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zio Tony 4 parte


di nikole
25.09.2023    |    268    |    1 8.7
"Zio, sei tu che sei stato bravissimo, e le tue cure sono state ottime, infatti sono guarito senza che facessi venire il dottore, si, rispose zio, in..."
Zio Tony 4 parte
Ci riaccomodammo in salotto,ormai il ghiaccio era rotto, zio iniziò a parlare, come se volesse chiedere scusa, diceva che ero proprio bravo ragazzo e che mi voleva molto bene, anche io te ne voglio zio, nel dirlo mi feci rosso come un peperone, non devi arrossire, non devi essere timido, disse, è normale che zio e nipote si vogliono bene, e anche se è accaduto qualcosa di strano, non c’entra niente sul bene che ci vogliamo, anzi è proprio perché ci vogliamo bene che certe cose accadono, mentre lo ascoltavo diventavo sempre più rosso, sentivo le guance di fuoco,venne vicino e mi baciò sulla fronte, poi si rimise a sedere sul divano e ogni tanto mi guardava, il suo sguardo cadeva sempre sulle mie cosce, io non ci badavo e continuavo a vedere la tv,poi riprese il discorso dicendo: sono contento di averti qua, anche io zio, sto proprio bene qua con te. Rimanemmo a guardare la tv fino a ora di cena, zio già aveva preparato tutto, mangiammo e dopo aver messo a posto tutto, ci sedemmo in salotto a guardare la tv, dopo un po’, disse : è ora di andare a letto, e di mettere la supposta, andai prima io in bagno, poi lo zio, ero distesa sul letto con indosso la camicia, quando lo zio entrò, dai preparati disse, solito massaggino, e introduzione di supposta e dito, mi accarezzava la natica e muoveva il dito nel mio culetto, io fermo, zitto e mi godevo quei momenti, momenti, poi con molta lentezza lo tirò fuori, mi teneva fermo a pancia in giù con le mani sul culo, che bel culetto che hai, non me lo ricordavo così bello, si abbassò me lo baciò e poi tornò dal suo lato, mi alzai, tirai giù la camicia, e lo vidi che si stava togliendo le mutandine, lo zio dormiva nudo, si avvicinò , mi strinse a sè, mi fece sentire il suo cazzo sul culo mi diede un bacio e mi augurò la buonanotte.
L’indomani mattina , mi svegliò che era già vestito, mi disse che andava al negozio, la colazione era pronta e che sarebbe rientrato per l’ora di pranzo, mi mise la mano in mezzo alle cosce e prendendo il mio cazzetto in mano disse: ciao pesciolino di zio, ci vediamo più tardi.
Tornò che era ora di pranzo, io ero in salotto e studiavo, mi venne vicino,mi baciò sulla fronte e mi chiese come mi sentivo, bene dissi io, sempre meglio, grazie zio, mi accarezzò i capelli e andò a preparare il pranzo, dopo aver sbarazzato ci mettemmo in salotto, lui sempre seduto sul divano e io in poltrona, mi fece cenno di sedermi accanto a lui, mi alzai e mi sedetti a fianco a lui mi mise la mano sulla spalla, mi chiese se mi bruciavano ancora le spalle, risposi di no, e riprese a stringermi a sé, poi mi fece alzare e mi fece accomodare sulle sue gambe, io non sapevo dire di no e non volevo contrariarlo, sei il mio nipotino e mi piace tenerti in braccio così, come quando eri bambino, le mani mi accarezzavano le cosce e risalivano fino al culetto, ch bella pelle che hai , liscia e soda io arrossivo e stavo zitto e fermo, e per tutto il tempo che vedevamo la tv, restammo in quella posizione, lui mi accarezzava in continuazione, poi smise, e si alzò, doveva andare a riaprire il negozio, zio vuoi che venga anche io, mi sento meglio e posso aiutarti, grazie, ma non è il caso, rispose, riposati e studia un po’. Era già sera quando tornò, come al solito mi chiese come mi sentivo e cosa avessi fatto tutto il pomeriggio, ho studiato zio, bravo, adesso prepariamo la cena. Mentre cenavamo iniziò uno strano discorso: tutto il giorno ho pensato ad una cosa che non dovrei dire e mi meraviglio di come l’ho pensato, pensavo: benedico quella giornata al mare, quando ti scottasti e poi ti ammalasti, una cosa che non si augurerebbe a nessuno, ma è servita a farci, avvicinare e a mostrare il nostro carattere e le nostre passioni, mi sono sentito un'altra persona, utile e importante, non avevo mai fatto del bene così, mi sono sentito importante e responsabile, il doverti curare è stato un toccasana, pensavo solo a te e se stavo facendo bene, il mio nipotino stava male e io lo dovevo curare, e quando ho visto che stavi guarendo mi sono sentito benissimo e pieno di soddisfazione, il mio nipotino stava bene grazie a me, e tutto questo lo devo solo a te, piccolo mio. Zio, sei tu che sei stato bravissimo, e le tue cure sono state ottime, infatti sono guarito senza che facessi venire il dottore, si, rispose zio, in effetti mi hai fatto preoccupare tanto quella notte, non eri cosciente e deliravi, stavo per chiamare il dottore e avvisare tua mamma, poi mi sono ricordato che avevo letto qualcosa su come si curano le insolazioni e così ho iniziato farti impacchi freddi in fronte e sull’inguine e così la febbre piano piano è scesa e tu ti sei ripreso, e mi sono ripreso anche io, come se fossi rinato, mi abbracciò e mi baciò sulla fronte. Grazie zio mi dispiace averti dato tante preoccupazioni, ma no caro, disse, mi hai dato sollievo e tante soddisfazioni. Ci alzammo e ci abbracciammo, mi teneva premuta la testa sul suo petto e mi riempiva di baci la testa, scusa se ogni tanto non obbedisco e ti faccio arrabbiare, intanto ci eravamo trasferiti in salotto, seduti uno di fronte all’altro,io in poltrona e lui sul divano e continuò dicendo che era giusto così, hai l’età in cui si contesta tutto, ma dovresti ascoltare di più che ha più esperienza di te, disse, lo so zio, ma non riesco a fare determinate cose, anche se mi piacciono, sei troppo timido , mi disse, e la timidezza potrebbe essere una bella cosa, ma spesso si ripercuote contro, e poi di cosa ti devi vergognare? hai un fisico perfetto, e una pelle da fare invidia alla più liscia delle donne, e per quanto riguarda i peli, non ci devi pensare, cresceranno, ma per me stai bene così, sapessi quanto danno fastidio,disse, per rincuorarmi e per convincermi, risposi che amici miei anche più piccoli ne erano pieni e io niente E’ solo una questione di tempo, disse è inutile pensarci, sei maschio e prima o poi ti cresceranno. Stai più rilassato, almeno qui, che non ti vede nessuno tranne io, e vedrai che la timidezza e la vergogna spariranno.
