tradimenti
L'altro lato del Meeting Aziendale

26.11.2024 |
45 |
0
"Il tailleur nero le cade perfettamente addosso, esaltando le sue curve e il culo sodo che la gonna aderente non può nascondere..."
Ottobre 2024 - Dopo un proficuo scambio di mail con il manager di un'azienda di discrete dimensioni, ben consolidata nel suo mercato di riferimento, mi viene proposto un meeting per concretizzare la possibilità di strutturare una collaborazione perché interessati alle mie competenze.Programmiamo l'incontro. Arriva il tanto atteso giorno. Sono sempre entusiasta della possibilità di dar vita a nuovi progetti, ma non potevo immaginare che lo sarei stato ancor più del solito a fine giornata.
Arrivato presso la sede dell'azienda, vengo subito accompagnato dalla gentile segretaria che mi attendeva all'ingresso.
Entro nella sala riunioni con la consapevolezza di dover dimostrare il valore del mio progetto consulenziale a un gruppo di dirigenti esperti. Tra loro, lei: una donna sui 46/47 anni che spicca in modo particolare ai miei occhi.
Dopo i soliti convenevoli, nelle presentazioni iniziali, viene introdotta come la responsabile marketing. 1,70 m circa di pura sicurezza. Il tailleur nero le cade perfettamente addosso, esaltando le sue curve e il culo sodo che la gonna aderente non può nascondere. Ha i capelli sciolti che le scendono sulle spalle, elegante, con le labbra truccate di un rosso deciso e tacchi alti che risuonano sul pavimento della sala.
Durante la presentazione, non posso fare a meno di notare il suo sguardo: sicuro, quasi presuntuoso, come se stesse valutando ogni mia parola. Quando interviene brevemente, è chiaro che sa di cosa parla: il tono è autoritario e la competenza indiscutibile. Anche il resto del gruppo sembra darle ascolto senza riserve.
Quando la pausa viene annunciata, uno dei dirigenti mi invita a seguire la donna nel suo ufficio per approfondire i dettagli su alcune politiche aziendali a cui avevano fatto cenno poco prima. Lei non dice nulla, mi fa solo un minimo cenno con la testa e si dirige verso la porta. La seguo senza esitare.
Il suo ufficio è raffinato, arredato con gusto e attenzione. Appena entrati noto subito una strana sensazione di silenzio ovattato e dei pannelli d'arredamento sulle pareti. Le chiedo con un po' di curiosità: "Ma è insonorizzato il locale?".
"Esattamente" - risponde con un sorriso enigmatico - "qui all'occorrenza produciamo anche contenuti audio e video aziendali". Mentre mi fa accomodare, noto che si muove con un’eleganza provocante, giocando distrattamente con i tacchi nel parlarmi. Solleva leggermente il piede, lo fa oscillare, rivelando il profilo delle sue caviglie sensuali. Il vestito si tende sul suo corpo, scoprendo le gambe quel tanto che basta per stuzzicare la mia immaginazione.
Il discorso si trasforma lentamente in un gioco di sguardi. Tra le mie gambe la situazione è già incandescente e, forse, è evidente ad un occhio attento come il suo. D'un tratto si posiziona davanti a me, si appoggia alla scrivania...e il suo atteggiamento cambia.
Mi guarda con occhi che brillano di desiderio e, senza preavviso, mi afferra per la cintura. Il respiro si fa più rapido quando slaccia decisa i miei pantaloni, abbassandoli fino a liberare il mio cazzo ormai duro. Lo impugna con sicurezza, stringendo la mia asta con una presa decisa e autoritaria. Il contatto delle sue dita è freddo, ma la sua presa è sicura, dominatrice.
"Non male" - dice con voce bassa, sfregando lentamente la mia cappella con il pollice - "Per una donna come me, è un piacere predare un ragazzo giovane, competente e già pronto a quanto pare". Il suo sguardo è un misto di sfida e compiacimento e non posso fare a meno di gemere mentre le sue mani esperte mi stringono con una fermezza che non lascia spazio a dubbi. Senza indugiare affonda la lingua nella mia bocca e la tensione si trasforma in una voracità crescente.
Non un'altra parola...mi spinge verso la scrivania, voltandosi e sollevando la gonna. Il suo culo sodo si scopre davanti a me e lei si volta verso di me con uno sguardo ardente. Scosta le mutandine di pizzo nero, già bagnate della sua eccitazione. "Che ne pensi?!?" - sussurra - "adoro fare la troia!".
Non posso più trattenermi. La mia lingua affonda tra le sue natiche, gustando gli umori del suo desiderio. Lei geme, afferra il bordo della scrivania con forza mentre la mia lingua esplora la sua figa calda e bagnata. La tensione cresce, e il desiderio si fa insostenibile. Mi rialzo, la piego con più forza sulla scrivania e affondo il mio cazzo nella sua figa in un solo movimento.
Le mie mani scorrono sul suo corpo, le afferro i capelli con fermezza, mentre le sue dita si aggrappano al legno. Lei ansima, si muove al mio ritmo, i suoi gemiti diventano sempre più intensi. La prendo con forza, godendo di ogni movimento, di ogni spinta. Il suo corpo si arrende completamente, ma è come se sentissi che non è abbastanza.
Con uno sguardo sul monitor del pc che fa da specchio e riflette la scena, lei mi intima: "Ora prendimi come desidero davvero...fammi sentire la TUA troia". Il mio respiro si fa irregolare, la inarco di più, spingendo la mia cappella contro l’apertura del suo culo. Lei porta le mani indietro, allargando con sfacciataggine le sue natiche, offrendosi completamente a me.
Affondo lentamente, sentendo la tensione della sua carne che avvolge la mia cappella e si apre ad ogni mio movimento. Lei ansima, il volto arrossato di piacere e dolore...ed io non mi fermo. Ogni mia spinta è decisa, profonda e il suo corpo vibra con una sensazione di resa totale. I suoi gemiti riempiono la stanza (fortunatamente insonorizzata) ed io godo di ogni secondo, di ogni sua reazione.
Mentre continuo a prenderla, le sue parole diventano più rotte, più ansimanti: "Sì...fammi tua, fammi godere come merito!". Il piacere cresce fino a diventare insostenibile. Siamo all'apice del vizio. Lei si volta leggermente, con gli occhi lucidi di lussuria...e dice: "Sborrami nel culo...riempimi...mio marito godrà a sapere che sono diventata la tua troia!".
Non resisto più, esplodo dentro di lei con una forza che mi scuote tutto il corpo. La mia sborra riempie il suo culo e lei geme in un’ultima esplosione di piacere mentre il mio cazzo pulsa all’interno del suo culo accogliente. Lentamente mi ritiro e lei si alza con una calma disarmante, raccogliendo con le dita una goccia del mio sperma che cola.
Osserva le sue dita impregnate della mia calda crema con un sorriso provocante...e portandone una alla bocca, la assapora con gusto. "Non vedo l'ora di mostrare il culo gocciolante a mio marito mentre gli racconto tutto" - dice, mentre si ricompone. Si infila le mutandine senza ripulirsi e si sistema con cura il vestito.
"Torniamo alla riunione!" - annuncia, con la stessa compostezza di prima, lasciandomi solo con il ricordo vivido del nostro incontro e la consapevolezza che, in quell’ufficio, abbiamo condiviso un piacere proibito tanto inaspettato quanto libidinoso.
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore.
Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Commenti per L'altro lato del Meeting Aziendale:
