Prime Esperienze

Ocho


di yanezdegomera66
17.02.2020    |    273    |    0 8.3
"Quella sera i miei compagni si danno pure loro malati..."
Dopo le prime esperienze catastrofiche di galletto rampante arriva il momento topico dell'anno scolastico: la gita. Dopo una battaglia furiosa io e i miei prodi riusciamo a vincere scegliendo Barcellona a scapito dell'odiosa Montecarlo (conosciuta anni dopo e confermando che questa città spocchiosa non fa per me). Arrivati all'hotel di Barcellona applico subito le mie regole: 1) mi autoproclamo scapo camera in modo da scegliere i compagni di avventura, non sia mai che ci sia fra noi un broccolone.. Scelgo subito lo sportivo (che usciva sempre con me), carichetta (una vera palla al piede ma almeno ubbidiva perché spesso si aggregava con me e lo sportivo). Manca il quarto. Scelta difficile perché due simpatici sono in altre stanze; in mancanza di meglio scelgo il bellone della classe che si arrufianava le racchie della classe (quasi tutte) per farsi passare i compiti in classe (almeno con le ragazze sapeva presentarsi; 2) dopo la camera si doveva subito uscire a comprare bevande alcoliche e non, per tutte le evenienze. Investiamo bei soldoni e si manda carichetta per gli acquisti. Fantastico siamo un bar completo e rifornito. Ovviamente nessuno di noi si deve ubriacare e nemmeno far ubriacare ospiti perché si deve conquistare a mente fredda ad ogni costo. 3) devo diventare subito amico dei ragazzi della reception e dei camerieri perché oltre ad indicarci dove andare la sera ci possono aiutare in caso di problemi. Risolte queste pratiche tattiche con lo sportivo decidiamo di scendere nella hall. Mentre scendiamo vedo due ragazze che salgono di cui una con due occhi neri bellissimi. Rimango folgorato e in maniera naturale dico :" ciao". Occhi neri risponde ": Hola".Sembra che un fulmine ci abbia folgorati entrambi. Per la miseria sono spagnole e inoltre un semplice ciao convinto funziona molto meglio di una battuta studiata che mi aveva fatto fare collezione di pali senza fine. Iniziamo subito a conversare scherzando fino a quando non chiedo a occhi neri a che ora possiamo vederci la sera e lei mi risponde: alle Ocho della tarde". Il suono Ocho mi piace tantissimo quindi le dico che la chiamerò Ocho e lei simpaticamente risponde ;" Vale". Sono al settimo cielo appena arrivato ho conosciuto una ragazza bellissima e sveglia. Ocho mi aveva detto che faceva parte di una scuola di suore. Particolare importante per le peripezie de futuro. Dobbiamo uscire con i professori per la città. Torniamo verso le 19 perché alle otto si cena. Ne frattempo la nostra camera diventa un crocevia di ragazzi e ragazze perché si è sparsa la voce che eravamo riforniti del miglior bere dell'albergo. Arrivano da noi pure strafighe del liceo altro che le mostriciattole della nostra classe.La cosa la ritenevo carta di riserva in casso fosse andata male con Ocho. Mentre scherzavamo in camera sentiamo trambusto e voci alte non ci facciamo caso più di tanto. Scesi al ristorante veniamo a sapere che era arrivata un scuola francese. In breve l'arroganza italiana e francese si erano scontrate ed era successo un parapiglia coinvolgendo anche i professori che per poco non si erano presi a cazzotti. Dico allo sportivo:"invece di pensare a conquistare pensano a fare gli imbecilli" Ci sediamo a tavola spazzoliamo tutto e inoltre ci facciamo portare dal cameriere una bottiglia di vino da lui consigliata. Ovviamente gli lasciamo una bella mancia. Tutti si preparano per uscire ma io mi do per malato (cosa che farò per tutte le sere della vacanza) devo beccare Ocho che non è ancora rientrata .Rimango solo e finalmente la scuola spagnola rientra. Mi metto a parlare subito con Ocho ma la madre superiora ci girava intorno come una zanzara malefica. Gli chiedo di vederci dopo mezzanotte se riesce ad evitare i controlli della zanzara. Verso le 23 ritornano tutti. Con gli amici miei parliamo