tradimenti

Il camino


di Membro VIP di Annunci69.it antagonista
01.04.2021    |    577    |    2 9.9
"Mi spinge forte verso di lei, poi si allontana, poi rispinge..."
Sono un A. libero professionista 47 enne con un discreto volume di affari. Il mio ufficio è piccolo ma è un moderno locale per il quale da sei anni pago un congruo affitto ed è anche molto vicino alla mia abitazione, trovata, casualmente, un paio d’anni fa dopo aver preso in affitto il suddetto locale.
Con il Signor S., proprietario dell’ufficio, ci siamo visti in varie occasioni per sbrigare le pratiche del contratto, per la visione dei contatori, copia chiavi etc.…Parlando mi aveva detto che è anche il proprietario della villetta bifamiliare in cui si trova l’ufficio. Non ricordo in quale di queste occasioni ho incontrato T., la figlia dei Signor S.. Non ricordo se era per fare la copia delle chiavi o per altro. Fatto sta che quella biondina con leggins sportivi, dagli occhi celesti, con quel fare così garbato, sempre sorridente, dal fisico minuto e ben proporzionato m’ha lasciato qualcosa dentro. Comunque credo di esserle stato simpatico anch’io sin da subito.
Dopo quella volta con T. non ci siamo più visti e sentiti fino a circa tre mesi fa quando m’ha chiamato dicendomi che c’erano in vista dei cambiamenti. E’ diventata la proprietaria della villetta e avrei dovuto intestarle gentilmente i successivi bonifici dell’affitto. E’ dispiaciuta perché per correttezza avrebbe voluto dirmelo di persona, ma il lavoro la impegna molto. Conversando del più e del meno come se ci conoscessimo da sempre, vengo a sapere che uno dei due appartamenti della villetta sarebbe stato libero in poco tempo. La cosa mi poteva interessare. Scherzosamente però le esprimo subito le mie perplessità. “Sai T., fare casa e lavoro scendendo le scale, non è così entusiasmante. Se poi immagino mia moglie e i miei figli scendere per qualsiasi capriccio…addio lavoro. Il lavoro serve solo a fuggire per poi avere voglia di tornare a casa.” Lei ride e mi dà ragione. Scherzi a parte le dico che la villetta mi piace molto, è moderna, ha grandi balconi ben esposti, un bel giardino. Lei subito, rincara la dose, affermando che l’appartamento ha anche un bel camino. A quel punto le dico che mi ha colpito al cuore, al camino non so resistere. L’unica cosa che mi manca in casa è il calore di un fuoco capace, nei momenti freddi, di riaccendere la passione. Un’ottima bottiglia di vino, mia moglie irraggiata dalla luce soffusa delle fiamme, il calore e via, senza ritegno. Ovvio con i figli spediti lontano in qualche isola sperduta. Ride di nuovo. Capisce la situazione. E’ sempre sola con il figlio dal quale ogni tanto vorrebbe svincolarsi. Il marito attualmente lavora in una città del Nord e torna solo il fine settimana. Nonostante i toni leggeri della conversazione si percepisce nella sua voce una gran voglia di evasione, di vita. Dopo un attimo di silenzio che sembra eterno riprendiamo i discorsi. Non vuole affittare l’appartamento. In realtà ci si trasferirà nel giro di poco tempo. E’ contenta per questo. Vista la correttezza che ho dimostrato in questi anni nel gestire l’ufficio per lei saremmo stati degli ottimi e simpatici vicini. A breve sarebbe venuta a sistemare un po’ la casa. “Uno di questi giorni scendo di sotto e ti citofono. Se sei nel tuo studio ti invito a salire. Ti faccio vedere la casa con il bellissimo camino, cosi puoi rosicare sapendo che qualcun altro potrà approfittarne…il calore delle fiamme e via, senza ritegno..ahahahah”. Ride, ma io no…Ora la mia mente è partita, mi fa tornare in mente quel corpicino sensuale visto tanto tempo fa. Vedo lei davanti al camino, calda tra le fiamme. Le dico che non è stata corretta, adesso il mio cervello si è soffermato su di un’immagine bellissima perché mi ricordo perfettamente di lei. Vedere quel camino insieme a lei non sarebbe stata più una cosa semplice ed innocente. ”Ahahah dai A., non prendermi in giro. Comunque anche io m i ricordo di te. Facciamo cosi, quando passo li, ci sentiamo e magari vedi l’appartamento visto che sei curioso…ma non sognare troppo. Ciao A.”
