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Prime Esperienze

A ripetizione dalla Bice


di golfer1960
05.10.2017    |    30.121    |    4 9.6
"Mi piace tanto sentire la pipì calda che mi schizza sul seno e sul viso e cola fino a lambire la figa …”, panico, poi piano piano mi rendo conto della sua..."
Sono Nicola, mi sto per laureare, abito ancora con i miei genitori, Giuseppina e Carlo, sono il più piccolo di tre figli, ma l’unico maschio. Le mie due sorelle sono già sposate e sono … fuori dalle palle!
Vi voglio raccontare un episodio che, oltre a sconvolgere la mia vita sessuale futura, ha segnato penso positivamente il mio carattere e il mio rapporto con le donne; un episodio che mi è capitato quando avevo appena varcato la soglia dei 13 anni.
Abitavo, e ci abito ancora, in un condominio, mattina scuola, poi a casa a: pranzo, compiti e poi fuori a con gli amici … fino ad ora di cena, col sole con la pioggia, non c’era modo di fermarmi . Il rendimento a scuola era appena sufficiente, come nelle ricette Q.B.!!!
I miei pensarono bene, viste alcune debolezze soprattutto in “italiano”, di chiedere ad una maestra elementare, nonché coinquilina, di aiutarmi nel pomeriggio a studiare e fare i compiti. Così incominciai dopo il pranzo, invece di mettermi a fare compiti e a (facendo finta) studiare da solo, a raccattare i miei libri e spostarmi a casa della Berenice.
Berenice, tutti nel palazzo la chiamavano la maestra Bice, era una donna con qualche anno di meno di mia mamma, forse 40 o 45, boh!? … Sposata, il marito era un militare del distretto, maresciallo, che usciva sempre alle 7 e 30 di ogni mattina e rientrava alle 19 di ogni sera. Mia mamma lo usava come orologio, quando usciva la mattina voleva dire che dopo 10 minti dovevamo uscire anche noi per andare a scuola; quando rientrava la sera, era ora di preparare la tavola per la cena. La maestra Bice insegna nella scuola elementare del quartiere, esce di casa alle 8 e un quarto e rientra alle 13 in punto tutto i giorni, dal lunedì al sabato, una donna come tante, minuta, proporzionata, carina ma non appariscente … normale, ha una figlia che si è sposata e vive a Trieste, insegna anche lei, matematica in un liceo. Tiene i capelli abbastanza corti e neri, tipo Audrey Hepburn in Sabrina, per leggere porta gli occhiali che tiene sempre al collo con una catenina, quando va a scuola la vedo sempre con tailleur e camicetta tacchi 4/5 cm di scarpe nere, ordinata e riservata.
Suono alla porta … sento camminare, poi la maestra Bice mi viene ad aprire. “Ciao Nicola, entra, vai in sala e siediti al tavolo che ho già predisposto. Arrivo subito, spengo il fuoco sotto al minestrone!” Dopo 2 minuti ritorna, ha un vestito da casa color blu con fiorellini abbottonato sul davanti, si siede di fianco a me, accavalla le gambe e appoggia il braccio sulla spalliera della sedia dove sono seduto e “dimmi cosa devi studiare per domani, e quali compiti devi fare?” Sento un profumo di pulito venire da lei, tiro fuori i libri e i quaderni dallo zaino che ho appoggiato per terra, nel piegarmi lo sguardo viene attratto dalle sue gambe accavallate e nude, dai suoi piedi calzati in paio di sandali da casa intrecciati, noto che ha le unghie dei piedi dipinte di rosso, lo stesso rosso delle unghie delle mani, “su, su che non abbiamo tempo da perdere, giovanotto!” incominciamo e andiamo avanti senza un attimo di sosta per più di due ore; “bene … per oggi basta, domani oltre alle cose che ti danno a scuola da studiare e ai compiti che devi fare, iniziamo anche a leggere un bel libro, ok? … bravo vai, ciao!”
Non so perché, anzi lo so benissimo, non vedo l’ora domani di tornare dalla Maestra Bice!!! La sera nel mio letto fantastico, incomincio a pensare alle sue gambe nude, al suo profumo, … mi eccito e l’eccitazione si trasferisce al mio ancor infantile cazzettino … però quando vado in palestra ho visto di peggio tra i miei coetanei, piano piano con questi pensieri mi addormento.
