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Coppia indecisa - II parte


di cristmass
06.08.2017    |    13.116    |    7 9.4
"Il mio sogno erotico era diventato realtà !!!! Mi sbottonai la cerniera, tirai fuori il mio cazzo, che era così duro che rischiava di esplodere dentro i..."
Come dicevo, era stata una decisione unilaterale: quella sera avevo deciso di portare la mia Kat, per la prima volta, in un Club Prive, senza dirle nulla. Da fuori, il Club sembrava un normale locale da ballo, e Kat era vestita come normalmente si veste per andare a ballare o bere qualcosa dopo cena. “Smart casual”, direi, non certo sexy ….. !!! Appena entrati, però, Kat realizzò immediatamente, e mi disse: “che stronzo sei …….. e dai e dai, alla fine mi ci hai portata !! Ma che cosa vuoi fare, esattamente ??”

Io, in effetti, non avevo una idea ben definita, tutti i dubbi che vi avevo espresso nella prima parte di questo racconto rimanevano irrisolti; la sola decisione che avevo preso, era quella di entrare con Kat in un Privee !!!! Del resto il mio divertimento era assicurato: vedere l’imbarazzo di Kat, la sua timidezza in quell’ambiente, già mi accendeva il fuoco dentro. Volevo che si sentisse nelle mie mani, indifesa, e totalmente dipendente dalle mie decisioni !! Che goduria nel pensare a Kat insicura dello svolgimento della serata: l’avrei protetta o l’avrei gettata in pasto a qualche festino erotico????

Comunque Kat si comportava in maniera composta, e si lasciava guidare da me. La condussi al bancone del bar e bevemmo qualcosa guardandoci attorno. Io mi soffermavo sui gruppetti di coppie o alle coppie + singolo che chiacchieravano insieme, studiando lo sguardo delle donne che di li a poco “forse” avrebbero aperto le gambe ad uno sconosciuto, cercando di indovinare la loro eccitazione.
Allora decisi di invitare Kat a ballare un poco con me, con il preciso intento di metterla in mostra e vedere che tipo di interesse avrebbe suscitato fra gli uomini presenti. Così che ballammo insieme, ed io approfittai per osservare dietro le sue spalle gli uomini che le guardavano il culo e le lunghe gambe. Kat è davvero una bella ragazza, dall’aspetto pulito, accentuato dal suo stile smart-casual di abbigliamento. Inoltre io sono più basso di lei, e più anziano: agli uomini presenti, Kat doveva sicuramente apparire come una facile, sicura preda …… !!!!

Per completare la mia opera, riportai Kat al bancone e mi allontanai con la scusa di andare al bagno. In realtà mi appostai in un angolo oscuro, dove non potevo essere visto dal bancone, e non dovetti aspettare molto per vedere 2 singoli abbordare Kat ! Lasciai che chiacchierassero un buon 10 minuti, e poi ritornai al mio posto. I 2 giovani mi salutarono cordialmente e mi fecero i complimenti per la mia giovane e bellissima mogliettina. Io, senza farmene accorgere, guardavo di sottecchi gli occhi di Kat, per cercare di interpretare il suo disagio o il suo compiacimento. Ma lei era cortese e impenetrabile. Boh ????
A quel punto, uno dei giovani mi chiese il permesso di portare a ballare Kat nella stanza oscura. Kat rifiutò immediatamente, ma quando domandò: “che cosa è la stanza oscura?” io ebbi l’idea di proporle subito di andare insieme a vedere di cosa si trattava. E così facemmo. Ci inoltrammo nel labirinto oscuro dei corridoi del Prive nei quali, qua e la, si poteva ascoltare gemiti di piacere e orgasmi provenienti dalle stanze adiacenti. Io ero super eccitato. Chissà Kat ?????

