Prime Esperienze
Incontro a Firenze - 2° parte - Simone e Emy

06.07.2025 |
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"Adesso le mie mani accarezzavano i suoi glutei, rotondi, perfetti, risalendo poi su costeggiando le braccia, percependo che anche il reggiseno era rimasto a fare compagnia alle mutandine..."
Entrammo al museo piuttosto rapidamente grazie al salta fila e superammo altrettanto velocemente il primo piano salendo lo scalone Granducale per arrivare al vero inizio della mostra, il secondo piano.Osservavo Antonio e Siria, lui ancora piuttosto a disagio e lei, ormai entrata totalmente nella parte del gioco, che cercava di coinvolgerlo con sorrisi e fugaci e contatti tutt'altro che casuali, almeno agli occhi meno distratti o più maliziosi, proprio come i miei.
“Allora che facciamo” dissi al resto del gruppo “visita tutti insieme oppure divisi?”
Antonio fece cenno come a dire “non so” mentre Siria, che dimostrava ormai di poter giocare ad armi pari con me disse: “noi conosciamo bene il museo, tu soprattutto Simo, eviterei di passare qua tutto il giorno quindi magari tu visiti con Emy le sale del primo piano e io ed Antonio andiamo al piano di sotto alle sale di Caravaggio e Artemisia Gentileschi, che da sole valgono la visita!”
“Ottima idea Siria, se per voi va bene io ed Emy iniziamo la visita da qua e ci sentiamo fra un po’ per mostrarvi la mia sorpresa, ok?”
Emy e Antonio fecero cenno di si mentre Siria sfoderò un sorriso molto pericoloso che ormai avevo imparato a conoscere molto bene e che non preannunciava niente di buono.
Dopo aver salutato gli altri due presi per mano Emy e la accompagnai nelle prime sale del secondo piano, dedicate ai maestri del 200 come Giotto, Cimabue e Duccio da Boninsegna.
Le raccontai le opere arricchendole di storie e dettagli godendomi il suo sorriso, studiando i suoi movimenti, il linguaggio del suo corpo, cercando segni di una confidenza che mi sembrava si facesse via via più spontanea.
Ci spostammo quindi alla sala 14, da sempre una delle più affollate, anche se quel giorno stranamente le orde di turisti sembrava avessero risparmiato il museo dal solito assalto tipo orda barbarica.
Nella sala troneggiava "La nascita di Venere" di Botticelli.
Ci mettemmo qualche fila dietro ai turisti più entusiasti ammirando la struggente bellezza legata a doppio filo ai molteplici significati dell'opera.
Io mi misi alle spalle di Emy, il nostro contatto ora è quasi intimo, il suo profumo era inebriante e la sua eccitazione generata dalla nostra vicinanza era per me tangibile, potevo quasi toccarla.
Le mie mani le sfiorarono le spalle scendendo giù e percorrendo le braccia nude.
Percepivo il suo brivido mentre la accarezzavo.
Poggiai le mani sui suoi fianchi.
La seta leggera del suo vestito accompagnava la mia carezza separando con un impercettibile lembo di tessuto le mie mani dalla pelle nuda.
Le sussurrai all'orecchio la storia del quadro, la simbologia, i significati nascosti e quelli invece più evidenti, mentre le mie mani indugiavano sul suo corpo e lo percorrevano disegnando la silhouette dei suoi fianchi, senza incontrare nessuna resistenza.
Sorrisi, osservai con lussuria la vena del suo collo pulsare, il suo ritmo cardiaco accelerato dall'eccitazione, e le sussurrai:
"Le mutandine le abbiamo lasciate a casa mi pare"
Lei sorrise, si girò appena un po' per incontrare il mio sguardo, si sporse verso il mio orecchio e rispose divertita:
"Si, ho fatto male?"
"No, affatto," le risposi mentre continuavo estasiato a cibarmi del suo profumo.
Adesso le mie mani accarezzavano i suoi glutei, rotondi, perfetti, risalendo poi su costeggiando le braccia, percependo che anche il reggiseno era rimasto a fare compagnia alle mutandine.
Mi resi conto che evidentemente non stavamo passando inosservati, presi la mano di Emy e le dissi "spostiamoci, troppa gente qua, ti porto a vedere un'altra sala"
La mano di Emy adesso era diversa, più sicura, si affidava a me con spirito diverso, con la fiducia e la tranquillità di chi condivide un gioco, un segreto, un’intimità che in qualche modo aveva rotto la barriera di diffidenza e incertezza che divide gli sconosciuti.
Attraversammo mano per la mano le sale dedicate al Veneziano, a Piero della Francesca e al Perugino per arrivare infine in una delle stanze più intime del museo, quella che racchiude alcune opere di Piero di Cosimo.
La piccola sala era deserta, la giornata infrasettimanale ci aveva aiutato ad evitare la solita ressa, e di nuovo mi misi alle spalle di Emy.
Le mie mani stavolta iniziarono ad accarezzarla partendo dal suo seno ed ebbi la conferma che non portava nessun reggiseno; i suoi capezzoli erano duri ed eccitati e spingevano sulla seta morbida del suo vestito. La sentì sospirare mentre le mie dita li accarezzavano dolcemente e mentre le mie mani scendevano le sue cercavano me, la mia erezione evidente che spingeva su di lei. Mi afferrò il cazzo da sopra i pantaloni mentre le mie mani erano sulle sue cosce e lentamente tiravano su il vestito, le sussurrai “ti voglio” e lei, ansimando rispose “e io voglio te…” quando i passi di un gruppo di turisti ci interruppero facendoci rapidamente tornare ad un atteggiamento più consono.
Sentì arrivare un messaggio sul cellulare, controllai ed era il mio contatto che mi avvertiva che la “sorpresa” era pronta.
Chiamai Siria.
“Tesoro se avete fatto possiamo trovarci a piano terra così posso svelare la sorpresa..”
“ehm…no, non è possibile…”
“e perché?”
“noi siamo usciti…francamente abbiamo visitato la sala del Caravaggio di corsa e poi abbiamo deciso di goderci Firenze all'aperto…mica ti dispiace amore?”
“no tranquilla, nessun problema, allora porto Emy a vedere la sorpresa e poi ci troviamo, ok?”
“Ok amore, baci…”
“Baci ma…a proposito…tutto bene?”
“Si, certo, più che bene direi” e chiuse la chiamata con una risata che era ancora più sospetta del sorriso ad inizio visita.
Spiegai ad Emy quanto mi aveva detto Siria; tutto sommato questo rendeva ancora più interessante la sorpresa che eravamo in procinto di scoprire, molto molto più interessante.
Mentre pensavo a come questa inattesa situazione stesse dando una svolta positiva al gioco e a quanto la chimica e l’intesa tra me ed Emy stesse arrivando a livelli che non potevo neppure immaginare mi chiesi: “Antonio e Siria dove saranno finiti?”
…continua…
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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