tradimenti
Incontro con il capo di mio marito..........2

24.07.2015 |
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"Partimmo immediatamente e stranamente iniziò subito a parlarmi come se ci conoscessimo da sempre e come se fossimo grandi amici, non accennò all'assunzione (..."
........per alcuni giorni non successe nulla e ad un certo punto misi in discussione persino la mia "bravura" nell'arte del pompino........ Un pomeriggio tornando dal lavoro trovai sulla scrivania la posta del giorno e spiccava in modo vistoso sopra tutte le altre buste, una raccomandata, era già stata aperta e letta da mio marito e con "grande" sorpresa scoprii che lo richiamavano in quella azienda con assunzione a tempo indeterminato !! la sera festeggiammo alla grande...........in tutti i sensi! Ora però dovevo mantenere fede al mio impegno e sdebitarmi. Non fu necessario aspettare molto, mi arrivò un messaggio sul cellulare ( numero preso nella scheda di mio marito, nella voce: "in caso di bisogno chiamare........") era il CAPO e molto freddamente mi indicava un giorno, un ora e un ala di un parcheggio sotterraneo di un centro commerciale. Confesso che questa cosa non mi piacque molto, pensavo ad un approccio più indiretto e più signorile, mi stava trattando davvero come una puttana. Ma le regole erano queste: lui doveva riscuotere il suo premio ed io dovevo pagare il mio tributo. Non potevo tirarmi indietro e così andai, indossando sempre gonna, camicia, tacchi e questa volta con calze, reggicalze e perizoma; rigorosamente neri. Arrivai nel posto e nell'ora stabilita e attesi dentro la mia macchina, dopo pochissimo tempo se ne affiancò un'altra di grossa cilindrata con i vetri oscurati, si abbassò quello del lato guidatore e c'era LUI, mi invitò a salire sulla sua, così feci. Partimmo immediatamente e stranamente iniziò subito a parlarmi come se ci conoscessimo da sempre e come se fossimo grandi amici, non accennò all'assunzione ( evidentemente dava per scontato il perchè eravamo lì) mentre guidava solo una volta mi mise la mano sopra le cosce ma credo solo per valutare cosa avesi sotto, rendendosi conto dei ganci del reggicalze, fece un sorrisetto e gradì molto. Arrivammo nel pressi di un hotel con una rampa che scendeva in un garage sotterraneo, parcheggiammo e da li prendemmo un ascensore che ci portò direttamente nel corridoio delle camere al secondo piano. Era sicuramente un percorso ben collaudato che lui sfruttava con le amanti occasionali e grazie alla complicità del gestore e ai vetri scuri della macchina, nessuno ci aveva visti in volto, eravamo una sconosciuta coppia clandestina. La camera era graziosa ed aveva una stupenda vista sul porto, eravamo forse ad una decina di metri di altezza dal livello del mare e questo conferiva al posto davvero una posizione privilegiata. Posammo le nostre cose e lui, senza parlare, iniziò a baciarmi e poi piano piano iniziò a spogliarmi ed io feci lo stesso con lui. Si inginocchiò davanti a me e restò a contemplare la mia figa sempre rasata e pulita, questa volta lo feci fare e lui iniziò a leccarmela, mi spinse sul letto e mi fece sdraiare a gambe aperte, ci si tuffò in mezzo con la testa ed iniziò a slinguarmi in modo frenetico, sembrava che stesse pomiciando con le mie "labbra" e usasse la lingua per penetrarmi. A quel punto lo feci sdraiare e mi ci misi sopra per un bel 69, iniziai con l'ormai collaudato pompino che tanto aveva gradito, nel frattempo il mio sedere era sul suo viso e mentre continuava a leccarmi con le dita iniziò a penetrarmi il culo, bagnandole una alla volta nella mia passera ormai piena di umori. Un dito, poi due, poi tre ed infine tutti e quattro nel mio buchetto ormai dilatato. Avere un cazzo in bocca, la lingua nella figa e 4 dita nel culo mi fecero venire quasi subito e sembrava non aspettasse altro perchè continuò ancora di più a leccare, assaporando tutto il mio nettare. Visto che gli piaceva così tanto, gli dissi che glielo avrei fatto assaporare meglio, mi alzai, andai verso il frigo bar e presi una bottiglia di champagne, ritornai su di lui e mi misi a cavalcioni sulla sua faccia, stappai la bottiglia, inclinai il mio corpo e feci scendere la bevanda in mezzo ai miei seni, in modo che sorresse fino alla mia figa e lui pronto con la bocca potesse assaporarlo insieme a tutto il resto. Era in estasi, lo vedevo rosso in viso e pronto ad esplodere, così non feci altro che spostarmi con il bacino dalla faccia al suo cazzo e mi ci piantai sopra! Iniziò a scoparmi come un ossesso, inarcando la schiena e arrivando con la bocca a succhiare i miei capezzoli, venne urlando e mi piantò le dita sui glutei, mi urlò che ero una troia e che mai aveva scopato così, mentre mi sborrava dentro mi disse di tutto.............Lo lasciai fare e dire tutto quello che voleva, restai ancora su di lui mentre il suo respiro tornava alla normalità e il suo cazzo iniziava ad affievolirsi. Mi alzai e andai in bagno, mi seguì e mi chiese se poteva vedermi fare pipì, gli dissi che giocare con l'urina mi disgustava ma se voleva solo vedermi nessun problema. Restò a guardare senza fare nulla, poi mi fece una strana richiesta: mi chiese se potevo mantenergli il pene mentre lui faceva pipì, lo accontentai anche in questo........... Ci facemmo una veloce doccia e tornammo al letto, ci abbracciammo e restammo così per diverso tempo a guardare il mare, forse dormimmo anche qualche decina di minuti. Dopo un pò le sue mani tornarono a cercarmi ed io con la bocca tornai a cercare lui, finchè mi ritrovai tra le labbra il suo bel cazzone che si ingrossava e tornava nuovamente duro, ma questa volta il gioco lo voleva dirigere lui. Mi portò vicino alla finestra, mi fece appoggiare con i gomiti sul davanzale e mi mise a 90°, iniziò a leccarmi il buco del culo che ancora una volta si stava allargando e capii dove voleva arrivare. Con il cazzo ben lubrificato dalla mia saliva e con il buco abbastanza dilatato, iniziò piano piano ad infilarmelo dentro, si sorprese con quanta facilità entrò e mi disse che ero una puttana rotta in culo. Iniziò a scoparmi velocemente, si era aggrappato ai miei fianchi e mi sbatteva davvero come una troia da marciapiede. Conosco gli uomini e so che quando sono in questo stato se li incoraggi usando i loro stessi termini volgari, si sentono i padroni del mondo e credono davvero di sottomettere una donna. Non ci volle molto per la seconda sborrata della giornata. Mi venne dentro anche questa volta e quando lo tirò fuori restò seduto sul bordo del letto a vedere la sua sborra che colava dal mio buco del culo. Il pomeriggio finì così, ci riposammo ancora un pò, bevemmo qualcosa e mi riaccompagnò alla macchina, ripetendomi di continuo per strada che ormai era diventato lui un mio dipendente e che potevo fare di lui quello che volevo. Mi salutò con un bacio e una domanda: " la prossima volta posso portare un amico?"
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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