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Prime Esperienze

E Pensare Che Avevo Paura Di Lui ... Invece Adesso ...


di roberto69mara
19.06.2017    |    11.344    |    5 9.3
"Come un falco si avventa sulla mia bocca morsicandomi le labbra per poi baciarmi ardentemente mentre la sua mano spalma la preziosa crema appena ricevuta in..."
“Guardati!” aveva dovuto ripetermelo più di una volta prima che io trovassi il coraggio di alzare lo sguardo e affrontare la nostra (la mia) immagine riflessa in quello specchio che improvvisamente sembrava talmente grande da poter contenere tutto il mondo. “Guardati” mi ripete con una serenità quasi disarmante che mi permette di trovare l’audacia di alzare lo sguardo. Due corpi, due corpi nudi sul letto. Lui, stupendo, steso sulla schiena, fra le sue gambe una donna inginocchiata e con il busto piegato in avanti chiaramente intenta a succhiargli il pene. Lentamente lo sguardo corre su quei due corpi che potevano sembrare assolutamente anonimi e sconosciuti fino a che nella donna comincio a riconoscere le forme che la delineano, ogni singola curva, ogni singolo neo e allora capisco che sono proprio io. Il viso è parzialmente coperto dai capelli, lui li scosta liberandomi la vista. Contemplo quel cazzo che entra ed esce dalla bocca e senza volerlo finisco per guardarmi dritta negli occhi. Subito l’imbarazzo mi provoca un brivido, è la prima volta che mi vedo mentre faccio sesso, l’emozione è forte, come uno schiaffo in piena faccia ma qualcosa di più forte dell’imbarazzo mi porta a continuare ad osservarmi. Per un attimo la mia bocca si ferma ed io come ubriaca mi meraviglio di riconoscermi e di piacermi. “Ti piace quello che vedi?” velocemente cerco il suo viso nello specchio, ho l’impressione che mi aspettasse e che sicuramente conoscesse la risposta. D’improvviso il senso delle parole che mi aveva detto nei giorni precedenti si riassume in quell’immagine di noi riflessa nello specchio. Solo poche ore prima ero bloccata in autostrada che mi stavo maledicendo per aver accettato quell’invito. Di lui sapevo poco niente e quel poco che sapevo mi metteva soggezione, eppure ero lì che stavo andando da lui. Mi facevo mille domande e mi davo mille risposte ma sapevo benissimo che erano solo balle. So perfettamente quando il mio “io” istintivo aveva preso la decisione di incontrarlo, la decisione di conoscerlo, la decisione di scoparlo. Dopo il solito scambio di messaggi mi lascia il numero di telefono scrivendomi “chiamami, così potrai capire che sono una persona assolutamente normale”. Ho aspettato un po' prima di farlo perché sapevo benissimo che quella telefonata sarebbe stata un punto di non ritorno. La sua voce mi ha fatto decidere, ero completamente rapita da quel suono caldo, vellutato e sensuale che mi faceva vibrare lo stomaco e non solo, ognuno ha il suo punto debole e senza saperlo (forse) lui lo aveva trovato demolendo in un attimo tutti i miei muri! Ora ero nel suo letto a guardarmi mentre gli succhio l’uccello completamente ipnotizza dalle sue parole. Più mi osservo più l’eccitazione cresce, lo voglio, lo voglio con tutta me stessa. Osservo quel magnifico corpo e desidero esplorarlo in ogni sua parte, sentirne il profumo, gustarne il sapore, coprire ogni centimetro della sua pelle con baci, carezze e leccate ma allo steso tempo volevo continuare a succhiare quel incredibile cazzo che sembra diventare sempre più grosso ad ogni affondo nella mia bocca. “Vieni … voglio baciarti”. Mi stacco dal suo sesso e comincio a risalire il corpo con baci e leccatine … il pube, il ventre, un rapido giro intorno all’ombelico, ogni solco degli addominali, il petto … si quel petto su cui ho fantasticato per molto tempo! Salgo ancora lungo il collo fino arrivare all’orecchio per morsicargli il lobo ma lui gira subito la testa e mi bacia, mi bacia come aveva fatto appena sono entrata in casa sua, dopo il primo sguardo, dopo il primo sorriso. Un bacio lunghissimo, profondo, caldo, passionale; un bacio che sembrava voler dire “ore sarai mia”. Alla fine mi trovo senza fiato e con le gambe insicure forse per le scale appena fatte o forse per la sorpresa di essere accolta con tanta passione. Solo per quel