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Prime Esperienze

Come Ti Sciolgo Il Cioccolatino


di roberto69mara
28.04.2017    |    7.065    |    9 9.1
"Il profumo e il sapore del cioccolato travolgono tutti i miei sensi..."
Lui “Allora porcellina, già passata la voglia?”
Lei “Certo che no, come surrogato sto usando un cioccolatino”
Lui “Vuoi fare un gioco con me?”
Lei “Un gioco con il cioccolatino?”
Lui “Certo!”
Era diventata consuetudine passare i caldi e lunghissimi pomeriggi estivi a chattare con il mio nuovo “amico” al posto di lavorare. Mi ritrovavo bagnata e smaniosa di masturbarmi senza accorgermene solo dopo pochi messaggi. Gli argomenti preferiti erano il sesso e il cibo ma il top era certamente il cibo come complemento nel sesso, del resto quali altri piaceri ci sono nella vita? Ogni giorno le fantasie diventavano sempre più spinte e stravaganti. Sicuramente condividere desideri piccanti senza essere uno difronte all’altra era molto facile ma il grado di porcaggine raggiunta nei nostri discorsi aveva fatto superare tutti i limiti della mia decenza tanto che avrei fatto senza alcun problema ogni sorta di gioco proposto. Lui uomo di grande esperienza ed afrodisiaco, io alle prime armi ma ben decisa a soddisfare tutte le curiosità fino a trovare i miei limiti e per ora limiti non se ne vedevano. Già in uno stato di fermento per essere guidata in un nuovo gioco scatto una foto al cioccolatino e gliela mando accompagnato dal messaggio “il cioccolatino è pronto”. La risposta non tarda ad arrivare, sicuramente mi stava aspettando. Lo immagino comodamente seduto sulla poltrona del suo ufficio, pronto a plasmare un’innocente e inesperta donna e a soddisfare le sue sconce fantasie da signor porco quale è “Ahhh si tratta bene la signora, fondente 72%, brava” Sa bene come intrappolarmi la mente, solo con questa frase riesce a mettermi all’angolo e farmi sentire in difetto, come se mi regalassi qualcosa di più di quel che merito. Cerco di far finta di niente e portare una parità di ruoli. “Si scioglie lentamente e ha un profumo intenso, vuoi che lo succhi fino a consumarlo completamente?”. La mia ingenuità lo fa ridere, ormai si diverte troppo a fare di me quello che vuole “La barretta è perfetta per essere infilata, vai in bagno sistema il telefono e fai una video chiamata”
Ubbidiente come un cucciolo di cane che brama le coccole del suo padrone mi fiondo in bagno e sistemo il telefono in modo da poter essere inquadrata quasi interamente e potermi muovere con una certa libertà. Cerco il numero e lo chiamo. Non appena compare il suo viso sullo schermo con fare civettuolo preciso “Eccomi, sono pronta”. Lui con tono secco e autoritario “Spogliati”. Non c’era poi tanto da togliere, con quel caldo anche il leggero vestitino nero che indossavo era di troppo. Mi giro con la schiena verso di lui, apro sul davanti il vestito e lentamente lo faccio scivolare a terra facendolo scorrere sulle mie burrose curve. Il mio culo era la sua visione preferita e mi eccitava stuzzicarlo in questo modo. Mi fermo così davanti alla cam divaricando leggermente le gambe. Pochi secondi e la sua voce rimbomba nel piccolo bagno “anche le mutande” ovviamente non aspettavo altro. L’istinto mi avrebbe portato a sfilarle in un attimo ma combattendo contro me stessa cerco di compiere i movimenti il più lentamente possibile. Infilo i pollici nell’elastico che circonda i miei fianchi e piano piano faccio scivolare verso il basso quel ridicolo pezzo di stoffa umido di sudore e umori. Accompagno gli slip fino a terra piegandomi in avanti mantenendo dritte e divaricate le gambe. Da in mezzo le gambe sbircio lo schermo, intravedo un movimento del braccio e posso scommettere che si stava già strusciando con la mano l’inizio di erezione contenuta nei pantaloni. Arrivata in fondo mi fermo in quella posizione, culo alto, glutei aperti e tutte le mie intimità in esposizione ai suoi occhi. Decisamente la cosa stava facendo riscaldare anche me.
Sento un paio di sospiri profondi e poi “Al tuo culo pensiamo dopo, ora girati e fammi vedere che lecchi il cioccolatino ma attenta a non farlo sciogliere”
Delicatamente mi dedico a leccare ogni singola faccia di quel dolcetto, era veramente goloso. Cerco di provocarlo “Così va bene? Lo lecco piano come se stessi leccando il tuo cazzo”
Vedere i suoi occhi bramosi mi faceva sentire desiderata ed io volevo essere sua “Brava lecca come una cagnetta … ora metti a quattro zampe e mostrami il culo” Il suo linguaggio così esplicito e tendente al volgare mi manda fuori di testa.
