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Ricordo dei miei cugini


di Pecorina1
25.02.2012    |    46.525    |    4 9.5
"La storia andò avanti per due mesi, tutti i pomeriggi, in cui mi insegnarono tanto…..."
Mi chiamo Concetta, ho 45 anni e vivo ad Asti. L'altro giorno ho ricevuto la telefonata di un mi lontano cugino, che mi ha fatto ricordare la mia giovinezza. All'epoca avevo 18 anni, avevo lunghi capelli neri, un seno ben sviluppato ed un culetto a mandolino. Abitavo in campagna, quindi la mia vita era libera. I miei genitori erano del sud, quindi quando mi informarono che per trovare lavoro, anche alcuni miei cugini si sarebbero trasferiti, fui molto contenta. I miei cugini erano 4, tutti in scala dal 24 al 40 anni. Erano tutti venuti per lavorare, quindi erano sempre via di casa. Presero abitazione in una cascina vicina alla nostra. Io all'epoca facevo le superiori, quindi spesso mi recavo da loro per potermi fare aiutare nei compiti.
Al pomeriggio andavo da loro, e mi mettevo a scrivere nel tavolo della loro cucina.
Un pomeriggio di inverno, come al solito ero da loro, quando mi misi in ginocchio sulla sedia per studiare.

Così facendo, però misi in evidenza il mio fondo schiena. Lo feci senza malizia, ma vidi che mio cugino Ciro, si sedette sul divano ed inizio a fissarmi. Ciro era quello più piccolo, quindi avevo molta confidenza. Dopo un pò Ciro iniziò a toccarsi, io mi girai e vidi che aveva un gonfiore tra le gambe : "Ciro cosa fai ? Stai male ?" Lui capì che io davvero non sapevo niente, quindi mi disse "Si mi fà male qui .... Mi aiuti ?". Io mi spostai vicino e lui si sbottonò i pantaloni. Non avevo mai visto un cazzo prima, quindi rimasi stupita dalle dimensioni e ... da come era duro. Ciro mi disse che per aiutarlo dovevo muovere le mani.

Io iniziai a muovere le mani sull’asta di carne, e vedevo le vene divenater sempre più grosse.

Poi mi disse "Apri la bocca, che magari fai prima".

Io ero molto contenta di poterlo aiutare quindi ....... aprii la bocca e presi tutta la cappella

Il gusto era forte, ma dopo un po’ iniziai a leccarlo come un gelato.

Ciro mi mise una mano sulla testa ed mi diede una cadenza ritmica.

Fu mentre avevo il cazzo di Ciro in bocca che arrivarono gli altri cugini.

i chiesero cosa stessi facendo ed io "Stò aiutando Ciro, sapete era tutto gonfio".

Loro si misero a ridere e quindi mi dissero che avrei potuto aiutare anche loro.

Si abbassarono i pantaloni e vidi i cazzi belli duri.

In quel momento Ciro mi disse "Attenta, adesso esce la cosa che mi faceva male ... buttala giù". Io ingoiai tutto. Poi feci, uno alla volta, lo stesso con tutti i cugini.

Potei notare le dimensioni differenti ed anche il gusto del liquido.
Finito mi dissero brava, d'ora in poi tutti i giorni ci farai il servizio, però non dirlo a nessuno, “E’ un segreto da grandi”. Io ero contenta che mi trattassero da grande, quindi non dissi niente e per una settimana, tutti i pomeriggi mi presentavo da loro, per aiutarli.... Facevo almeno due pompini a testa, quindi dopo un pò la bocca mi faceva male.
Lo dissi, e Ciro mi disse, ma adesso vediamo se pio aiutarci in altri modi …."Togli la gonna". Mi misero in ginocchio su un tavolino, così mentre facevo un pompino, Ciro mi toccò il sederino e la fighetta.

Io ero molto eccitata, quindi quando Ciro mise un dito dentro ... mi sentì svenire.

Giovanni, il più grande disse "però é troppo piccola per la fighetta ! Ma dietro...... Guardate che bel culetto sodo!"

Così facendo mi appoggiò mi mise la lingua in mezzo alle chiappette e con la lingua mi leccò il buchetto. Io ero eccitata, ma non potevo girarmi poiché mi tenevano la testa ferma ….

Poi Giovanni appoggiò il cazzo al buco del culo, mi disse “Respira forte e…” e poi spinse dentro.

Io sentivo un grande dolore, ma non potevo fare niente, poiché con le mani mi tenevano ferma per i fianchi. E la bocca era piena ….

Mi sentì allargare tutta e ... Ero presa tra due fuochi ... un cazzo in bocca ed uno nel culetto ... Giovanni mi teneva ferma e spingeva. Non avevo mai provato niente del genere…….. mi sentivo aperta … Dopo lui mi presero anche gli altri. Poi Giovanni mi disse “ Stasera, quando arrivi a casa, se la zia ti chiede perché cammini male …. Dille che sei
Caduta dalla bici !”. E tutti si misero a ridere.

Dopo che tutti mi ebbero inculata, mi dissero "Sei proprio un brava ragazzina! Adesso si che ci aiuti!".

Quella sera nel tornare a casa, facevo fatica a stare seduta sul sellino della bici. Arrivata a casa, corsi in bagno per farmi un bidé, così potei notare come aevo il buco del culo largo…. Ci entravano tre dita insieme.

Ma al pomeriggio dopo ero di nuovo lì, eccitata come non mai.

La storia andò avanti per due mesi, tutti i pomeriggi, in cui mi insegnarono tanto…. ma senza mai sverginarmi la fighetta.

Poi i miei cugini furono spostati a Roma ed io ...... iniziai ad aiutare i miei compagni di scuola... Ma questa é un'altra storia. L'altra sera quando mi ha chiamato Ciro... sono tornata ragazzina ingenua !
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