scherziamo e verso le 24 si va a caccia. Apro la port e questa cigola immediatamente il professore di disegno (che ci odiavamo profondamente) esce dalla sua camera e mi apostrofa:" se ti becco ancora ti sospendo" Che stronzo. Aspetto un po e con tutti i rischi del caso decido di uscire.. purtroppo di Ocho nessuna traccia. Che rabbia. la mattina riusciamo e stiamo tutto il giorno fuori. La sera si ritorna a cena. Mentre mangiamo noto la bottiglia dell'olio. Problema risolto riguardo a cigolio. Vado con carichetta subito ad oliare le cerniere della porta. Non si sente neanche i fruscio. Finita la cena torniamo in camera. Verso le 22 scendo nella hall dell'albergo e rimango a bocca aperta. Ocho era seduta su una poltrona con una ventina di imbecilli che gli davano il numero della camera loro. e lei scriveva su un foglio. Penso di fare una strage. Rischioso, sono troppi.Saluto lei a denti stretti e mi allontano incavolato nero. Dopo 5 minuti Ocho mi chiama e mi dice :" perché non mi dai il numero della tua camera?" e io senza a peli sulla lingua:" ne hai già tanti di numeri e il mio no ti serve" Ocho di rimando:; Chico por favor il tuo numero mi interessa,, voglio essere la tua chaballa". Opss rimango folgorato e le do il numero. Ocho lo scrive e lo sottolinea due volte. Poi mi dice che vuol vedere lamia camera. Andiamo sopra anche con la sua amica (che aveva un balconcino notevole e che piaceva allo sportivo). in camera ci sono i miei amici scherziamo e mi faccio fare una foto con lei l'amica e lo sportivo. Se ne va dicendomi che se riesce a fuggire ci vediamo dopo la mezzanotte.. A 'mezzanotte fatidica riapro la porto silenziosa e inizio a girare per l'albergo ma niente. Che rabbia.La mattina riandiamo in giro per la città e un compagno di classe mi dice che l'odioso prof di disegno la sera prima era andato nella stanza della professoressa di filosofia. Buono a sapersi. Passano 10 minuti e Leonardo da vinci (il prof di disegno) mi apostrofa dicendo" Ieri sei stato buono buono in camera" Ummmmmmmmmmmmmmmm io serafico:" No sono uscito e lei non ha sentito niente perché ho oliato la porta. Questa informazione la tiene per se e si chiude la bocca altrimenti io gli chiudo per tutto il tempo della gita la cerniera dei pantaloni e si scorda la professoressa di filosofia"Lui rimane senza parole. Sistemato lo stronzo. Premetto che per me andare in giro perla città per motivi culturali era uno strazio ma per fortuna c'era la nostra guida spagnola con cui ero diventato amico ed era la chiave per farmi conoscere l'animo di "viva Espana". L'amicizia era nato dallo scontro di opinioni sulla corrida. Io contro e lui amante vero. La guida mostrando la sua passione per questa tradizione spagnola e facendomi capire tutti i simboli e tutto quello che girava intorno all'arena, i preparativi mi aveva convinto che aveva ragione. Lo sono ancora oggi. Quindi passavo il tempo a parlare con lui e quando ci fermavamo a mangiare mi suggeriva sempre cosa prendere cosa bere. Durante la giornata quindi o parlavo con lui o ascoltavo "absolutely live" dei Doors. La sera sempre in albergo per la cena. Eravamo seduti come sempre quando nell'altra sola c'era un tavolo con 4 ragazze.Chiamo il nostro cameriere che mi dice che sono francesi. Gli pago 2 bottiglie di vino bianco e gli dico di portarle con 8 bicchieri dalle ragazze; nel caso non ci avessero accettato al loro tavolo di lasciargli il vino a loro. Il cameriere dopo aver portato il vino ci fa segno che possiamo andare. L'atmosfera si fa subito complice e due delle francesi mostrano interesse spiccato per il bello e lo sportivo. Ci invitano dopo la mezzanotte in camera loro.Quella sera i miei compagni si danno pure loro malati. ovviamente nella nostra camera c'era sempre il via vai di amici e di ragazze ma oramai noi eravamo internazionali come Cesare con le sue divisioni. Io sarei andato dalle francesi per passare tempo ma ero sempre preso da Ocho. Arriva