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con la coppia X seconda parte


di Membro VIP di Annunci69.it civorrebbe1amico
20.06.2017    |    1.277    |    3 6.9
"Ci accostammo in fondo al parcheggio vicino al fiume non molto distante dall’auto del tipo..."
Per chi non avesse letto i precedenti racconti: La coppia X è una coppia del sito che vuole rimanere nell’anonimato sia come feedback (lasciati o ricevuti) che come menzione. Per mia fortuna sono diventato il loro amico di fiducia e di giochi e quando hanno la possibilità di giocare, cosa che capita non di frequente causa gli impegni lavorativi di lei, ci vediamo per trascorrere dei momenti insieme. Sin da subito abbiamo legato bene con lei che oltre ad essere una VERA DONNA di classe e femminile, sa quello che vuole e sa fartelo capire.
Stavolta la situazione che avrei dovuto creare doveva coinvolgere un singolo e fare sesso all’aperto. Prima io e lei in macchina da soli con il marito che guidava e guardava scarrozzandoci un po' di qua e di la e poi in un posto concordato con un tipo con cui avevo preso già accordi sul come doveva comportarsi. Come sempre arrivano puntuali al posto dell’incontro. Lei SEMPRE BELLISSIMA e sensualissima. Lui un ottimo compagno di giochi. Dopo i saluti io e lei saliamo dietro e il marito avvia l’auto. Ho con me un ovetto con WI-FI con telecomando. Lei mi dice: “Chissà cosa mi hai preparato stavolta” io sorrido e inizio a baciarla e toccarle. Il marito guarda dallo specchietto retrovisore. Inizio a pacioccarle i seni con i capezzoli turgidi e poi la mia mano scende infilandosi sotto la gonna corta tra le gambe avvolte dalle autoreggenti fino ad arrivare alla figa. Allarga le gambe, le sposto le mutandine leggere e poi le carezzo la figa. Ad un tratto tolgo la mano, prendo l’ovetto e glielo infilo nella figa. Lei mi chiede cos’è, io le dico di fidarsi. A quel punto inizio ad attivare l’ovetto che vibra all’interno della vagina. Lei sgrana quegli occhioni un po' per lo stupore un po' per la goduria che si preparava ad avere. Così mentre l’ovetto vibrava dentro di lei cambiando velocità e movimenti io le baciavo e toccavo il clitoride fino a farla godere tra le manie sul sedile.
Poi ci dirigemmo nel posto dove ci aspettava il tipo. Sapeva che doveva attendere un segnale e non muoversi prima. Ci accostammo in fondo al parcheggio vicino al fiume non molto distante dall’auto del tipo. Poi mi liberai il cazzo dalla patta e le dissi di ciucciarmelo come sa fare lei. Non aspettavo altro fu la sua risposta e così iniziò a spomparmi ben bene. Il marito era sceso dall’auto e iniziò a menarsi il grosso uccello guardando lei che succhiava il mio. Ad un certo punto feci il segnale pattuito e il tipo scese dall’auto e si avvicinò. Sapeva che doveva essere deciso, non doveva perdere tempo, doveva fare tutto quello che gli avrei detto ma doveva essere DOLCE perché lei è così. Quando si avvicinò gli dissi: “guardala come me lo succhia bene la troietta” (adora il turpiloquio) e lui mi rispose: si deve farlo morire un uomo con la bocca. Gli dissi di sedersi sul sedile davanti e di tenersi pronto col cazzo duro. Staccai la sua bocca dal mio cazzo e le dissi di andare a succhiare quello del tipo. Non si fece pregare e così fece. Nel frattempo suo marito le poggiò il cazzo nella figa e con quel culo favoloso per aria le assestò un bel po' di colpi dentro. Poi me la lasciò e così presi il suo posto. Grondava dalla labbra della figa, gemeva e godeva come una cagna si dimenava con quel culo per aria e assecondava i miei colpi. Il tipo era in trance. Diceva di tutto e di più e si sentiva che non sarebbe durato molto a lungo con quella bocca che lo torturava. Lei godeva e colava dalle gambe. Il tipo era ormai al limite e si capiva, lei velocizzò il pompino mentre io ormai ero quasi pronto ad esploderle dentro la figa. Fu un caso o no ma tutti e tre arrivammo contemporaneamente all’orgasmo. In quel parcheggio le grida erano alte (il marito ci disse che avevamo gridato un casino) e le voci i rantoli i gemiti si fondevano in un unico coro. Poi spossati ci ripulimmo, il tipo salutò e ringraziò lei, salutò me e il marito e andò via. Io le dissi di pensare al marito che volevo che lo facesse sborrare davanti a me mentre l’avrei immortalata con la fotocamera e lei non si fece pregare. In un attimo la sua bocca era su quel cazzone che lo spompava fino a farselo venire in bocca ma anche su quel seno prosperoso e petto. Poi guardammo insieme le foto e dopo ognuno se ne tornò a casa. Per la prossima volta le idee le avevo già chiare.
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