Passano circa tre settimane e rientro nella mia routine o quasi. Quell’immagine di lei davanti al camino non va via dalla mia testa. Quando sono in ufficio guardo il soffitto e vedo T. che mi dice: “Allora che aspetti. Ho voglia di bruciare”. Strana la mente. Non so perché lei, che non frequento, non vedo, mi sia rimasta cosi dentro e perché lei abbia scherzato cosi con me.

Un pomeriggio, circa un mese e mezzo fa, sono in ufficio a lavorare. Fuori fa freddo, piove da giorni la città è diventata un lago. Sento al piano di sopra dei rumori. Verso le 16.30, mi arriva un messaggio da T.. “Ciao A. avrei bisogno di parlarti per il rinnovo del contratto di affitto. Sei occupato?”. Le rispondo che sono in ufficio, ma posso liberarmi per un po’. Mentre attendo una risposta, la foto del suo profilo di whatsapp cambia. Ora su di uno sfondo buio, le fiamme gialle e rosse di un fuoco illuminano un bellissimo camino rivestito in pietra. Sulla mensola si intravede una bottiglia di vino con due calici vuoti. “Io sono sopra, sali allora, cosi vedi anche l’appartamento…puoi?!”. “Certo T. arrivo tra un attimo”. Interdetto aspetto qualche minuto ed esco dall’ufficio. Salgo le scale, ma sono confuso, non so cosa aspettarmi, o meglio vorrei aspettarmi qualcosa e anche il mio cazzo lo vorrebbe. Lui già spinge per uscire. Non voglio fare la figura del provolone, da quel poco che ricordo è una tipa sorridente, tranquilla, ma non di certo una cacciatrice o provocatrice. Inoltre è la persona alla quale pago l’affitto, non vorrei fare casini. Razionalmente però il cambio dell’immagine del profilo per me è una chiara provocazione, non può essere casuale.
Arrivo sul pianerottolo, la porta è socchiusa e busso: “Ciao T. sono A. ci sei? Posso?!?”. “Dai A. entra e goditi il calore del camino io arrivo subito. Se vuoi, versati il vino che trovi sulla mensola. Ho visto in casa quella bottiglia e l’ho per scaldarmi visto il freddo che fai, ma non sono riuscita a berla. Dimmi che ne pensi, io sbrigo una cosa e arrivo subito.”
Entro chiudo, la porta. L’ambiente è caldo, c’è penombra. Le fiamme nel camino all’angolo della sala, sono l’unica luce che si riflette sulle pareti. Le tapparelle sono chiuse. “Caspita T. veramente complimenti, questo camino scalda l’anima e da quel tocco in più in quest’ambiente cosi raffinato.” Effettivamente quest’ambiente è l’anticamera dell’inferno, per me, ora.
Arrivo al camino evitando il divano. Prendo dalla mensola la bottiglia di vino. Leggo l’etichetta, l’anno e la gradazione. Mhhh quattordici gradi. A quest’ora mi daranno subito alla testa e se volessi trattenermi l’idea di berlo non è la cosa giusta. Lo prendo e lo verso nei calici. Sorseggio dal calice e le dico che non è male, anzi scende giù benissimo, ma vorrei aspettare lei per non ubriacarmi da solo. Sento le sue risate provenire dall’altra stanza. “Si non berlo tutto, aspettami, ho bisogno di scaldarmi…io arrivo subito”.
Detto fatto. Rumore di tacchi ed entra nella sala con un bellissimo abito, nero, monospalla. La luce del fuoco la rende spettacolare. Il vestito le fascia leggermente i fianchi e mette in risalto il magnifico sedere e il seno. A me la spalla scoperta fa impazzire e rimango senza parole. Lei mi guarda soddisfatta. Come per gioco arriva davanti al camino fa una piroetta con le fiamme che le illuminano quel bel sorriso. “Scusa, sono uscita poco fa dal tribunale dove lavoro e non ho avuto il tempo di cambiarmi”. Non ci credo, anche perché dall’ufficio avrei sentito il rumore dei tacchi sul pavimento e con un vestitino del genere, oggi sarebbe morta di freddo. Merita comunque i complimenti e le rispondo che in tribunale cosi vestita avrebbe avuto bisogno di una scorta perché chiunque avrebbe fatto la fila per farsi difendere da lei. “In realtà non faccio l’avvocato, trascrivo testi, ma ti ringrazio. Ero curiosa di vedere la tua reazione vestita così. La prima volta che ci siamo visti ero in tenuta sportiva.” Parla come sempre sorridendo, ma diventa rossa in viso. Non voglio perdere l’attimo e le porgo il bicchiere, le mi guarda lo prende, brindiamo e lo beve tutto d’un sorso. Di nuovo un sorriso, ma stavolta più birichino che imbarazzato. Io ancora solo un sorso. Ora che mi arriva anche il suo profumo, la sensualità di T. mi offusca più del vino. Ogni suo piccolo semplice gesto mi stende. Posa il bicchiere e avvicina il viso al mio. Delicatamente mi bacia le labbra quasi sfiorandole e mi guarda con occhi brillanti. Le sue labbra si avvicinano al mio orecchio. Mi sussurra emozionata. “Non guardarmi cosi, non giudicarmi. Ho bisogno di realizzare il desiderio che hai acceso in me con l’immagine del camino, ormai me lo devi A.”. Chiude gli occhi e con la bocca mi sfiora il collo. Ho i brividi, sono al massimo dell’eccitazione. Vista, udito, olfatto, gusto, tatto. Tutti i sensi appagati.