verso le 21:30 e mi dice che la madre superiore era tremenda.Per la miseria la sera dopo sarei partito. I miei amici erano euforici: docce, profumi a volontà. All'ora stabilita andiamo dalle francesi che stavano sullo stesso piano nostro. Ci aprono subito e noi voliamo dentro. Mentre scherzavamo e l'atmosfera diventava piccante sentiamo delle voci alte di ragazze che correvano e ridevano lunghi i corridoi. Erano le mostricattole della nostra classe. mandiamo il carichetta a redarguirle ma torna disperato dicendo che erano ubriache.Impossibile per me. Fanno tanto baccano che sale lo staff dell'albergo. Siamo costretti ad uscire dicendo che saremo tornati appena si sarebbe calmato il tutto. Dopo 20 minuti silenzio assoluto riandiamo dalle francesi che ci dicono: che non potevamo entrare perché le nostre compagne di classe avevano incolpate loro e quindi erano sotto controllo. Hai capito le stronze ingelosite (soprattutto per il bello e lo sportivo) avevano architettato tutto. Non vi dico le reazioni dei miei compagni ma soprattutto del bello ruffiano. L'apice della volgarità la raggiunse proprio lui. A me non importava molto perché volevo Ocho. Riesco per vedere se la beccavo ma niente.. Alle 2 di notte torno in camera. Mi addormento. Alle 3 mi sveglia lo sortivo e mi dice:":c'è Ocho". Scatto in bagno e in tre minuti sono lavato , vestito e profumato. Me ne vado con Ocho al quarto piano; lei bussa ad una porta ed entriamo . Ci sono cinque amiche che iniziano a scherzare con me. Io sono felice con Ocho ma realizzo che con tutta quella gente andrò per l'ennesima volta in bianco. Ad un certo punto Ocho mi porta sul balcone e mi dice che dobbiamo passare sul cornicione per andare alla sua stanza. Unica maniera per raggiungerla perché la madre superiore ha la stanza di fronte a sua. Guardo il cornicione , è largo una quarantina di centimetri ma sempre cornicione rimane. Terrorizzato decido di seguirla. Lei è una gazzella e va spedita io lentamente senza guardare giù.. Mi passa in mente che se cado mi padre penserà:" che coglione mio figlio che per seguire una ragazza è precipitato dal quarto piano di un albergo". Alla fine arrivo alla meta tanto sognata. Di quella notte meravigliosa ricordo in maniera netta: Il profumo naturale della pelle di Ocho, profumo di donna, il sapore dei suoi baci e in maniera indelebile le sue man le sue dita le sue unghie sulla mie spalle che trasmettevano tutta la passione che ci travolgeva. Alle 7 di mattina devo andare via ma esco dalla porta e non passo di nuovo sul cornicione e dico ad Ocho che se incontro la madre superiore la strangolo. Sono el chico mas feliz . Ovviamente devo riuscire in giro con la scuola per la città. Non ho dormito sono in estasi per Ocho ascolto i Doors e inavvertitamente attraverso la strada senza guardare. Sento una frenata e una mano mi tira indietro . La mano del mio amico spagnolo che si incavola da morire con l'autista che non osa replicare. Io dico alla guida:" Ma è colpa mia" Lui: I miei amici non hanno mai colpa". La sera ripartiamo per l'Italia. Sono disperato ma ho capito alcune cose: A) Non devo conquistare chi è bella ma chi mi piace; B) se c'è alchimia tutto avviene in maniera naturale; B) si può passare su un cornicione senza cadere. Con Ocho ci siamo rincontrati nel corso della vita.
Ps la scuola di Ocho aveva portato tutte le lassi. Quindi c'erano studenti molto giovani e studenti più maturi. Un giorno all'ora di disegno una delle mostriciattole disse a Leonardo da Vinci che ci eravamo divertiti con le bambine. Lo stronzo inizio ad ironizzare nei miei confronti. Lo sportivo mi aveva appena data la foto scattata nella nostra camera. Vado da lui e gli dico;"Sarà pure una bambina ma io preferisco lei" e mostro la foto. L'imbecille sgrana gli occhi e replica:" Per la miseria, sicuramente è orba e non ci vede bene per uscire con te". Sorrido e me ne vado
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