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orge

Ferie


di gioele29
31.10.2018    |    1.431    |    0 6.0
"Le donne iniziano così una scena da orgia di film porno, chi si toclie la camicetta per farsi leccare le tette, chi solleva la gonna e mette in bella mostra la figa mastrbandosi con due o tre dita,..."


Finalmente in ferie!
Si parte per la tanto desiderata vacanza, quest’anno non capisco perché si è deciso di passare le vacanze in Sardegna con la solita barchetta, assieme alla famiglia di mia cognata, il viaggio come tutti gli anni spetta a me fare la traversata solitamente con qualche amico ma la novità dell’anno è che la faccio con mia cognata, mentre gli altri componenti della famiglia ci raggiungono poi in aereo, così facendo anticipo le ferie di una settimana in quanto le tappe sono due in Corsica, una di durata due notti e l’altra tre notti, più una tappa al nord della Sardegna di una notte.
Pochi giorni prima della partenza mia cognata manifesta la volontà di arrivare il più presto possibile in Sardegna in quanto si è accordata con una sua amica d’infanzia per trovarsi alla prima tappa sarda, e continuare il viaggio in tre per raggiungere la località predefinita al sud della Sardegna. L’accordo rimane di fare il possibile per diminuire le soste onde raggiungere l’amica il prima possibile, naturalmente mare permettendo.
Di tutto ciò quel che mi lascia perplesso è la smania di passare il più tempo possibile in barca con l’amica, che pur abitando nella stessa città, d’inverno se si vedono due volte è tanto.
Finalmente è arrivato il giorno di partenza , da buon marito, mio cognato ci accompagna con la sua nuova automobile alla barca che si trova nel porticciolo di Santa Margherita ligure,vista l’urgenza di arrivare in Sardegna , ci siamo sparati una levataccia, alle 5,00 del mattino siamo partiti ed alle 7,00 già avevamo trasportato i bagagli in barca, un caffè in compagnia, un saluto dei due cognati e finalmente dopo aver fatto il pieno di carburante si parte per la meta tanto aspettata.
La rotta prevede di costeggiare l’Elba per poi puntare sulla Corsica e così si naviga.
All’inizio della navigazione vista l’ora , il mare è calmo e la temperatura tale da star bene vestiti, col passare delle ore si scalda l’aria ed il sole inizia a picchiare, così che finalmente in barca ci si può mettere in abbigliamento marino, quindi costume e maglietta per me, pantaloncini e camicia mia cognata.
Navigando si ha tutto il tempo per fare delle chiacchierate e data la confidenza raggiunta nell’arco degli anni, dopo qualche ora si arriva anche a fare confidenze inaspettate, così mi parla della sua vita coniugale descrivendo per bene pregi e difetti di suo marito specificando dettagli in maniera così particolareggiata che ad un certo punto parlando delle scappatelle dei tempi passati , ho ritenuto logico e doveroso specificare che oltre a cognato, sono anche uomo, i racconti non sono così terminati ma dopo la mia precisazione, non so se è stata un’impressione o la realtà, ma lo sguardo di mia cognata cadeva spesso nella mia zona sesso.
Arrivati a navigare in prossimità Elba, la temperatura era veramente alta, anche se in mare c’è sempre vento, e dopo esserci fermati a riempire il serbatoio, una volta al largo, mia cognata mi chiede specificando che la domanda era rivolte all’uomo che stava navigando con lei e non a suo cognato, se poteva mettersi ni libertà togliendosi la camicia, senza che mi infastidisse, la mia risposta è stata fai come ti senti più a tuo agio, comunque fino a quando non sale in barca tua sorella considerami un uomo qualsiasi ma non tuo cognato.
Così dicendole forse la ho liberata dai sensi di colpa al punto che una volta toltasi la camicia è rimasta a seno scoperto visto che non aveva ancora indossato il costume ed in un momento di quelli dove le scappava l’occhio ha fatto un apprezzamento dicendo che il pacco del marinaio non era indifferente e chissà quante ne ha soddisfatte nei vari porti. In quel momento ho lasciato cadere il discorso.
