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La mia dolce cucciolotta


di cucciolotto777
24.03.2024    |    10.175    |    5 9.9
"Al che lei arretrò appena la testa e sussurrò timidamente: "Proprio come volevi tu, vero? Sono davvero tanto eccitata"..."
Sono follemente innamorato di mia moglie, che definisco amorevolmente "cucciolotta", usando il classico vezzeggiativo da innamorato. D'altronde, come potrebbe esser diversamente?
Non è nelle mie corde immaginare che un marito possa non amare e desiderare la propria donna, come se fosse la cosa più preziosa al mondo.
Dico questo anche se non siamo più giovanissimi: Maddalena ha 45 anni ed ha un fisico abbondante, polposo, che infonde voglie oscene. Qualcuno la definirebbe "bbw", ma ha due tette da paura, da cui, spesso mi faccio abbracciare strofinandovi in mezzo la testa, per sentirne l'odore e la consistenza, oltre a palparle quasi fossero frutti della natura da cui trarre il nutrimento necessario per la mia libido.
Sì, sono un maniaco delle tette grosse e, spesso, oltre alla testa, tra esse infilo il mio pene, che lei provvede a coccolare fino a farlo esplodere.
Sì, mia moglie ha una stazza di 80 kg., ma per me è come fosse Luisa Ranieri nei panni di "BigMama": una donna che sprizza sensualità da ogni poro, conducendomi nelle più alte vette dell'erotismo.
La sua indole di base è "timida", ma, se stuzzicata al punto giusto, si trasforma in autentica adoratrice del sesso. Speso mi son ritrovato a non riuscire a soddisfarla come avrebbe voluto e la cosa mi ha angustiato non poco. Dovevo prender atto di aver "troppa grazia" a portata di mano, oltre che di cazzo, e non ero capace di tenere il suo stesso passo.
Lei, per non incrinare il nostro rapporto, non lo faceva pesare, anzi, faceva finta che tutto procedesse bene, ma ero io a rendermi conto di dover fare qualcosa per lei. Avrei voluto che qualcun altro avesse potuto prendersi cura di lei, soprattutto sotto l'aspetto sessuale, che, per quanto riguardava me e l'età che avanzava, aveva rivelato qualche cedimento o calo del desiderio.
4 giorni fa
Per motivi di lavoro, a novembre ci saremmo recati a Milano. Ovviamente volli che anche Lena venisse con me, anche perché, su Annunci 69, avevo scoperto che c'era un locale, club prive' Nautilus, dove, forse, avrei potuto coronare il mio desiderio di farla chiavare e godere con un estraneo. Già in treno avevo notato con quale concupiscenza veniva guardata la mia "cucciolotta" e, di sicuro, se ne era accorta anche lei, per cui ero certo ne fosse eccitata. Allora ho giudicato quel momento opportuno per convincerla ad andarci, anche solo per curiosare. Così la prima nostra sera a Milano, di giovedì, siamo andati ed era una di quelle a tema: serata trav, annunciava una locandina all'ingresso del locale. Una volta entrati, si siamo ritrovati tra tante coppie, i cui mariti portavano le mogli a farle montare da quelle meravigliose creature. Sembrava di esser in una bolgia infernale, in cui c'erano donne che, senza alcuna remora, si facevano chiavare da persone che sembravano a loro volta femmine, e che femmine! In realtà erano maschi, alcuni dei quali anche muniti di attrezzi notevoli, che facevano godere quelle mogli sotto gli occhi eccitati del mariti, che le esortavano a far di più. Non nascondo che, quanto visto fino a quel momento, mi aveva messo una frenesia addosso, ma non vedevo altrettanto pronta la mia lei. Così, dopo un bel po', l'ho convinta ad entrare in una stanza per far l'amore con me. Ma, ahimè, solita minestra la mia: avevo un'erezione al 50% con conseguente calo del desiderio, mentre, nelle camere attigue, i mugolii ed urla di donne testimoniavano scene da mille ed una notte. Lena era eccitata e, quando abbiamo smesso la nostra farsa e siamo usciti fuori, ci siamo accorti che eravamo stati spiati da diversi guardoni. E' stato un attimo ed ho visto un lampo di desiderio negli occhi di Lena. Senza insistere a voler restare, siamo tornati a casa e nei giorni successivi ho ricevuto la confessione di mia moglie con cui mi metteva a parte che le sarebbe piaciuto tornare nel locale.
