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L'incantesimo della Strega (1° parte)


di Ermesincuriosito
18.11.2021    |    14.214    |    3 9.1
"E non sarei rimasta un giorno di più in quell'appartamento se non fosse per i costi proibitivi delle altre stanze! Essendo io una "veterana" di..."
Andare all'università fu per me una bella e misteriosa avventura. Venivo da un paesino dove ben presto si impara ad apprezzare le piccole cose e capire i sacrifici per andare avanti. Come quelli dei miei genitori, che con il sudore della fronte mi hanno permesso di andare all'università per coltivare il mio sogno, quello dell'avvocatura. La mia infanzia e adolescenza passate così mi avranno magari resa un pò "bigotta" magari, soprattutto sui temi più intimi e sessuali, ma mi hanno dato la forza e la caparbietà di andare avanti nonostante le difficoltà.
Frequentare l'Università a Milano sicuramente non fu la scelta più economica, ma il non avere vizi, sapersi accontentare, qualche rinuncia qui e qualche lavoretto là mi hanno permesso di continuare a frequentare l'università vivendo in sede.
Ovviamente anche sull'appartamento bisognava accontentarsi, e molto. Un pò fuori, non esattamente comodo all'ateneo, ma pazienza. Piccolo, piccolissimo, composto da 2 camere doppie, 1 camera singola, un unico bagno (in 5 inquiline non era il massimo), una cucina "abitabile", ma ci feci il callo.
Da quando sono entrata in questo appartamento, attirata principalmente dal risparmio sull'affitto, ho visto diverse coinquiline avvicendarsi. Tutte scappavamo principalmente per un motivo: Giulia, la coinquilina dell'unica stanza singola.

Giulia è, devo ammetterlo, una tra le ragazze più belle che abbia mai visto: un viso bellissimo, una pelle candida, lunghi capelli corvini e occhi scuri come la notte, così penetranti da non poter reggere il suo sguardo per più di una frazione di secondo. A volte avevo l'impressione potesse rubare l'anima quel suo sguardo. Un corpo..normale, sinceramente non ci avevo mai prestato troppa attenzione, non interessandomi l'argomento.
Di contro Giulia aveva un caratteraccio: arrogante, testarda, prepotente, indisponente, sfrontata ma la cosa peggiore era il suo orientamento sessuale: Giulia era lesbica, una di quelle che non hanno paura del giudizio della gente, ma anzi ostentano a tutti i costi la loro sessualità, nel suo caso in modo fin troppo plateale e volgare. Sarà perché dove sono cresciuta una tra le prime cose che ho imparato è che il rapporto sessuale è procreativo (credo che fino ai 22 anni mi sarò toccata non più di 3-4 volte), sarà che per me l'intimità deve essere, appunto, intima, ma Giulia non la tolleravo. E non sarei rimasta un giorno di più in quell'appartamento se non fosse per i costi proibitivi delle altre stanze!

Essendo io una "veterana" di quella casa, ero quella che puntualmente discuteva con Giulia in merito alle questioni di casa: pulizie, doveri, rispetto erano i temi principali delle nostre litigate. La sua stanza era sempre maleodorante, puzzava di sudore e perversione, forse dovuto all'utilizzo abbastanza promiscuo che ne faceva. In quella stanza sono passate diverse ragazze, cadute nelle sue grinfie. E dato il suo "splendido" carattere, Giulia non nascondeva minimamente quello che faceva in camera sua: mugolii, gemiti, urla, cigolii di letto erano all'ordine del giorno, senza curarsi di chi fosse in casa in quel momento, senza un minimo di contegno e decenza. Negli ultimi tempi tra l'altro aveva incentivato la sua attività sessuale nelle ore notturne, coincidendo proprio con l'orario in cui rientravo a casa stremata da una giornata intensa di studio e dal stancante lavoro serale in pizzeria.
Credo che a volte lo facesse proprio per dispetto nei miei confronti.

Ci detestavamo. Per lei ero probabilmente la classica bigotta di provincia retrograda, per me lei era la classica pervertita di città. Due mondi agli antipodi.

Ma come tutte le cose, anche quelle brutte sarebbero durate non molto oltre. Ero in fase di tesi ma una volta laureata le cose sarebbero sicuramente migliorate: come minimo avrei potuto finalmente lasciare quell'odiosa sistemazione e trovare magari una stanza singola più dignitosa.

