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L'ultimo desiderio


di Membro VIP di Annunci69.it Archi_mede26
27.08.2018    |    14.743    |    8 9.5
"Ho voglia di fumarmi l’ultima canna..."
Chiara è l mia migliore amica, da sempre.
Si sposa con Davide altro amico di mille avventure nonostante sia fidanzato da una vita mentre io sia rimasto fedele al mio stato di single.

Nessuno dei due sciupafemmine, anzi, tutti e due ragazzi carini con un fisico atletico e tutto sommato curato.

Chiara è bionda, di quel castano chiaro che la rende davvero affascinante perché naturale, i capelli a caschetto che le mette in risalto il lungo collo affusolato, magra, e quando intendo magra intendo davvero un po’ secca forse per via dell’altezza oltre il metro e settanta.

Quando ancora non stava insieme a Davide, una volta la spiai dal buco della serratura della porta del bagno dove si stava per fare la doccia.

L’avevo vista mentre si spogliava.
Le gambe snelle disegnavano un piccolo arco che, vista da dietro, metteva in risalto la sua figa.
Ricordo di aver visto anche il davanti quella volta, una peluria non folta, chiara, con quell’idea di morbidezza che solo il pelo biondo dà.
Nonostante non fosse propriamente il mio tipo ricordo di essermi ammazzato di seghe per una settimana.

Sempre in ritardo Chiara.
Ci aspettano in comune per le 11, è lì che si sposerà non essendo credente. Un comune della campagna pavese.
Ha scelto me come autista della splendida Bugatti d’epoca che ha noleggiato.
Sono ormai le 10.20 ed abbiamo circa 30 minuti di strada.

Ma con sorpresa eccola scendere, bellissima davvero nel suo splendido abito lungo color avorio.
La gonna appena sotto le ginocchia ed un poco larga gli dona quell’idea di fianchi che probabilmente non ha. Le calze velate, le spalle scoperte e la pochette.
Davvero elegante.

Sei bellissima, complimenti. Quasi quasi ti sposo io. Le dico ridendo.

Che scemo. Grazie. Mi fa lei.
Hai visto che puntualità ?

Addirittura in anticipo. Ma la sposa non dovrebbe farsi attendere ? Le chiedo.

Avremo modo di rispettare la tradizione. Mi disse sorridendo.
Oggi mi cambia la vita, però prima avrei un ultimo desiderio da esaudire… disse con tono tra il misterioso e l’ilare.

Vedremo, ora però sali in auto. Le apro la portiera, la faccio salire e mi accomodo alla guida.
Chissà cosa vuole fare.
Di certo non è una da colpi di testa, nessuno lo è mai stato. Mah, staremo a vedere.

Silensio.

Ho voglia di fumarmi l’ultima canna. Esordì ridendo.

Sei matta ? Ti devi sposare tra poco e ti vuoi fumare una canna ? Le chiesi.

Che c’è di male, sei sempre stato ben fornito adesso mi fai la morale ?
Eddai su, che c’è di male ?

E va bene. Acconsentii. Apro il pacchetto di sigarette e faccio per tirare fuori la mia piccola riserva personale quando mi blocca.

No, non qui, aspetta… quando stai per entrare in paese, gira a destra verso il parchetto della torre. Te la ricordi ?

Certo che me la ricordo. Le dissi. Andavamo sempre lì a parlare nei momenti in cui avevamo bisogno di supporto. Bei tempi.
Non ci vado da una vita.

C’è ancora quella roccia a forma bassa e piatta su cui ti sedevi sempre. Mi ricordò.
Ecco svolta qui.

Parcheggio, la faccio scendere dall’auto e ci avviamo. Non c’è praticamente nessuno in giro. Inizio agosto, nuvoloso ma estremamente afoso.

Eccoci qua, come ai vecchi tempi. Mi siedo sulla pietra, tiro fuori la canna e l’accendo.
Restiamo in silenzio pensando ai tempi andati.

Si avvicina, mi ruba la canna dalle mani ed inizia a fumarla.

Ora chiudi gli occhi, mi dice. A dir la verità non so nemmeno perché le do retta.
Sento soffiarmi il fumo in faccia.

Puoi riaprirli. Mentre li riapro mi arriva in faccia un fazzoletto. Non è un fazzoletto cazzo, è il suo intimo.
Alzo lo sguardo e la vedo seduta sulla panchina con le gambe aperte.
Vedevo le autoreggenti ed al suo apice scorgevo un po’ di peluria e la sua figa.

Si alza in piedi e viene verso di me. Non sto capendo più nulla, sono totalmente confuso.

Ti voglio scopare. E’ uno sfizio che voglio togliermi. Non mi hai mai fatto la corte, non ci hai mai provato.

Mentre mi diceva questo la sua mano si era poggiata sui miei pantaloni ed apriva i bottoni.

Con una mossa esperta tira fuori il cazzo dai miei boxer, utilizzo sempre un modello con un’apertura sul davanti data dalla sovrapposizione di due lembi di stoffa.

Allarga le gambe, si siede sopra di me e si infila il cazzo dentro.
E’ rovente. Fradicia.

Non mi bacia, mi guarda solo negli occhi mentre con le gambe si muove avanti ed indietro con un ritmo prima lento poi sempre più veloce.

Io vedo sparire ad intermittenza il mio cazzo in mezzo alle sue labbra ed al suo pelo biondo.
Ansima.
Con le mani si aggrappa al mio collo arcuando all’indietro la schiena mentre con le cosce aderisce sempre di più al mio bacino.

Ahhhh sì, sì. Godo. Sìììì Ahhhhhh un lungo gemito prolungato esce dalla sua bocca.
Il ritmo si fa più lento, la presa più forte.
Si ferma.

Mi guarda negli occhi e mi ringrazia.

Si alza lentamente. Ho i sensi a mille, sento il cazzo che si sfila delicatamente da quel buco così caldo e bagnato.
E’ lucido ma ancora durissimo.

Lei prende l’intimo, se lo rimette.
Andiamo dai o li facciamo aspettare troppo.

La guardo. Stranito. Ma mi lasci così ? Le chiedo.

Non mi sente, continua a camminare.
Mi infilo a stento il cazzo nelle mutande, ho un male alle palle devastante.

Appena arrivati in macchina mi guarda e mi fa: quando ti sposerai tu saprò come sdebitarmi. Mi sorride.

Mi scappa da ridere anche a me. Sei una stronza le dico.
Non dovevamo fare a Davide questo. Deve rimanere tra noi.

Davide lo sa. Sa cosa volevo fare.
Ognuno dei due poteva realizzare un desiderio, io ho scelto di assaggiare il tuo cazzo.
Lui me lo svelerà stasera ma ho qualche idea.

Ci avviamo verso il comune. Sono irrequieto.
Ma stavolta non gliela faccio passare liscia.
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