“Quando mi hai parlato di ciò che avresti desiderato fare davanti al fuoco, ho sentito una scossa attraversarmi tutto il corpo. Non mi era mai successo. Per giorni ho ripensato a questa cosa. Senza volerlo una sera, distesa nel letto, le mie mani sono scivolate in mezzo alle cosce. Non potevo crederci ero bagnatissima, bruciavo. Mi sono guardata attorno, ero sola, ancora. Nessuno che mi sostenesse se non il pensiero di te. Ormai avevo il fuoco dentro ed ho così deciso di abbandonarmi te A.. Mi sono masturbata oscenamente e l ho fatto ogni sera che ero da sola. Ora ho un disperato bisogno che tu mi faccia tua, voglio bruciare…con te. Fallo A……SCO..PA..MI”.
“Non ti giudico T., mi hai sorpreso piacevolmente…sei una donna davvero sensuale ed anche io ti ho desiderato da quel giorno. Ora i tuoi baci sensuali mi hanno ubriacato. Ho davvero voglia di te”. Era quello che volevo A.” Mi prende una mano se la porta sul viso, mi guarda, vuole le mie carezze, vuole i miei baci. Come due novellini ci baciamo delicatamente, occhi negli occhi. Le labbra si sfiorano, si toccano e siamo entrambi in estasi. Il suo profumo, quella bocca socchiusa non parla, ma sembra gridare ancora SCOPAMIIII. Voglio andare all’inferno con lei, il desiderio in mezzo ai pantaloni cresce a dismisura e comincia a farmi male. Mi avvicino a lei, a quel suo corpicino, le metto una mano dietro la schiena ed una dietro il collo. Lei inarca la schiena, piega la testa all’indietro sorretta da me. Allarga un po’ le gambe in modo che i nostri gli strumenti del desiderio possano toccarsi. Ora le chiude la come se volesse stringermi il cazzo ancora vestita. Percepisce il mio desiderio, si morde le labbra e mi sorride.
“Non smettere A, continua, voglio andare avanti, sentirmi finalmente piena di te. Toccami, toccala, lei vuole te, ti ha aspettato tanto, ti desidera da morire”. Mi guarda come per supplicarmi ma non c’è bisogno. Le infilo una mano sotto il vestito ed entrambi abbiamo un brivido. Con una mano scivola sul bozzo in mezzo alle mie gambe ancora stretto nei pantaloni. Struscia su è giù. Sento di esplodere. Io sono sulla sua fica, sposto il perizoma e delicatamente muovo le dita verso le labbra, vogliose che in un attimo si schiudono bagnatissime. “Oh si,siiiii..toccami, toccami la fica, entrami dentro....si….Cosi…ahhh. Non so…Non so come andrà A., ma adesso devo essere presa e scopata da te...ahh..ahhh…devo essere scopata, me lo merito e ne ho bisogno...altrimenti non potrò mai più essere tranquila ahhhhh….oh..oh…di più..ghhh…DEVI SCOPARMI SIIIIII…..”. Non riesco a crederci la fica si contrae ha avuto un orgasmo. “Non devi…non devi SMet…tere..siiii…dammi il cazzo dammelo, voglio bruciare all’infernooooo.”
A quelle parole non resisto. La stendo sul divano, mi tolgo tutto in un attimo. Il calore del camino, il vino, il desiderio mi proteggono dal freddo. “Non voglio toglierti il vestito T., te lo alzo solo sui fianchi e non voglio toglierti il perizoma, voglio spostarlo. Mi ecciti da morire e ti voglio scopare così.” Faccio quello che ho detto ma senza penetrarla. La guardo. Il suo viso e la sua bellissima fica sono la cosa più bella del mondo. Lei allarga oscenamente le gambe. ”A. scopami cosi….come se fossi una puttana, entrami dentro, e scopami senza ritegno come hai detto tu... Hai fatto di me una troia….mettilo dentro…guardala, guardala come ti vuole e poi guardami mentre me lo infili,,,scopami ora.”