“Ora voglio che lo infili nel culo, mettiti bene voglio vedere che entra nel buco “
Una scarica di adrenalina mi fa vibrare, questo porco riesce sempre a sorprendermi e creare uno stato di obbedienza a cui non voglio sottrarmi. Mi metto a carponi, cerco di avvicinarmi il più possibile al telefono in modo che il mio culo sia in primo piano e ben visibile. Mi lecco due dita riempiendole di saliva e poi le porto sul buco inumidendolo per bene. Prendo il cioccolatino per un’estremità e lo appoggio, lentamente comincio a spingere, sento una certa resistenza, spingo ancora ed ecco cedere i muscoli e fare spazio al nuovo intruso. Certo non era un problema di dimensioni ,era più un aspetto mentale, era la prima volta che qualcuno mi vedeva giocare da sola con il culetto. Era un incognita anche cosa sarebbe accaduto dopo visto che si sarebbe sicuramene sciolto. Lo infilo per tre quarti, tolgo la mano e mi lascio guardare sculettando leggermente. Dopo pochi secondi “Brava così, ora spingilo dentro tutto”. In un attimo il cioccolatino è stato risucchiato dentro, la mia fantasia esplorava le varie possibilità che la sua mente maiala poteva architettare “Ora vestiti e torna alla tua scrivania, poi richiamami” Delusa e anche un po’ incazzata mi rivesto, esco dal bagno e raggiungo la scrivania. Questa cosa non mi è piaciuta e per fargliela pagare non lo richiamo. Trascorsi 10 minuti si fa sentire lui. “Non dirmi che avevi da lavorare perché non ci credo. Sono passati più di dieci minuti e il cioccolatino dovrebbe essersi sciolto, torna in bagno e sistema il telefono come prima”
Non avevo nessuna voglia di ubbidire ma in bagno ci dovevo comunque andare, il cioccolatino sicuramente si era sciolto e non sapevo se la nuova crema sarebbe stata trattenuta o se c’era la possibilità di creare qualche disastro. Tanto valeva portarsi il telefono dietro e dopo averlo contatto, disubbidire apertamente ad ogni sua richiesta per il semplice gusto di farlo incazzare e prendermi una piccola rivincita.
Nemmeno il tempo di dire una parola e lui “spogliati, rimettiti a pecora con il culo in alto di fronte all’obbiettivo. “ Non ci crederete, i miei propositi di vendetta si volatilizzarono come cenere al vento e mi ritrovo nuovamente nuda e a carponi senza batter ciglio. “Ora apri le gambe, voglio vedere i buco” mi giro di scatto per cercare di fulminarlo con gli occhi ma certamente il suo sguardo non era focalizzato sul mio viso. Cerco di protestare “Ma ho paura che esca tutto” scocciato replica “Fai come ti dico … così brava .. ora il cioccolatino sarà tutto sciolto, infilati un dito dentro il culo” Titubante porto la mano al sedere e mi avvicino pericolosamente al mio fiorellino, inutile dire che ero completamente rapita da questa situazione e sentivo la mia fichetta pungere e bisognosa di attenzioni ma da brava infilo metà del mio indice dentro il buco un po’ per assecondarlo un po’ per la curiosità di capire che fine aveva fatto quel cioccolatino. “spingilo tutto dentro … Si bene gioca un po’ con quel dito dentro” il dito ruota dentro il mio culo e un piccolo gemito si distingue fra i miei profondi respiri. “Vedo che hai la figa lucida, ti stai eccitando?” un mugolio prende il posto di un si. “Ora togli il dito e fammi vedere come lecchi il cioccolato” Questo non me lo aspettavo, mi coglie impreparata e mi imbarazzo come non mai “Ma se lo tolgo mi esce il cioccolato, si sta sciogliendo tutto” la sua voce sensuale e ipnotica mi avvolge “Si è proprio questo il gioco, ….dai fammi vedere …sono con il cazzo in mano” volgo lo sguardo verso di lui e vedo che si sta massaggiando l’uccello già in erezione. Questa visione mi ispira e portandomi il dito alla bocca comincio a leccarlo usando la lingua come una spatola, dal basso verso l’alto, tutto intorno ed infine infilandomi tutto il dito in bocca. Il profumo e il sapore del cioccolato travolgono tutti i miei sensi. Continuo a succhiare il dito come avrei fatto se ci fosse stato il suo cazzo, lentamente ma con vigore “Se fossi lì ti leccherei la cioccolata direttamente dal culo infilandoci la lingua dentro” sentirgli proferire quelle parole, vederlo che si masturbava, il caldo intenso che esaltava l’aroma di cioccolato ed io avevo completamente perso la testa e senza volerlo escono delle parole finora impensabili dalla mia bocca “Dai continua a toccarti il cazzo… voglio che mi lecchi il culo” stupefatto ed eccitato da questo mia disinibizione cerca di approfittarne “Tu devi stare così a pecora e mentre ti lecco ti infilo le dita nel culo, ti