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Il marito geloso - Parte terza.


di cristmass
15.02.2014    |    29.265    |    12 8.8
"Lui continuava a guardarmi, in ginocchio, senza parlare..."
Ed infatti qualcuno si avvicino’ a noi e, senza parlare, si fermo’ ad osservare la scena: una donna che si faceva scopare da due stripper in un parcheggio pubblico. Doveva essere uno spettacolo molto erotico. Chissa’ cosa doveva pensare di me …… chissa' se era un guardone od un terzo stripper ............
Girai la testa per guardare il terzo uomo, vicino a me, e vidi che ……… era mio marito.

Passarono solo 30 secondi mentre la scena andava avanti come prima, ma furono trenta secondi lunghissimi: la mia mente passo’ dalla confusione per l’eccitazione, alla paralisi, e poi comincio’ ancora a girare vorticosamente per cercare il da farsi.
Intanto continuavo ad essere vigorosamente pompata da dietro da John ed a tenere in bocca il cazzo del secondo stripper che, visto la mia improvvisa passivita’ comincio’ a muovere i fianchi per usare la mia bocca come una fica.
Fu in quel momento che Mario, mio marito, vomito’.
Vomito’ e poi si inginocchio’ sopra il suo stesso vomito continuando a guardarmi. I due stripper lo apostrofarono pesantemente: togliti dalle palle, schifoso finocchio, altrimenti ti diamo noi quello che meriti !
Ma lui non si mosse, vedevo le sue lacrime, e le sue mani che tremavano. Credo che gli stripper non gli saltarono addosso per picchiarlo solo perche’ ormai erano troppo eccitati, e non potevano fermarsi: dovevano scaricare dentro la loro troia tutta la sborra che avevano caricato scopandomi.
Ed io ? Io non feci nulla. Ero come paralizzata, avevo paura di smettere per non scatenare l’ira dei due stripper ed anche perche’ avevo paura di affrontare mio marito. Forse, nonostante tutto, continuavo a provare piacere. Continuai a farmi scopare.
Adesso i due volevano solo finire, e cosi’ intensificarono il ritmo dei loro colpi. L’amico di John, da dietro, me lo spingeva dentro piu’ profondamente e violentemente che poteva. Ogni colpo lo sentivo sbattere il suo corpo contro il mio sedere con una violenza che mi faceva ondeggiare avanti e indietro, e sentivo il suo cazzo che mi toccava il fondo, anzi no, mi allungava …. l’interno della vagina. John, da parte sua, sfruttava il movimento del mio corpo per scoparmi brutalmente in bocca, senza pieta’, fino ad infilarmelo dentro la gola.
E vennero, sborrarono copiosamente dentro di me allo stesso tempo, rumorosamente, gridandomi: prendi troia, divertiti ! Anche gli ultimi colpi dell’amico di John furono rumorosi, gia’ che il suo cazzo stantuffava in una fica innondata dalla sua sborra ….. ed anche da i miei umori. La sborra di John, invece, mi venne schizzata direttamente in gola, e fui costretta ad ingoiarla per non soffocare, ma mentre lui lo tirava fuori, mi venne da toccare le sue palle, e succhiare tutto lo sperma che rimaneva attorno al suo cazzo, fino a farglielo estrarre completamente pulito.
I due si tirarono su i pantaloni, e rientrarono al Club senza una parola e senza nemmeno voltarsi. Ed io rimasi sola con Mario.
Mi ricomposi alla meglio, mi tirai su le mutandine, anche se sentii che le mie coscie erano molto bagnate, mi tirai giu’ la gonna, mi riportai la camicetta a coprire i miei seni, e mi pulii la bocca. Lui continuava a guardarmi, in ginocchio, senza parlare.
Avrei voluto baciarlo, ma sapevo che la mia bocca sapeva di sborra, allora lo presi per mano, per aiutarlo a rialzarsi, ma lui si scosto’, si rialzo’ da solo, e si avvio’ alla macchina, a passo lento e dimesso. Io lo seguii, lasciai la mia macchina al parcheggio del Club, e salii in macchina insieme a lui. Arrivammo a casa senza parlare, lui piangeva; andammo a letto e, senza sfiorarci, passammo tutta la notte svegli, sdraiati uno accanto all’altra, pensando ………
Il mattino seguente, finalmente, lui prese l’iniziativa e mi parlo’. Senti Cristina, mi disse, ho sempre saputo che sei una donna attraente e dalla grande carica sessuale. Per questo ero sempre preso dalla gelosia quando uscivi da sola. Tu forse stavi male per via dei miei controlli ossessivi, ma io mi sentivo peggio di te …… Adesso la cosa piu’ normale sarebbe dirci addio e separaci per sempre, ma io non ci riesco. Ti voglio troppo !! Oppure potrei scopare due donne, in tua presenza, e cosi’ pareggiare i conti. Ma credo che non saremmo pari del tutto, e poi la cosa non mi direbbe molto: sei la sola donna che mi piace scopare. Ed allora ho pensato ad un’altra soluzione. Cominceremo a frequentare i Club Prive, dove faremo scambio di coppia, e tu potrai dare sfogo alla tua sessualita’ ed io pure. Non sara’ tradimento, non ci sara’ umiliazione per nessuno dei due, perche’ sara’ una decisione presa di comune accordo e che faremo insieme, senza piu’ segreti ne bugie.
Accetto, gli dissi, proviamo. Io ti voglio bene, mi spiace di averti fatto tanto male ieri sera, ma e’ stato piu’ forte di me. Ho fatto cose che non avevo mai nemmeno immaginato, ma mi era impossibile controllarmi, e neppure pensare se fosse bene o male: sentivo come un fuoco dentro di me, ma non bruciava, era piacevole, e mi guidava dritto a fare quello che ho fatto.
La prossima volta vi raccontero’ la nostra prima esperienza al Club Prive. Ma vi prego, dateci l’aiuto delle vostre opinioni !

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