La mia compagna di equipaggio così forse capendo che si stava forse esagerando o forse solo affrettando le cose, mi ha chiesto il permesso di andare in coperta a sistemare le valigie e concessole il permesso di assentarsi, si recò nelle cabine a disfare le valigie.
Dopo qualche minuto circa una ventina, eccola che si ripresenta abbastanza sudata per la fatica fatta e dopo essersi messa a ridere mi confida che disfando le valigie ha avuto la conferma del sospetto ce aveva avuto quando si era cambiate, cioè di avere dimenticato qualsiasi genere di biancheria intima, costumi compresi a casa così ecco perche si è mostrata subito a seni scoperti al primo caldo, ridemmo, poi facendo finta di niente continuammo a navigare.
Dopo qualche ora, il caldo si fece proprio intenso al punto che la mia compagna di viaggio rimpiangeva un costume per potersi togliere qualsiasi vestito di dosso, così che all’insofferenza dell’effettivo caldo esagerato le ho detto di mettersi pure in libertà cercando di essere meno sensuale possibile per non indurmi in pensieri sconci.
Inizialmente mi ascoltò, infatti tolti i calzoncini, rimasta nuda, si è seduta a gambe incrociate per coprire la figa, al punto da non riuscire a capire se l’aveva depilata o no,
Dopo insistenti sguardi per riuscire a capire, sorridendo mi dice “mi consigli di essere pudica ed impazzisci per riuscire a vedere come è fatta la figa di tua cognata, anzi scusa della tua compagna di viaggio” allora è inutile trattenersi” e così dicendo si è alzata in piedi eseguendo una sorta di sfilata per raggiungere il prendisole a prua, mettendo in evidenza quel gran pezzo di figa rasata alla perfezione ma non solo , probabilmente reduce di qualche trattamento che la resa lucida e liscia alla vista tanto che morivo dalla voglia di toccarla sopratutto vedendola esposta ai quattro venti davanti alla postazione di comando, con lei in posizione supina a gambe semidivaricate e ginocchia piegate.
Immediatamente è scattato l’avviso, “guarda che così non riesco a resistere per molto senza toccarti “ , di tutto punto la risposta è stata con tutto il tempo che ci conosciamo e sto aspetto io, puoi anche aspettare tu, comunque non mi sembra leale io nuda e indifesa mentre tu ancora vestito, e lasciati andare!
A quel punto presi coraggio e mi spogliai mettendo in evidenza quel pezzo di nerchia ben rasato e duro per lo spettacolo che mi si proponeva.
Chi cedette comunque non fui Io, forse anche perche stavo pilotando la barca, ma lei che con la scusa di ripararsi dal vento per accendere la sigaretta si è avvicinata strusciandosi con quel bel culo contro il mio fianco, e facendo finta di cadere, mi ha appoggiato la mano destra sulla spalla e la sinistra proprio sul cazzo che ha subito tolto chiedendo se mi avesse scottato, in realtà sapeva benissimo di avere solo sondato il terreno. E rimasta cosi per 15 minuti di navigazione in piedi al mio fianco con le gambe semidivaricate per sopperire al beccheggio ed al rollio ma sicuramente per rendere la mia eccitazione insostenibile, al punto che le ho infilato la mano fra le cosce, e lei dopo aver chiuso gli occhi, ingoiato la saliva mi ha detto cosa stai facendo con tono infastidito, non vedi che siamo vicini a terra potrebbero vederci e cosa penserebbero?
Così dicendo si è portata in coperta e si è rivestita, pronta per la sosta, la prima della Corsica , e mentre lei si era preparata a scendere, io avevo raggiunto il porto per fare rifornimento, indossando i miei calzoncini macchiati del mio liquido lubrificante naturale dovuto a tutto quel tempo di erezione.
Dopo avere rifornito i serbatoi, ed avere attraccato la barca in una osizione per gli ospiti temporanei, ci siamo recati ad un ristorantino così da prenotare un tavolo per rifocillarci ed in attesa che Beppe, gestore del locale preparasse la cena, ci siamo recati in un vicolo con molti negozi per acquistare dell’intimo per mia cognata.