piace così?” sempre più in trance sono senza freni “Ho voglia ti toccarmi la fica” e immediatamente la mie dita cominciano a scorre lungo le labbra umide. “Sei tutta bagnata, voglio vederla aperta, masturbati … lentamente … brava così, fammi vedere quante dita riesci a farci stare”. Completamente bagnata cerco di esaudire il suo desiderio, accarezzandomi esternamente apro le labbra e mi lascio ammirare, poi con una lenta danza della mano comincio ad infilare le dita dentro e fuori prima una, poi due, poi … “Sono tre, così va bene?” “Stai barando, con quella figa aperta ce ne sta’ un’altra … si così, vedi che è entrata senza problemi … ora muovile … spingile tutte dentro … non farti pregare troia, spingile dentro”. Non mi ero mai spinta cosi oltre e il piacere si mescola al timore di strappare i miei delicati tessuti ma è solo una sensazione, la mia fica si adatta velocemente alla mia intrusione e la sensazione di sentirmi piena mi porta a provare un gran piacere e a volerne sempre di più. “porca stai godendo ?”. Era innegabile il mio stato di eccitazione e ormai al limite esplodo in un intenso orgasmo implorando “siiii, ….voglio il tuo cazzo”. Anche lui continua a masturbarsi ma ora sono concentrata solo su me stessa e a godere quanto più mi è possibile, le sue parole portano ad un livello incredibile la mia eccitazione “Stai sbrodolando cioccolata dal buco del culo, ora lo devi tappare …ficcati due dita dentro”. Ormai ogni richiesta diventava lecita e necessaria al mio stato di fervore “Due? Così va bene?”. Anche lui non aveva più freni e lascia correre la sua fantasia mentre la mano manipola il suo cazzo durissimo “ Si tieni dentro le due dita finché non arrivo io e chiudo quel culo con il mio cazzo” Le parole uscivano dalla mia bocca senza controllo “Si mettimelo dentro così si copre di cioccolato” e lui ci ricamava sopra “Sei proprio una troia, dopo averti aperto per bene il culo ti faccio succhiare il cazzo di cioccolato e mentre tu lo succhi io ti lecco la cioccolata dal culo …mmmm sto per sborrare”. Tra un gemito e l’altro lo incito “Si dai vienimi in bocca” ma lui vuole sempre dominare la situazione “No te lo rimetto nel culo e te lo riempio di crema”. Coperta di sudore e sporca di cioccolata vengo investita da un altro orgasmo “Si ti prego, non resisto più, vengooo”. “Si dai grida così i tuoi colleghi sentono quanto sei porca”. Respirando a fatica e ormai completamente priva di lucidità cerco di recupera un pizzico di decoro “Nooo, non sono porca” ma lui crudelmente mi riporta alla realtà dei fatti “A nooo … e come chiami una che si infila un cioccolatino nel culo e se lo sta masturbando furiosamente con due dita ? Guarda stai colando dalla figa”. Provo nuovamente a difendermi “No è solo un gioco” ma non mi dà tregua “Allora se è solo un gioco ti sborro nel culo e poi tu dovrai infilare le dita dentro, raccogliere crema e cioccolata e succhiare le dita”… fosse stato li con me, in quel preciso momento, lo avrei fatto senza pensare, senza pudore, solo per godere “Si buona ….. aaaaaah” buio completo, un completo blackout solo io e il mio piacere. Lentamente la sua voce mi ritorna chiara “Sei venuta maiala …dai fammi vedere il culo aperto …. Guarda dalla mia parte e succhiati le dita porca” tutta ricurva su me stessa cerco di far vedere tutto quello che ha chiesto e nuovamente le mie dita affondano nella mia gola. Sento dei respiri profondi e piccoli gemiti provenire dal telefono “hai tutto il culo sporco e anche la faccia …. Quanto sei troia con quella faccetta da santarellina… continua a succhiare quelle dita ….O siiiiiii sto sborrando” mi giro velocemente e vedo la sua faccia trasformata dal piacere che sta provando. Per un attimo mi è sembrato di vedere uno schizzo bianco passare sullo schermo. Che rabbia non poter vedere la crema che esce dal suo cazzo, come sempre fa quel che vuole. Il suo respiro comincia normalizzarsi e dopo un po’ prende il telefono in mano e fa una panoramica sulla camicia dove ostenta alcune macchie umide per poi scendere più in basso e farmi vedere il suo uccello ancora avvolto nell’altra mano e completamente coperta di sborra. “Guarda che disastro hai combinato troietta, ora vieni qua e ripulisci tutto”. Velocemente mi alzo, indosso il vestito senza pulirmi esco dal bagno. Percorro il corridoio cercando di non farmi notare e entro nell’unica porta chiusa del piano. Non una parola, non uno sguardo, mi inginocchio davanti a lui e ripulisco ogni più piccola goccia.
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