Da quel giorno, quasi tutti i giorni, suono puntuale alla porta della maestra Bice. Sono passate oramai parecchie settimane, il rendimento a scuola migliora, sia lei che io prendiamo più confidenza; spesso facciamo anche conversazione, lei quando mi esprimo male mi corregge, sa anche un po’ di francese e cosi delle volte impostiamo dei dialoghi semplici in lingua. Mi chiede anche delle mie amicizie, degli sport che pratico, dei ragazzi e delle ragazze che frequento.
Poi un giorno … suono alla porta, viene ad aprirmi e vedo che zoppica, maestra Bice cos’ha fatto “sono inciampata e mi sono slogata una caviglia, mi fa un molto male” vuole che rimandiamo? “no,no! Entra Nicola. Io mi siedo sul divano, con la gamba appoggiata su un cuscino e il sacchetto del ghiaccio, mentre tu fai quello che devi fare e io ti aiuterò lo stesso!” Dopo un po’, visto che devo leggere e studiare un brano dei promessi sposi, mi chiama a sedermi vicino a lei sul divano, tirato via il cuscino, usa la mia coscia per appoggiare il piede. Il calore di quel contatto mi provoca immediatamente un’erezione, che diventa sempre più evidente quando il suo piede si è appoggia sul mio inguine. Impossibile che non se ne accorga. Con voce tremolante finisco di leggere il brano. “Nicola, sento che sei emozionato, colpa del brano che hai letto? Vuoi farmene un riassunto?!!!” La situazione mi piace da matti, voglio che non finisca, sposto il sacchetto del ghiaccio e appoggio la mano sulla sua caviglia “ecco bravo, prova a massaggiarmi un po’, vediamo se mi fa ancora male, delicatamente pero.” Con un groppo in gola incomincio a accarezzarle il piede, la maestra Bice rilassa indietro la testa e chiude gli occhi, scivola con il piede sano giù dal divano, aprendo alla mia visione parte delle sue cosce. “Ecco così, bravo, leggero, hai le mani calde, è molto piacevole la tua carezza”, appoggio il libro sul tavolino e girandomi verso di lei accarezzo il piede con tutte e due le mani, premendolo nel contempo sulla mia erezione che prepotentemente spinge sul tessuto della mia tuta. Mentre una mano continua ad accarezzare il collo del piede con l’altra incomincio a salire lungo la gamba fino ad arrivare nell’incavo del ginocchio, “sì molto bravo, come sono rilassanti le tue carezze, bravo Nicola! Uhm! Quanta tensione si era accumulata nella gamba, … in tutta la gamba”, incoraggiato provo a salire ancor di più, scosto il lembo del suo vestitino, oggi indossa ancora il vestitino blu a fiori della prima volta che sono venuto da lei, sembra quasi che si sia addormentata, così completamente rilassata, con gli occhi chiusi e solo il respiro un po’ accelerato; sto accarezzando, partendo dal ginocchio, il suo interno coscia e ad ogni carezza guadagno qualche centimetro … sono per me attimi esaltanti, il suo piede incomincia a muoversi sul mio cazzo, movimenti impercettibili ma reali, la mia mano sinistra oramai sfiora il bordo delle sue mutandine, sono senz’altro di seta, morbide e leggere “bravo Nicola, sì, non fermarti! Mmmm!” le sue gambe si allargano ancora, appoggio il palmo della mano e sento che le mutandine sono bagnate, non tolgo la mano, cerco il bordo e infilo le dita sotto il tessuto, una leggera peluria mi viene incontro, poi le mie dita sprofondano in una meravigliosa “umidità”, “sììììì, cosììì, mmmmhhh” abbasso il bordo della tuta e degli slip e appoggio il mio cazzo al suo piede “cosììì, com’è caldo, bollente, bellissimo … !” mi muovo con due dita dentro la sua figa che mi sta innondando dei suoi umori, mentre ho incominciato a masturbarmi, ancora poco e “oddiooooo… Nicola che godimento, mi stai masturbando ehhh!? Mi fai godere, ummmmmh! Sììì non fermarti … adesso, vengono! Ohhhhhhh” Contemporaneamente esplodo incominciando a schizzare sborra sul suo piede, sul divano, sulla mia tuta, sulla sua gamba. Mi lascio andare esausto sul divano, sento Bice che si muove viene verso di