Avvicino il cazzo gonfio di sangue. Ora sono lì, pronto ad entrare. Sento un calore immenso, la sua fica nonostante sia bagnatissima è stretta, mi avvolge, mi attira verso un mondo sconosciuto. Entro piano e la guardo.
“Aghhh….oh….eccolo…eccolo, è lui il mio cazzo siiiiii è il mio, è della mia fica…si”. Lo ritiro fuori, poi di nuovo dentro. Voglio vedere i suoi occhi e la sua splendida bocca, che si aprono e chiudono insieme al mio movimento. “Dammelo, ti prego non resisto più…dammelo tutto dentro….entrami fino al cervello…e sbattimi come una troia siiiii”. Lo faccio, comincio a prendere il ritmo. Dentro fuori, dentro fuori, mi piace vederlo sparire in lei. Ogni volta che entro il fuoco mi accoglie. Mi accorgo che se struscio nella parte superiore della labbra, facendo più attrito, lei va subito in estasi. “oh…oh…si cosi…..sono oscena….a gambe larghe lo voglio, guarda come sono aperta…cosi….montami cosi…..ma che cazzo…ma che troia sono diventata…si si….di nuo…vo vengooooo aghhhh”. La sua fica si contrae sento di nuovo le pareti che pulsano sul cazzo e non riesco più a resistere.. “T. mi stai facendo impazzire, hai una fica bellissima, mi avvolge il cazzo come non mai. La tua fica è fatta per lui e non riesco a resistere ohhh che bello.” “Spingi si..spingi bene dentro quel cazzo meraviglioso…sto ancora venendo, spingi dentro la fica della troia che sono per te….per te devo essere una troia…non tirarmelo mai fuori….sbattimelo dentro…agh agh…lo sento tutto dentro che sbatte forte la mia fica…ghh..dai dai dai si…ecco il fuoco bruciooo si siiii.” La sua bocca si apre e chiude al ritmo dei movimenti. I suoi occhi, quando aperti, vogliono sempre di più. Ora sto sbattendo veramente forte sempre più su. Do tutto me stesso e sento che sta per risalire tutto quello che ho nel profondo. Sto per sborrare, ma devo uscire. Voglio sporcarle il vestito, vederla tutta piena di me. Lei capisce che sto per rallentare. Mi stringe le gambe attorno ai glutei e comincia a darmi il movimento. Mi spinge forte verso di lei, poi si allontana, poi rispinge. “No T. aspetta, non resisto, non resisto”. Mi guarda indemoniata. Ora non è più la stessa ragazza di prima.
“De vi dar mi tutto…si…de vi dar mi tutto….si….Non - ce - la - posso - fare – ahhh - senza….aghhh…” Percepisco ciò che vuole, ma non possiamo non so se è protetta. Continua a comandare il movimento dentro fuori con le gambe, con il bacino. Non vuole rallentare mugola e io sto facendo uno sforzo pazzesco. Mi guarda e rallentata dai movimenti riesce a sussurrarmi. “Sono sola, troppo. Per questo non prendo nessuna precauzione…..Ma ora sono la tua troia…ahhhhh di nuovo vengo…..si di nuovoooo….Tu mi hai messo dentro, il fuoco, il desiderio del tradimento….Ora tu devi farlo….siiiiiii….devi farlo…..mentre mi chiavi cosi a gambe larghe come una troia……devi darmi dentro il se me del peccatoooo oh oh si……Devi sborrarmi dentro….Si….ora non puoi farti scrupoli….devi sborrarmi in fica…devi spegnermi altrimenti non potrò più essere me stessa, ti avrò sempre in testa e non posso.” La guardo sbalordito. “Oh T. aspetta un attimo”. “Noooooooo……aghh vieniiiiiiiiii sborra oraaaaaa…riempimi….inondami l’anima di sborraaaa….aggg fallo….sono in posizione e pronta e non smetterò mai….Sborra….voglio la sborra cosi cosi…voglio essere incinta di te….si fallo ora senza ritegno ingravidamiiiiiii.” M’ha stregato, m’ha ipnotizzato e allora la guardo negli occhi e grido: “Ohhh si cazzo sborroooooo T.” Schizzo, schizzo tutto quello che ho nel profondo. Non so quanto. I brividi mi invadono, ma voglio finire tutto come mi ha detto. Lei continua avanti indietro avanti indietro…Mi guarda e:”siiiiiiiiiiiiiiiii mi hai accesa, scopata, chiavata…ora ingravidata. Rimarrò per sempre le tua puttana A.”
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