Il periodo era concitato: tirocinio, tesi, la pizzeria. Tutto ciò che desideravo fare alla sera era crollare a letto e dormire. E come a farlo a posta, in quel periodo Giulia aveva rapporti sessuali ogni singola dannata notte. Ed erano sempre più rumorosi ed il suo atteggiamento sempre più menefreghista tanto ormai di rado chiudeva anche la porta, quasi a voler far di proposito quanto più rumore possibile.

Una notte, non riuscendo a chiudere occhi per l'incessante attività sessuale nella stanza accanto infastidita e disgustata allo stremo, decisi di cantargliene quattro o quanto meno di andare lì e chiuderle la porta sbattendola forte (visto che non sono tipo da scenate plateali): magari finalmente si sarebbe ridimensionata un pochettino.

Mi alzai, impettita mi diressi alla sua porta, ma ciò che mi si presentò davanti agli occhi mi bloccò.

I raggi di luna che entravano dalla finestra di fronte la porta baciavano il corpo nudo di Giulia che, in ginocchio sul letto posto sotto quella finestra, guardava con aria autoriaria la sua concubina, stesa anche lei nuda, supina con il viso rivolto verso Giulia e mugolava. All'inizio non riuscì a capire bene cosa dicesse, ma poco dopo riuscì a distinguere chiaramente le sue parole
"Ti prego fammi bere". E lo ripeteva come un mantra.
Finché dalla bocca di Giulia un luminosissimo filo di saliva, argenteo per il riflesso lunare, raggiunse il viso dell'amante che con le dita lo raccolse e se lo portò alla bocca.
"Ancora mia regina" supplicava la ragazza.
"Adesso ti do di meglio" disse spavalda Giulia, che sedendosi sul viso dell'inerme ragazza, dando le spalle alla porta, aggiunse "Leccami troia, leccami che ti vengo in bocca".
La ragazza sembrò accogliere con estrema gioia l'ordine di Giulia, più volte sentì provenire un soffocato "siii" di goduria e perversione provenire dall'inguine della mia coinqulina. Nella mente di quella povera ragazza, la situazione doveva essere tra le più eccitanti tanto che dopo dopo poco prese a masturbarsi mentre continuava a dare piacere a Giulia con la sua bocca.

Io ero lì, impietrita, a guardare quella perversa scena di sesso saffico, accompagnata dai volgari gemiti di piaceri di Giulia che dopo un paio di minuti raggiunse, a suo dire, l'orgasmo nella bocca di quella povera anima sperduta.
La vergogna della scena a cui avevo assistito aveva del tutto cancellato la voglia di arrabbiarmi con Giulia. Volevo solo tornare in camera e dimenticare quella scena. Ero sul punto di voltarmi e andarmene, quando le parole che udì mi fecero rabbrividire paralizzandomi nuovamente.

"Visto che sei una brava cagna, ti farò bere qualcosa di più delizioso" disse Giulia alzandosi sul letto. Un ultimo argenteo rivolo di umori e saliva colò dal suo inguine alla bocca della ragazza.

Trovavo incredibile come quella ragazza era così ben disposta a farsi insultare e usare da Giulia, il cui ruolo dell'aguzzina calzava a pennello con il suo carattere.

Giulia si mise in piedi sul letto, spalle alla luna, appoggiandosi con un gomito sul davanzale. La gamba sinistra sollevata ed il piede appoggiato sulla testata del letto esponevano scabrosamente la sua vulva.

"Cosa..fai?" chiese la ragazza che ancora si masturbava quasi in trance

"Piscio" rispose con glaciale sfrontatezza Giulia, mentre con la mano massaggiava la sua intimità. "E tu berrai da me" continuò glaciale

La ragazza, come ripresasi da una trance, si tirò su e si mi se in ginocchio sul letto, con l'intenzione di contestare la richiesta di Giulia..Il suo tentennante "Fai..la pipì? Ma...ma.che dici...:" fu subito interrotto dall'autoritaria padrona.

"Guardami" disse, sollevando il viso della ragazza con la mano rapendo gli occhi della ragazza con il suo sguardo profondo.

"La vuoi ancora la mia figa, si?" disse con una calma spaventosa. "Bevi e sarai mia" la intimò.

"Si...ma...però...la..pipì.." tentennava la ragazza.

