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Giulia, Francy e Nadia - L'orgia delle mamme

13.06.2025 |
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"Mi fermai solo quando sentii la carezza della sua figa sotto le palle, e le chiesi premurosamente se fosse tutto a posto: aveva le guance infuocate, mamma..."
~ATTENZIONE ~ QUESTO RACCONTO È UN’OPERA DI FANTASIA Salve a tutti, porcellini e porcelline, stavolta ho voluto superare me stesso, inserendo tutte e tre le mamme porche in un solo racconto. Spero apprezzerete, buona lettura!
Quel giorno quando tornai da scuola trovai la casa vuota: molto strano, pensai, mamma era sempre lì, quasi sempre nuda mentre cucinava oppure appostata sotto al tavolo della cucina, pronta al consueto pompino di bentornato… invece nulla, la casa era completamente vuota. Sul tavolo però c’era qualcosa: un pacchetto avvolto in una carta marrone, che conteneva un biglietto ed un oggetto familiare, l'anello di gomma da mettere attorno al cazzo per ritardare l’orgasmo, ormai fedele compagno di giochi, e un biglietto di mamma: “Sono a casa di Nadia, con noi c’è anche Francy. Indossa l’anello e raggiungici qui” e seguiva un indirizzo. Le tre mamme contemporaneamente nella stessa casa? La faccenda prometteva bene, anzi benissimo. Tirai giù pantaloni e mutande e infilai l’anello di gomma blu attorno ai gioielli; stavo per rivestirmi quando mi punse vaghezza di andare senza mutande, così, giusto per datrice un po’ di pepe al tutto. Era piacevole camminare col cazzo libero nei jeans, la cappella strofinava contro la cerniera ad ogni passo, e ridevo tra me e me al pensiero di cosa potesse capitare se solo qualcuno se ne fosse accorto. Comunque, casa di mamma Nadia era vicina, ad circa dieci minuti di strada, e quando trovai l’appartamento giusto suonai il campanello. A rispondere, al di là del legno della porta fu la voce di mamma Francy : “Entra pure, siamo qui!”
Aperta la porta, credetti di essere preda di un’ allucinazione: le tre mamme, mamma Giulia, mamma Francy e mamma Nadia erano nude, sedute sul divano, con stampata in viso un’espressione che poco lasciava all’immaginazione. Potevo vedere distintamente la differenza delle loro affascinanti figure: mamma Giulia, bionda e magra dalle gambe da cerbiatta con le sue tettine a punta; mamma Francy col suo caschetto moro da Valentina Crepax, la pelle abbronzata e le tette più abbondanti; e infine mamma Nadia, morbida e paffuta, con quelle tettone enormi, le cosciotte burrose e quel meraviglioso pelo nero sull’inguine. Ritornai sulla terra quando mi accorsi che mi stavano fissando tutte e tre, come se attendessero qualcosa; alla fine, mamma Francy che era la più spigliata prese la parola: “Su, tesoro, non fare il timido, spogliati!”
Mi affrettai ad obbedire, e una volta nudo a mia volta avevo sei occhi ferini puntati addosso. Mamma Giulia sorrise maliziosamente quando notò che ero senza mutande, mamma Francy annuì con aria di approvazione e mamma Nadia arrossì leggermente.
Era calato un certo silenzio, e così, giusto per rompere il ghiaccio dissi “Allora, a cosa devo il piacere della convocazione?”
Mamma Giulia e mamma Francy si scambiarono uno sguardo maliardo, mentre mamma Nadia, seduta tra di loro, abbassò lo sguardo, giocherellando con le dita come ogni volta che era nervosa; mamma Giulia spiegò: “Caro, come ben sai, Giulia è stata sverginata nel culo da te e io da mio figlio giusto pochi giorni fa…”
“Hai capito il ragazzo timido…” pensai, vedendo con la memoria quel figlio impacciato e goffo.
“Quindi”, riprese lei, “manca solo Nadia. Che dici, vorresti renderla donna dietro?”
La cosa mi stuzzicó la fantasia: ero un po’ stupito, ero convinto che mamma Nadia fosse già stata aperta sia davanti che dietro, saperla ancora vergine mi lasciò leggermente perplesso. La diretta interessata si guardava nervosamente attorno, decisamente imbarazzata: “Non voglio costringerti, tesoro, il… il mio c… culone non è sodo o attraente come quello di Giulia o Francy, però…”
Rieccoci: quell’espressione dolcemente imbarazzata aveva fatto colpo su di me un’altra volta: il mio cazzo, già duro da quando ero uscirò di casa, adesso annuiva allegramente, la cappella competente scoperta e lucida. “Qualcosa mi dice che la cosa ti va a genio, amore” ridacchió mamma Giulia, e mamma Francy rincaró la dose: “Siii, guarda che cazzone duro che gli è venuto!”