bacio tutto valeva la pena. Senza accorgermene mi ritrovo stesa sul letto con lui sopra che mi aveva narcotizzato di baci e lentamente scendeva lungo il mio corpo assaggiandomi e giocando con quel che incontrava fino ad arrivare in mezzo alle gambe. Subito una leccata decisa e intensa percorre tutta la lunghezza delle mie intime labbra, la prima di una lunga serie di pennellate che mi portano a farmi perdere la testa. Un tratto dopo l’altro il pittore stava creando la sua opera d’arte che altro non era che la mia fica aperta e grondante di umori mescolati alla sua saliva che scivolano copiosi fino a insinuarsi nel solco del mio sedere per poi bagnare le lenzuola. La sua lingua affonda e gioca sempre con più decisione e io non posso che godere di queste intime attenzioni. Sorrido a me stessa quando uno sciocco pensiero attraversa la mia mente “Indubbiamente sa appagare ogni tipo di labbra”. Senza fermarsi nemmeno un momento riesce a girarsi e mi ritrovo nuovamente il suo cazzo oscenamente in erezione davanti alla bocca. Ricevere piacere è sicuramente bello ma poterlo contraccambiare nello stesso momento non ha paragoni, così finalmente posso tornare a succhiare e leccare quello che per me era il miglior regalo che potesse farmi. La sua dedizione era completa e il suo bastone ben riposto nella mia bocca, speravo solo di riuscire a dargli almeno la metà del piacere che lui stava donando a me. Completamente sedotta dalla situazione e senza rendermene conto, vengo investita dal primo orgasmo senza che lui smettesse per un solo istante di “torturarmi” la fica e il culo prolungando inaspettatamente il mio piacere. Per me il mondo avrebbe potuto finire in quel momento. Annebbiata dai fremiti del mio corpo mi avvicino e gli lecco la bocca per sentire quel sapore di donna che trovo eccitante e irresistibile … il mio. Finalmente posso guardarlo di nuovo negli occhi, quegli occhi in cui puoi leggere la vera essenza della lussuria. “Ti piace?” … “siii”
“e perché ti piace?” … “sai di buono”
“di cosa so?” … “sai di figa”
“si così ti voglio …ora sei la mia troia”
Parole che mi scopano la testa, parole che mi creano dipendenza. Ora volevo di più, ora volevo tutto. Mi mette a quattro zampe e delicatamente struscia la cappella lungo tutta la figa fino ad arrivare al culo, dal basso verso l’alto e poi dall’alto verso il basso, così per diverse volte. Fradicia e calda ero impaziente di sentirlo affondare nella mia carne, di sentire la mia figa che si apriva per accogliere il suo generoso cazzo. Ma lui si ferma dove non mi aspettavo, si ferma sulla parte più intima e riservata, si ferma sul culo. “Si … No … spingilo dentro … fermati dove sei … fammi tua” in pochi decimi di secondo la mia mente pensa tutto questo ma dalla mia bocca non esce un solo suono. Lui tiene saldamente la sua asta in mano e comincia a forzare quell’entrata così segreta e proibita. Con lenta decisione sento la sua carne farsi strada e mi sorprendo di come i miei muscoli assecondino e si adattino a quell’intrusione non certo di piccola entità. Sembrava che il culo stesso avesse scelto per me, man mano che lui entrava la mia mente perdeva lucidità e lentamente si spegneva. Ora solo il mio corpo era acceso, la sua lunga corsa dentro di me sembrava non avere mai fine e mi ritrovo a desiderare che tutto questo non finisse mai. Stordita ed eccitata come poche volte sento le sue dure e vellutate palle appoggiarsi su di me. “È tutto dentro” non potevo credere alle sue parole, avevo accolto quel cazzo come se fosse la cosa più naturale e inevitabile che si potesse fare. Lentamente comincia a farlo scorrere verso l’esterno per poi spingerlo nuovamente dentro “lo senti?” certo che lo sentivo, sentivo ogni centimetro di quel bastone che riempiva completamente il mio culo, il mio piacere, le mie emozioni. Sempre con maggiore decisione i suoi movimenti infiammavano tutto il mio essere finchè mi trovo a desiderare solo di essere scopata ancora e ancora. “Guardati … Guardati mentre godi con il mio cazzo nel culo!” si è vero c’è lo specchio. La visione di lui che mi scopava era spettacolare, ben presto i gemiti si trasformano in urla e le urla si trasformano in completo piacere. Per un attimo mi ritrovo ad odiare me stessa non volendo ammettere che quello che stavo provando era godimento allo stato puro. “com’è possibile che mi piaccia così tanto?” Mi sentivo completamente sua e avvolta in una coperta di peccaminosa lussuria. “Stai godendo troia?” un ceffone sul culo trasforma la mia risposta in un gridolino. “Allora è questo che ti piace?” e giù un altro schiaffo sul culo. “Allora me lo vuoi dire chi sei?” i suoi colpi era sempre più decisi “Me lo dici o vuoi che smetta?” … “No ti prego non ti fermare!” … “allora dillo, chi sei?” con un urlo quasi liberatori gli rispondo “SI … Sono la tua troia!”