"Bevi" continuava Giulia con una voce come uscita dall'oltretomba

"Io non..non ho mai...io...la pipì...è..." continuava a vacillare la ragazza

"La pipì è deliziosa" si insinuò Giulia tra le parole e i pensieri della ragazza

"..de..li..ziosa..?" balbettò la ragazza come se stesse imparando una nuova parola

"Si" incalzava Giulia con il suo tono impassibile

"La pipì è...deliziosa..." ripeté la ragazza annuendo, un pò a fatica, plagiata come se fosse sotto un incantesimo

"Avvicinati" disse con calma autoritaria Giulia. La ragazza in ginocchio sul letto obbedì, e a 4 zampe si avvicinò a Giulia arrivando con la testa quasi tra le sue gambe

"Hai sete di me?" chiese

"..si.." rispose la ragazza dalla sua trance

"Bevi" fu l'ultimo ordine di Giulia

La ragazza, alzando il viso verso la vulva della sua padrona, aprì la bocca preparandosi all'umiliazione.

Giulia davanti alla luna adombrava gran parte della scena, facendo calare un'oscurità surreale nella stanza, tanto da rendere difficile vedere quello che stava succedendo su quel letto.
L'udito era l'unico su cui fare pieno affidamento. E infatti lo sentì, sentì chiaramente, in quell'oscurità irreale, l'urina sgorgare copiosa da Giulia, raggiungere gorgogliando la bocca della ragazza, in questo perverso battesimo saffico. Sentì distintamente lei deglutire, e farlo più volte, mentre l'urina continuava a fuoriuscire e cadere sfrontata sul viso della ragazza e sul letto.
Passarono degli interminabili secondi, in cui l'unica cosa che si poteva sentire era il suono della pipì che sgorgava. Finché tutto tacque.
Con la mano sinistra Giulia sollevò il mento della succube ragazza e le disse penetrandole gli occhi "Brava, sei proprio la mia cagnolina, ora puoi pulirmi".
E così la ragazza obbedì nuovamente, tirandosi leggermente su iniziò a leccare prima il piede, poi le gambe ed infine la vulva della sua nuova padrona, assaporando quanto rimaneva di quella perversa minzione.

Fu in quel momento che Giulia, con quello che nel buio della stanza mi sembrò un ghigno di vittoria, sollevando il viso mi penetrò con i suoi neri e brillanti occhi.

Mi aveva vista! Mi sentì violata, e sporca, scoperta e indifesa,
Scappai, corsi a chiudermi in camera e mi misi a letto.
Non riuscì a chiudere occhio quella notte. Quelle orribili immagini, quei depravati suoni continuavano a tormentarmi.
Non riuscivo a capacitarmi di come una persona potessera arrivare ad umiliarsi così tanto. Le parole di Giulia echeggiavano metalliche nella mia testa. In cuor mio dovetti ammettere di quanto fosse ammaliante Giulia. Solo con le sue parole aveva plagiato quella ragazza a soddisfare le sue perversioni. Tutto ciò che avevi visto e sentito in quei minuti infiniti turbinava nella mia testa: quelle parole pronunciate con quel sono così surreale, quelle azioni così spregiudicate, gli occhi di Giulia così brillanti nonostante il buio..Sembrava un rito..una stregoneria..non riuscivo a dare altre spiegazioni a quello che avevo visto..

..E poi la vergogna..Giulia vi aveva beccata mentre spiavo..chissà cosa avrà pensato di me..io ero rimasta lì..solo perchè..si perchè ero sotto shock, paralizzata da quella visione..

Ma non avevo comunque il coraggio di affrontare Giulia, e non volevo incontrarla, per nessun motivo..così uscì prestissimo alle prime luci del mattino, e tornai ancora più tardi del solito, non volevo incontrare nessuno, soprattutto Giulia. L'imbarazzo era impossibile da sostenere.
Quella notte non ci fu nessun rumore, Giulia era sola in camera o forse era via. Ma quella notte potei finalmente dormire.
Il giorno dopo seguì la stessa routine. Via di casa prima delle 6:30 rientrato a casa per le 2 di notte dopo il turno in pizzeria.
Anche questa notte, forse, avrei potuto dormire.
E così fu.
Per 3-4 giorni e notti di Giulia in casa non se ne avvertiva più la presenza..come se si fosse volatilizzata.
Sparita.
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