Mamma Nadia era lì, morbida e silenziosa, che mi guardava da sotto in su con quell’aria da cucciolo. Scoparla nella figa era stato sublime, chissà se anche il suo culo vergine sarebbe stato altrettanto piacevole… Comunque, naturalmente accettai di buon grado, e mamma Nadia si illuminò in viso per la gioia, ma quasi subito ripiombó nell’imbarazzo: “E come si fa, adesso? Non l’ho mai preso nel culo, prima d’ora…”
Per sua fortuna era accompagnata da due vere esperte: mamma Giulia, soprattutto, ultimamente godeva quasi più col culo che con la figa, perciò prese la briga di istruire l’inesperta verginella. “Andiamo a letto, ci servirà un po’ di spazio…” Mamma Nadia fece strada, e una volta sul letto matrimoniale, mamma Giulia iniziò la spiegazione: “Prima di tutto bisogna preparare il buchino. Francy, lo hai portato?”
“Certamente”, fece l’altra, mostrando con un risolino un plug di notevoli dimensioni. “Culo grande, giocattolo grande, no?” disse strizzandomi l’occhio. Mamma Nadia fissò con apprensione l’oggetto, portando istintivamente la mano sul sedere. “Su, Nadia, niente capricci “ disse mamma Francy, “vieni qui che incominciamo.”
Mamma Nadia si avvicinò ginocchioni, dandomi le spalle; mentre gattonava lo spettacolo di quel maestoso esemplare di culo ondeggiava sinuosamente davanti al mio sguardo. Mamma Giulia le disse di mettersi a pecora, col culo verso l’alto; confesso che mi fece un po’ tenerezza vederla così, come una pecorella cicciottella in balia di due lupe vogliose, ma lo spettacolo doveva andare avanti; mamma Francy armeggiava il plug, umettandolo di saliva, mentre con la mano libera stava aprendo il tappo del flacone di baby oil, versando una dose generosa sul culo di mamma Nadia, che sussultó leggermente al contatto. Pochi istanti dopo l’indice della sua mano puntò l’orifizio intonso, penetrando nonostante una leggera resistenza; mamma Nadia guardava verso di me, metà vergognosa e metà eccitata, dei leggeri mugolii uscivano dalle sue labbra. Il dito di mamma Francy era entrato del tutto, e in breve altre due si aggiunsero, destando piccoli gemiti da parte di mamma Nadia, le sue tettone dondolavano dolcemente, i capezzoli, enormi e già eretti, quasi sfioravano il copriletto. Mi tornò in mente quando mamma Giulia le aveva penetrato la figa qualche giorno prima: se era abbastanza larga per accogliere quattro dita, chissà cosa ci sarebbe stato nel culo…
Intanto, il massaggio di mamma Francy stava facendo effetto, il buchino si stava rilassando poco alla volta, apparendo tra le chiappe. Mamma Francy si chinò su di lei, portando la lingua sul fiorellino e dando una lunga e lentissima leccata. A quel punto a mamma Nadia sfuggì un versetto sorpreso ma mamma Francy non si fermò, anzi, agguantó saldamente quelle chiappe da odalisca e infilò la lingua in profondità, roteandola lentamente e facendo un sacco di rumore. Mamma Giulia, dal canto suo, si era stancata di stare a guardare: con un guizzo rapidissimo scivolò sotto mamma Nadia, e allargatole le cosce seppellí la sua in quella succulenta figona dal pelo scuro. Mamma Nadia, presa da entrambi i buchi allo stesso tempo, gemeva incontrollabile, vedevo rivoli di broda rigarle l’interno coscia. Mamma Francy ad un certo punto si passò il dorso della mano sulla bocca: “Direi che ci siamo, che dici, Giulia?”
Mamma Giulia non tolse nemmeno per un’istante la lingua dalla tana dove era inserita, limitandosi a fare il cenno dell’ok. Mamma Francy allora riprese il plug: ebbi un fremito quando la testa a forma di pera puntò dritta sul culo vergine, lo vidi indugiare un attimo per poi improvvisamente affondare: mamma Nadia levò il capo di scatto, serrando i denti, mentre il toy entrava lentamente dritto nel suo retto. Fu un inserimento lungo, ma alla fine l’estremità piatta del plug, di colore azzurrino, spiccava nitidamente sul bianco di quel culo. Mamma Nadia sembrava abbastanza provata, la fronte imperlata di sudore, ma volse il viso verso di me: “Visto, caro? È entrato tutto, così non mi farai male…” disse con un sorrisino tremante.