Trovammo la stanza oscura, scostammo il tendone dell’entrata e entrammo. Non ci si vedeva veramente nulla ….. allora Kat ed io ci abbracciammo ed io la baciai sulla bocca ….. profondamente ……. Ma Kat si staccò dalla mia bocca, e mi sussurrò all’orecchio: qualcuno mi sta palpando il culo !!! In fondo era proprio quello che volevo: ero eccitatissimo. L’abbracciai ancora più forte, mentre il cuore mi batteva a mille, e subito dopo Kat mi disse ancora: adesso sento premere qualcosa di duro sul mio culo, e posso immaginare cosa ……. e una mano mi sta risalendo su per la gamba destra, sopra il ginocchio, sotto la gonna ……..
Il mio sogno erotico era diventato realtà !!!! Mi sbottonai la cerniera, tirai fuori il mio cazzo, che era così duro che rischiava di esplodere dentro i pantaloni, e le dissi: dai Kat, senti come me lo hai messo duro ……. chinati e fammi un bel pompino !! Kat lo prese in mano, ne comprovò la durezza e mi disse: si, ma andiamo in un altro posto. Qui mi stanno infilando mani sotto la gonna fra le cosce per toccarmi la passerina, e dentro la scollatura per strizzarmi i capezzoli, mi palpano dappertutto, e qualcuno sta immaginando di trombarmi il culo, sopra la gonna !!!!
Ed io: che cosa te ne frega Kat, chinati e spompinami. Io sono troppo eccitato al sapere quanto ti desiderano gli altri uomini. E tu non ti ecciti ad avere attorno a te tanti uomini eccitatissimi per il tuo corpo ???? Falli morire, fammi godere !!!! Ma Kat si girò sui tacchi e mi disse: dai, usciamo, torniamo al bar, non mi piace qui.

Cazzo !! E’ stato difficile rimettermelo dentro, ma così feci e tornammo al bancone del bar. Certo non avrei mai costretto Kat a fare qualcosa che non le faceva piacere, la amavo troppo per mancarle di rispetto. E questo lo avevo ben chiaro in testa anche prima di entrare al Prive. Del resto avevo già avuto quello che volevo: eccitazione sessuale, esibizione della mia super mogliettina, prova inconfutabile di quanto piace agli uomini, dimostrazione a lei di quanto eros aleggia nei Prive e della mia superiorità in materia sessuale.
Così tornammo a bere qualcosa al bancone del bar, e mentre io le sorridevo, lei mi guardava fra l’incazzato e lo scioccato, ma alla fine anche lei si mise a sorridere, ricreando così quello spirito di complicità che fra noi è fantastico. Tutto sommato era ancora presto, ed io non avevo avuto nemmeno un orgasmo, così che quando Kat andò al bagno, cominciai a pensare come scaricare le palle, che erano così gonfie da farmi male: un bel pompino su uno dei sofà del bar ….. o una bella scopata in una stanza dotata di finestra per guardoni ….. o magari, se Kat se la fosse sentita, una bella trombata su un lettone vicino ad un’altra coppia stava facendo lo stesso……..

Passai parecchio tempo a fantasticare sulle varie opzioni, finchè mi resi conto che Kat tardava troppo a tornare. Attesi pazientemente ancora altri 10 o 15 minuti, poi cominciai ad essere davvero nervoso. Che cosa le era successo? O ……. Che cosa stava facendo ?? Non ce la facevo più a starmene li al bancone a sorseggiare l’ennesimo drink. Così feci una passeggiata per tutto il locale del bar, ponendo particolare attenzione agli angoli più bui ……. niente. Allora provai a chiamarla al cellulare, ma lei non mi rispondeva, così che ritornai nel labirinto a luci soffuse che dava sulle diverse stanze. Controllai tutte le stanze dotate di finestra, quelle che avevano lasciato la porta aperta, la grande sala ricoperta di lettoni dove diverse coppie e singoli si stavano divertendo insieme, la stanza oscura, quella del sadomasochismo, poi andai nella zona riservata alle coppie, dalla quale però venni buttato fuori da un gigantesco guardiano, allora domandai in giro agli addetti al servizio se avevano visto una ragazza fatta così e così …… provai perfino a chiamarla, ma senza esito.

Caddi in una profonda depressione, non sapevo se essere incazzato o preoccupato o che altro ……. mi sedetti ad un tavolino, con la testa fra le mani, fintanto che Kat uscì dai corridoi bui e riapparve nella sala del bar. Aveva i capelli scompigliati, la camicetta semi-aperta, la pelle sudata ed un grande sorriso sulle labbra. Mi individuò subito, venne verso di me e mi disse: sono stanchissima, amore, andiamo a casa, ti prego.
Io ero praticamente senza parole, come paralizzato, non osavo dire nulla, finchè trovai la forza di domandarle: amore, ero preoccupato, che cosa ti è successo? Stai bene? E lei sbattendo gli occhi che luccicavano di felicità, con il suo sorriso più malizioso, mi rispose: “tutto bene amore mio, avevi proprio ragione a portarmi qui. E’ un posto fantastico. Ti amo tanto”. E mi dette un bacio profondo, con tutta la sua lingua, che non lasciava alcun dubbio dubbi sul suo gusto ed odore di sperma …….
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