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La prima volta che una ragazza mi si è proposta (ed io le ho detto no)


di Membro VIP di Annunci69.it Baciami_Ancora
31.08.2017    |    5.716    |    2 8.4
"Mi spiacque moltissimo, ed ancora adesso mi piacerebbe avere la possibilità di incontrarla, raccontarle tutto e chiederle scusa..."
Le due cose coincidono, e sembrerà strano ma succede anche questo, ed ancora più strano: è successo anche a me.
Beh, certo, per le donne questo è un post che non significa niente: allenatissime a declinare in maniera più o meno chiara e diretta svariati tipi di avances, sorrideranno al pensiero che una occasione di rifiuto possa essere memorabile.
Ma è come la legge della domanda e dell'offerta ...
Come potevo aspettarmi che una ragazza venisse da me a dirmi chiaramente: "Se vuoi, io stasera verrei volentieri con te"?
Soprattutto quando io avevo collezionato da tempo una sfilza di "due di picche" più o meno preannunciati (per i pochi che non sapessero cosa sono i due di picche, pregasi chiedere a Elio e le Storie Tese).
Ebbene, erano i primi di luglio al campeggio, ed io me ne stavo lì al bancone del bar a bere la mia Coca e pensare alla bellissima olandese Inge, che anche quella sera, dopo la discoteca, si era imboscata con uno dei miei amici (nel senso che era il quarto diverso in quattro sere ...) dopo aver candidamente detto a me: "You're a nice boy, but I don't like you that way".
Mi giro, e mi ritrovo seduta accanto Maria che mi sorride.
Carina, capelli castani chiari a caschetto e occhi luccicanti, una delle ragazze più in gamba del campeggio, per niente svampita ma un pò in soggezione per qualche chiletto in più delle sue amiche. Mi aveva sempre mostrato simpatia e amicizia, ma quella sera la frase che mi rivolse aveva un significato che andava probabilmente molto oltre i suoi quattordici anni ...
Io restai davvero spiazzato; per un attimo mi sentii felice, e subito dopo invece mi sentii l'ultimo degli sfigati.
Lei era certamente vergine ma ormai smaliziata, e probabilmente aveva pensato di completare la sua formazione erotico-sentimentale con me, ventenne universitario serio ed intelligente, diciamo il secchione del campeggio, dotato anche di auto e di barca ormeggiata di fronte al campeggio, sulla quale a turno gli amici e le amiche avevano accesso alla cabina.
E forse davvero le interessava anche un pò di maturità mentale in più, essendo lei stessa meno oca della sua età.
Potevo però rivelarle che io ero invece molto più vergine di lei, che a vent'anni non avevo mai baciato una ragazza, e nemmeno da bambino avevo mai giocato al dottore?
Potevo dirle che avrei avuto bisogno io di una “nave scuola”, e che speravo di agganciare una delle tante olandesi del campeggio, non perché me la tirassi, ma perché ne avrebbero certamente saputo più di me, ma forse non mi avrebbero deriso troppo per la mia goffaggine?
Se l’avessi fatto la mia estate sarebbe finita lì: nel giro di due o tre giorni tutti l’avrebbero saputo, e soprattutto gli amici non mi avrebbero risparmiato le loro feroci prese in giro.
Se avessi accettato facendo finta di niente, lei l’avrebbe capito in quattro e quattr’otto …
Così scelsi l’unica soluzione che mi avrebbe salvato la faccia, ma trasformato ai suoi occhi in uno stronzo che la considerava solo una bambina:
“Maria, ma dai, tu sei davvero carina, molto carina … però non posso, sei troppo giovane per me …
Credimi, non ti arrabbiare, mi piacerebbe anche, ma non me la sento proprio (ed era vero, ma per un motivo opposto a quello che volevo far intendere …)” e le presi le mani, la tirai a me e la baciai in fronte, come avrebbe fatto un fratello maggiore.
Lei la prese male, mi guardò con gli occhi lucidi e una lacrima pronta.
Non era amore infranto: era rabbia, era quasi odio per quell’unico ragazzo del campeggio che si permetteva di rifiutare una proposta; non lo faceva nessuno, nemmeno con certe tedescotte ciccione e con i brufoli che arrivavano apposta per provare i maschi italiani, ed a lei, povera Maria sensibile e solo un po’ in carne era toccato proprio l’unico scemo che si faceva degli scrupoli!
Se solo avesse immaginato, magari avrebbe insistito un po’, con dolcezza, e magari mi avrebbe aiutato a capire che invece era l’occasione giusta per imparare assieme …
Invece, come era comprensibile, disse solamente: “Va bene” , si girò ed uscì dal bar, e da quella sera con me non fu più amichevole come prima.
Io invece rimasi lì come un fesso, a chiedermi se avevo fatto o no la cosa giusta, ed anche perché il destino mi avesse offerto una gentile e sincera ragazzina nostrana, anziché una delle tante ragazzone curiose e disponibili che scendevano dal nord Europa ogni anno.
Mi spiacque moltissimo, ed ancora adesso mi piacerebbe avere la possibilità di incontrarla, raccontarle tutto e chiederle scusa.
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