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PASSAGGIO A CAP D'AGDE


di MisterPrivilege
13.09.2017    |    25.110    |    10 7.8
"Attendo mezzanotte per poter entrare in uno dei Club del Villaggio, sceglievo il Glamour uno dei più rinomati..."
Non è un racconto di fantasia ma più che altro un report della mia esperienza estiva.
Di ritorno dalla Costa Brava, decido di fare tappa per una notte a Cap d'Agde, luogo da sempre leggendario nelle mie fantasie che meritava di essere vissuto dal vivo.
MI registro all'accoglienza del Villaggio naturistia e una volta varcato l'ingresso deposito in un armadietto tutto, ovvero vestiti, chiavi dell'auto, portafoglio ecc. Resto completamente nudo con solo le infradito, un telo mare sulla spalla e occhiali da sole e mi dirigo verso la spiaggia transitando dai complessi immobiliari che ospitano i numerosissimi alloggi del Villaggio naturista.
Percorro più di un chilometro sulla spiaggia, il mare sinceramente non mi fa impazzire mi ricorda molto Rimini con un colore un po' più azzurognolo ma niente di che. E' la spiaggia a richiamare più il mio interesse, centinaia, anzi... migliaia di persone competamente nude a rilassarsi sulla rena.
Attendo il tardo pomeriggio, come avevo letto su qualche sito che recensiva il particolare luogo. In effetti, verso le 18.00 inizio ad assistere a movimenti strani, mentre diverse persone iniziano ad abbandonare la spiaggia (ma molte altre restano...). Le dune restrostanti iniziano a popolarsi di singoli in attesa che qualche coppia intenda appartarsi per giocare fra le dune. Un signore sui 75 anni con indosso solo un cappellìino da baseball invece restava in piedi poco davanti a me guardando una giovanissima ragazza di colore, molto graziosa peraltro, masturbandosi lentamente davanti a lei - e guardandola come se nulla fosse - per trovare ispirazione. La ragazza non gradiva questa situazione e ricopriva il suo corpo nudo molto skinny ma molto ben fatto con un pareo fucsia sperando di disincentivare il vestusto falegname-segaiolo. Sopra di me invece una coppia sui 40 restava in piedi, lei davanti a lui, il petto di lui che aderiva alla schiena di lei, lui con il membro in tiro e con lei con carnagione molto bianca e lentiggini sul viso la quale con una mano volta all'indietro segava lentamente il suo partner guardando nel vuoto davanti a sè. Dopo che un nugolo di 7 o 8 maschietti contornavano la coppia in attesa di evoluzioni.... i due decidevano di lasciare perdere dileguandosi altrove.
Dopo qualche decina di minuti scattava quella che oso chiamare "l'orda balorda": una decina di coppie - di tutte le età - iniziavano a fare liberamente e tranquillamente sesso con il proprio partner, dal pompino a lui, al ditalino per lei, fino alla monta vera e propria... il tutto osservato dagli altri, alcuni dei quali si posizionavano nei pressi della scena per assitere in prima fila e menarselo. L'immagine più simpatica che trattengo è quella di un uomo sui 45 anni con barbetta e una discreta panza che, in ginocchio, pompava in figa la sua lei tenendo in mano una bottiglia di birra sorseggiandola di tanto in tanto dopo circa una ventina di affondi. Ah... i piaceri della vita. C'erano anche situazioni diverse, tipo gang... per esempio una giovane donna capelli neri lunghi e occhi azzurri con seno rifatto (sembrava una pornostar dell'est esutopa) in ginocchio sulla sabbia con davanti a sè quattro bei cazzi da succhiare e menare a turno, mentre tutt'intorno assistevano una trentina di maschietti allupati e curiosi (io ero tra quelli), alcuni dei quali indossavano intorno al pene o sulle palle degli anelli costrittori.
Verso le 19.00 la spiagga iniziava qundi a spopolarsi. Ritornavo anch'io quindi verso il villaggio, facendomi una doccia sul percorso e quindi raggiungevo il mio armadietto per recuparare i vestiti (di sera bisogna rivestirsi e non si poteva uscire dal Villaggio con il mio tipo di accesso giornaliero altrimenti non sarei potuto rientrare).
Vedevo in giro gente già agghindata nei modi più strani, tanti capi in pelle nera, qualche capo in latex, alcuni vestiti con un gran impermeabile-mantello sempre in pelle nera con indosso solo una mutanda anch'essa in pelle con borchie. La costante era comunque tanti seni e culi femminili al vento.
Decido di cenare in un ristorantino nella parte centrale del Villaggio naturista vicino a Heliopolis, degusto un'ottima entrecote con bicchiere di vino rosso. Mi colpiva un tavolo composto da due coppie, le donne sulla quarantina vestite uguali, ovvero gonnellina rossa scozzese corta corta, senza mutande e camicetta nera anch'essa corta che però era aperta sul davanti per lasciar fuoriuscire i seni. I due maschi invece, sulla sessantina e con i capelli bianchi-argentei, indossavano una mutanda di pelle nera e una camicia nera da prete, sì proprio quella che ha quella fascetta bianca all'altezza della gola.
Attendo mezzanotte per poter entrare in uno dei Club del Villaggio, sceglievo il Glamour uno dei più rinomati. All'ingresso ti regalavano una mascherina dal colore a scelta, robusta e molto ben rifinita che si fissava sul restro ndella nuca con dei laccetti di raso. Non l'ho vista però indossare da nessuno una volta entrato nel club. Nonostante fosse popolato da gente esteticamente molto gradevole qui vita dura per i single (a cui applicavano uno speciale braccialetto per essere riconoscibili e per impedirgli l'accesso alla zona delle dark room riservate solo alle coppie). Nella zona riservata al "trio" infatti, ovvero l'unica zona a cui potevano accedere sia le coppie sia i singoli (eravamo circa 5 singoli presenti), le coppie accedevano più per curiosare e solo un paio di singoli in circa due ore di permanenza sono stati beneficiati di un rapporto con una lei di coppia. Qui trattengo un'altra scena, nella parte del Club riservata al bar fumatori - quindi non in dark rooom ma zona ricreazione vicino alla pista da ballo - due ragazze 25enni molto fighe (vestite con top nero a seno fuori e fica al vento) provvedevano a slacciare i pantaloni dei loro ragazzi e a spompinarli a lungo e per bene (ammetto, li ho invidiati molto) fino a farsi venire in bocca.
Verso le due e mezza di notte, comprendendo che non c'era per me troppa trippa per gatti, ritornavo con le palle gonfie e il cazzo duro al mio armadietto per recuperare lo zainetto e abbandonare il famoso Villaggio naturista di Cap d'Agde, dove forse è da ritornarci in coppia. Cosa trattengo? Al momento conservo la mascherina.
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