me, adesso sono io ad occhi chiusi, un po’ di vergogna, mi fa una carezza sulla guancia, mi da un bacio sulla fronte, sento le sue labbra che si appoggiano sulle mie e la sua lingua che chiede di entrare, apro la bocca, sento la sua lingua entrare frugarmi e succhiare la mia lingua. Si stacca da me, strusciando scende dal divano, il suo respiro è sul mio cazzo, la lingua incomincia a titillarlo poi leccarlo ed infine lo assorbe dentro la sua bocca, non passa molto che riprenda consistenza, lo sento dentro fino in fondo alla sua bocca, solo allora apro gli occhi e vedo che mi sta guardando … il suo sguardo voglioso e famelico mi fa esplodere in secondo orgasmo dentro la sua bocca. Mi succhia e ingoia tutta la mia sborra, lecca intorno anche gli schizzi della prima volta, con aria serena e soddisfatta.
Si alza in piedi, “bellissimo Nicola! Vai adesso che fra poco arriva mio marito. Ci vediamo domani alla solita ora!” , prendo su il mio zaino, l’antologia di italiano aperto ancora sulla pagina del brano del mio complice “Manzoni” e … ciao Bice! Io esco mentre lei zoppicando va in cucina ad apparecchiare per il maresciallo!
Esaltato come mai aspetto con ansia il giorno dopo, mi presento puntuale alla porta, mi apre e mi accoglie con un sorriso a “32 denti”! “Ciao Niki!” ciao maestra Bice, appena chiusa la porta mi si avvicina e mi da un bacio profondo “chiamami solo Bice, gioia, se no mi fai sentire vecchia e in colpa! Oggi voglio tutto di te … “ così dicendo, invece del salotto, mi porta verso la zona notte, butto in un angolo lo zaino e butto tutto me sul lettone matrimoniale, lei subito mi salta addosso si mette a cavalcioni e mi toglie la polo poi incomincia a succhiarmi una tettina, si toglie la camicetta e anche il reggiseno, mi attacco ai suoi capezzoli ed incomincio a succhiare, poi torno a baciarla e a succhiare avidamente la sua lingua, sa di buono! Dopo aver passato alcuni minuti a giocare con le nostre lingue in pochi gesti ci ritroviamo nudi sul letto avvinghiati, la guardo e mi meraviglio che alla sua età sia ancora cosi tonica, neanche un filo di grasso, seno sostenuto anche se piccolino con due capezzoli duri, culetto sodo e tonico, un ciuffetto di peli che spunta in mezzo alle gambe, le ascelle sono depilate e profumate, mi soffermo a baciarle. Bice mi è sopra. Seduta sopra di me sta eretta e mi guarda, mi strizza i capezzoli fino a farmi male, poi lentamente scende e imbocca il mio cazzo già pronto ed in erezione, sempre guardandomi negli occhi va su e giù, facendolo scomparire completamente nella sua bocca mentre con le mani palpeggia il mio scroto. Con uno scatto improvviso senza abbandonare il mio cazzo si gira, mi da la schiena e poi posiziona la sua figa sopra il mio viso, do bacini e succhiotti all’interno cosce poi inizio delicatamente a sfiorare con la lingua prima intorno poi i bordi della figa, esce una goccia che subito lecco, continuo a leccare sempre più in profondità, con le mani le attanaglio le chiappe, mi immergo con lingua e bocca e anche naso nella sua figa che mi restituisce un quantità di umori, ingoio golosamente, Bice “Niki tesoro, cosa mi faiiii, oddiooooo come mi piace, ciucciami la figa, bevi la mia sborra, come mi piace quello che fai, troppo bello, dove hai imparato, chi ti ha insegnato a succhiare la fica così bene! Ohhhh, nooooo! Anche il culetto mi lecchi, che maialino sei, lurido porcello, ma mi piace, continua … ohhhh! Sto venendooooooo!” Mi imbocca ancora il cazzo, va su e giù mugolando “ohhh sìììì, dai vieni anche tu schizzami la tua sborra in gola, è buona giovane fresca! Mmmmmmhhhh!” Gli schizzi non si fanno aspettare, mentre lei quasi mi soffoca spiaccicandomi figa e culo sulla faccia, le riempio la bocca della mia sborra, deglutisce rumorosamente e urla il suo godimento, il fremito le prende tutto il corpo e si abbandona su di me in preda ad una serie di parossistiche convulsioni.