“Bene bene “ disse mamma Giulia, emergendo da sotto di lei, “direi che siamo belli caldi, ormai. Amore, tu dedicati a Nadia, io e Francy intanto scaldiamo un pochino l’atmosfera, che dici?”
Mamma Francy si leccó le labbra, golosa: “Mmm, Giulia, speravo che lo dicessi!”
Da sotto i cuscini balzò fuori un arsenale di sex toy: una coppia di plug e un lungo dildo a due teste, snodabile. Quelle due non persero tempo: i plug furono divorati dai loro culetti, e in un amen furono a 69, limonandosi la figa a vicenda, strette come amanti consumate, gemendo con la bocca soffocata. Davanti a quello spettacolo non potevo fare altro che segarmi come un porco, anche mamma Nadia sembrava interessata, osservava rapita le due infoiate mentre si leccavano, la sua mano sfiorò quasi inconsciamente il suo bel triangolone nero, i capezzoli frementi. Meglio approfittare: mi portai dietro di lei, facendole sentire la presenza del cazzo duro sul fondoschiena. Chiuse gli occhi, con quel suo adorabile modo di gemere, mentre le mia mani afferrarono le sue tettone, impastandole lentamente; i suoi gemiti crebbero di volume quando iniziai a posarle dei bacetti sul collo, si stava lasciando andare, tanto che allargò le gambe, la sua mano stretta sulla mia la portò lentamente fra le cosce, la morbida carezza del pelo mi portò un piacevole brividino lungo la schiena. Era cotta, ormai: si sdraió sulla schiena, la figa aperta in bella vista, le braccia aperte per invitarmi: mi sdraiai su di lei, la sua pancia era morbidissima, quasi quanto le tette un cui stavo affondando la faccia. “Carooo~ alla mamma piace tantissimo quando giochi con le sue tette, lo sai? Adesso da bravo, metti il pisellino dentro la mia patata, bello al caldo…”
Era veramente piacevole come riuscisse a far apparire così delicato e carino un atto sessuale; comunque il mio cazzo si trovò subito accolto dalla sua figona calda e morbida, piacevolmente bagnata. “Mmm…” disse, “bravo il mio cucciolotto, adesso fai l’amore con mamma…”
La posizione del missionario era una delle mie preferite, e mamma Nadia riusciva a renderla ancora più intrigante: non avete idea di quanto possa essere super piacevole scopare una bella donna morbida e materna mentre hai la faccia nel suo seno e le sue dita che ti accarezzano i capelli. Mamma Giulia e mamma Francy si erano fermate, ma fu una breve pausa: infatti, il toy doppio sparí nelle loro fighe affamate, messe a pecora culo contro culo si scopavano a vicenda, ad ogni affondo un piacevole ciaff ciaff prodotto dal contatto delle loro chiappe. Grazie all’elastico stavo durando moltissimo, dopo quasi venti minuti dalla cappella colava soltanto un lieve rivoletto di pre sperma, bel lontano da una sborrata. Mamma Nadia invece era forse al quarto, quinto orgasmo, ma era quita, pacifica, non come le altre due che gemevano sguaiate, mormorando oscenità da lupanare. Improvvisamente mamma Nadia mi fece uscire, spingendomi delicatamente: la guardai perplesso, ma tutto mi fu chiaro quando si fece colare un filo di saliva nel solco fra le tettone: non disse una parola, solo uno sguardo che valeva più di un intero discorso. Si rimise di schiena, allargando leggermente le mammellone candide: le sedetti a cavalcioni, e quando il mio cazzo fu in posizione le strinse, facendo sparire la mia erezione tra quelle mega tettone. La vidi sorridere amorevole, mentre con le mani muoveva le tette avanti e indietro, una autentica coccola per il mio cazzo. Mamma Giulia e mamma Francy si erano stancante del loro giocattolo, e gettatolo in un angolo si unirono a noi: mamma Giulia si sedette sulla faccia di mamma Nadia, aprendole le labbra della figa sulla bocca, mentre mamma Francy si impadroní della sua figa, ben allargata dal mio cazzo, dedicandole un succoso lavoro di lingua. Tre mamme alla volta, sembrava un sogno, ma era realtà! Il gioco stava procedendo a meraviglia, tanto che ci eravamo quasi dimenticati dello scopo del nostro incontro: sverginate il culo a mamma Nadia! Quando le tre donne lo notarono si fecero una gran risata: scesi di dosso a mamma Nadia, che si rimise a quattro zampe, decisamente meno imbarazzata di prima, anzi, muovendo il culone in un osceno gesto di invito. Mamma Giulia e mamma Francy si prepararono al grande momento: mamma Giulia afferrò la base del plug, tirando lentamente, mentre mamma Francy teneva le chiappe di mamma Nadia ben divaricate. Il toy fece capolino, uscendo con un un sonoro POP! dal suo culo. Ora era bello aperto, come una piccola bocca muta che si apriva e chiudeva lentamente.