Scelti i vari tipi di biancheria , si è recata nel camerino a provarla e subito dopo alcuni attimi, mi ha chiamato chiedendomi un parere non sui costumi che già aveva scelto, ma sull’intimo, mostrandomi un completino che indossava costituito da reggiseno imbottito che raddoppiava il reale volume del seno, perizoma quasi inesistente che copriva se cosi si può dire solo la figa ed un copri spalle, il tutto di pizzo bianco.
Cosa ne pensi chiese, la risposta: dopo avere visto cosa c’è sotto è n peccato coprire, ma è molto eccitante l’idea di immaginare quanto nascosto ed impreziosito da questa biancheria, se fossi mia moglie pur di vederi in queste condizioni ti regalerei Io tutto il completo anzi forse anche uno di altro colore.
Se lo faresti a tua moglie perché non farlo a me d'altronde le ferie sono appena iniziate e di tempo ne abbiamo, quindi tieni, chiedi alla signora del negozio di portarmi anche il completino che ho visto per primo e paga questi due intimi per favore.
Così feci e pagai pure i costumi ed all’uscita del negozio dissi con tono certo, mia moglie per una sorpresa così chissà come mi avrebbe ringraziato, vedremo quanto tu ne sarai riconoscente.
Mentre ci siamo diretti al ristorantino abituale di tutti gli anni, mia cognata ha preso il telefono per chiamare la sua amica e spiegarle cosa era successso e dei regali ricevuti e di proposito avvicinandosi le disse ne dovremo essere riconoscenti, comunque quando vedrai ti verrà sicuramente in mente come contraccambiare.
Chiusa la telefonata mi disse che l’amica non vedeva l’ora di venire in barca per gustarsi i regali appena ricevuti e di non preoccuparmi che già le balenava per la testa come ringraziarmi.
Verso la fine della cena, mi ha detto di volermi mostrare con cosa mi avrebbe ringraziato e facendo cadere il solito cucchiaino del caffè, al mio abbassamento sotto il tavolino per raccoglierlo mi ha mostrato con cosa mi avrebbe ringraziato spalancando le cosce e mostrandomi una splendida figa rapate alla perfezione, ma non solo, si è pure infilata il dito medio della mano destra.
In quell’istante suona il suo telefonino, era l’amica che le annunciava che si sarebbe fatta trovare l’indomani a Bastia così da anticipare di un giorno l’incontro, felice della notizia, mi spronava a pagare per potere andare a dormire e svegliandosi presto il mattino successivo avrebbe finalmente incontrato l’amica tanto attesa.
Recatoci in barca in meno che non si dica, si è fatta la doccia e mi ha invitato a farla velocemente anch’io, all’uscita del bagno me la trovo seduta sul letto a gambe incrociate che chiedendomi a che ora potesse fare suonare la sveglia, si passava il depilatore elettrico sulla figa.
Concordammo di svegliarci alle 6.00 del mattino in maniera di essere a bastia per le 11,00 senza dovere correre più di tanto ma con la certezza di esserci per le 12,00 e finalmente incontrare l’amica.
Ci coricammo in due cabine diverse dopo esserci augurati la buona notte come due colleghi di lavoro dello stesso sesso ma lei non resistette e dopo i primi rumori delle cime d’ormeggio, me la sono ritrovata nel letto nuda come mamma l’ha fatta abbracciata al mio braccio che mi ha chiesto scusa ma altrimenti non sarebbe riuscita a dormire, così ho passato quasi un ora a contemplare quella meraviglia addormentata in parte su di me e per essere sincero quando ho avuto la certezza che fosse addormentata ne ho approfittato per darle una toccatina alla figa ed annusare il profumo del suo sesso “meraviglioso”
.Sembra siano passati solo pochi minuti ed ecco suonare la sveglia, la mia compagna di viaggio si alza di botto dal letto si fionda in bagno ed eccola pronta per andare a fare colazione, scende dalla barca dicendomi: fai veloce che ti aspetto qui nel barettino di fronte a fare colazione così poi partiamo, un attimo di titubanza poi risale in barca viene verso di me chiedendomi scusa per non avermi salutato, mi abbraccia dicendomi buon giorno mentre mi caccia la lingua in bocca “dai che le giornata inizia bene.