Adesso basta discorsi, è ora di mettere la crema, non sei ancora del tutto guarito, e se vogliamo andare di nuovo al mare, devi essere guarito del tutto, preparati la vado a prendere, tornò che aveva solo gli slip e la crema in mano, io mi ero sfilato la camicia, ecco bravo vedo che hai capito il discorsetto, non ti devi vergognare, anche perché già ti ho visto nudo un sacco di volte, si sedette in poltrona e io in piedi davanti a lui, iniziò a spalmarla come faceva di solito, mi spalmava la crema sul culo, e passava dentro al solco, sfiorandomi il buchetto, scendeva fino alle gambe e poi risaliva fino al culetto, insistendo nel solco, mi fece girare e notò la mia erezione, anche questo è normalissimo, non c’è niente di male a farsi vedere eccitato, anzi dovrebbe essere un pregio, ti devi preoccupare se questo non succede, guarda come è duro, mi diceva mentre me lo toccava, farai felice un sacco di persone, mi massaggiava la pancia, girava intorno al cazzetto scendeva sulle cosce, e poi risaliva da interno cosce, fino alle palline, e al perineo, andando a toccare anche il culetto, si fermò un attimo, si sfilò le mutande, così siamo tutti e due nudi,e poi le mutande mi danno fastidio e si possono sporcare disse, e mise in mostra un cazzo che non era ancora del tutto duro, ma era grandissimo, specialmente in circonferenza, rimasi incantato nel vederlo così da vicino, contornato da tantissimi peli , sembrava un bosco nero , ma non hai mai visto un uomo nudo?, no dissi, solo il mio amico, piccolo come me, ma il tuo è grandissimo, quando crescerai anche il tuo sarà così, riprese ad accarezzarmi specie intorno al cazzetto, me lo strinse, e mi stava segando lentamente, mi fece aprire le gambe e sedere sulle sue ginocchia, i nostri cazzi erano vicinissimi, solo che non c’era paragone, il suo era più del doppio del mio, sia in circonferenza che in lunghezza, prese la mia mano la voleva portare sul suo cazzo, io resistetti un po’, toccalo, non ti morde mica, prova, vedi com’è e se non ti piace poi la togli, lo toccai, lo strinsi, era talmente grosso che la mano non riusciva a stringerlo del tutto, e intanto si induriva sempre più, vedi che effetto fai, per merito tuo è diventato più grande, poteva essere lungo una ventina di cm ma la circonferenza era mostruosa, quasi quanto una lattina di coca cola, per tenerlo tutto dovetti mettere tutte e due le mani, mi prese i polsi e mi impartiva il ritmo, andavo su e giù, poi feci da solo, mentre lui mi lisciava , segava, e mi accarezzava cosce e culetto, ero al settimo cielo, bellissimo, vedevo il suo cazzo durissimo, e grandissimo, scivolare nelle mie mani, venni quasi subito, ero troppo eccitato, poi prese le mie mani e continuò con la sega, aumentò il ritmo, si stava contorcendo tutto e poi esplose, ne cacciò tantissima, schizzi andarono sulla mia pancia e le mie mani erano piene di sborra, rallentò mi strinse le mani sul cazzo e fece uscire le ultime gocce, poi si adagiò sullo schienale del divano, è stato bellissimo, mi disse, non godevo così da secoli, sei stato bravissimo, mi alzai e corsi in bagno a lavarmi. Tornai e mi sedetti in poltrona, mentre lui era andato in bagno, continuai a vedere la tv, tornò con solo gli slip addosso, si avvicinò a me, mi accarezzò la guancia e mi diede un bacio sulla fronte, sei stato bravissimo, mi disse, grazie zio risposi. Si sedette , guardammo un altro po’ di tv e poi a letto, ero già sotto le lenzuola quando venne con la supposta in mano, dai girati questa è l’ultima, mi girai a pancia sotto, mi alzò la camicia, mi massaggiò il buchetto e dopo mi infilò la supposta e il dito andava sempre più giù, credo che fosse tutto dentro, stai fermo mi disse, con una mano mi accarezzava il culo mentre muoveva il dito dentro il mio culo, che bella sensazione, mi piaceva, stavo fermo e zitto, il dito si muoveva , dentro e fuori, lentamente, hai un fisico bellissimo, e un culetto magnifico, nipotino mio, non mi stancherei mai di dirtelo e di accarezzartelo, e intanto il dito andava dentro e poi quasi tutto fuori, stavo godendo con il culetto, non mi muovevo e non reclamavo, penso che capì che mi piaceva, lo fece uscire piano piano, mi massaggiò un altro po’ le chiappe, mi diede un bacio sopra e si alzò, andò in bagno, io mi ricomposi e mi rimisi sotto le lenzuola, tornò si tolse le mutande e si infilò anche lui sotto le lenzuola, si avvicinò a me , mi diede un bacio sulla guancia, quasi vicino alle labbra, e mi augurò la buona notte.
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