Riapro gli occhi dopo qualche minuto, siamo ancora nella stessa posizione, riapre anche lei gli occhi si gira verso di me e mi bacia sulla bocca, sento il sapore della mia sborra sulle sue labbra, non mi piace molto. Mi abbraccia e rilassa la sua testa sul mio petto, continua a dare dei piccoli bacetti.
Dopo qualche minuto si alza dal letto, mi prende per una mano e mi porta in bagno, si siede sulla tazza e incomincia a pisciare, mi attira a se e mentre mi da dei bacetti sul cazzo afflosciato “senti quanta pipì … non si ferma più! Dai anche tu non devi fare la pipì, dammela un po’ dai fammi la pipì addosso …. Mi piace tanto sentire la pipì calda che mi schizza sul seno e sul viso e cola fino a lambire la figa …”, panico, poi piano piano mi rendo conto della sua perversione e mi concentro ecco, escono alcune gocce che con la lingua lei fa subito sue, poi la pipì prende forza e sgorga prima piano poi sempre più violentemente, apre la bocca e accoglie il liquido che abbondante fuoriesce e scende bagnandola sul seno, scende lungo la pancia fino scendere sulla figa, con una mano raccoglie il liquido che scende e lo usa per sciacquarsela, l’intensità della pisciata diminuisce, mi prende il cazzo in bocca e deglutisce le ultime boccate, apre gli occhi e ridendo mi guarda soddisfatta e appagata.
Non io che alla vista di questa scena e del suo comportamento ho riacquistato il mio vigore. Si alza dalla tazza del gabinetto e mi trascina dentro la doccia, di quelle molto grandi … in due possiamo farci una festa lì dentro, dopo una doccia bollente e rinfrancante, usciamo ci asciughiamo, Bice si posiziona davanti al grande specchio che c’è sopra il lavandino, la stanza è piena di vapore, lo specchio è appannato, ne libera una parte per potersi specchiare, per farlo si sporge in avanti, il suo culetto è lì davanti ai miei occhi, tiene le gambe leggermente divaricate, vedo la peluria della sua figa e il buchetto terribilmente invitante, col cazzo eretto, bagnato del suo viscido liquido lubrificante lo appoggio sulla piega del suo culo. Proprio all’altezza del suo buco. Mi aspetto un rifiuto, invece con le mani si allarga le chiappe e offre il buco del culo alla mia penetrazione, il mio cazzo è talmente duro e pieno di umori che non serve neppure la vasellina per facilitare l’inserimento, incomincio a spingere e centimetro dopo centimetro conquisto il mio trofeo. “Oddioooo com’è grosso Niki, senti come pulsa, mi riempie tutta, ti piace mettermelo in culo vero … gioia???!!!” La situazione è talmente arrapante che dopo poche spinte sento esplodere il mio piacere dentro il culo della Bice! “Sento che stai sborrandomi nel culo, che bello … mio piccolo stallone! Sei una potenza, oddioooo sto venendo ancora anch’io … col tuo cazzo che mi riempie il culo di sborraaaaa!” Resto dentro fino a quando il mio cazzo afflosciandosi esce da solo, Bice si gira e mi bacia … grazie gioia!”
Queste lezioni di sesso sono durate fino all’esame di licenza media. Poi dopo le vacanze estive sono ricominciate per tutto il liceo, poco prima dell’esame di maturità, il marito è stato trasferito e della Maestra Bice non ho saputo più nulla.
Ecco! Così la Bice mi ha svezzato … grazie a lei ho avuto una vita sessuale fino ad ora intensa … e appunto sconvolgente.
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