 69 pazzesco. Rimasi di stucco. Ma riprendendomi, sebbene mi dicessi che quella era mia figlia e non dovevo guardare, non riuscivo a smettere ed in più mi stavo bagnando. Aspettai che finissero, gli ansimi e le grida giunsero al loro apice, mi chiusi in camera mia e mi masturbai furiosamente con un dildo infilato nel culo. Non nego che fui travolta dai sensi di colpa, ma questi durarono lo spazio di pochi minuti e quindi continuai ad accarezzarmi, senza dildo, venni una seconda volta. Da quel momento, senza alcuna vergogna, spiai mia figlia e la sua amica saziandomi di quel sesso bollente che loro due interpretavano con prestazioni superbe. Dopo mesi di assopimento sessuale, i miei ormoni avevano iniziato a svegliarsi.
Credevo di essere stata molto accorta nel non farmi scoprire ma presto mi sarei accorta che avevo sbagliato i miei conti. Una mattina mi svegliai affamata di sesso e, sapendo che mia figlia e l’amica avevano passato la notte assieme, mi venne la voglia di controllare cosa stessero facendo. Mi accostai alla porta che si spalancò improvvisamente e mia figlia, con un sorriso beffardo, mi si presentò nuda e mi apostrofò “Mamma spiona pensavi che non ci fossimo accorte delle tue visite, abbiamo fatto tutto consapevoli che tu ci stessi guardando (abbiamo goduto di più col pubblico) e poi ti abbiamo seguito in camera da letto ascoltando da dietro la porta, i tuoi gemiti soffocati di orgasmi violenti. Adesso, mamma troia, io e Vanessa ti spogliamo e ti facciamo godere, o meglio, sarà l’incesto a procurarti orgasmi frustrati da sensi di colpa, in quanto sarò io a scoparti”.
Ero pietrificata ma anche eccitata e frenata, come disse mia figlia dai sensi di colpa. Tremavo e mi lasciai spogliare. Ero bagnata e quando mia figlia se ne accorse disse a Vanessa che puttane così non ne aveva mai incontrate. Mi leccarono, attaccandosi come ventose, i capezzoli, mia figlia mi penetrò la fica con due dita masturbandomi intensamente, Vanessa mi mise la lingua in bocca e piano mi portarono sul letto. Mi girarono a pancia in sotto e mi posizionarono col culo in alto, alla pecorina. Infilai la testa tra le cosce di Vanessa leccandole la passera mentre mia figlia si prodigava a leccarmi il buco del culo e la fica, divorandomela letteralmente.

Con le sue dita nella vagina e nel sedere ebbi il terzo orgasmo. Dovetti ricambiare le stesse attenzioni a mia figlia, io ero come stordita dagli orgasmi che si susseguivano e mentre baciavo in bocca mia figlia non pensavo e non pensavo neanche quando le ho leccato la fica ed il buco del culo facendola venire più volte. Lei continuava a chiamarmi mamma puttana e troia.
Alla fine dei giochi, per darmi uno schiaffone morale, mi rivelò che scopava regolarmente con Mario (il mio compagno di allora) e che lui preferiva nettamente lei giudicandomi veramente scarsa a letto.
Buttai fuori casa Mario immediatamente e, al compimento del ventesimo anno, Caterina lo raggiunse per vivere con lui. Ho perso ogni contatto con mia figlia.
Ero umiliata distrutta e piena di sensi di colpa.
Impiegai davvero molto tempo a riprendermi ma nel mentre non lavoravo ed ero a corto di soldi al punto che saltai alcuni mesi d’affitto.
I miei padroni di casa erano una coppia di ultrasessantenni molto bella e molto ricchi e abitavano tre piani sopra a quello che mi avevano affittato. Un giorno mi chiesero di raggiungerli a casa. Speravo davvero non mi sfrattassero, ero preoccupata. Invece furono molto gentili e comprensivi e mi fecero una proposta indecente:
“Senti cara, sappiamo che sei in difficoltà economiche e vorremo aiutarti, se accetterai di essere disponibile per giochetti sessuali con noi, non solo ti evitiamo di pagarci l’affitto ma ogni volta che ti chiameremo e tu sarai partecipativa ed accondiscendente, ti daremo 1.500 Euro (resta inteso che è esclusa alcuna violenza o rapporti sadomaso)”.
“Perfetto, pensai, dopo la mamma incestuosa adesso la puttana professionista. Accettai.”
Mi permetto di interrompere il racconto “Caspita Irene, non avrei mai immaginato che tu avessi avuto una vita così stimolante e densa di emozioni. Ti ammiro”
“Grazie Francesca, ma è stata anche piena di momenti dolorosi, fortunatamente superati col mio carattere.
Comunque si arriva al primo incontro. Entro in casa e hanno solo una vestaglia che, dopo avermi spogliato, si tolgono. Quello che mi salta subito agli occhi è il cazzo del marito, sebbene non eretto a me sembrava enorme. I loro giochi preferiti erano scoparmi sia dal marito che, con un strap-on, dalla moglie. Per riuscire a penetrarmi bene, il marito ci impiegò 4 “sedute” nella figa e 14 nel culo. Ovviamente quando ci riuscì io sapevo che nelle parti intime non sarei più stata le stessa, sebbene una volta terminati i dolori della penetrazione riuscivo a godere molto bene. A volte la moglie si inculava il marito ed io, nel mentre, gli succhiavo il cazzo. Erano le uniche volte che riusciva a sborrarmi in bocca. Erano amanti della “pioggia dorata” per cui mi sedevano dentro la doccia e mi pisciavano addosso, un po’ mi finiva in bocca, ma cercavo di non vomitare. La moglie chiedeva lo stesso trattamento ma, a differenza di come reagivo io, si masturbava, veniva e beveva lunghi sorsi di pipì. A loro piacevano anche i clisteri, per cui succedeva che, mentre il marito mi stava scopando, la moglie gli sparava una pera in culo tappandoglielo poi con un plug anale. Lui, diceva di godere il doppio e poi sia io che la moglie dovevamo assisterlo mentre scaricava nel cesso. Un giorno lo fecero anche a me il clistere e devo dire che, riempita la figa dal cazzone del marito e il culo dalla pera, l’orgasmo è stato decisamente più intenso. Mi hanno guardato mentre cagavo e questo, a dimostrazione di quanto ero, e sono, troia, mi eccitava, così mi masturbavo eccitando ulteriormente i due coniugi che, infoiati scopavano davanti a me (che stavo cagando).
La cosa è durata circa un anno e, ti confesso Irene, che non mi dispiaceva affatto, poi loro hanno venduto gli appartamenti e si sono trasferiti, mio figlio si è laureato ed io ho trovato un buon lavoro.”
Al termine dl racconto, anche la terza bottiglia di vino era finita. Io mi sentivo decisamente brilla e anche Caterina, che durante l’ultima parte del racconto sbiascicava un po’ qualche parola, doveva esserlo.
“Cara Caterina, adesso che ci siamo confessate i più reconditi segreti (io avevo la figa fradicia ed una voglia di toccarmi quasi incontrollabile), direi che è tempo di andare in camera, che ne dici?”
“Direi che sono d’accordo, si è fatto tardi”
Pensavo a scene erotiche lesbo con lei, ma non ero certa che lei fosse disponibile ed io ero comunque molto timida. Le cose però, una volta in camera, andarono per il verso giusto……
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