“Adesso tocca a te, amore “ disse mamma Giulia. “Si, aprile ben bene sto culo!” aggiunse mamma Francy dando uno schiaffetto giocoso a quelle chiappe di burro.
“Si, caro, si! “ esclamò mamma Nadia, “mettiamolo dentro, lo voglio, lo voglio!”
A furia di frequentare quelle due stava diventando pure lei una vera maiala, non c’era ombra di dubbio.
La cappella puntò il buchino, sentivo il calore di quello sfintere, lo sentivo fremere contro la punta, e quando la mia carne dura bació quella morbida di lei un gemito uscì dalle nostre bocche all’unisono; mamma Francy mi prese delicatamente il cazzo in mano, guidandomi amorevole nella violazione del culo di mamma Nadia. La cappella faceva resistenza, mamma Giulia dovette aggiungere parecchia saliva e tenere al contempo le chiappe belle aperte ma dopo un breve sforzo e qualche scossone di mamma Nadia, finalmente riuscì ad entrare, poco per volta, molto lentamente, sentivo le pareti del suo culo accarezzare l’asta, ogni centimetro era stimolato da quel buco strettissimo. Mi fermai solo quando sentii la carezza della sua figa sotto le palle, e le chiesi premurosamente se fosse tutto a posto: aveva le guance infuocate, mamma Nadia, ma aveva anche fame; “Sí, amore della mamma, va tutto bene, adesso però scopami il culo, non avere timore, sii pure aggressivo o dolce, come preferisci…”
Meglio non esagerare, era la sua prima volta! Fui delicato, affondi morbidi e lenti, era molto più stretta di quanto avessi immaginato; ormai però, nonostante l’elastico stavo dando segni di cedimento, la sborrata stava salendo dalle palle verso l’asta. Mamma Nadia fu quasi dispiaciuta quando lo tirai fuori, ma ciononostante fu soddisfatta della perdita della sua verginità anale. Ero soddisfatto anche io, ma c’era un problema: a chi potevo affidare la sborrata? Non sapevo quale delle tre scegliere, e non volevo deludere nessuna di loro, come potevo fare?
Per fortuna mi salvò il solito savoir fair di mamma Giulia: mi tolse l’elastico, e immediatamente provai la sensazione inconfondibile della sborra che sta per eruttare: “ Per concludere degnamente, direi che un bel bukkake è l’ideale, che ne dite?” Mamma Francy e mamma Nadia approvarono entusiaste: si misero tutte e tre in ginocchio, occhi chiusi e bocca spalancata. Ad una tale visione come si può resistere? Sparai fuori una sborrata pazzesca, colossale, un fiume di sborra calda e bianca si riversó su di loro, sul viso, sulle lingue rosee e su tre paia di tette di tre misure diverse. Sborrai tutto fino all’ultima goccia, per poi crollare esaurito, svuotato di sborra ed energia. Le tre mamme si ripulirono dalla farcitura, un po’ con dei fazzolettini di carta e un po’ con la lingua, schioccando le labbra e scambiando commenti piccanti. Ripulite che furono, vennero a farmi le coccole: mamma Nadia mi fece sdraiare nuovamente su di lei, offrendomi il seno a mo’ di cuscino, mamma Giulia mi ripuliva il cazzo dai residui di sborra e mamma Francy mi succhiava languidamente un capezzolo.
“Sei stato meraviglioso, caro” sussurrò dolcemente mamma Nadia, “sono davvero felice di averti donato la mia verginità!” Arrossì compiaciuta, baciandomi la testa.
“Sí, veramente bravo “ aggiunse mamma Francy, “stai diventando uno scopatore di mamme seriale, tesoro!” e mi diede un bacio sulle labbra. “Siamo fortunate ad avere uno stallone come te nelle nostre vite, amore!” concluse mamma Giulia. Ero al settimo cielo, ma anche distrutto, perciò mi addormentai, coccolato come un sultano nell’harem. Chissà cosa avrebbe riservato il futuro, magari nuove eccitanti avventure. A presto!
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