Prime Esperienze
Nei cespugli


15.06.2025 |
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"Mi aveva scritto qualche giorno prima, in modo diretto, senza giri di parole..."
Mi aveva scritto qualche giorno prima, in modo diretto, senza giri di parole. Diceva che erano una coppia, che cercavano un’esperienza precisa.
Lui, 50 anni pelato muscoloso e grande maestro, dominante, deciso. Lei, 51 anni snella bellissima e molto appariscente , pronta a obbedire.
La richiesta era chiara: volevano che arrivassi in moto, una custom, per eccitarli ancora di più.
Ci trovammo in un parcheggio isolato, circondato da alberi e cespugli. Era sera, e l’aria era calda, con quell’odore di terra umida tipico di fine primavera.
Li vidi appena arrivato. L’auto era ferma sotto un albero. Lui uscì per primo: si presenta e mi dice sei pronto?Camminava con calma, come se avesse tutto sotto controllo.
Lei scese poco dopo. Il vestitino corto lasciava intravedere la figa "non aveva mutandine" le gambe erano nude, i movimenti lenti, consapevoli.
Senza dire nulla, lui mi fece cenno di accendere la moto.
Obbedii. Il rombo della custom ruppe il silenzio.
Lei si voltò verso di me, e quando il motore vibrò di nuovo, inizio ad eccittarsi, vibrava la moto e vibrava anche lei.
Poi lui la prese per mano e la condusse tra i cespugli. Si voltò e mi fece segno di seguirli.
Spinsi piano la moto fino al punto in cui la vegetazione diventava più fitta. C’era abbastanza spazio per stare nascosti, ma anche per vedere tutto.
Loro erano già lì. Lui la mise in ginocchio, le sollevò il vestito, le mani forti sui fianchi.
Lei mi guardava, in silenzio, con uno sguardo carico di attesa.
lui, .“Tienila accesa. Voglio che senta tutto.”
Io rimasi in sella, il casco ancora addosso, il motore acceso sotto di me. Ogni volta che lo facevo vibrare un po’, lei reagiva.
Gemiti brevi, profondi. Le mani affondate nell’erba, la bocca aperta.
Lui la guidava, le dava ordini con la voce bassa. Lei eseguiva. Ogni movimento era per me, per far vedere.
A un certo punto la fece inginocchiare davanti alla moto. Mi guardava dal basso, mi disse slacciati i pantaloni ma rimani in sella con il casco, io obbedisco, "ero talmente eccitato che in quel momento avevo ho dimenticato di essere in mezzo a un boschetto in un parcheggio.
Le sue mani arrivarono sul mio cazzo e inizia a leccare la cappella piano, e mentre lo faceva mi guardava negli occhi come un segno di approvazione come se volesse dirmi "sono brava ti sta piacendo"mentre lui le teneva i capelli, con un controllo dolce ma fermo dice "succhialo bene e quando sta per arrivare spalma tutto il suo sperma sulle tette fino all'ultima goccia"
Quando disse così la mia eccitazione era alle stelle l'imbarazzo ormai svanito continuava con la sua lingua e la sua bocca a succhiare sempre di più, pretendeva che io arrivassi perché voleva vedere la mia eccitazione.
Lei si blocca e mi dice voglio ora che mi arrivi sulle tette devo spalmare il tuo sperma sui capezzoli e poi leccarlo.
Non potevo non compiacere e non compiacerli è accompagnato dal tripudio di emozioni e la situazione intrigante arrivai sul suo seno e lei inizio a leccarmi il cazzo e lo sperma.
Restammo così, ognuno nel proprio ruolo. Nessuna parola inutile. Solo suoni, vibrazioni, respiri accelerati.
La notte intorno sembrava trattenere il fiato.
Quando fu tutto finito, tornarono verso l’auto. Lei si sistemava piano il vestito, con un sorriso stanco e soddisfatto.
Lui mi rivolse un cenno con la testa. Era abbastanza.
Io rimasi ancora un attimo, il motore acceso sotto di me, a sentire le ultime vibrazioni prima di rientrare nella notte.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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