. La sua risolutezza mi porta a godere diverse volte e sotto i suoi interminabili affondi mi ritrovo a tremare. Anche lui è al limite, velocemente si toglie e mi ordina di girarmi quando una pioggia di bollente sborra ricopre il mio corpo. Come un falco si avventa sulla mia bocca morsicandomi le labbra per poi baciarmi ardentemente mentre la sua mano spalma la preziosa crema appena ricevuta in dono sui seni e sulla pancia. Nei suoi occhi si poteva vedere quell’eccesso di lussuria che avevamo appena vissuto. Sudati e appagati le nostre bocche continuano a dialogare silenziosamente fino a che ci ritroviamo senza fiato e lasciamo il posto solo ai nostri sguardi. Dopo un po' si alza, mi prende per mano e mi porta sotto la doccia, massaggiamo reciprocamente i nostri corpi aiutati dalla morbida schiuma, un meritato momento di riposo dopo un incontro così sconvolgente per me. Mi asciga con cura e mi stende nuovamente sul letto mentre lui sparisce da qualche parte. Cerco di rimettere ordine nella mia mente ma troppe emozioni e troppe sensazioni si sono accavallate in quella carnale danza appena terminata. Ritorna con un vassoio pieno di fragole che posa nel letto affianco a me. Ne prende una e dopo averla avvicinata alla mia bocca la fa scorre sul mio viso per poi tornare al punto di partenza. Schiudo le labbra e lecco quel piccolo frutto. Alcune vengono mangiate altre invece corrono lungo il mio corpo “apri le gambe” incuriosita e nuovamente eccitata gli chiedo che intensioni avesse. “Non abbiamo ancora finito …” la fragola arriva a solleticare il mio sesso. Con la stessa passione che mi aveva regalato prima con la bocca sollecita la mia fica che prontamente risponde bagnandosi nuovamente. Poche passate e la fragola è ricoperta dei miei succhi, la avvicina alla mia bocca e quando sto per leccarla la toglie e la succhia lui. Si diverte a sperimentare nuovi giochi con l’aiuto delle fragole tanto che ci ritroviamo nuovamente eccitati e vogliosi di sesso. Scosta il vassoio di fragole e si sistema fra le mie gambe. Ancora la punta del suo cazzo scorre lungo tutta la mia figa, una, due, tre volte … “Dimmi cosa vuoi?” … “voglio te” … “Dimmi cosa vuoi?” … “Voglio il tuo cazzo, voglio che mi scopi”. Un attimo dopo sento la mia fica che si riempie del suo vigoroso uccello. Si fa strada con facilità aiutato dai miei liquidi. “Era questo che volevi piccola troietta?” assolutamente si, era quello che volevo. Sentirlo muoversi dentro di me mi appagava completamente. Sapeva dosare piccoli e mirati movimenti a profondi e decisi affondi. Inesauribile ed instancabile riesce nuovamente a farmi perdere la testa, parole senza senso miste a gemiti intensi uscivano dalla mia bocca. Indescrivibile la passione che ci mette per far godere una donna e la fortunata quella sera ero io. Il mio corpo rispondeva solo a lui, sapeva esattamente come e quando far esplodere un orgasmo. Travolta da ogni sua decisione non capisco più nulla e mi abbandono alla sua esperienza. Sfinita e con il fiato corto lo faccio smettere, mi avvicino e comincio a succhiare il suo cazzo ormai prossimo a venire. Anche lui si fa travolgere dal piacere e mi lascia fare senza intervenire. “dove la vuoi questa volta?” ricevuta la risposta continuo a dedicarmi a lui con trasporto per fargli raggiungere il suo meritato piacere finché, anche lui, può liberamente godere schizzando tutto il suo nettare sulle fragole rimaste. La mia speciale cena per quella sera era composta da pochi ma prelibati ingredienti … cazzo e fragole in salsa di alligatore.
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