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Scambio di Coppia

"La reginetta dei Quartieri"


di Membro VIP di Annunci69.it CP_istinto
15.05.2025    |    303    |    1 9.4
"Mentre le sfioravo le labbra col glande, con voce roca e occhi pieni di lussuria, sospirò: “Mmmm..."
Avevamo ricevuto la loro risposta all'annuncio meno di ventiquattro ore prima. Poche parole, dirette, come piace a noi. Nessuna chat infinita, solo un rapido scambio per fissare il luogo e l’ora. Hotel, vasca idromassaggio, Napoli. Anna era già bagnata solo leggendo. Io, che la conosco meglio di chiunque altro, l’ho vista mordicchiarsi il labbro mentre scorreva il messaggio: segnale chiaro che la puttanella dentro di lei stava già scalciando per uscire.
Quando entrammo nella stanza d’hotel, l’atmosfera era perfetta. Luci basse, profumo di pulito misto a quell’aroma elettrico della tensione sessuale. La vasca idromassaggio era già in funzione, il vapore creava una nebbiolina calda che sembrava volerci avvolgere. Rita e Gennaro erano lì, già in tenuta da gioco: Rita sfoggiava un look volutamente esagerato, quasi trash, con una minigonna leopardata, sandali alti dal tacco vertiginoso e una vestaglietta trasparente che lasciava ben poco all'immaginazione. I lunghi capelli neri raccolti in una coda alta, orecchini dorati grandi come cerchi da hula hoop e un trucco che metteva in risalto gli occhi da cerbiatta e la bocca carnosa. Ma c’era anche altro: la pelle era curata alla perfezione, lucida e morbida, le unghie laccate di rosso brillante, il profumo intenso e dolce, qualcosa di orientale, sensuale, persistente. Rita sapeva di essere appariscente, e ci godeva. lei in una vestaglietta trasparente che lasciava intravedere il corpo da manuale. Seno prosperoso, una quarta abbondante da affondarci la faccia, fianchi larghi e cosce tornite. Aveva quell’aria da giovane napoletana che sa come muovere il culo senza sembrare volgare, ma solo finché non apre bocca: e quando l'ha fatto, ho capito subito che sotto c’era una troia pronta.
Anna non perse tempo. Si spogliò con una lentezza studiata, lasciando cadere il vestito nero a terra. Il suo seno – una sesta piena, tonda, orgogliosa – rimbalzava a ogni respiro. “Allora, porcelli… chi comincia?” sibilò lei, accarezzandosi la figa con due dita, mostrando il pelo rasato e lucido. Rita la fissava, occhi sgranati, labbro inferiore tra i denti. Gennaro era già mezzo in erezione solo guardandole.
Mi avvicinai a Rita, le presi il viso tra le mani e le sussurrai: “Vediamo quanto sei brava con la bocca.” Glielo tirai fuori con lentezza, il mio cazzo già duro come una clava. Lei si inginocchiò subito, famelica. La sua lingua cominciò a lavorare sul glande, lenta, bagnata, poi scese a leccarmi le palle con dedizione da santa e maialina insieme. Io la tenevo per i capelli e guidavo ogni movimento, spingendole la testa sul cazzo fino a farle lacrimare gli occhi. Mi guardava dal basso mentre ingoiava, e il suono della sua gola che si adattava mi faceva fremere.
Poi la tirai su e la feci stendere sul letto. Si mise comoda, spingendo in fuori il petto. Mi avvicinai e le infilai il cazzo tra le tette. Con un sorriso malizioso, iniziò a stringerle attorno al mio membro e a muoverle su e giù, creando una pressione perfetta. "Così... brava porca, fammi sborrare sul viso con quelle tettone." Ogni spinta tra quelle curve perfette e setose mi mandava in delirio, e Rita, complice, sporgeva la lingua cercando di leccare la cappella ogni volta che arrivava in cima. Mentre le sfioravo le labbra col glande, con voce roca e occhi pieni di lussuria, sospirò: “Mmmm... comm'è bell' stu cazz!”
Non ci mise molto a farmi perdere il controllo. Il mio cazzo, scivoloso tra le sue tette, le esplose sul volto con forza. Le spruzzai in faccia, colpendole gli zigomi, il naso, la bocca spalancata. Le gocce di sperma si mescolavano al suo respiro pesante mentre le colavano lungo il mento e tra le tette.
“Antò... si nu puorc...!” esclamò Rita, ridendo, con la bocca ancora piena del mio sapore e gli occhi che brillavano di eccitazione. E io non potevo che annuire con un ghigno soddisfatto.
Anna intanto era già sopra Gennaro, cavalcandolo a gambe spalancate mentre gli stringeva le mani al petto. “Muovi quel cazzo, porco! Fammi godere come sai fare!” urlava. Le sue tette ballavano mentre lo prendeva tutto dentro, il rumore dei colpi era un battito tribale che riempiva la stanza.
La portammo tutti e quattro sul letto. Rita venne messa a quattro da Gennaro, mentre io le prendevo la bocca di nuovo. Doppia penetrazione. Lei gemeva, si torceva, chiedeva di più. “Sì, così… riempitemi, stronzi! Voglio sentirvi spingere fino a togliermi il respiro!”
Anna si sdraiò sotto di me, spalancando le gambe. “Vieni qua, bastardo… fammi urlare!” Le infilai due dita prima, poi il cazzo con un solo colpo, profondo. Lei gridò, le mani che graffiavano le mie spalle, e quando iniziai a scoparla con forza, le sue parole sporche venivano sputate fuori a ritmo con le spinte: “Più forte… sborrami dentro, voglio sentirmi scoppiare la figa!”
Gennaro si staccò da Rita e si unì a noi, spingendo il suo cazzo nella bocca di Anna. Ora la mia puttana stava venendo con un cazzo dentro e uno in gola. Gli occhi roteavano, le cosce si stringevano attorno alla mia vita. Le sue urla erano strozzate ma inconfondibili: stava godendo come una dannata.
Quando sentii che stavo per venire, le tirai fuori il cazzo dalla figa e lo sbattei sulla sua faccia. “Apri quella bocca, puttana.” Anna lo fece senza pensarci, lingua fuori, occhi lucidi. Sborrai copiosamente, spruzzandole tutto sul viso, tra i seni, sul collo. Un fiume caldo e bianco. Gennaro fece lo stesso su Rita, che si spalmò la sborra sul petto con un sorriso compiaciuto.
Ci rilassammo nella vasca, ancora eccitati, ancora con le mani che cercavano corpi. Rita mi sussurrò nell’orecchio: “La prossima volta… voglio altri due cazzi. Uno nel culo, uno in bocca.”
Anna rise, stropicciandole i capezzoli. “Brava troia. E io voglio vederti mentre li prendi tutti. Nessuna pietà.”
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