Prime Esperienze

CuocoMio


di poliromantica
27.04.2012    |    10.238    |    15 9.9
"Si, ecco, questo è il posto in cui devi stare: dentro di me, con gli occhi nei miei e le mani intrecciate strette..."
Accanto a lui sul letto a chiacchierare.
Osservo i suoi occhietti profondi, quel sorriso da bravo ragazzo che nasconde dietro un diavoletto, quella barba fitta che però non punge.
E' bellissimo quando mente e istinto riescono a fondersi tra loro: la mente ascolta le parole e ammira il cervello che le sta producendo, l'istinto ascolta i gesti e ammira il corpo che li sta producendo. Il mix è piuttosto inebriante.
Non resisto più, mi avvicino e lo bacio profondamente. So che legge attraverso i miei occhi, e io con gli occhi me lo sto mangiando.
Risponde al bacio e io mi lascio andare. Ci liberiamo dei vestiti velocemente ridendo come due bambini. Fare l'amore precedendolo con una risata è un ottimo inizio.
Mi piace perchè non ha fretta: anche se è una settimana che non siamo addosso uno all'altro sa aspettare il momento giusto. Io tendo ad essere più incontenibile, mi ci vuole un po' di allenamento per prendere questo suo nuovo ritmo. Carezze, strusciamenti, sospiri, baci... ogni cosa trova il suo spazio.
Bagnata io, bagnato lui. Me lo ritrovo sopra e finalmente entra dentro di me. Si, ecco, questo è il posto in cui devi stare: dentro di me, con gli occhi nei miei e le mani intrecciate strette.
Poche steccate e il piacere inizia a montare, profondo come sempre. Gli ansimo addosso mentre l'orgasmo mi scuote e attendo ne arrivi un altro e poi un altro ancora. Sento che anche lui è eccitato, ogni tanto esce per non venire e a me questo gesto non fa che aumentare la voglia di fargli perdere il controllo. Quando entrambi non resistiamo più si stacca da me e si allunga verso il comodino per prendere un preservativo. Mi strofino dolcemente il clitoride mentre lo aspetto e poi lo tiro verso di me. Mi penetra forte, ci muoviamo in sincrono e appena sento che inizia a venire mi abbandono anche io al piacere ascoltando i suoi gemiti.
Rimaniamo abbracciati per un po', riprendo fiato e lascio che le ultime onde di piacere abbandonino il mio corpo.
Si alza, si sfila il preservativo e poi mi torna vicino. Sorrido nel vederlo passeggiare per la camera nudo e a suo agio, gli osservo le spalle come farebbe una donna e gli guardo il culo come farebbe un uomo.
Riprendiamo a chiacchierare ma la mia pelle non si vuole ancora staccare dalla sua e cerca sempre un contatto: una gamba intrecciata, il braccio attorno al collo o una mano che accarezza il viso.
Ho sempre pensato che fare l'amore sia un po' come il proseguimento di una bella chiacchierata, solo che in un'altra lingua. E con lui ne ho proprio la certezza. E' come un discorso lungo ore, ascoltare la sua voce o ascoltare il suo corpo per me è la stessa cosa.
Una risata, un sospiro, un bacio un po' più lungo... e sono nuovamente eccitata.
Mi giro e mi sistemo contro di lui, a cucchiaio. Adoro questa posizione, dolcissima ma allo stesso tempo estremamente sessuale.
Inizio a strofinarmi, lo sento indugiare contro il mio sedere e mi offro più facilmente, spingendomi indietro per incontrarlo più e più volte. Mi lascio trasportare dal momento, sento che lo sfintere si dilata senza nessun tipo di sforzo e lui, solo lubrificato dai miei e dai suoi umori (dio, quanto amo questa cosa!) inizia ad entrare. Movimenti lenti, ondulatori, appena accennati, accompagnano questa scoperta reciproca. I nostri corpi si raccontano a vicenda solo con l'istinto. L'orgasmo è lì a pochi passi ma essendo ancora troppo in ascolto non riesco a lasciarmi andare del tutto. Ma non è quello che mi interessa: sto assaporando questo momento con tutta la calma del mondo. Eh già, si fa l'amore anche con il culo. Quando si stacca non resisto e lo guido nuovamente dentro di me potermi abbandonare a quell'orgasmo promesso che da un po' era lì ad aspettarmi.
E mentre il mio corpo è in festa avverto nuovamente la sensazione, già provata in passato, di volermi fondere in lui. Di voler diventare liquida come il ferro bollente e diventare parte di lui per un momento.
Sensazione che continuo a sentire anche dopo... anche quando ci rivestiamo, anche quando lo bacio sulla porta e persino mentre guido per tornare a casa.
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