Cominciamo bene sì, e quando ci sarà l’amica?
Vedremo, colazione veloce e so salpa, la mia compagna di viaggio è eccitata come un bambini che deve aprire i regali di natale, ed al primo attimo di caldo, scende in coperta per ritornare a sfoggiare uno dei costumi nuovi con mutanda brasiliana, un vero spettacolo, quando arriva la mia amica, così iniziano tutti i discorsi da li al momento di incontro con la famelica amica, che avviene alle 11,20 a Bastia, e sorpresa delle sorprese, è una mia ex di quandi avevamo 15anni, per intenderci ai tempi una limonata, una palpatina e via.
Quando mi vede attraccato al molo, mi salta al collo ed abbraccciandomi mi dice: finalmente ci si rincontra, sono anni che ho voglia di incontrarti!
Poi iniziano i saluti con mia cognata,e se non ho visto male scese in coperta si sono anche limonate.
Alla loro risalita , propongo di ripartire e mia cognata mi riprende invertendo la sua tendenza dicendomi: siamo in vacanza che premura hai neanche ci fosse tua moglie ad aspettarti.
Andiamo a fare un giro per Bastia, paese che le amiche trovano molto bello al punto di volersi fermare anche il giorno successivo, programmando la partenza alla seconda mattina, non mi resta che acettare.
Passeggiando per Bastia la sera, mentre ci stiamo recando al ristorante, dopo tutto il pomeriggio che se la raccontano senza cagarmi, incontro una amica di scuola che mi saluta calorosamente ed iniziamo e chiacchierare del passato e dei vechi compagni di classe, quando mia cognata si accorge, torna verso di me e con aria brusca mi chede “ Per che ora hai prenotato perché se ti fermi a ciaccolare facciamo tardi e girandosi se ne va.
La mia ex compagna di classe mi ha subito chiesto se fosse mia moglie, ed alla risposta no è mia cognate mi dice l’avevo immaginato bella zoccola comunque ciao ci risentiamo a Milano.
Arrivati al ristorante, seduti al tavolo, iniziamo a fare programmi sullo svolgersi della serata e dopo che tutte le iniziative da me proposte vengono scartate, mi propongono di passare una serata “tranquilla” in barca anche perché al molo è l’unica attraccata, accetto e dopo un gelato al porto, tutti a bordo.
La temperatura è ottima, un lieve venticello ci sollazza , e dopo qualche momento, le due donne iniziano a limonare, stupito chiedo chiarimenti,e mi viene risposto che da anni sono amanti, mi crollano tutte le mie speranze di trombare mia cognata cosa che pensavo fasse ormai scontatae penso che i precedenti siano state ttte moine per impugnare la situazione, demoralizzato senza dir niente scendo a terra e passeggio per il porto ed ecco che squilla il cellulare, mia cognata? Cosa vuola quella lesbica tra me e me?
Pronto rispondo e vengo invitato a rientrare che senza di me hanno paura stare in barca sole, mi convinco a lasciare perdere tutto ed a tornare alle veccie abitudini del marito fedele in attesa della mogliettina da coccolare.
Al mio arrivo in barca vengo sgridato immediatamente,”Dove cazzo sei andato, non si fa a tempo toglierti gli occhi di dosso ed ecco una troia che ti accalappia, forse era quella di prima?”
Che cazzo voi? Sei forse gelosa? Io non ho amanti gai che invito in barca con mia cognata illudendola per poi limonare come un frocio
AH AH AH, ho capito c’è un grosso male inteso, non siamo lesbiche siamo bisex e gli unici rapporti omosessuali li abbiamo avuti tra noi, anzi se lo vuoi proprio sapere è da quest’inverno che studiamo il modo per incontrarci noi con la tua partecipazione ed ora che siamo riuscite tu vuoi rovinare tutto? Ti senti forse furbo.