Si era di martedì e, mentre la stavo pompando a pecorina, mi ha detto, di punto in bianco, che si era masturbata, al pensiero di poter essere scopata da uno di quei trans. Son rimasto di sasso e, quasi offeso, ho fatto cadere il discorso. Ma, a quel punto, non potevo negarle un serata di divertimento assoluto come sarebbe piaciuto a lei (le donne sanno sempre convincerci a fare quello che vogliono), così, il giovedì successivo, siamo tornati e... ecco un trans farsi avanti. Si chiamava Dalida e ci ha invitati al bar dove abbiamo scambiato quattro chiacchiere. Poi si è deciso e ci ha invitato ad appartarci in una stanza.


Mentre vedevo quei due corpi femminili percorrere il corridoio che portava alle camere, non potevo non considerare la loro diversa costituzione: quello di mia moglie Maddalena, fortemente carnoso, tipo "matrona", e quello di Dalida, quasi la metà dell'altro. Quest'ultima avrebbe dovuto badare a non farsi metter sotto, per non correre il rischio di esser schiacciata, ma erano comunque entrambe appetitose e felici di potersi scambiare coccole. Entrati in camera, chiusi la porta alle nostre spalle. Guardandomi attorno, mi accorsi che avrei potuto anche farne a meno, dal momento che varie finestrelle, a diversa altezza, facevano sì che, dall'esterno, si potesse assistere a ciò che accadeva all'interno. Mia moglie e l'altra, incuranti di quanto potesse accadere intorno a loro, si erano fermate in piedi davanti al letto e si stavano limonando come due assatanate. Dalida aveva già liberato le mammelle di Lena dal suo reggiseno e le pastrugnava, alternando i baci in bocca, con alcuni indirizzati ai suoi capezzoli belli grossi. Lena non se ne stava ferma: mentre baciava l'altra, aveva messo a nudo il pene di Dalida e glielo masturbava molto lentamente, quasi a volersi godere la sensazione di sentirselo crescere fra le mani. Era una scena che, a parte il contenuto fortemente erotico, aveva un che di romantico: due innamorati che tastano i loro corpi, per verificare l'effetto che sta provocando quel loro toccarsi.
D'improvviso non ero in grado di discernere quali sentimenti stessero avendo la meglio su di me: gelosia, eccitazione ed anche incapacità di fermare il gioco; guardavo attonito mia moglie che maneggiava, sotto i miei occhi, un cazzo che sembrava una proboscide. Avrei voluto fare tantissime cose, ma, alla fine, ho fatto l'unica cui non avrei mai pensato: ero lì ad assistere alla prima sega di Maddalena ad un cazzo che non era il mio. Aveva quegli occhi da gattino smarrito che ben conoscevo, che amo da sempre e sempre amerò. Lena aveva tra le mani un cazzo da 25 cm. ed a me piaceva guardarla mentre lo accarezzava, finché si è abbassata ed ha preso a succhiarlo. Da quel gesto avevo preso atto del mio cambio di condizione: potevo considerarmi un "cornuto", cosa che fu sottolineata da Dalida, che ebbe a dirmi:
"Ora, cornuto, mettiti dietro tua moglie e tienile i polsi fermi, mentre le chiavo la bocca".
Obbedii senza nulla obiettare; sembravo un automa, tanto quella scena mi affascinava.

"Bravo - aggiunse Dalida - ora tua moglie non sarà in grado di respingermi mentre le scopo la bocca. Vedremo quanto cazzo sarà capace di ingoiare queta tua solerte mogliettina troia".
Prima che lei potesse replicare sul fatto di esser stata definita "troia", prese a scoparle la bocca con spinte che, man mano, divenivano sempre più profonde e veloci. Dovetti darmi da fare a tenerle i polsi, mentre lei doveva far di tutto per trattenersi dai conati di vomito, provocati dalla sollecitazione della cappella sulla sua ugola. Dalida le aveva imposto le mani sulla nuca, mentre le fotteva la bocca, finché la lasciò andare e disse:
"Non male per la prima volta con un cazzo come il mio. Ora, cornuto, pomicia con tua moglie, che ha la bocca al sapore del mio cazzo".
Ho sempre adorato baciare mia moglie ed ora avevo un motivo in più: la sua bocca aveva appena ospitato un cazzo diverso dal mio ed ero ingordo dall'assaporarne il gusto. Mentre la baciavo, feci scivolare una mano fra le sue cosce fino alle mutandine: erano piene di umori, al punto da gocciolare. Al che lei arretrò appena la testa e sussurrò timidamente:
"Proprio come volevi tu, vero? Sono davvero tanto eccitata".
Il mio primo impulso è stato quello di leccare quel ben di dio, ma Dalida si è allungato sul letto mettendo ben in mostra il suo enorme cazzo duro al massimo.
In quel preciso istante ho fatto mente locale sulla situazione: era giusto che mia moglie fosse più che lubrificata per ospitare al suo interno quella verga favolosa, quindi non era il caso che gliela ripulissi in quel momento. Lì c'era un uomo/donna completamente nudo, con un cazzo mostruoso, che aspettava di chiavarsi mia moglie ed io ne ero felice, come mostravano di esserlo anche le persone che guardavano dalle finestrelle, in attesa di vedere quella sbarra scomparire nell'ospitale fica della mia compagna.
Com'ero fiero da quanto stava per succedere!
"Lena, vieni qui da me; mi ha arrapato un casino vederti pomiciare con il cornuto, mentre avevi la bocca piena del sapore di me".
Maddalena si è avvicinata al letto, ha fatto cadere per terra le mutandine e si è distesa accanto a lui, che l'ha tirata su di sé. Lena era a cavalcioni su di lei, aveva fra le proprie cosce quella bestia che svettava dal corpo di un'altra femmina che non smetteva di baciarla in bocca con passione. Le mani di Dalida si allungarono sul culo di mia moglie ed essa emise un mugolio profondo quando iniziò a strofinare la sua fica sul cazzo prepotente del trans.

Lo strofinio servì a lubrificare l'asta, perché ad esso seguì la penetrazione, accolta con un lungo, quanto intenso, mugolio da parte di mia moglie. Guardavo la fica aprirsi lentamente per accogliere quella sberla di cazzo, finché non ha raggiunto il fondo, svelato da un suo grande sospiro. Ero basito! Non potevo credere che lo avesse inglobato tutto, allora mi è venuto di chiederle:
"Come ci si sente piena di cazzo?" e lei:
"E' una sensazione di una intensità unica, perché è unico il tutto: oltre ad aver dentro un cazzo favoloso e così grosso, è bello farmi chiavare davanti a mio marito. E' tutto così perverso, ma è proprio per questo che mi sto godendo al massimo il momento".
Hanno preso a chiavare come due forsennati e, da fuori, è scrosciato un applauso incontenibile.
Poi Dalida mi ha intimato di sdraiarmi sul letto. Non mi era chiaro dove volesse andar a parare, ma ho obbedito.
"Lena, adesso monta su tuo marito nella posizione del 69". L'ha fatto ed ho sentito oscillare il suo corpo sul mio, fino a che la sua fica, tutta bagnata, mi è apparsa sulla faccia.
"Ecco, dai, leccale il clitoride ed aprile le chiappe".
Ero come imbambolato, ma ho eseguito l'ordine: leccavo il clitoride, mentre le aprivo allargavo i glutei. Lui/lei si era posizionato dietro di lei e le guidò il cazzo nella fica, proprio sopra la mia faccia. Quando è arrivato in fondo, le sue palle mi sbattevano sul viso e, istintivamente, ebbi a ritrarmi un po'.
"Ti ho forse detto di smettere di leccarle il clitoride? Quindi fallo, perché tutto questo la farà impazzire".
Ha ripreso a chiavarla, mentre Lena mi succhiava il cazzo: impazzivo a sentire i suoi gemiti, immaginando il piacere che potesse provare con quel grosso cazzo dentro di sé. La chiavata mi è sembrata non aver fine, ma, finalmente, Dalida ha detto:
"Voglio vedere la mia cappella dinanzi alle vostre bocche, nello stesso tempo".
Lo abbiamo accontentato e l'abbiamo guardato mentre ci sborrava in bocca ad entrambi.
Non mi son mai sentito tanto cornuto come quella volta, ma ero felice di esserlo. Da quel giovedì, mia moglie è molto più serena e felice, ed il mio cazzo ha riacquistato la potenza di una volta.
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