Non mi resta che chiedere scusa e per farmi perdonare scendo a terra a comperare una bottiglia di belladonna fresca al mio ritorno mi dicono di accettare le mie scuse e di voler rindare al malinteso che le ha permesso di dirmi le loro intenzioni più esplicitamente, accetto le loro proposte e brindando caccio la lingua in bocca prima all’amica e poi alla mia compagna di viaggio che mentre mi limona si infila un dito in figa, l’amica si complimenta con me per non aver mai cambiato il sistema di limonare, si ricordava ancora dei 15 anni passati.
Così si torna alla normalità se così vogliamo chiamarla, la mia compagna di viaggio tende a svestirsi, l’amica tende ad amoreggiare, io sempre più eccitato invito tutte due le donne a scendere in coperta per non dare spettacoli gratuiti.
L’amica parlando chiede all’altra di non urlare come al solito quando si eccita o sta per venire altrimenti attirerebbe le attenzioni dei passanti, al che capito l’andazzo, accendo la barca e mi sposto in rada dovr siamo gli unici in mare lontani dalla costa abbastanza per nn fare sentire le urla.
Quando chiamo le donne dicendole che a quel punto si poteva anche stare all’aperto, mi vedo uscire da coperta le due amiche che indossano l’intimo che avevo regalato a mia cognata e davanti a quello spettacolo, immediatamente mi si rizza l’uccello al punto sentire male ai coglioni.
Dovete fare qualche cosa per me dico alle donne non posso andare avanti così e fraintendendomi la cognata risponde che a breve mi avrebbe contraccambiato il regalo come promesso iniziando subito a lesbicare con l’amica. Visto il male inteso davanti ad uno spettacolo cosi eccitante, lingua in bocca tra di loro, dita in figa, leccate di culo, ecco spuntare un cazzo di gomma, lo prendo e lo infilo nel culo di mia cognata che mi sussurra all’orecchio lo vorrei insieme al tuo cazzo in figa, sentendo queste parole mi parte una sborrata che finisce sulle tette dell’amica che nel frattempo si è spogliata totalmente mostrando una figa non totalmente rasata ma con un ciuffo di pelo rasato come fosse erba inglese, finalmente mi passa il dolore ai coglioni e posso leccare la figa dell’amica, che mi confida di avere aspettato quel momento dalla prima limonata da ragazzini ed ora finalmente…… .ma ecco un urlo tale da farmi spaventare, mia cognata che dichiara di essere in procinto di venire e vuole essere penetrata da oggetti di carne e non di gomma, così prontamente glie’lo ficco in culo mentre l’amica le infila due dita in figa leccandole il clitoride, Cazzo ma io non so se riesco a soddisfarle tutte e due, perché in effetti pur masturbandosi a vicenda, quello che più le attrae è il mio cazzo bello duro.
Dopo qualche minuto di pompate in culo ecco un altro urlo “sto venendo dai dai più forte e tu metticeli tutte le dita dentro” al successivo urlo ecco che viene,lasciando fuoriuscire dalla figa un liquido denso e molto viscido come fosse lubrificante, ora tocca a te dico all’amica che mi risponde “ finalmente dopo anni riesco a farmi trombare da chi voglio io e mentre si mette in posizione supina a cosce aperte, si infila il cazzo di gomma in culo in modo che io non possa sbagliare buco, appena glie’lo infilo inizia a gemere come una cagna in calore ed a quel punto interviene la cognata togliendo il cazzo di gomma e infilando pian piano tutta la mano nel culo dell’amica e così facendo anche la figa sembra più stretta, quasi come trombare una vergine, quando raggiunge l’orgasmo con balzo improvviso si inginocchia davanti a me facendomi un pompino megagalattico mentre la cognata glie la lecca.
A sto punto mi devo riprendere, ‘amica sembra quasi preoccupata per me che mi vede un pochino stanco, parlando con la cognata sento però che dice “se lui non ce la fa più, bisogna trovare il sistema per finire la serata”.
Mi sento un po’ usato e decido di scendere a terra per riposare un po e bere qualche cosa, preso il tender mi reco al molo dove c’è il bar ed incontro uno dei soliti ospiti di passaggio che mi saluta e mi presenta la cognata che sta facendo la traversata con lui.
Non credo a quanto mi dice, anche tu navigh con la cognata , auguri per la nottte, la risposta almeno si potesse fare qualche cosa, non ci penso due volte, compero del gelato e della panna montata e li invito in barca, avvisando del nostro arrivo la cognata, che saputa la storia, dice” venite a bordo che poi qualcosa succederà”.
Arrivati a bordo veniamo accolti calorosamente dallle due signore che vestite da serata di gran gala iniziano a chiacchierare con l’ospite e dopo qualche minuto, sogghignando scendono in coperta, la mossa mi insospettisce, mi piaddo nella dinette davanti al televisore facendo l’indifferente ma alla loro risalita non posso fare altro che notare che dalla minigonna dell’osprte fuoriese la fascia delle calze autoreggenti che oltre tutto sono di colore diverso da quando è salita, evidentemente si deve essere cambiata chissà perché.
Preparo le coppette di gelato con la panna ed apro una bottiglia di spumante, dop il brindisi per festeggiare le ferie, ecco che subito mia cognata si fa cadere la panna montata in mezzo alle tette e l’amicaa comincia a leccare per plire, poi si rivolge all’ospite e chiede “vuoi assaggiare è sicuramente più buona di quella sul gelato, timidamente accetta e inizia a leccare le tette di mia cognata slacciandole la camicetta.
Lui è basito, non crede ai suoi occhi e mi dice “ non posso è mia cognata”, la mia risposta allora tromba le altre due che a tua cognata ci penso io “ ma è pur sempre mia cognata, si ma la figa è sua.
Le donne iniziano così una scena da orgia di film porno, chi si toclie la camicetta per farsi leccare le tette, chi solleva la gonna e mette in bella mostra la figa mastrbandosi con due o tre dita, chi si spalma in gelato sul buco del culo godendo della frescura, ad un certo punto si avvicina un gonnone con un ragazzone a bordo e chiede dell’ospite chi appena sente chiamare, con un sorriso a 36 denti si presenta a poppa per ospitare l’amico, mi viene spontaneo rivolgermi al conoscente e dire forse tua cognata è vergine??
Slito a bordo e presentatosi ecco che subito si versa dello sputante e guardando le donne dopo averle salutate con slinguate varie, dimostra un certo esagerato rigonfiamento del costume messo in evidenza dalla posizione sdraiata sol divanetto, non passa molto tempo che le donne accortesi di cio, iniziano anzi continuano la propria attività sessuale, e finalmente tutte tre mirano alla canna più grossa, ma dali a poco l’ospite abbandona l’atrezzo esagerato e si rivolge a me dicendo” e tu cosa sai fare? Non sarai mica come mio cognato che non mi bacia neanche sulla guancia” così dicendo si avvicina, mi ficca la lingua in bocca e con la mano mi tasta per bene i coglioni, dopo poco tempo eccoci tutti nudi in barcae succede quello che non avrei mai voluto succedesse, il superdotato, anche se bisessuale, ha una netta preferenza per gli uomini,ed ecco che si incula il conoscente limonandolo, facendole emettere dei gemiti proprio da checca.
Vista la scena il mio pensiero è subito arrivato a pensare come faccio a soddisfarne tre?
Mi alzo, scendo in coperta ed eccomi riaaapparire con degli atrezzi per giochi sessuali, vibratori, manette ecc. ed una pistola che nessuno sa che è finta e lanciando gli oggetti sul pavimento del pozzetto, puntando la pistola ad due uomini, li obligo a scopaarsi le tre donne, quaando bene capisco che le troie sono sfinite finisco la serata inculando l’ospite che mi dice, aveva ragione mia sorella a dire che mio cognato è gai, ma girandoci pare che sia guarito, si stà trombando mia cognata ficcandole pure un vibratore nel culo.
Finalmente la serata è finita, gli ospiti se ne vanno e rimasti noi tre soli, invito le due donne ad andare a dormire, recatoci nelle cuccette sento degli strani mugolii derivanti dalle donne ed affacciatomi alla loro cabina ecco che che stanno ancora giocando con i miei giochi sessuali, non mi resta che farmi fare un pompino dall’amica prima di dormire e domani, si vedrà, per certo la sveglia non a faccio suonare,
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